La comparsa del marchio Sire, con la prima “infornata” di bassi disegnati a quattro mani con Marcus Miller nel 2015, ha fatto drizzare subito le antenne al pubblico di appassionati dimostrando la capacità di produrre strumenti dal prezzo contenuto ma con caratteristiche di pregio, come legni di buon livello e scelte estetiche d’impatto, ma anche dettagli solitamente riservati a modelli di fascia superiore come i bordi smussati sfoggiati dalle tastiere.
Sette anni più tardi e forte di due collaborazioni in particolare con artisti di massimo livello, Sire sembra volersi fare portavoce del sound jazz fusion, fino a sfociare in timbriche blues e rock coniugando flessibilità sonora e un’attenzione speciale per il prezzo sul cartellino.

Dai primi bassi dedicati a Marcus Miller, non c’è voluto molto perché altri musicisti seguissero l’esempio. Tra gli utilizzatori di strumenti Sire si annoverano chitarristi e bassisti professionisti provenienti da ogni parte del mondo, ma un nome come Larry Carlton non può che spiccare con un certo rilievo. È con lui che Sire ha messo a punto l’intera serie di chitarre acustiche ed elettriche, solid body e semiacustiche che compongono oggi il catalogo attraversando trasversalmente i maggiori canoni stilistici del mondo a sei corde più tradizionale.
Compaiono così i modelli S7 e T7 di chiara scuola californiana, a una o a due spalle mancanti, con ponti fissi a tre sellette quanto con gli immancabili ponti tremolo e configurazione a tre single coil. Impossibile non notare la H7, ispirata da vicino alla semi-hollow principe dell’arsenale di Larry Carlton, non a caso conosciuto anche col soprannome di Mr. 335.
Anche la single-cut a bassa bombata più famosa del mondo riceve un’interpretazione in chiave Sire con Larry Carlton, e il risultato pare decisamente all’altezza delle aspettative.
che, sul suo canale YouTube, pubblica una panoramica esaudiente dei suoni puliti e distorti offerti dalla L7.
progettata con Larry Carlton è una LP-style da manuale, con accorgimenti legati alla suonabilità e con una resa estetica di tutto riguardo.
Il body in mogano è sormontato da un top in acero con sopra un’impiallacciatura fiammata per non rinunciare all’impatto scenico delle ricche figurazioni visibili attraverso la calda finitura Tobacco Sunburst.

Il manico in mogano è incollato su di un tacco smussato e con un profondo contour sul retro della spalla mancante, per lasciare immutata l’estetica dello strumento sul davanti ma offrendo al contempo un accesso particolarmente facilitato per raggiungere gli ultimi dei 22 tasti medium jumbo seminati sul raggio da 12 pollici della tastiera in ebano.

Il diapason da 24,7 pollici promette un’action morbida e un’impronta tipica per il modello, con il comfort di un profilo del manico a C e la fine lavorazione sui bordi della tastiera che rende la presa scorrevole e comoda anche per chi non ha mani particolarmente grandi.

Binding color avorio su corpo e manico, segnatasti a trapezio e capotasto in osso contribuiscono a un’estetica gustosa e un approccio classico per il genere, che tale si riconferma nel sound quando si vanno ad ascoltare i due humbucker proprietari. Controllati attraverso un selettore a tre posizioni, con volumi e toni indipendenti, questi nascono per offrire una buona articolazione sonora, pensati per suonare incisivi e organici, tutt’altro che gonfi o ingolfati come può accadere con strumenti simili nella stessa fascia di prezzo.
Ideali sui puliti e sui crunch, dove dimostrano calore e dettaglio, riescono a spingersi fino in distorsioni più consistenti senza perdere mai di vista l’intelligibilità dell’insieme.

Sul sito MusicalStore2005, la scheda tecnica completa della Sire L7, foto dettagliate, prezzo e possibilità d’acquisto diretto anche a rate sono . |