Quando per comperarmi il primo basso decente da suonare in pubblico, un Hofner solid body modello 185 color sunburst, fui costretto a vendermi la mia Lap Steel Hofner modello 111, la mia prima chitarra comperata nuova di negozio per far colpo sulla ragazza che mi piaceva, Angela, ho sempre pensato e tentato di comperarmene un'altra ma erano difficili da reperire. Io poi ero allora uno studente universitario squattrinato e senza nessun appoggio da parte dei genitori che non volevano assecondare la mia passione per la musica, anzi volevano solo che superassi gli esami all'Università. Però una quindicina, o forse più, anni dopo me ne fu offerta una della Fender, la Stringmaster De Luxe 8, in cambio di una mia semi-hollow body Ibanez, clone della ES335 Bernie Kessel, a cui avevo sostituito i due pickups con due modelli della Di Marzio, più le meccaniche con delle Shaller cromate. Fu anche un approccio un po' difficile per il fatto che le corde erano 8 e non le 6 canoniche della chitarra, in più poi da accordare con "Accordatura Aperta" per generare accordi con la barretta per lo slide (non per niente ne esistevano sia di doppie che triple e quadruple, accordate diversamente tra loro, vedi quella tripla di Santo & Johnny con possibilità di generare accordi maggiori, minori ed in 7ª). Con il tempo però ho constatato che con la sua timbrica Fender da "Short Scale" tipo la Musicmaster ci potevo fare tutti i brani sia degli "The Shadows" che dei "The Ventures", anche se ho 4 Fender Stratocaster , una Mustang ed una Telecaster. Eccovi "Walk Don't Run dei secondi,poi "Apoche" .
|