di Umberto Poli [user #65904] - pubblicato il 07 febbraio 2025 ore 07:27
Vincitore del premio Grammy, edizione 2025, per il “miglior album bluegrass” con Live Vol. 1 (ne aveva già vinto uno per il disco in studio Home del 2021), Billy Strings si conferma un artista in continua ascesa oltre che una stella ormai consolidata nel novero dei virtuosi della chitarra acustica di fama internazionale, con amicizie e collaborazioni che spaziano da Willie Nelson a Tommy Emmanuel.
Siate sinceri. Chi di voi, lettori di Accordo, non ha la propria playlist da viaggio? Quell’elenco di canzoni che, una volta meticolosamente scelte, hanno il potere di ricreare la giusta atmosfera per ogni vostro spostamento, sia esso breve o lungo? Alcuni di voi avranno addirittura molti elenchi di brani, da utilizzare a seconda della direzione oppure, come spesso capita, in base all’umore o al clima della giornata. Per non parlare delle tratte in notturna, che richiedono cura e riflessioni approfondite. A tal proposito, c’è chi impiegherà ancora il (sempre sia lodato!) cd e chi, invece, smanetterà in rete saltellando da un’applicazione all’altra (Apple Music, YouTube, Deezer, Spotify, Tidal, ecc.)
Quel che conta, in fondo, è il viaggio e la colonna sonora che meglio possa accompagnarlo. Ed è da questa premessa che oggi abbiamo scelto di parlare di un giovane, talentuoso musicista statunitense, un ragazzo che - nonostante l’età e certi pesanti trascorsi all’insegna di droghe pesanti, ansia e depressione - sembra portare appiccicati alla pelle i racconti e i segni dell’America più profonda con il suo corredo di luci, ombre, contraddizioni.
Hai presente quando alcuni bambini dicono che da grandi vorrebbero fare il pompiere o il poliziotto? Ecco, io ho sempre desiderato diventare un chitarrista bluegrass. Voglio diffondere la gioia di questa musica a quante più persone possibile. Sono convinto che si tratti del mio compito qui sulla Terra, oltre agli obblighi derivanti dalla paternità. Billy Strings
William Lee Apostol, in arte Billy Strings, classe 1992, muove i primi passi con l’acustica seguendo le orme del papà e in breve tempo diviene un prodigioso conoscitore delle sei corde, un autentico mago del flatpicking per velocità e controllo del plettro. In tanti anni, non si era mai visto nulla di simile in campo Bluegrass e Strings si sta facendo strada travolgendo con passione il mercato, a colpi di (belle) canzoni, una band paurosamente affiatata e quella dose di umiltà che contraddistingue i più grandi.
Mio padre è la ragione per cui oggi ho una bella vita, una carriera, ogni cosa. Quando ero piccolo, lui è stato un’enorme fonte di ispirazione. Billy Strings
Nelle sue composizioni, riluce il meglio delle tradizioni musicali d’oltreoceano ma non mancano originalità, carisma e la capacità di saper comunicare alle nuove generazioni l’amore per suoni e strumenti che affondano le radici in un’epoca ormai innegabilmente assai distante. Ecco, Billy Strings è tutto questo: passato, presente e futuro. Uno di quei modelli a cui si guarda come portatori sani di valori e di insegnamenti che è tanto necessario coltivare quanto rivisitare, attualizzandone i contenuti.
È lo strumento presente nei miei ultimi due album. Inoltre, ogni qual volta mi ritrovo con un microfono davanti, questa è la chitarra che adopero. I love this guitar, you know. Billy Strings a proposito della sua Martin D28 del 1940
Con i suoi 33 anni, Billy Strings, originario di Lansing, nello stato del Michigan, è uno dei nomi da non lasciarsi sfuggire, così come una curiosa sbirciata al suo arsenale di chitarre tra le quali quali figurano due nuove, fiammanti “new entry”: la Billy Strings D-28 e la Martin D-X2E, che vanno ad affiancarsi alla sua fedele D-28 del 1940. Nel video seguente, il chitarrista le presenta con la stessa devozione che un genitore orgoglioso riserverebbe nel raccontare tutti i pregi delle sue creature. Non a caso, il nostro definisce ogni chitarra che imbraccia con il termine “gal” (ragazza). Music is love, cantava David Crosby. E Billy Strings ne è la prova vivente.