Grazie ad un commento sull'accordatura, ho ricordato con piacere questo episodio.
La mia 'prima volta' con una Gibson Les Paul è stata in uno storico negozio della mia zona. Per provare un bel Marshall chiedo una chitarra 'rock', con mia sorpresa il negoziante porta al moccioso una Les Paul Standard nuova da vetrina da 3 milioni e 200 mila delle vecchie lire (tanti soldi, ancora lo ricordo). Tento di accordare alla meglio, abbozzo un accordo, sbrang... figuraccia. Riprovo con più accuratezza, ri-sbrang. Riconoscendo la mia inesperienza, passo la chitarra al negoziante (chiaramente dotato di sorrisetto sotto i baffi) chiedendo se me la può accordare lui. Pieno di imbarazzo, osservo il negoziante accordare il tutto al volo. Fa un accordo anche lui e sbrang.... Sorrisetto ammaccato. Il negoziante parte a sparare coppie e terne di armonici artificiali con il fido Marshall, riempiendo la stanza di battimenti che vanno a morire.... adesso sarà perfetta penso.... ri-ri-sbrang!!! Sorrisetto sparito definitivamente. Il negoziante accende in un rack a n unità il mostro dal singolo occhio, l'accordatore Korg n-mila. Ogni corda è una pura, immensa luce fissa rossa centrale....eppure .... sbrang!!!! A questo punto il negoziante getta la maschera e affiorano le vene del collo....dopo alcuni minuti a guardare le lucette, con grande chiarezza e disinteresse mi spiega e mi fa vedere come sul mi basso premendo il primo tasto si arrivi quasi a un fa diesis, a causa di qualche mala regolazione o più probabilmente in quel caso di un vero e proprio difetto. Gli propongo allora di darmi un'altra chitarra, anche meno rock (chiaramente intedevo meno costosa), tanto da poter provare l'ampli. Chiaramente a quel punto il sorrisetto aveva traslocato.
Questo episodio, ogni volta che viene ricordato con qualche amico o conoscente, porta a nuove 'morali della favola' tra cui:
- negozianti sistemate gli strumenti (banale)
- negozianti fate provare i chitarroni ai mocciosi che vi intercettano le sole prima che arrivino quelli con il libretto degli assegni in tasca.
- alle volte dire 'non sono capace' può portare ad una vittoria
- anche nel modo di perdere si riconoscono i veri signori
Ciao
Marco