E me ne vanto, premettendo però che mi riferisco allo strumento che, impostomi come ruolo a fine 1968 (infatti avevo cominciato come chitarrista solista ed armonicista ad inizio 1967 ma sempre con una chitarra Made in Italy, cioè una Hollywood Meazzi Supersonic), quando mi imposero di passare al basso, visto la partenza imminente per il servizio di leva, all'epoca obbligatorio, di Giovanni, il bassista titolare, dopo aver strimpellato le prime note lette in chiave di FA prima su un contrabbasso Meazzi Wandrè modelllo Naika e poi su uno elettrico Framus Triumph, entrambi di proprietà di un mio cugino, ramo materno, riuscii a comperarmi, usatissimo, dal fratello di un compagno di classe un basso della EKO, modello 1100/MB/2 color bianco madreperlato, davanti, e nero dietro, del 1963. Poi andando ad ascoltare un "Complessino" in un palazzo zona Tribunali a Napoli (la mia famiglia si era trasferita da poco da Bellavista- Portici) vidi il bassista che usava un basso EKO modello 1150/TO/2 del 1964 a violino solid body, rosso brillantinato davanti e bianco dietro (si era ancora in pieno periodo Beatles-Mania). Poi per lire 20 mila fu mio e l'ho tenuto fino ad inizi anni 2000, poi un po' per nostalgia di quegli anni, ne ho cercati recentemente e circa 3 anni fa per € 250 più un pedalalino vibrato HB sono riuscito ad accaparrarmi un EKO modello Camaro Bass di inizio anni 70 che, con le corde Fender Flatwound che vi ho montato non ha nulla da invidiare al mio Fender Jazz Bass del 1974. Cerco sempre un 1100/MB/2 e pensare che un negoziante di Angri molti ani fa me ne voleva regalare uno azzurro brillantinato che rifiutai perchè mi sembrava approfittare.
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