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Intervista a Stef Burns e la nascita della sua nuova Signature “Master Built”
Intervista a Stef Burns e la nascita della sua nuova Signature “Master Built”
di [user #116] - pubblicato il

Una Stratocaster gialla del ’91, un errore clamoroso davanti a 60.000 persone, la saliva che vola tra il pubblico anni ’90 e il sound scolpito da un JCM900 modificato. Stef Burns si racconta a cuore aperto a Milano, durante un evento che ha visto Fender Custom Shop e due dei suoi Master Builders, Andy Hicks e Austin MacNutt, al fianco del chitarrista. Sul palco di Gino Guitars, più che una presentazione, un vero incontro tra storia, tecnica e passione.
Un evento speciale nel cuore di Milano
Il 10 settembre 2025, Gino Guitars – punto di riferimento per i chitarristi lombardi – ha ospitato la Fender Custom Shop Experience, una serata dedicata agli strumenti più esclusivi del marchio americano. Ospite d’onore: Stef Burns, chitarrista con una carriera trentennale al fianco di Vasco Rossi, Alice Cooper e Huey Lewis & The News. Accanto a lui, i Master Builders Andy Hicks e Austin MacNutt, figure chiave del Fender Custom Shop, che hanno presentato i retroscena della collaborazione con Burns e svelato i dettagli di una Stratocaster entrata nella leggenda.

La Stratocaster gialla: 35 anni di storia
Il cuore della serata è stato il racconto della sua Fender Custom Stratocaster HSS "Number One" gialla del 1991, passata (insieme alla sua sorella Nera) sotto le mani del Custom Shop di casa Fender per un ritorno sul mercato che consacra una collaborazione finalmente ufficiale ma in essere da più di trent'anni.



Burns al tempo cercava qualcosa che non trovava nelle chitarre di serie: un humbucker con coil tap per avvicinarsi al suono single coil, meccaniche autobloccanti per una maggiore stabilità, un ponte a due pivot con roller nut per usare la leva senza perdere l'accordatura e una combinazione di pickup capace di garantire versatilità e output elevato.
La sua configurazione rimane la stessa da 35 anni: humbucker Seymour Duncan JB al ponte e due single coil Fender Texas Special, ispirati al sound di Stevie Ray Vaughan. Il manico, con profilo a “C” e radius leggermente più piatto, è diventato una seconda pelle: “La Stratocaster diventa parte del tuo corpo, non la lasci più”.

Dal lungo lavoro di ricerca e sviluppo nasce un progetto destinato a fare storia: il Fender Custom Shop realizzerà le repliche ufficiali Masterbuilt delle due Stratocaster HSS di Stef Burns.
A occuparsene saranno due firme d’eccezione del Custom Shop: Andy Hicks, autore della versione Aged Vintage White, e Austin MacNutt, che darà vita alla variante Black.
L’annuncio è arrivato durante l’evento serale organizzato da Gino Guitars a Milano, davanti a un pubblico accorso da tutta Italia. Una collaborazione che unisce Stef Burns, Fender Custom Shop e Gino Guitars, fortemente voluta da Gianluca Della Porta, titolare dello storico negozio, e che ha richiesto oltre due anni di lavoro per arrivare al traguardo.
Gli strumenti saranno autografati e numerati da Stef Burns e distribuiti in esclusiva europea proprio da Gino Guitars. La tiratura è estremamente limitata: solo 50 esemplari complessivi, destinati a diventare oggetti di culto per collezionisti e appassionati

Stef Burns e il palco con Vasco
Burns ha ovviamente raccontato il suo ruolo nella band di Vasco, sottolineando come, nonostante i cambiamenti nella direzione musicale, la sua essenza resti quella di sempre: chitarra ritmica ed elettrica, con qualche incursione acustica. Alla domanda sulla sua canzone preferita da suonare, la risposta è stata un fiume in piena: da Gli angeli a Vivere, da Io no siamo soli a Nessun pericolo per te. Troppe per sceglierne una sola.
Parlando dei concerti negli stadi, Burns ha ammesso la difficoltà di mantenere focus, intonazione e timing davanti a 60.000 persone: Se hai troppa adrenalina, il vibrato corre, i bending salgono. Devi rilassarti, affidarti alle prove e alla memoria muscolare.

Non sono mancati gli aneddoti. Burns ha ricordato con ironia un errore clamoroso durante Gli angeli: Ho sbagliato il giro di accordi e Vasco è andato avanti da solo… meno male che c’erano solo 60.000 persone a guardare!. E poi i ricordi di un pubblico anni ’90 che non risparmiava “gesti punk”, tra giacche di pelle, capelli lunghi e… sputi che volavano sotto palco. Scene lontane, ma che raccontano bene il contesto in cui la sua carriera italiana ha preso forma.

Intervista a Stef Burns e la nascita della sua nuova Signature “Master Built”

Amplificatori, corde e setup
Sul fronte ampli, Burns è sempre rimasto fedele a un Marshall JCM900 modificato da Massimo Mantovani (MTECH Audio), più versatile nell’equalizzazione e utilizzato sia nei club che negli stadi. È lo stesso ampli che porto in studio e sul palco. Con Vasco è sempre lui. Nonostante l’apertura ai plugin in fase di demo, Burns si dichiara ancora un "uomo da amplificatore": Quando registro a casa uso i plugin, ma quando mando le tracce ai produttori preferisco spedire il segnale DI e lasciare che reampino con i loro setup. Quanto alle corde, varia in base al contesto: 9-46 hybrid per accordatura standard, set più pesanti (10-50 o 11-52) per accordature mezzo tono sotto, sempre più frequenti nei concerti di Vasco.

L’evento tenutosi da Gino Guitars a Milano ha offerto molto più di una presentazione: è stato un viaggio tra aneddoti, segreti di liuteria e riflessioni sulla carriera di uno dei chitarristi più amati in Italia. Stef Burns ha dimostrato ancora una volta come la sua Stratocaster gialla non sia solo uno strumento, ma parte della sua identità artistica. 

Ulteriori informazioni: www.ginomusica.it

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