Il nome “Satisfaction” lascia poco spazio all’immaginazione, quando si tratta di fuzz. In casa Electro Harmonix, alcuni anni fa così si è chiamato , ispirato per l’appunto al rock degli anni ’60 nella piena rivoluzione del fuzz. Timbri “strombazzanti”, maleducati e nasali, che nella rinnovata edizione Plus rappresentano solo la punta di un iceberg fatto di molteplici sfaccettature timbriche capaci di attraversare decenni di stile.

Il Satisfaction Plus Fuzz, come il suo predecessore, si ispira ai fuzz anni ’60, ma li reinterpreta con una tonnellata di gain e con l’aggiunta di una sonorità alternativa in grado di rendere il suono più grosso, compresso e caldo.
Anche l’interfaccia cambia, con la presenza di quattro manopole che donano una flessibilità importante per un fuzz, consentendo al Satisfaction Plus di ammiccare alle distorsioni vintage fino alle derive moderne del fuzz in ambito hi-gain e sperimentale.
Come da tradizione, la manopola Vol gestisce il livello d’uscita e Attack funge da gain. In aggiunta, il potenziometro Bias permette di modellare la pasta stessa del fuzz, la sua risposta al tocco, il modo in cui il suono si “strozza” e sostegno sonoro generale, fino a ricreare la tipica risposta di un circuito sottoalimentato.
Particolarmente efficace si dimostra anche l’escursione del controllo Tone, che permette di passare da timbri estremamente acidi a suoni intubati e “lanuginosi”.
In aggiunta, uno switch Norm/Fat rivela una seconda faccia, tutta diversa. La prima modalità è quella del Satisfaction classico, retrò e penetrante, mentre la seconda aggiunge corpo e bassi per un rombo sensibilmente più moderno.
Sul sito Electro Harmonix, il Satisfaction Fuzz Plus è raccontato , con prezzo al pubblico, esempi sonori e dettaglio delle funzioni dietro i vari comandi, armi segrete di un pedale che si prospetta un discreto coltellino svizzero per gli amanti della categoria. |