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 Riverbero, l'effetto del momento
Riverbero, l'effetto del momento
di [user #17404] - pubblicato il

Fino a poco più di 10 anni fa, il riverbero pareva un pedale antipatico ai chitarristi. Si usava poco e quando serviva, bastava il suono classico, della tradizione; quindi niente di meglio del tono confortevole e caldo delle molle di un vecchio amplificatore. Perché, quando si cercava dell’ambiente nel quale annacquare ritmiche, arpeggi e assolo, il riferimento era il delay: fosse quello vellutato dei tape echo alla David Gilmour o quello digitale e voluttuoso alla PASSION & WARFARE di Steve Vai, si cercava una ripetizione che offrisse volume e presenza sonora, carattere, una certa puntigliosità nella pronuncia ritmica e, il tutto, mai a discapito dell’integrità del suono originale.


Il riverbero, ad abusarne, era una garanzia per evocare gli anni’80 ma quelli brutti, di plastica e drum machine; o peggio per scimmiottare chitarrine tisiche e tristi da liscio o da musicarelli anni ’60.
Poi il rock è cambiato, lo spazio riservato alle chitarre e la maniera stessa di suonarle e fare musica si è trasformato. Le coltri impenetrabili di distorsioni dell’alternative rock, del crossover e del nu metal, fatte di muri di doppiaggi in stereo, si sono dipanate, favorendo arrangiamenti più ariosi, essenziali, a volte eterei. E le chitarre tornavano ad avere aria, spazio per code, vapore, strascichi. Code che, a questo punto, potevano essere come quelle del velo di un abito da sposa: più lunghe, suntuose e – perché no – fantasiose sarebbero state, più avrebbero colpito e deliziato. Non solo, i riverberi da allora possono concedersi e sbizzarrirsi con distorsioni, modulazioni e shimmer perché i giorni da relegati in pedaliera, alla fine della catena per rendere la chitarra “meno secca”, sono finiti: ora, addirittura, in tanti usano il riverbero prima della distorsione, del tremolo, delle modulazioni per favorire singhiozzi e propagazioni sonore anomale e selvagge, sperimentazioni e stranezze soniche.

 Riverbero, l'effetto del momento

E inoltre, le esagerazioni coi riverberi enfatizzano la drammaticità di sonorità lo-fi, ricercatissime anche nel pop da classifica. Ma la fortuna del riverbero arriva anche grazie ai social che oramai sono il palco più ambito e autorevole su cui giovani e nuovi musicisti si impongono, confrontano e fanno conoscere: gran parte delle musica per chitarra fatta, suonata e composta sui social (e per i social) vive di esecuzioni di chitarra sola; esecuzioni solitarie di arpeggi, assolo, accordi, (spesso con suono pulito e con supporti ritmici ridotti a meno che l’essenziale) offrono  ogni spazio possibile per gli spargimenti sonori del riverbero e per le sue code più bizzarre e fantastiche.
 


Ed ecco una manciata di pezzi da ascoltare per entrare nelle suggestioni sonore delle nuove applicazioni del riverbero:
London Grammar "Strong", Foo Fighters "Chasing birds", Unprocessed "Rain", Fresno e Mateus Asato "INVO15: DIGA, part "



Queste riflessioni sull'utilizzo e l'estetica rinnovata del riverbero, sono state accese dalla segnalazione recentemente pubblicata del nuovo riverbero Slötvå di Walrus. Pedale che, nonostante l'eccentricità delle soluzioni, è tra i più venduti nel catalogo del brand.
reverb riverbero walrus yvette young
Link utili
Slötvå sul sito Walrus
Walrus Slö spiegato su Accordo
Sito del distributore Face
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di FranxAJ [user #18541]
commento del 12/01/2022 ore 17:06:36
Adoro Yvette Young ed il suo modo di suonare.
Si, sono uno di quelli che ormai senza reverbero sognante con decay minimo di 5 secondi non sa suonare! :D
Rispondi
di Francescod [user #48583]
commento del 16/01/2022 ore 18:51:
Per me è un effetto fondamentale, direi imprescindibile, perché lo tengo sempre fisso. Gli altri, phaser, chorus, delay, flanger, wah, tremolo ecc. invece li attivo all'occasione. E soprattutto è uno di quelli con cui mi piace sperimentare di più, in particolare con lo shimmer.
Rispondi
di Carrera [user #31493]
commento del 17/01/2022 ore 12:01:54
Concordo sul fatto che sia passato da ultimo pedale a cui avrei pensato di dedicare un acquisto a quello che oggi mi attizza di più...
Rispondi
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