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Seventh son of a seventh son: il disco della profezia
Seventh son of a seventh son: il disco della profezia
di [user #60369] - pubblicato il

Il settimo album degli Iron Maiden è una pietra miliare dell'heavy metal. Contiene pezzi iconici della band come “Can I play with madness” o “Seventh son of a seventh son” mentre, a livello sonoro, presenta interessanti componenti sperimentali e di contaminazione: tastiere, synth, elementi progressive.


SEVENTH SON OF A SEVENTH SON è pubblicato dagli Iron Maiden nel 1988. 
È il settimo album della Vergine di Ferro e presenta nella cover il marchio di fabbrica della band, la mascotte Eddie creata da Derek Higgs che qui appare tra i ghiacciai e gli iceberg, col corpo a metà, un piccolo feto in mano e la testa infuocata. Siamo davanti ad un concept album visionario, profetico e simbolico: si parla del numero 7, numero che ha un forte legame con la numerologia e la religione fin dalla Bibbia, dove sette sono i doni dello Spirito Santo. Ma è anche un album sperimentale, dove le tastiere, il synth e il prog abbracciano l’heavy metal e le potenti cavalcate dei nostri.
Per i testi - quasi tutti composti dal bassista Steve Harris - gli Iron Maiden presero spunto dal romanzo, tra lo storico e il fantastico, di Orson Scott Card, pubblicato nel 1987 e intitolato IL SETTIMO FIGLIO.



Oltre al basso di Harris, la formazione di quell’album era ancora quella della fase storica con le due chitarre decisive di Dave Murray, fedele alle Fender e Adrian Smith con le sue Jackson; quindi la batteria di Nicko McBrain e la voce, unica e dalle alte vette, di Bruce Dickinson. L’album arriva a due anni dal successo di SOMEWHERE IN TIME (1986) in cui si erano contraddistinti alcuni passaggi musicali che anticipavano l’estetica sonora di SEVENTH SON OF A SEVENTH SON, come, per esempio, la presenza del synth che si sposava perfettamente con il basso e la chitarra. 
Tra i brani di questo settimo lavoro ricordiamo il granitico “Moonchild”, “Infinite dreams” emozione e metal allo stato puro, così come “Can I play with madness” singolo di traino del brano. Ma soprattutto “Seventh son of a seventh son” una canzone epica, in cui si descrive la profezia: l’arrivo del figlio prescelto, settimo figlio di un settimo figlio e destinato ad avere dei poteri. 
SEVENTH SON OF A SEVENTH SON fu supportato da un tour promozionale di sette mesi che portò ancora in alto il vessillo degli Iron Maiden che, tra l’altro, passarono anche in Italia dove parteciparono al Monsters of Rock di Modena il 10 settembre 1988, come headliner insieme ai Kiss.
L’album debuttò direttamente al primo posto della classifica inglese ed ebbe un grande successo a livello internazionale, guadagnando quattro dischi d’oro e uno di platino.
E oggi, nel 2021, è considerato una pietra miliare della musica metal. 

album I classici dell'heavy metal iron maiden
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