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Ecco la PRS Silver Sky SE: per ora è un nì
Ecco la PRS Silver Sky SE: per ora è un nì
di [user #17844] - pubblicato il

PRS pubblica le prime foto della signature di John Mayer per la serie Student Edition. Il fascino della USA è conservato, ma alcune rinunce sul lato tecnico ci spingono a sospendere il giudizio ancora per qualche giorno.
La data di lancio ufficiale della Silver Sky in edizione SE è fissata all’11 gennaio 2022. Era stata la stessa PRS, insieme a John Mayer, a darne notizia con un post su Instagram, dopo una lunga attesa resa ancora più infuocata da una foto rubata online alcuni mesi addietro.
Ora, nuovamente via social, la liuteria del Maryland diffonde le prime foto e le schede tecniche dell’inedita Student Edition.
I fan del marchio possono ritrovare da subito la linea caratteristica della Silver Sky originale e molti degli elementi che hanno amato nella controparte Core, ma ci sono alcune precise differenze che potrebbero scontentare i più esigenti.

Ecco la PRS Silver Sky SE: per ora è un nì

La serie Student Edition è la divisione PRS di strumenti fatti in oriente. Ha spesso dimostrato di avere una sua precisa identità, distaccandosi più volte dal concetto di mera controparte più economica per dare vita a pezzi inediti con linee originali che, nelle Core statunitensi, semplicemente non compaiono. Il tutto, tenendo sempre alta la bandiera della qualità con una forte attenzione al contenimento dei costi al pubblico.
Per queste ragioni, la Silver Sky in edizione SE è stata lungamente attesa dai fan, curiosi di scoprire come i progettisti avrebbero potuto trasportare la signature di John Mayer nella dimensione Student, nettamente più accessibile senza però voler rinunciare alla ricercatezza delle soluzioni tecniche e stilistiche.

Ora che Paul Reed Smith solleva ufficialmente il velo sopra la Silver Sky SE, la scheda tecnica concede più di uno spunto di riflessione.

Ecco la PRS Silver Sky SE: per ora è un nì

Già dalle foto è evidente che la forma del body resta immutata. Quella che in prima battuta era stata snobbata da alcuni come una semplice rivisitazione del classico Stratocaster, nel tempo si è fatta valere come un disegno dal forte carattere, ricco di accorgimenti legati al comfort e alla suonabilità che provengono direttamente dai bagagli PRS. Vedere contour, spalle arretrate e sagomature varie trasportate nella versione SE non può che rendere felici i fan. Particolarmente gradita è anche la scelta di conservare le manopole appositamente disegnate per la Silver Sky: un dettaglio forse marginale, ma è tra quei piccoli accorgimenti che potrebbero fare la differenza tra un modello originale e l’ennesimo assemblato Strat-alike.

Cambiano, invece, i materiali scelti per il body. Il pioppo prende il posto dell’ontano usato sull’americana. Di certo meno tradizionale per il tipico sound californiano, è comunque un legno largamente utilizzato quando si ricerca un’alternativa valida, forse con un carattere leggermente più moderno secondo alcuni, ma di certo non una soluzione unicamente votata all’economia.
Restano invariati i legni di manico e tastiera. Acero e palissandro sono un connubio caro agli appassionati del genere, e veder tornare quest’ultima essenza sulle tastiere dopo un periodo in cui sembrava a rischio per il futuro è un vero sollievo. La scelta di farne uso su uno strumento di fattura orientale lascia ben sperare per la storia del palissandro, e rende la Silver Sky un po’ più vicina alla cugina americana.

Differenze sensibili arrivano invece sul versante hardware, dove il ponte a sei viti originale è qui rimpiazzato da un Tremolo PRS a due viti. Non abbiamo ragione di pensare che sia meno performante ma, se è vero che l’occhio vuole la sua parte, chi era affezionato al look vintage dei sei “soldatini” in fila sotto le corde potrebbe storcere il naso. Un’altra differenza, meno evidente alla vista ma centrale sul piano funzionale, è la scelta di lasciare da parte le meccaniche bloccanti in favore di un set di meccaniche tradizionali in stile vintage. Anche il capotasto in osso diventa sintetico: tutti compromessi che possono lasciare un pizzico di amaro in bocca, ma che tutto sommato potevano considerarsi prevedibili alla luce del risparmio previsto con la trasposizione in oriente.

Come da tradizione PRS, l’elettronica resta tutto sommato fedele alle versioni Core, con re-ingegnerizzazioni dei pezzi atte a offrire risultati vicini agli originali, senza l’esborso di una USA. Così la Silver Sky monta gli stessi pickup 635JM della prima ma in versione S, riservata alla gamma Student Edition. Cosa cambi sul pratico lo dirà solo il tempo, ma l’esperienza seminata con le altre trasposizioni PRS in SE lascia ben sperare per la qualità dell’insieme.

Ecco la PRS Silver Sky SE: per ora è un nì

Sul piano prettamente estetico, se da un lato è molto apprezzata la scelta di conservare gli intarsi a uccello anche sulla gamma SE, e quindi anche sulla nuova Silver Sky, dall’altra potrebbe dispiacere a qualcuno l’abbandono della “pillola” alla base del capotasto. Il caratteristico coperchio del trussrod usato dal modello John Mayer americano lascia qui il posto a una placca triangolare bombata più simile allo standard PRS. L’adozione di un pezzo regolare, non custom, è di sicuro una scelta dettata dalla necessità di contenere i costi: trattandosi di un dettaglio puramente estetico - e che a dirla tutta non ha mai davvero messo d’accordo tutta l’audience - non ci sentiamo di farne una colpa al buon Paul.
Avremmo invece delle precise domande per lui e per John riguardo le misure applicate a manico e tastiera.

Ecco la PRS Silver Sky SE: per ora è un nì

22 tasti su un diapason da 25,5 pollici si confermano un dettaglio imprescindibile per qualsiasi modello di derivazione Stratocaster, mentre resta nebuloso il ragionamento che ha portato PRS a pensionare il raggio di curvatura da 7,25 pollici in favore di un 8,5: solo un po’ più moderno, ma di fatto una via di mezzo tra le due misure vintage Fender per eccellenza.
Non è da escludere che lo stesso Mayer possa spiegare la preferenza nel prossimo futuro ma, fino ad allora - e senza alcuna precisa lamentela riguardo la possibile resa dello strumento - il cambiamento resta un punto interrogativo sul quale ci piacerebbe poter fare luce. Di rimando, il profilo del manico riporta le medesime misure usate sulla primissima versione di Silver Sky - in particolare l’edizione con tastiera in acero, leggermente più sottile al capotasto - con i manici JM ispirati ai canoni vintage californiani prima che PRS mettesse a punto la versione leggermente rivisitata del moderno manico 635JM.

Non resta che guardare da vicino la Silver Sky per averne un’idea più definita. In fondo, tutte le considerazioni possibili finora si limitano a una mera scheda tecnica e alle poche foto disponibili. Non sono ancora state diffuse - per esempio - immagini del retro dello strumento, dove la made in USA ha un tacco leggermente smussato e l’inconfondibile placca nera con la firma di John, aspetti che ci piacerebbe vedere senza troppe modifiche anche sulla SE.

Ecco la PRS Silver Sky SE: per ora è un nì

La fiducia che PRS si è guadagnata con la lunga storia del dipartimento Student Edition lascia ben sperare circa la resa della chitarra e il rapporto qualità/prezzo del prodotto finale.
Rinunce come il ponte e le meccaniche sono un vero peccato, e la scelta di riservare un manico in un certo senso “pensionato” dal catalogo Core - per quanto sicuramente ben fatto - sembra arrivare più da un’azienda di tecnologie e computer che da un produttore di chitarre. Tuttavia, se il costo di uno strumento di fascia alta sta anche nella ricerca e sviluppo alle sue spalle, è lecito accettare che uno strumento di fascia inferiore adotti stili e componenti già rodati dai suoi predecessori “d’avanguardia”.

Con la Student Edition, la Silver Sky conserva il suo DNA, ma assottiglia insomma quella linea di demarcazione netta che distingueva la versione USA dalle altre Strat-style in circolazione, con il rischio che il modello finisca per confondersi nel mare di cloni e reinterpretazioni già presenti in abbondanza.
La firma di John Mayer è senza dubbio un plus notevole per il suo posizionamento sul mercato, e la conferma di dettagli come pickup, manopole e forma del body aiuteranno sicuramente a definire il carattere della Silver Sky SE, ma solo quando sarà possibile sentire la chitarra all’opera e toccarla con mano si potranno trasformare alcuni interrogativi in conferme.
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Link utili
La prima Silver Sky raccontata su Accordo
La PRS Silver Sky SE svelata per errore
Il teaser della PRS Silver Sky SE
PRS su Instagram
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di zabu [user #2321]
commento del 06/01/2022 ore 15:34:38
Il pioppo va benissimo come legno. Non ha una buona reputazione perché dal punto di vista estetico non è utilizzabile sulle finiture semitrasparenti e il sunburst. Dal punto di vista sonoro per il resto è simile all'ontano. Lo utilizzava Fender sulle Classic Series nei primi anni 2000. Io ho avuta una chitarra di quella serie e era veramente una Strato molto risuonante e leggera. Più che altro, a leggere questa scheda della S. Sky SE, sorprende il ponte a due pivots. La tipologia di ponte non è secondaria nel tono finale dello strumento. Se la versione USA aveva il ponte vintage mi aspetterei qualche differenza, come accade tra una riedizione Fender e un modello contemporaneo.
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di Merkava [user #12559]
commento del 06/01/2022 ore 16:12:59
Io tenderei a considerare la qualita' del blocco inerziale invece del numero di viti.
Certo, un capotasto di qualita' non stonerebbe....
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di zabu [user #2321]
commento del 06/01/2022 ore 17:14:26
Certamente anche la qualità del blocco ha la sua importanza. Però se hai avuto modo di confrontare una Strato a due pivots anche con un blocco di buona qualità e una riedizione, il timbro cambia. C'è una differenza importante nel modo in cui vengono trasmesse le vibrazioni dalle corde al body tramite il ponte. Con questo non dico che i ponti a due pivots suonino male rispetto a quelli a 6 viti, ma il timbro cambia in po'. Il capotasto dipende cosa intendono per sintetico.Alcuni materiali moderni sono una buona alternativa all'osso, diverso se ci mettono un pezzo di plastica.
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di TumblinDice [user #38343]
commento del 06/01/2022 ore 19:01:31
Cambia il legno del corpo, il raggio della tastiera, il ponte, il capotasto (poca roba) e probabilmente i pickup. Un' altra chitarra con lo stesso nome.

Poi magari suona meglio dell'omonima americana.

Aspettiamo un bell' articolo con una comparativa :))
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di Nun_So_Capace [user #24540]
commento del 06/01/2022 ore 21:44:54
Ma vogliamo commentare anche la scelta dei colori?
Sarà anche tutto molto soggettivo ma a me, con l’unica eccezione forse dell’azzurrino, sono bocciati senza riserva.
Soprattutto se li compariamo ai vari colori usciti per la Silver Sky americana.
Per me, almeno sulla carta, per adesso bocciate.
Le Route 66, per restare nella probabile fascia di prezzo, hanno tutt’altro appeal.


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di Ghesboro [user #47283]
commento del 07/01/2022 ore 11:26:47
Le finiture secondo me sono carucce, e le specifiche non sono nemmeno così male qualora la chitarra si collocasse nella fascias sub 1k (non avrebbe senso altrimenti, anche includendo le royalties).
Le Route66 sono un discorso a parte, essendo esclusiva per il mercato italiano. Penserei piuttosto alla Nick johnston
Rispondi
di Nun_So_Capace [user #24540]
commento del 07/01/2022 ore 12:32:19
Bah che dire.
Certo che per le finiture e i colori è tutto molto soggettivo.
Rimango del parere che potevano sforzarsi per produrre una "palette" più accattivante.

Per le specifiche tecniche siamo abbastanza in linea considerando anche la fascia di prezzo dove ipotizziamo si vada a collocare.
Riguardo alle Route 66 è verissimo che è una nostra esclusiva italiana, ma tra specifiche tecniche e versioni disponibili (sss vs hss ed acero,palissandro ed ebano per le tastiere) credo non le batta nessuno nella sua fascia di prezzo (almeno qui in Italia).
Daccordissimo che un prezzo superiore ai mille, anzi anche superiore ai 900 se proprio vogliamo essere onesti non avrebbe alcun senso.
Aspettiamo ancora qualche altro giorno e lo sapremo.
Rispondi
di E! [user #6395]
commento del 07/01/2022 ore 14:18:4
In effetti, salvando l'azzurra, le altre secondo me sono colori veramente brutti.
Non capirò mai perché non ne fanno almeno una nera e/o una rossa.

La stessa cosa per quanto riguarda Fender original: quasi duemila euro (con gli aumenti di quest'anno forse si sforano i duemila) e la fanno solo bianca e ROSA.

O ancora, Gibson Classic nel colore gold, uscita di produzione. Boh.
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di Max Scarpanti [user #56093]
commento del 07/01/2022 ore 10:07:21
Inguardabile!

Anche se avesse i materiali più pregiati, vedere una paletta PRS su un corpo strato.........Mah
Rispondi
di ADayDrive [user #12502]
commento del 07/01/2022 ore 10:33:5
Già, la paletta è una (brutta) forzatura. Visto che propongono una variante Strato potevano metterci pure una paletta simil-Strato, non mi sembra un prodotto così originale da dover essere per forza caratterizato dalla la paletta "di casa" ad ogni costo...
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di FranxAJ [user #18541]
commento del 07/01/2022 ore 10:16:
A me non dispiace, una possibilità gliela darei più che volentieri.
Le differenze con la sorella maggiore secondo me alla fine sono giustificate, altrimenti chi è il fesso che spende 2500 euro? Se suona bene e ti piace...perché no alla fine?
L'unica perplessità è il radius da 8,5 che non ho mai visto ne sentito per cui...boh. Potevano fare un 9,5 classico e amen...comunque vedremo. :)
Rispondi
di ADayDrive [user #12502]
commento del 07/01/2022 ore 10:30:50
D'accordissimo, non possiamo pretendere chitarre con la stessa dotazione dei modelli di punta ad un terzo del prezzo, in questo senso i brand "omni-comprensivi" tipo Harley Benton ci hanno abituato male... E' sicuramente una chitarra da studio di qualità (come anche facevano Gibson e fender dei bei tempi), che avevano modelli di lusso e modelli più spartani e meno rifiniti per musicisti non professionisti, studenti o banalmente clienti con minore disponibilità economica.
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di bladerh4 [user #34973]
commento del 07/01/2022 ore 12:40:4
Io la prenderò al volo avendo già una una Custom 22usa una korea se che adoro bhe una silver student la voglio sicuramente.
Rispondi
di DDF72 [user #60181]
commento del 07/01/2022 ore 23:04:57
Ciao a tutti! Come giustamente indicato nell’articolo parliamo solo di una scheda tecnica e di qualche foto… per cui la mia é una semplice impressione. Credo che PRS saprà produrre uno strumento di buona qualità, con compromessi, certamente, ma curato e che probabilmente suona bene. Detto questo trovo la silver sky inguardabile 😂! Non é solo la paletta, é lo scasso “affilato” per accedere ai tasti alti, con linee troppo dure rispetto al resto del corpo, le manopole, il bianco abbagliante di tutte le plastiche. Ciliegina sulla torta per questa SE, dei colori spaventosi : mayonese forte, clorofilla e spremuta di ribes. Il dafne blue mi sembra grigio. Sono completamente d’accordo con molti, preferisco una route 66 o nick johnston a livello look tradizionale o una charvel DK o Ibanez AZ se vogliamo stare più sul moderno. Comunque, attendo prova dai ragazzi di Accordo della chitarrina in questione! Ciao e grazie
Rispondi
di fla72 [user #29005]
commento del 07/01/2022 ore 23:28:42
..allora, che dire. Sopra si è già detto tutto! La paletta e lo scasso rimangono un pugno in un occhio per una strato style!..ai voglia ad uccellini!, le specifiche invece non sono affatto male..tranne la plastica al capo dato.. Io sarei più' propenso ad una RUTE 66, solo che anche li gli è venuta la geniale idea di fare un radius 14...e tasti x JUBO..
Quindi proporrei: prendiamo un Sylver SKY, ..taglia , sega incolla..e tiriamoci fuori una paletta decente..poi con un po' di nitro diamogli anche un colore decente..dopo aver incollato del pioppo e sagomato quello scasso, oppure , alternativa; una bella RUTE 66 Set Luis , pialliamo il manico in modo da tirarci fuori almeno un 9 di curvatura e refrettiamo con tasti di dimensioni decenti... ultima spiaggia; una Fender player Plus ..per poi rivenderla e comperare una bella Japan anni 80. FACILE NO !?..sarò troppo sarcastico???
PS: i mancini cambiassero sport..non c'è posto per loro nel cielo agentato...nel 2022! ( roba da matti! )
Rispondi
di Krippo [user #752]
commento del 08/01/2022 ore 09:04:21
Non vorrei sembrare eccessivo, ma personalmente la trovo inguardabile, con una scelta di colori assolutamente discutibile e costruttivamente sicuramente non eccelsa. Una volta tanto, non lasciamoci abbagliare dal nome sulla paletta: la scelta di simil-strat è sconfinata e se la fascia di prezzo è quella "a cavallo" dei 1.000 euro le alternative si sprecano. Per me è no.
Rispondi
di ADayDrive [user #12502]
commento del 08/01/2022 ore 19:09:21
Vero, per meno di mille euro ho visto delle Schecter (ovviamente produzione asiatica) e delle LTD con pick-up e meccaniche di serie A. Più le solite Ibanez, Yamaha, c'è l'imbarazzo della scelta.
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di MM [user #34535]
commento del 08/01/2022 ore 14:54:53
A me i colori non dispiacciono.
Non mi piace la paletta, (nemmeno nelle PRS Custom, tanto meno in questa) ma l’ho già scritto un sacco di volte e rischio di essere monotono.
Non mi piace la placca copri truss, per nulla, e neanche le meccaniche grigie.
Poi non capisco il radius 8,5… o lo ripeti di 7,5 come l’americana, oppure lo fai di 9,5.
Il pioppo….. anche no.
Rispondi
di sidale [user #29948]
commento del 08/01/2022 ore 18:30:34
Una vintera e scappa la paura, troppo brutta sta chitarra.
Rispondi
di francesco72 [user #31226]
commento del 10/01/2022 ore 10:10:00
A me non pare così orrenda, certo se volete la paletta Fender non lo è, ma per quello vi potete acquistare una Fender no? Stesso dicasi per i contour e gli scassi, sarebbe anche un po' ridicolo che l'endorser, abbandonata Fender, replichi la stessa identica chitarra con altro marchio. Queste sono le furbatine che fanno mezze tacche come Englund.
Quanto ai colori, a me non sembrano così ignobili, inoltre sarebbe meglio vederli dal vivo.
Personalmente ho un'ottima esperienza con una PRS SE a sette corde e se questa chitarra rimane comodamente sotto i 1.000 euro mi pare possa dire la sua pure in un mercato affollatissimo come l'attuale.
Ciao
Rispondi
di Ampless utente non più registrato
commento del 12/01/2022 ore 10:06:05
Una John Mayer Silver Sky Mn Frost
Costa 2.599,00.
Una John Mayer Silver Sky Mn Lunar Ice - Limited Edition
Costa 3.390,00.
Queste SE su quali cifre si aggireranno?
Rispondi
di cek_sound [user #2683]
commento del 13/01/2022 ore 01:51:
20 commenti su 20 a cui non piace la chitarra. Chi invece non sta scrivendo qui immagino sia per strada per andare a comprane una ;)
Battute a parte, io invece la trovo molto bella e finalmente abbordabile: I colori non saranno chissà che, ma di certo non potevano fare tutte le colorazioni stile NBULA della usa. Per il resto ho sentito qualche demo e suona tale e quale all'originale. Ci sono video di comparazione e sfido chiunque a fare un blind test.
Riassumendo: Peccato che praticamente non suono più altrimenti l'azzurrina la prenderei al volo.
Rispondi
di dariothery [user #12896]
commento del 14/01/2022 ore 12:06:0
Mi piace, peccato non ne facciano mancina
Rispondi
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