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Davide Van De Sfroos torna live quest’estate con Re -Tour |
Il cantautore si esibirà in versione “street”, accompagnato dal suono di un violino, di una tastiera, di una chitarra e della batteria. Uno spettacolo speciale, dominato dalla forte voglia di ripartire, che segna un importante ritorno sul palco dopo il periodo segnato dall'emergenza sanitaria. Continua... |
di notizie [user #49264] |
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Davide Van De Sfroos - Yanez |
Yanez De Gomera è il corsaro portoghese nato dalla penna di Emilio Salgari, uno degli eroi, reali o immaginari, che popolano l'universo poetico di Davide Van De Sfroos: una provincia malinconica e contemplativa, fatta di nebbiose autostrade sulle quali si aggirano Johnny Cash e Jimi Hendrix ("Il Camionista Ghost Rider") e ricordi di un'adolescenza punk spesa tra vecchie auto tappezzate di adesivi, sogni e sigarette fumate al chiaro di luna ("La Macchina del Ziu Toni"). Continua... |
di MariaRita [user #26225] |
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Concerto di Van De Sfroos a Milano il 25 giugno |
Croce Bianca Vialba scrive: E’ con piacere che Vi posso confermare che il 25 giugno alle ore 21.30 c/o il Don Gnocchi ci sarà il concerto benefico di Davide Van De Sfroos a favore della Croce Bianca Milano Vialba. La sera del concerto, come tutte le sere dal 23 al 28 giugno, verrà allestito un “pub – ristorante” con salamelle, patatine fritte…ed un’eccezionale birra naturale, non pastorizzata e non filtrata. (ndr: nel testo esteso informazioni e intervista a Davide Van De Sfroos). Continua... |
di redazione [user #116] |
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Croce Bianca Vialba scrive: E’ con piacere che Vi posso confermare che il 25 giugno alle ore 21.30 c/o il Don Gnocchi ci sarà il concerto benefico di Davide Van De Sfroos a favore della Croce Bianca Milano Vialba. La sera del concerto, come tutte le sere dal 23 al 28 giugno, verrà allestito un “pub – ristorante” con salamelle, patatine fritte…ed un’eccezionale birra naturale, non pastorizzata e non filtrata. (ndr: nel testo esteso informazioni e intervista a Davide Van De Sfroos).&via=Accordo.it" target="_blank"> |
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Un (magnifico) disco senza titolo |
Proprio l'altro giorno concordavo con Leon Ravasi a proposito del nuovo disco di Van De Sfroos, dichiarato miglior disco italiano del 2005. Il primato è durato poco, perché allo showcase dei Mercanti di Liquore alla Feltrinelli di piazza Piemonte a Milano ho sentito quello che secondo meresterà il vero miglior disco itaaliano del 2005. Dopo tre anni dal già ottimo La musica dei poveri (interrotti solo dall'esperienza con Paolini, che piaccia o no, non si può chiamare "disco") è finita l'attesa. Ed è finita nel migliore dei modi. Continua... |
di alberto biraghi [user #3] |
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Proprio l'altro giorno concordavo con Leon Ravasi a proposito del nuovo disco di Van De Sfroos, dichiarato miglior disco italiano del 2005. Il primato è durato poco, perché allo showcase dei Mercanti di Liquore alla Feltrinelli di piazza Piemonte a Milano ho sentito quello che secondo meresterà il vero miglior disco itaaliano del 2005. Dopo tre anni dal già ottimo La musica dei poveri (interrotti solo dall'esperienza con Paolini, che piaccia o no, non si può chiamare "disco") è finita l'attesa. Ed è finita nel migliore dei modi. &via=Accordo.it" target="_blank"> |
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Akuaduulza ovvero la Lombardia a Baton Rouge |
Davide Van De Sfroos ha fatto un disco "americano", che più americano di così ... forse solo J.J.Cale o Johnny Cash. L'ha fatto volutamente, come omaggio a quelle musiche e a quelle terre. Ed è, a onor del vero, un signor disco, che fa giustizia di tante polemiche attorno a questo degno esponente della canzone d'autore, in parte pretestuose e in parte giustificate da alcune scelte opportunistiche del nostro. Che però è artista valido e interessante. E questo disco di "gotico-lombardo", dal puro gusto chitarristico, lo dimostra una volta in più. Fenomeno peraltro ancora in maturazione. Continua... |
di Leon Ravasi [user #4] |
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Le chitarre di "Akuaduulza" |
Quante chitarre sono state utilizzate in "Akaduulza"' Tredici? Dodici? Otto? Fatto sta che il suono del disco è "maledettamente chitarristico" (in senso più che positivo. Da chitarrista praticante adoro il suono delle sei e dodici corde!). Chi meglio di Marco "Python" Fecchio, il "master of guitars" di Davide Van De Sfroos, può chiarire il problema?. "Sulla copertina del cd vedo elencate una Lakewood, una chitarra classica, una chitarra elettrica Gretsch 6118 Anniversary, una acustica Maton 12 corde, una Gretsch Lap Steel, una chitarra elettroacustica Godin, una chitarra Resofonica National Delphi Deluxe, una Fender Stratocaster "Mark Knopfler" signature, una Fender Telecaster, una Bottleneck Guitar, una Fender Stratocaster semplice. Farebbe undici. Insomma: quante erano queste chitarre? Continua... |
di Leon Ravasi [user #4] |
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Quante chitarre sono state utilizzate in "Akaduulza"' Tredici? Dodici? Otto? Fatto sta che il suono del disco è "maledettamente chitarristico" (in senso più che positivo. Da chitarrista praticante adoro il suono delle sei e dodici corde!). Chi meglio di Marco "Python" Fecchio, il "master of guitars" di Davide Van De Sfroos, può chiarire il problema?. "Sulla copertina del cd vedo elencate una Lakewood, una chitarra classica, una chitarra elettrica Gretsch 6118 Anniversary, una acustica Maton 12 corde, una Gretsch Lap Steel, una chitarra elettroacustica Godin, una chitarra Resofonica National Delphi Deluxe, una Fender Stratocaster "Mark Knopfler" signature, una Fender Telecaster, una Bottleneck Guitar, una Fender Stratocaster semplice. Farebbe undici. Insomma: quante erano queste chitarre? &via=Accordo.it" target="_blank"> |
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Van De Sfros dal vivo a Milano |
gitane ha scritto "Grande concerto di Van De Sfroos ieri a Milano! Il musicista comasco ha tenuto vivo per tre ore e più un teatro Smeraldo pieno all'inverosimile, alternando brani noti - come sempre Breva e Tivan la fa da padrone - con altri meno noti dai lavori precedenti e con le novità comparse nel recente Laiv. I commenti ai pezzi - fedelissimi al recente doppio dal vivo - sono tutti nella
recensione di Leon Ravasi su queste stesse pagine. A me resta da commentare l'atmosfera e la band dal vivo." Continua... |
di gitane [user #1125] |
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Davide Van De Sfroos |
È un buon disco? Sì. Potrebbe servire a chi non conosce niente del Davide. In parte, perché per un ingresso nel mondo poetico del "Simenon del Lario" ci sono via più comode. "E semm partiì", per esempio, disco universale e come tale premiato dalle vendite.
Può servire per lo zoccolo duro dei fans? Anche qui solo in parte. Perché in fin dei conti gli inediti sono solo quattro e i ripescaggi introvabili sei, mentre ben 14 brani arrivano dagli ultimi due dischi. È quasi un greatest hits? No, è proprio un "Laiv" e visto che Davide dal vivo ha una sua dimensione il disco sta in piedi più che bene, con qualche momento travolgente, altri interessanti e qualcosa di meno riuscito.
Continua... |
di Leon Ravasi [user #4] |
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E semm partiì", per esempio, disco universale e come tale premiato dalle vendite.
Può servire per lo zoccolo duro dei fans? Anche qui solo in parte. Perché in fin dei conti gli inediti sono solo quattro e i ripescaggi introvabili sei, mentre ben 14 brani arrivano dagli ultimi due dischi. È quasi un greatest hits? No, è proprio un "Laiv" e visto che Davide dal vivo ha una sua dimensione il disco sta in piedi più che bene, con qualche momento travolgente, altri interessanti e qualcosa di meno riuscito.
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Un panino, una birra e ... Davide |
Davide Van De Sfroos sta male.
L'ho visto in concerto alla Salumeria della Musica,
mercoledì ed era evidente.
Davide soffre.
Ma è un bellissimo soffrire. Perché soffre di eccesso
emozionale. Davide si emoziona, come ha spiegato lui
stesso durante la registrazione del programma "Uomini di
parola" per Radio 24 e quando si emoziona viene preso
da un inquietudine difficile da dominare, una sorta di
dromomania che lo spinge a percorrere e ripercorrere
per l'ennesima volta le strade del lago, a incontrare i suoi
personaggi e a scrivere di loro. Per questo noi siamo
contenti quando Davide "soffre".... Continua... |
di Leon Ravasi [user #4] |
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Davide Van De Sfroos allo Smeraldo |
Ebbene, ho scoperto di essere uno "De Sfroos Head" (come i "Dead
head" ossia i fan dei Grateful Dead) o di far parte della Desfans Family,
insomma di essere un "cauboi". E assieme ad altri duemila scalmanati mi
sono trovato a battere le mani e i piedi e persino a (pensare di)
sventolare il fazzoletto nel momento topico del ritornello di "... e semm
partii", quando la nave degli emigranti lascia il porto di partenza. Eh sì,
il signor Van De Sfroos in Bernasconi (sempre Davide) ci sta dando proprio
dentro. Per la serie o la va o la spacca. O con questo disco arriva il
successo o ... ci si riprova con il prossimo. :-) Continua... |
di Leon Ravasi [user #4] |
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Davide Van De Sfroos - Spoon River sul Lario |
Un vecchio seduto sul pontile, la faccia al lago, la schiena alla
piazza, guarda l’immobile distesa d’acqua. Pensa? Ricorda? Sogna? O solo si
perde? I suoi pensieri, come fumo, si arrampicano al cielo dalla sua testa,
su fragili corde, su reti di pescatori, su scale di legno. Passa un giovane
e colora con l’arci-vernice del professor Alambicchi questi pensieri. E, da
lontano, vediamo le ombre farsi sostanza, i fantasmi perdere il traslucido.
Sentiamo i ricordi farsi parole, farsi suoni, farsi canzoni. Arrivano da un
punto di un passato imprecisato, ma che mio è stato di sicuro. Arrivano dal
fondo dei magazzini della memoria, rotolano come barili vuoti e fanno un
identico rumore. Le parole hanno un retrogusto antico, polvere smossa da
bauli di ciarpame ingombi, “tira, mola e messeda”, “i occ del luff quand el
cagna”, “tarabaj, reguaj. gran catanaij”, “el frecc uramai el ma mangiaà el
paltò”. Frasi che sentivo da bambino, ma qualcuno le canta ora, nel mio
dialetto! E le canta bene! Madonna se le canta bene! Davide Van De Sfroos
ha reinventato l’arci-vernice, la vernice strepitosa che rende veri i
sogni, e ce ne fa parte in un disco lungo (66’48”) ma senza un solo momento
di noia. : “� e semm partii”: “dedicato a tutti quelli che sono partiti e
da qualche parte sono arrivati � anche a quelli che sono tornati � ma
soprattutto a coloro che si sono persi per strada aspettando l’ultimo
lancio di dado”. Continua... |
di Leon Ravasi [user #4] |
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