di redazione [user #116] - pubblicato il 06 maggio 2022 ore 15:30
Il firmamento dei compressori entra in uno stompbox programmabile, con tre modalità d’uso per sei compressori a portata di switch espandibili via software.
La compressione, su uno strumento musicale, può essere la chiave per donare vita e presenza sonora a un suono, far uscire dal mix una chitarra o un basso e valorizzare il playing del musicista in ogni condizione. Operare un compressore come si deve non è facile, ma basta poco per prendere confidenza con il concetto basilare di tutti i circuiti del genere e cominciare a godere dei loro benefici.
Per quelli che hanno già iniziato il loro percorso verso il tone shaping a base di Attack, Release e Threshold, Source Audio mette a disposizione un potente circuito programmabile che promette di racchiudere in un unico stompbox i comportamenti di alcuni dei costosi (e ingombranti) compressori da studio più apprezzati di sempre.
Dietro l’Atlas Compressor ci sono diversi anni di ricerca e sviluppo che hanno portato a un algoritmo elaborato, responsabile di una compressione particolarmente espressiva e versatile, anche grazie alla possibilità di personalizzare il suono ben oltre i limiti dei comandi presenti sullo chassis, affidandosi alle estensioni software dell’ambiente Neuro App.
Compatto nel formato, ma non per questo limitato nei controlli, l’Atlas trae ispirazione dal compressore presente nel Source Audio Ultrawave, pedale dalla concezione originale al cui interno convivono 44 tipi di distorsori, dall’overdrive al fuzz, più un particolare compressore a due canali il cui funzionamento è strettamente legato all’envelope del segnale rilevato all’ingresso.
Anche sull’Atlas i comandi basilari sono quattro, tre dei quali con una doppia funzione.
Threshold gestisce la soglia oltre la quale il compressore entra in azione. Ratio dosa l’aggressività della compressione e funge anche da Tone, per la brillantezza generale.
Blend torna utile per recuperare parte della naturalezza del segnale originale e lavora anche da Attack, per la velocità in cui si innesca la compressione.
Output è utile a compensare il livello d’uscita finale e il suo ruolo alternativo di Release comanda il punto e il modo in cui il compressore “rilascia” il segnale mentre questo si attenua.
Al centro dello chassis compare un selettore a tre posizioni per altrettante tipologie di compressore. La modalità Studio riprende i circuiti ad alta fedeltà caratterizzati da tempi d’attacco particolarmente rapidi, Optical si muove su ispirazione dei circuiti anni ’60 con tutto il calore “sporco” che i musicisti apprezzano nel genere, Dual è infine un tipo di compressione che separa il segnale in due porzioni da elaborare individualmente per garantire un controllo totale su tutta la gamma di frequenze, risultando in un timbro vivido e articolato.
Grazie ai due ingressi e le due uscite, l’Atlas Compressor consente piena connettività stereo e, grazie alla compatibilità con l’applicazione Neuro, permette di espandere la voce dell’effetto via software accedendo a una varietà di compressioni differenti, tra suoni inediti e preset ispirati ai classici della categoria.
Sul sito Source Audio, il compressore Atlas è raccontato a questa pagina, con approfondimenti sui circuiti d’ispirazione ed esempi suonati.