“La tecnica è un limite, non dovrebbe essere un obiettivo” spiegano i creatori di , dispositivo “allenatore” pensato per chitarristi e bassisti che intendono rafforzare la propria mano, proteggendola al tempo stesso dagli infortuni, per permettersi così di focalizzare le proprie energie solo sulla musica.
Lo scopo di FFP è esattamente quello di ridurre l’ostacolo meramente tecnico o “meccanico” per consentire al musicista di concentrarsi sulla sua espressività.
Che si tratti di un allenamento leggero quotidiano o di una “riabilitazione” dopo un periodo di stop forzato che ha provocato un indebolimento della mano, FFP promette di regalare benefici, non miracoli né scorciatoie, ed è tutto basato su solide fondamenta scientifiche.
L’oggetto nasce da un’idea di Daniele e Nicola Raimondi. Analizzando i problemi e i limiti fisici a cui i musicisti sono più spesso esposti, i due hanno messo a punto un dispositivo meccanico facile da usare e immediato nelle regolazioni, che permette di esercitarsi direttamente sullo strumento riducendo i fenomeni negativi legati alle sessioni particolarmente lunghe e l’insorgenza della cosiddetta sindrome da RSI - Repetitive Strain Injury.
Finger Fitness PRO si applica direttamente sul dorso della mano, vede ancorati quattro elastici per le dita con tensione regolabile ed è stato sviluppato da scansioni 3D di varie mani. Il progetto ha richiesto numerosi prototipi prima di vedere la sua forma finale.
A differenza dei dispositivi allenatori basati su pistoncini o sulle comuni palline di gomma usate spesso in fisioterapia, FFP ha il vantaggio di poter essere usato fisicamente sullo strumento. In questo modo, senza rubare tempo alle sessioni di studio, si allena contestualmente la mano e si guadagna la memoria muscolare sarà poi indispensabile nella prassi musicale reale.
Nei progetti dei suoi creatori, usare FFP è un po’ come fare jogging con una leggera zavorra: non ti fa correre più veloce, ma permette di massimizzare il beneficio tratto dalla sessione di allenamento, senza le controindicazioni che corse interminabili potrebbero avere su legamenti e articolazioni nel lungo periodo.
Dispositivi sopra le righe come FFP possono essere visti con diffidenza dai musicisti più tradizionalisti, o da chi è particolarmente cauto circa i temi medici e di salute della mano. Proprio per questo, i creatori invitano alla prova sotto le proprie falangi durante il prossimo , il 27 e 28 novembre a Palazzo Delle Stelline a Milano.
Nell’attesa di incontrarli di persona, abbiamo rivolto alcune domande a Daniele e a Nicola per conoscere meglio i retroscena del loro audace progetto.
Accordo: La forma e il principio di Finger Fitness PRO sono decisamente originali, se paragonati alla maggior parte degli accessori che si trovano in commercio. Dove avete trovato lo spunto per questo particolare approccio?
Finger Fitness Pro: In realtà non abbiamo preso spunto da un oggetto in particolare; più che altro, abbiamo cercato di sviluppare il disegno basandoci su un principio di base, ossia che il polsino dovesse ingombrare il meno possibile la mano sinistra, in modo da permetterle di effettuare tutti i movimenti desiderati sulla tastiera di uno strumento a corda. Il primo brevetto depositato, che conteneva un’idea ancora embrionale del FFP, prevedeva infatti solo un elemento da allacciare sul polso, da cui partivano gli anelli elastici. Successivamente, per assicurare una certa stabilità in fase di utilizzo, abbiamo preferito creare un elemento di appoggio sul dorso della mano in materiale morbido (TPE) all’interno del quale abbiamo pensato di inserire una placca in ABS, che è l’elemento portante.
Infine, la particolare forma degli anelli elastici è il risultato di svariate prove e aggiustamenti millimetrici su dimensioni e spessori per ottenere una forma che potesse seguire il vettore della forza in gioco, scaricare la tensione in modo uniforme su ogni dito e garantire una resistenza progressiva.
A: Finger Fitness PRO è frutto di una lunga ricerca e, c’è da giurarci, si dev’essere confrontato più volte con musicisti anche scettici. Da chitarrista a chitarrista, come presenteresti FFP a un amico dubbioso?
FFP: Vorrei partire da una premessa: il progetto non nasce con l’obiettivo di trovare una scorciatoia al raggiungimento di un livello tecnico avanzato; la tecnica coinvolge molti aspetti, non solo quello dell’agilità e della resistenza. Inoltre, non potrà ovviamente migliorare aspetti legati allo stile o al fraseggio.
Lo scopo principale dell’FFP consiste nel dare la possibilità, a chi non ha molto tempo da dedicare allo strumento o a chi deve “rispolverare” la sua tecnica dopo un periodo di inattività, di ottimizzare le proprie sessioni di esercizio, applicando all’esecuzione una resistenza regolabile che permette di ridurne la durata, massimizzandone il risultato.
Ciò detto, credo che l’unico modo per presentare il FFP a un amico dubbioso, sia chiedergli di provarlo approfittando del fatto che, essendo in vendita su Amazon, potrà beneficiare di un rimborso totale entro 30 giorni, nel caso in cui non dovesse piacergli per qualunque motivo. Se dovessi spiegarglielo solo a parole gli direi che, banalizzando, il FFP ha la stessa funzione di altri “esercitatori per mano” attualmente presenti sul mercato, con il grande vantaggio di poter essere utilizzato mentre si suona il proprio strumento, esercitando così la mano in modo mirato sugli specifici movimenti che si effettuano suonando e non in modo passivo, spingendo dei pistoncini o stringendo una pallina di spugna.
Il tipo di esercizio proposto dal FFP è quindi, in un certo senso, paragonabile a effettuare esercizi a corpo libero con carichi leggeri su caviglie e polsi, a differenza di un esercizio passivo da “body building”.
A: Quali sono gli errori più comuni (e pericolosi) che i musicisti compiono nelle loro routine? FFP è in grado di aiutarli a mettere a fuoco il tutto?
FFP: Parlando puramente di tecnica, ritengo che alcuni dei problemi principali nell’approccio allo strumento riguardino la scorretta impostazione e il sovraccarico da movimento ripetuto e continuativo.
La corretta impostazione è un problema spesso sottovalutato (se non ignorato) dai chitarristi, soprattutto autodidatti, nei primi anni di pratica. Può avere sia conseguenze alle articolazioni, sia creare problemi nella tecnica esecutiva, limitandone lo sviluppo. Sul controllo di questo aspetto, posso dire chiaramente che il FFP non ha nessuna funzione.
Per quanto concerne il sovraccarico da movimento ripetuto e continuativo (sindrome da RSI), il FFP può essere di aiuto nella misura in cui, applicando una resistenza all’esecuzione, può ottimizzare l’esercizio riducendone sia la durata sia, conseguentemente, il numero di movimenti ripetuti.
A: Quale aspetto di FFP credi possa sorprendere di più un musicista, e a quale aspetto invece il dispositivo decisamente non può sopperire?
FFP: Credo che l’aspetto che possa sorprendere di più è la quasi immediata sensazione, dopo un paio di giorni di utilizzo, di avere la mano più sicura e ferma su lick o assolo che in precedenza potevano risultare di incerta esecuzione.
Quello cui il FFP non può sopperire è sicuramente il correggere un’impostazione errata, che quindi rimarrà tale fino a opportuna correzione, oppure migliorare il fraseggio o l’espressività, che deve essere curata dall’esecutore a prescindere.
A: in cui raccontavi i primi passi del progetto, proprio qui su Accordo, ed era molto diverso da oggi. Allo stato attuale, ritieni che FFP sia un dispositivo completo, arrivato alla sua forma definitiva, o potremmo aspettarci future evoluzioni o altri dispositivi ad affiancarlo nel vostro catalogo?
FFP: Il modello attuale è sicuramente perfettibile, abbiamo già in mente alcune piccole modifiche per la versione successiva. Tuttavia, manterremo sicuramente alcuni aspetti che hanno ispirato lo sviluppo del disegno attuale, come la totale assenza di parti avvitate o incollate e una linea morbida e il più possibile ergonomica, che possa adattarsi a diverse forme e grandezze della mano - il polsino è infatti disponibile in misura unica, le diverse taglie riguardano esclusivamente gli anelli elastici. |