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Sticaster! Ovvero costruirsi una Tele in kit
Sticaster! Ovvero costruirsi una Tele in kit
di [user #31749] - pubblicato il

Con poche decine di euro è possibile portarsi a casa un kit per l'autocostruzione più che dignitoso. Con un po' di iniziativa e qualche spesa accessoria si possono ottenere grosse soddisfazioni, magari con l'aiuto di un professionista.
Complici la voglia di una nuova chitarra (ho una Epiphone Les Paul Custom, ottima chitarra ma troppo scura per i miei gusti), la voglia di autocostruzione (lo stanno facendo parecchi, vuoi che l’unico incapace sia io?) e questo articolo di Janblazer (la goccia che ha fatto traboccare il vaso), mi sono deciso e ho acquistato il kit Harley Benton T-style dal negozio online tedesco.

Veloce e preciso come al solito, dopo qualche giorno mi arriva il pacco ordinato, sigillato perfettamente e ben protetto dai cuscinetti di plastica che si trovano generalmente nei pacchi voluminosi. Senza pensarci due volte inizio a scartarlo e trasformo il salotto in una discarica piena di cartone e plastica. Quello che trovo all’interno mi stupisce (in senso positivo): un corpo in tiglio composto da tre pezzi (sfortunatamente il pezzo centrale è parecchio più chiaro degli altri due, ma poco mi è importato dato che avevo già preventivato una bella finitura lucida) e soprattutto un bel manico in acero con una bellissima tastiera di palissandro (sarò stato fortunato?).

Primo problema: la paletta ha una forma squadratissima. Che io sappia la forma della paletta della Telecaster è registrata e riproducibile solo su autorizzazione della Fender, ma non mi vorrei sbagliare.
Poco male, scarico da internet un pdf con le immagini delle varie palette Fender in scala 1:1, stampo quella che mi serve, allineo il foglio ai sei fori delle meccaniche e disegno la forma, taglio il legno con un seghetto alternativo (cavolo se è duro l’acero) con relativa levigata con carta vetrata di grana sempre più fine finché raggiungo il risultato prefissato.

Secondo problema: che finitura do al manico?
Visto che le mie mani dovranno trascorrerci parecchio tempo sopra, alla fine mi decido per un trattamento con Tru-Oil più Gun stock wax (cera) marca Birchwood in stile Music Man. L'ho provata sul manico di una Music Man Petrucci e su una Silhouette, credo sia la migliore finitura per un manico che abbia mai provato, incredibilmente scorrevole.
Ordino tutto il necessario su internet e inizio a fare prove su un manico di zappa che mi sono fatto prestare da mio nonno, il risultato è buono e lo replico sulla chitarra: seguendo le istruzioni sulla boccetta applico, a distanza di due ore l’una dall’altra, quattro strati di Tru-Oil, poi altrettanti strati di Gun stock wax a distanza di circa quindici minuti l’una dall’altra e a ogni passata levigo con carta vetrata 2000. Il risultato è ottimo.

Sticaster! Ovvero costruirsi una Tele in kit

Per il corpo procedo in maniera differente.
Sebbene l’hardware fornito con la chitarra sia buono non mi va per niente giù il ponte, piuttosto brutto e con le corde non passanti. Così me ne procuro uno con tutti i crismi: corde passanti e sellette in ottone, più le relative boccole per il retro della chitarra. Dato il cambio del ponte, i fori per quello precendente risultano inutilizzabili e, data l’importanza del posizionamento di esso per la suonabilità dello strumento, mi decido ad affidare il lavoro a un liutaio. Galeotti furono i diari postati qui su Accordo con le più svariate Telecaster e la vicinanza a casa mia, da farmi contattare Paolo (qui conosciuto come Mehari). Gli propongo ciò che voglio fare e dopo un paio di giorni sono già nel suo laboratorio, dove gli lascio il corpo che dopo una settimana circa mi restituisce con i nuovi fori.

Rimane quindi la verniciatura del body: avevo già deciso per una finitura lucida coprente in stile Custom colours Fender, ma vista la complessità di tale operazione e non volendo creare pasticci, affido tale fardello a un verniciatore professionista mio conoscente, che mi preventiva ottante euro di spesa (pensavo molto di più sinceramente). Vado a ritirare dopo tre settimane il body: sono settanta euro, gli do due banconote da cinquanta, ma non ha resto, senza problemi accetta sessanta euro di pagamento (ho solo un’altra banconota da dieci euro nel portafoglio). Tanto meglio, uno sconto non si butta certo via.

Sticaster! Ovvero costruirsi una Tele in kit

Arriva finalmente il momento dell’assemblaggio.
Avvito il manico al corpo, metto le meccaniche e gli alberini per tenere basse le prime corde, avvito ponte, battipenna, placca dei potenziometri e il jack femmina. Le boccole dietro invece le metto a pressione semplicemente spingendole nelle loro sedi con il pollice e battendole con un martello dalla testa in gomma. Monto le corde, faccio il setup allo strumento e sono finalmente pronto a testare se la mia avventura chitarristica ha avuto un esito positivo.

Collego la chitarra all’ampli, metto il canale clean e suono dolcemente un accordo di Sol: suona! Il dottor Frankestein avrebbe esclamato: “Si può fare!”. Inavvertitamente però ho invertito i contatti del pickup al manico con quello al ponte e il selettore richiama quindi i pickup al contrario rispetto alle normali posizioni dello switch. Riapro dunque il vano dei controlli e sistemo tutto, ora la chitarra è perfetta.

I pickup sono piacevoli (mi aspettavo delle ciofeche, ma sono stato subito contraddetto), hanno un bel timbro blueseggiante e la chitarra mantiene il tipico twang della Telecaster.
Alla fine dei conti ciò che ho ottenuto è molto soddisfacente sebbene, soprattutto dal dodicesimo tasto in giù, la chitarra necessiti di una bella rettificata poiché alcuni tasti friggono. Nonostante ciò è molto facile da suonare. Credo anche al fatto che la soddisfazione di averla fatta mi porti a suonarla meglio rispetto ad altre chitarre, come quando si suona una Fender d’epoca o una Gibson del Custom Shop e sembra di avere quella marcia in più, magari non strettamente legata alla chitarra, ma più alla consapevolezza di ciò che si sta suonando.
Da quasi un mese a questa parte non faccio altro che suonarla con soddisfazione, passando da suoni pulitissimi fino a suoni hi-gain tipici del new wave of british heavy metal senza alcun problema o manchevolezza della stessa. È chiaro che, non avendo humbucker, il suono distorto non sia così pieno e spinto, ma lo trovo comunque piacevole.

A conti fatti con circa duecento euro (novanta il kit più la spedizione, quaranta ponte, boccole e spedizione, trenta il posizionamento del ponte e i relativi fori, venti l’olio e la cera per il manico e sessanta la verniciatura) ho ottenuto una chitarra più che dignitosa, con la soddisfazione di averla fatta "nascere".
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Blazecaster
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