VINTAGE VAULT SHG MUSIC SHOW PEOPLE STORE
Yamaha LLX36C: la chiave è nei dettagli
Yamaha LLX36C: la chiave è nei dettagli
di [user #17844] - pubblicato il

Una ottima Yamaha LLX36C offre lo spunto per una riflessione sugli aspetti che distinguono una bella chitarra da una ancora più bella, tra sfumature e note di colore per bocche raffinate.
Legni scelti, costruzione certosina, rifiniture pregiate. Una chitarra del calibro della Yamaha LLX36C ha dalla sua tutti questi parametri, eppure può essere davvero difficoltoso evidenziare e condividere per iscritto i dettagli che rendono tale uno strumento di fascia alta.

Nel mondo della chitarra, ma non solo, il concetto di rapporto qualità/prezzo è soggetto a un peculiare fenomeno. Nelle fasce di mercato più accessibili, è concezione comune che qualità e prezzo procedano più o meno di pari passo. Ciò vale per la stragrande maggioranza dei prodotti di consumo, fino a una certa soglia. Man mano che la cifra sul cartellino sale e con essa la scheda tecnica si fa più ricercata, però, l’andamento rettilineo del grafico si schiaccia fino a descrivere una curva secondo la quale a un incremento di “ricercatezza” dell’oggetto non corrisponde più un pari aumento di qualità percepita: agli occhi dell’utente tipo, le differenze qualitative diventano sempre più sottili. È anche così che nascono leggende metropolitane, storie su fantomatici prodotti economici in grado di fronteggiare se non surclassare i top di gamma, fuori da ogni sensata logica di mercato.
Che si parli di strumenti musicali, di tecnologia o di abbigliamento, il discorso non cambia, e in tutti i casi si entra nel territorio delle minuscole, fondamentali, sfumature. E, come in un buon vino, occorre avere un palato fino per goderne appieno.

Senza scomodare parallelismi triti e ritriti alla ricerca dei motivi per cui una Fiat e una Bugatti stacchino cifre così diverse tra loro pure essendo entrambe delle “semplici” vetture a quattro ruote, i chitarristi hanno ogni giorno sotto gli occhi esempi lampanti di tale meccanismo.

Diciamolo fin da subito: sì, la Yamaha LLX36C è una chitarra acustica di fascia alta e, allarme spoiler, vale ogni centesimo che costa.

Yamaha LLX36C: la chiave è nei dettagli

La scheda tecnica ricalca i grandi standard della tradizione flat-top d’estrazione western.
La cassa è interamente in legno massello, con palissandro indiano per fasce e fondo abbinato a un abete englemann per il top, una tavola dalla grana evidente e regolare sottoposta a trattamento Yamaha ARE al fine di rendere il complesso ancora più vivace e reattivo sul piano sonoro.
Ponte e tastiera sono in un ebano denso e uniforme, il manico in cinque parti di mogano e padauk, alternate per una resa estetica originale e una trasmissione delle vibrazioni che si dimostra all’atto pratico eccellente.

Così come il manico svela una speciale attenzione per i dettagli, anche le rifiniture evidenziano subito la ricercatezza del modello.
Binding in acero e purfling in abalone sono posati alla perfezione, in un tutt’uno che sembra voler promettere durabilità ed eleganza senza compromessi.

Yamaha LLX36C: la chiave è nei dettagli

L’attenzione per i dettagli è esattamente ciò che spesso differenzia un buon prodotto da uno ancora più buono. Così una trama particolarmente bella per un legno, un incollaggio pulito, un bracing equilibrato a dovere possono fare la differenza, e la stessa attenzione si riflette sulla resa sonora.

I bassi della LLX36C sono abbondanti come ci si aspetta in uno strumento delle sue dimensioni, ma fermi. È come spostarsi sul registro più grave di un buon pianoforte. Accompagnare un arpeggio a plettro in prima posizione vuol dire riempire l’aria di vibrazioni profonde, ma con ogni nota perfettamente intelligibile, tutt’altro che “boomy”.
L’equilibrio sonoro regge per tutta l’escursione della tastiera, così che un accordo in barrè a metà manico goda della stessa dignità di uno eseguito al capotasto e persino le note al canto fin oltre il 12esimo tasto ne escano chiare e piene, evidenti, ma mai stridenti o sorde.
Sotto le dita, tutto si traduce in una sensazione di affidabilità e pieno controllo del mezzo.

Sul piano elettronico, Yamaha ha tenuto fede alle aspettative. Il preamplificatore ART System 60 riflette ogni sfumatura con trasparenza e dettaglio.

Nel video, gli esempi proposti miscelano il segnale dell’uscita jack e del microfono esterno, ma abbiamo riservato spazio anche alla sola connessione via cavo: nel clip in flat totale, nel confronto A/B tra cavo/microfono e nell’audio conclusivo, dove è applicata solo una equalizzazione tipica.
Il sistema Yamaha merita un plauso: i sensori interni rispondono in maniera naturale al playing e ogni rumore, strofinio e risonanza è restituito in uscita in modo organico e confortevole, mettendo davvero in secondo piano il bisogno di una microfonazione tradizionale non solo sul palco, ma anche per un utilizzo medio in fase di registrazione.



Il corredo tecnico della LL è a grandi linee simile a quello di strumenti ben più accessibili e per di più prodotti dalla stessa Yamaha? Forse.
Per questo la sua resa sarà tutto sommato paragonabile? Dopo aver trascorso del tempo di gran qualità in compagnia della tondeggiante giapponese, ci permettiamo di dubitarne.
Un oggetto come la LLX36C non deve essere giudicato da una fredda scheda, né da un video su YouTube che, diciamolo, rappresenta solo la punta dell’enorme iceberg che è l’esperienza del suonare uno strumento musicale.
La risposta, questo sì, ce l’avrete solo una volta imbracciata di persona.
chitarre acustiche llx36c yamaha
Link utili
Serie LL sul sito Yamaha
Nascondi commenti     6
Loggati per commentare

di Sparklelight [user #41788]
commento del 30/12/2020 ore 08:18:06
Spero che in molti leggano questa recensione, ci trovo una sensata esposizione del perché gli strumenti di fascia alta (in particolare nel campo delle acustiche/classiche) abbiano un costo anche 10 volte superiore ad uno di fascia media, sicuramente non è il caso di Yamaha che il nome sulla paletta faccia lievitare la spesa.
Confermo in toto le qualità della serie LL.
Rispondi
Loggati per commentare

di paoloprs [user #10705]
commento del 30/12/2020 ore 12:30:21
Non ho capito quanto costa...
Rispondi
di Mimmo66 [user #26026]
commento del 30/12/2020 ore 17:28:59
£2,495.00 incl. VAT
Rispondi
di spaccamaroni [user #7280]
commento del 30/12/2020 ore 12:43:21
Bella chitarra! Sicuramente l'audio on line non rende giustizia e poi, come dici tu Pietro, certi strumenti bisogna averli addosso per capire la differenza. Una volta ho avuto l'occasione di suonicchiare per cinque minuti una Yamaha di alta fascia e, per un semplicissimo amatore come me, è stato bellissimo.
Comunque bella l'idea del sottofondo "camuffato" nella chiusura, se ne sono accorte anche le orecchie "profane" di mia moglie: "Ehi, ma questa è Mayonaise!". :-)
Rispondi
di spillo91 [user #17528]
commento del 30/12/2020 ore 14:21:1
Il marchio Yamaha è sempre garanzia di qualità, dalle chitarre per principianti ai gioielli come questo. La mia prima chitarra è stata una Yamaha f310 e devo dire che, a distanza di tanti anni, dopo aver acquistato molti strumenti ben più costosi e di marchi blasonati, quella vecchia Yamaha malconcia piena di segni e di botte è ancora la mia numero 1.
Rispondi
di rabbitjoke [user #49842]
commento del 30/12/2020 ore 15:38:11
Come sempre, un ottimo articolo !! Uno strumento di fascia alta sotto le mani è un’altra cosa, non c’è gara.
Rispondi
Altro da leggere
In video le rarità vintage del museo Martin Guitar
TravelMate: acustica smart in carbonio da Harley Benton
L'acustica come non l'hai sentita: Cort Masterpiece e SpiderCapo all'opera
La fenomenale chitarra a cinque corde di Jacob Collier
Le entry level in alluminio e altre stranezze all’asta
Le grandi donne dietro grandi chitarre
Articoli più letti
Seguici anche su:
Scrivono i lettori
Manuale di sopravvivenza digitale
Hotone Omni AC: quel plus per la chitarra acustica
Charvel Pro-Mod DK24 HSH 2PT CM Mahogany Natural
Pedaliere digitali con pedali analogici: perché no?!
Sonicake Matribox: non solo un giochino per chi inizia
Ambrosi-Amps: storia di un super-solid-state mai nato
Il sarcofago maledetto (e valvolare) di Dave Jones
Neural DSP Quad Cortex: troppo per quello che faccio?
Massa, sustain, tono e altri animali fantastici
Ho rifatto la Harley (Benton ST-57DG)




Licenza Creative Commons - Privacy - Accordo.it Srl - P.IVA 04265970964