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Sellette Stratocaster: tutta questione di tempra
Sellette Stratocaster: tutta questione di tempra
di [user #3] - pubblicato il

Quando la Fender Stratocaster Eric Clapton "7UP green" 1989 è arrivata a casa, dopo una rapida suonata per saggiarne il carattere, l'ho sottoposta al tradizionale smontaggio, pulizia, rimontaggio con un nuove corde, regolazione di action e intonazione. A quel punto mi sono accorto che le viti delle sellette giravano a fatica nonostante la lubrificazione. Che fare?
Quando la Fender Stratocaster Eric Clapton "7UP green" 1989 è arrivata a casa, dopo una rapida suonata per saggiarne il carattere, l'ho sottoposta al tradizionale smontaggio, pulizia, rimontaggio con un nuove corde, regolazione di action e intonazione. A quel punto mi sono accorto che le viti delle sellette giravano a fatica nonostante la lubrificazione. Che fare?

Tutto nasce dall'acquisto di una splendida Fender Stratocaster Eric Clapton 7Up green, 1989, una delle prime cento fatte, raccolta a SHG Salerno. Strumento della prima serie costruita quasi artigianalmente e in pochi esemplari nell'era pre-Custom Shop da una Fender ancora in riassestamento dopo il tribolato divorzio da CBS. Appassionato dei suoni claptoniani (anche) della prima era post-Blackie e del verde, vista la richiesta economica molto ragionevole, non ho saputo/voluto resistere.

Mi sono accorto subito che le viti di regolazione in altezza delle sellette erano un po' ostiche da far girare: per quanto ben tenuta, la Clapton era stata suonata e il ferraccio (esatto, "ferraccio") con cui sono prodotte oggi le sellette tipo "vintage" si ossida con estrema facilità. Pur smontate, pulite, lubrificate con un niente di olio per macchine da cucire, lo scorrimento restava faticoso, soprattutto con le corde in tensione.

Sellette Stratocaster: tutta questione di tempra

L'attrezzino che uso per regolare Stratocaster è una chiave esagonale dritta e lunga, col manichetto, residuato bellico dono di Roberto Pistolesi accompagnato da una sua lunga descrizione delle sellette Fender in occasione di uno dei nostri primi incontri. 

Sellette Stratocaster: tutta questione di tempra

Accadeva vent'anni fa. "...'un le fanno più come una volta", diceva l'indimenticabile toscano "perché Leo queste sellette le faceva di acciaio temprato, miha di ferraccio, tè!" e mentre diceva "tè" infilava una selletta pre-CBS e una moderna Fender "vintage" su un cacciavite per tenerle sospese, poi percuoteva l'una e l'altra con un altro cacciavite, dimostrando che la selletta vecchia grida "DINNNNGGGGG", la replica moderna sussurra "digg...". Poi infieriva, Roberto: "Ci vòle l'acciaio quello bono, il C72, poi ci vòle una tempra come si deve", aggiungendo il "bisogna che provo a rifarle home si deve" di prammatica quando scopriva qualche segreto di Fullerton. E le rifece, grazie a un accordiano della prima ora (cioè di quando ancora eravamo sulla carta riciclata della rivista Nashville), Orazio Perego, bluesman per vocazione e artigiano del metallo per campare. Orazio si disse in grado di riprodurre fedelmente le sellette Fender pre-CBS. E dopo qualche settimana comparve il prototipo delle sellette "PISTOLESI" da un lato e "TEMP.STEEL" dall'altro (montate con queste scritte, tutto in maiuscolo, sulle sue magnifiche Spacecaster) in acciaio temprato, che messe sul solito cacciavite accanto alle pre-CBS e percosse facevano esattamente lo stesso, sonorissimo "DINNNNGGGGG".

Sellette Stratocaster: tutta questione di tempra

Non sto a farla tanto lunga, ma si sa che quando si avvia una magia, poi se ne innescano altre. Pistolesi era un personaggio molto oltreoceano, pieno di relazioni, amico di tutti e molto curioso. Le sue ricerche l'avevano portato a contatto con i personaggi più incredibili, attraverso i quali aveva anche messo assieme una ricca collezione di improbabili oggetti della Golden Age di Fullerton. Valigette tweed, cacciaviti e valvole, manopole, componentistica new-old-stock, pezzi di bakelite, oggetti seppelliti per decenni negli scantinati di Valencia Avenue e finiti casualmente nelle mani di qualche feticista. Tra le cose straordinarie ammucchiate nel suo antro di Santa Croce sull'Arno, rovista e rovista, saltò fuori anche uno stampo "FENDER - PAT.PEND." d'epoca per acciaio, uno di quelli usati a Fullerton per imprimere il marchio sulle sellette.

Poco prima di raggiungere l'Isola che non c'è, sulle nuvole, dove rompe i coglioni a Leo fender e Forrest White per sapere tutto ma proprio tutto dei loro segreti, Roberto Pistolesi diede a Orazio Perego gli schemi esatti delle sellette Stratocaster e gli stampi del loghetto "FENDER - PAT.PEND.". Poi, qualche mese dopo, se ne volò via.

Il tutto è rimasto in un cassetto per parecchio tempo, fino a quando Orazio non ha deciso di produrre una serie minima di sellette per le chitarre sue e di qualche amico, secondo le esatte specifiche di Roberto Pistolesi e col logo originale (quindi  il prodotto non può essere confuso con le sellette moderne che hanno la scritta "FENDER - FENDER"). Visto che ero al corrente della cosa, sono andato a trovarlo e gli ho chiesto se ne avesse ancora qualcuna. Come per magia è uscita una scatoletta con alcune bustine da sei sellette, viti, molle, insomma tutto quello che occorre per dare più vita e twang a un ponte Stratocaster vintage reissue. Non ho perso tempo, ho smontato per la seconda volta la Clapton e le ho installate. Le viti scorrono perfettamente e il suono... accidenti, non è facile, ma il cuore mi dice che la Clapton suona anche meglio adesso. Certo, sono di parte, potrebbe essere suggestione, ma secondo me la chitarra canta e mi parla più di prima. E poi sono magnifiche da vedere, precise a quelle della mia Stratocaster classe 1956 (nelle foto sono già montate, quella separata è la Fender "vintage" di serie).

Sellette Stratocaster: tutta questione di tempra

Quanto costano (ammesso che Orazio ne abbia ancora). Come sempre accade quando si fanno cose così, in pochi pezzi e totalmente artigianalmente, il costo non è stato indifferente, tra stampo, materiali, tempra e finitura (dopo la tempra il filetto di ogni foro deve essere ripassato a mano, uno per uno, ma l'acciaio è diventato durissimo e ogni poche sellette si rovina il maschio). Quindi ogni selletta costa 10 euro, cioè il set completo viene a costare 60 euro. Non è poco, considerando che Callaham vende sei sellette a 37 dollari (ma le sellette non sono temprate e questo non è un dettaglio) e Glendale le sue (ricavate dal pieno, ma non temprate e oggettivamente bruttissime) a 89 dollari. Comunque a mio avviso queste sellette sono meglio. Perché hanno un look 100% kosher, perché sono fatte con lo stampo originale, perché sono un progetto di Roberto Pistolesi, perché (mi) fanno suonare la chitarra meglio, il che, aggiunto alla scorrevolezza delle viti, giustifica ampiamente lo sforzo.

Sellette Stratocaster: tutta questione di tempra

Orazio mi ha dato il permesso di pubblicare la sua mail. Potete scrivergli a perego.orazio@gmail.com per informazioni. Poi magari se Roberto Pistolesi torna un attimo giù tra noi magari avremo anche il blocco d'inerzia "come lo faceva Leo", che era un suo altro progetto rimasto incompiuto.

PS: sì, sì, la proviamo presto questa chitarra, perché è un babà.
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Link utili
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Glendale

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la strato verde smeraldo è stupenda
di Actarus_the_Ufo [user #37848]
commento del 08/07/2013 ore 11:02:58
io ne ho una indaco
ma la voglio anche verde così
Rispondi
Non è una questione di prezzo....
di briziofazer [user #21497]
commento del 08/07/2013 ore 11:06:16
Quando hai tra le mani una parte di storia creata da un artigiano Italiano e da un guru della chitarra Italiano il prezzo passa in secondo piano...
Rispondi
pat pend
di robogg [user #204]
commento del 08/07/2013 ore 11:28:42
correva l'anno 1995, RP me ne mando' un set in una normalissima busta bianca, di quelle con cui si mandavano le letterine d'amore. Ci sostituii le pessime sellette montate su una 50mo anniversario edizione numerata in 1954 esemplari, 'un erano quelle bone. Bella storia.
RP vive nella nostra musica.
Rispondi
molto interessante.
di maxventu [user #4785]
commento del 08/07/2013 ore 12:00:0
sarei estremamente interessato a capire se è possibile acquistare un set di queste spettacolari sellette realizzate su specifiche del Maestro Pistolesi (no Callaham no Glendale), per montarle al posto dei sei ferri che le mia Dlx Custom monta di serie.
Come si potrebbe fare ?
grazie mille
saluti a tutti
Max
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Re: molto interessante.
di alberto biraghi [user #3]
commento del 08/07/2013 ore 14:12:21
Scrivi a Orazio alla mail indicata. Non saprei che altro dirti.
Rispondi
...
di jebstuart [user #19455]
commento del 08/07/2013 ore 14:44:50
Che bella storia. E che bella chitarra.

Rispondi
Non che non creda alle ...
di tylerdurden385 [user #30720]
commento del 08/07/2013 ore 14:47:24
Non che non creda alle tue parole egregissimo, esimissimo ed illustrissimo direttore :), solo che io son come San Tommaso e vorrei provare di persona o magari anche vedere un video comparativo in termini di sound tra le sellette d'acciaio, magari Callaham, e queste quasi esoteriche in tuo possesso, per saggiare un po' il reale valore della tempra! Per quanto riguarda l'hardware di serie delle odierne Fender stendiamo un velo peloso (anche se ce son tante che suonano ugualmente bene eh)...Ehm pietoso...Ma anche Gibson non scherza mica ed infatti il mio prossimo upgrade sulla Les dopo il comparto elettronico (che gioia il nuovo trionfo di armoniche nascoste) riguarderà proprio ponte e stopbar, anche se il costo non è proprio irrisorio!? Anzi no, prima ancora una più semplice sostituzione del capotasto, osso, graphtech o tusq, si vedrà...Sorry per l'OT, ma giacchè ci siamo condividiamo!
Rispondi
Re: Non che non creda alle ...
di alberto biraghi [user #3]
commento del 08/07/2013 ore 15:06:08
Anche io sono un Tommaso, con la differenza che preferisco mettere il dito sulla corda piuttosto che l'orecchio nell'ampli. E' la solita storia: come ho affermato spesso per me è molto più importante come sento e percepisco (in termini di ascolto e feel) io la chitarra rispetto a come viene sentita da fuori.
Quindi (e non nego che possa essere autosuggestione) sono perfettamente appagato dalle sensazioni che ne ricavo e non cerco altro. L'idea di sostituire ferraccio con acciaio temprato e finito a mano su progetto di Roberto Pistolesi è meglio di una registrazione con microfono Neumann.
Per il capotasto mi piacerebbe trovare quel bel materiale "quello bono!" che usava Roberto, devo provare a sentire sua figlia. Ma l'attuale sulla Clapton non è affatto male.
Non aspettarti che rifaccia il lavoro di rimontare le sellette vecchie :-) ma certo un test fatto come si deve non mancherà.
Rispondi
Re: Non che non creda alle ...
di tylerdurden385 [user #30720]
commento del 08/07/2013 ore 20:26:27
E no, così non si fa! Ora voglio sapere qual è questo materiale bono che usava per i capotasti!?
Rispondi
Re: Non che non creda alle ...
di alberto biraghi [user #3]
commento del 08/07/2013 ore 20:42:21
Usava 6105 oppure 6230 per i fanatici come me.
Rispondi
Alberto, se ogni tanto ci ...
di xstrings utente non più registrato
commento del 08/07/2013 ore 15:25:49
Alberto, se ogni tanto ci volessi parlare di qualche aneddoto con Roberto Pistolesi o Glenn sarebbe davvero bello, terresti in vita il loro ricordo anche per coloro che come me non hanno avuto il piacere di conoscerli.
Ciao e grazie.
Rispondi
Re: Alberto, se ogni tanto ci ...
di alberto biraghi [user #3]
commento del 08/07/2013 ore 15:38:19
Ma, sì, anche se soprattutto di Pistolesi è bello parlare quando si raccontano i suoi strumenti. Era una persona unica e irripetibile, che ha lasciato una cultura sulla chitarra ancora oggi inavvicinabile da chiunque altro.
Rispondi
Mi intendo un pochetto di ...
di MM [user #34535]
commento del 08/07/2013 ore 16:09:37
Mi intendo un pochetto di acciai, di sue lavorazioni e trattamenti, e per quanto riguarda il suono legato alla tempra delle sellette ho il dubbio che la suggestione un filino ci giochi, anche perché gran parte delle vibrazioni vengono trasmesse dai due grani (viti di regolazione) che le sostengono....ma nella vita è bello che trovino spazio anche le suggestioni.
Il costo di 10 euro l'una è pochissimo, se si pensa che devono essere tagliate, piegate, forate, maschiate, temprate e cromate..... questo per quantitativi non industriali.
Rispondi
Re: Mi intendo un pochetto di ...
di alberto biraghi [user #3]
commento del 08/07/2013 ore 16:37:09
Hai ragione. Per questo io cerco di tenere una regolazione della chitarra che mi consenta di usare grani più corti possibile, mi pare che questo accorgimento comunque abbia un senso. Peraltro visto che ogni componente sottrae, avere comunque acciaio temprato mi sembra meglio del ferraccio. E poi, se lo diceva Pistolesi vuol dire che è vero :-)
Rispondi
Lavori artigianali
di fenderlele [user #22589]
commento del 08/07/2013 ore 16:11:53
lavori artigianali così non hanno prezzo specialmente se vanno effetivamente a migliorare lo strumento, peccato che Fender e altri marchi blasonati abbiano dimenticato la qualità di quello che vendono, ma vendono solo per vendere.
Rispondi
Articolo veramente bello ed interessante ...
di Aleee [user #37381]
commento del 08/07/2013 ore 17:46:03
Articolo veramente bello ed interessante che oltre a rendere omaggio al lavoro e alla ricerca di Pistolesi aggiunge un nuovo capitolo alla storia della Stratocaster.
Rispondi
Vintage e repro
di ReCaster [user #36341]
commento del 08/07/2013 ore 18:27:35
Molto bello l'articolo e la storia "romanzata" con le parole di Pistolesi in dialetto toscano.
A mio avviso però (e per fortuna) il "risultato" estetico finale delle repro "pat.pend." degli anni 60 risultano un po' diverse nei font, nelle spaziature e posizionamento dei testi e nei "tooling marks" tipici delle piegatrici di Leo... dico per fortuna perchè un set (a trovarlo) di sellette originali vintage di quegli anni in buono stato (non pretendo mint!) si aggirano su cifre da 200usd in su fino ad arrivare al re dei ladri, Eddie Vegas con le sue cifre astronomiche (e talvolta anche di truffe clamorose).
Non credo alla storia degli stampi di Leo arrivati nelle mani di pistolesi pertanto.

Saluti
Rispondi
Re: Vintage e repro
di adagio [user #13118]
commento del 08/07/2013 ore 19:39:53
Se non ho capito male gli stampi son solo quelli del logo "Fender Pat. pend"
Rispondi
Re: Vintage e repro
di alberto biraghi [user #3]
commento del 08/07/2013 ore 20:43:39
Può darsi, ma a noi piace credere nella leggenda e comunque Roberto non può confermare o smentire.
Rispondi
Re: Vintage e repro
di ReCaster [user #36341]
commento del 08/07/2013 ore 21:17:49
Anche a me Alberto piace credere alle leggende e se su Pistolesi ce ne sono tante, su Leo sono infinite.
Tuttavia credo che la macchina pressa piegatrice che faceva le sellette eseguiva contemporaneamente la tranciatura e la foratura, poi avveniva la punzonatura delle scritte e successivamente la piegatura e la filettatura finale (a conferma di ciò si veda la selletta nel sito di Eddie Vegas con la scritta Fender pat.pend. stampata sul retro di una selletta).
Quindi, a meno di giochi e di cambi utensili normali in una lavorazione meccanica che davano una impressione maggiorne o minore alle scritte a seconda dell'usura del punzone stesso, le sellette di Leo erano molto simili (identiche mai) e con segni particolari difficilissimi (ma nulla è impossibile) da replicare.
Pistolesi, un grande in ogni caso!

Ciao
Rispondi
Articolo interessante!!! Alberto ma quando ...
di jimi88 [user #12905]
commento del 08/07/2013 ore 18:57:37
Articolo interessante!!! Alberto ma quando farai una recensione di questa bellissima chitarra?
Rispondi
Re: Articolo interessante!!! Alberto ma quando ...
di alberto biraghi [user #3]
commento del 08/07/2013 ore 20:44:12
Presto. Però devo vedere com'è messo Quaio, suonarla solo io mi spiace con gente figa tipo lui che gira attorno ad Accordo da qualche anno a questa parte.
Rispondi
Posso cogliere l'occasione per chiedere ...
di kirschak [user #32705]
commento del 08/07/2013 ore 23:10:32
Posso cogliere l'occasione per chiedere a qualche accordiano be informato perché la Fender ogni tanto se ne esce con le viti dell'intonazione non centrate sulle sellette?
Ho una strato custom deluxe 2012 cosí e mi chiedevo quale fosse la ragione di ció..^^
Rispondi
Re: Posso cogliere l'occasione per chiedere ...
di tylerdurden385 [user #30720]
commento del 09/07/2013 ore 13:16:59
Non sono un espertissimo ma mi pare che le sellette con le viti spostate lateralmente siano specifiche di alcuni ponti più moderni (non intendo 2 perni, ma di più reccente fattura). Credo che ciò sia dovuto al fatto che i fori ai qualli andrebbero avvitate le sellette sono sfalsati rispetto alle corde, il perchè non lo so, però credo che attualmente siano pochissime le chitarre con questa soluzione.
Rispondi
Re: Posso cogliere l'occasione per chiedere ...
di tomac [user #19209]
commento del 09/07/2013 ore 16:08:38
Ho da poco cambiato i ponti delle mie due strato con dei ponti Callham , dal loro sito ho riscontrato che la differenza degli interassi delle viti che regolano le sellette dai ponti si differenzia a secondo siano messicane o americane ....
Rispondi
Veramente un bel racconto, molto ...
di Bustio [user #24438]
commento del 09/07/2013 ore 22:51:21
Veramente un bel racconto, molto istruttivo, grazie mille!!!
Rispondi
Come distruggere in un secondo ...
di paolo962 [user #26262]
commento del 10/07/2013 ore 13:50:10
Come distruggere in un secondo la felicità di un upgrade.....
Non è molto che ho montato il ponte e le sellette Callaham, ma questo fatto che le sellette non siano temprate mi uccide....
Non pensavo che fosse un dettaglio così importante....
Poco male....probabilmente mi ossiderò prima io di loro...
Rock'n'Roll!!!
Rispondi
Re: Come distruggere in un secondo ...
di Salvog [user #26748]
commento del 12/07/2013 ore 08:15:04
Ah ah ah...infatti possibile che non posso mai stare sereno?
Anch'io a suo tempo sostituì alcune parti del ponte col kit callah. (diciamo che la mia A.S. adesso di originale c'ha solo i legni), ma che devo fa?
Io di ritoccarla non ci penso nemmeno, ma poi scusa ma non era acciaio temperato?
Mah....!!
Però!
Chissà se l'amico nostro ne produce in buona quantità, non tralasciando il fattore qualità, le vorrei provare pure io.
Rispondi
Fantastico, una storia di ingegno ...
di waterdog [user #12638]
commento del 11/07/2013 ore 17:34:0
Fantastico, una storia di ingegno italoamericano, tutto a favore della più bella chitarra del mondo.

In ogni caso non mi sembra che temprare un particolare d'acciaio sia così complicato, intendo per aziende che lo fanno per mestiere: nell'industria metallurgica si tempra continuamente, lo si fa su ogni genere di oggetti ed utensili. Forse i moderni venditori di chitarre ormai vendono solo più fumo?
Rispondi
Per quanto riguarda l'elevato costo ...
di lucille [user #31772]
commento del 12/07/2013 ore 08:53:03
Per quanto riguarda l'elevato costo di produzione delle sellette, anche dovuto alla ridotta durata dei maschi, si potrebbe ridurre posticipando il trattamento di tempra dopo le lavorazioni meccaniche.
Per il resto mi è sembrato un articolo molto interessante, anche per l'aspetto storico e umano.
Rispondi
di Ros_Cjarnia utente non più registrato
commento del 06/11/2022 ore 21:20:2
dal sito ufficiale Callaham Guitars :
"There is the belief that the Pre-CBS saddles were "hardened". Every Pre-CBS saddle we have tested, only measures an average of 50 Rockwell B and were not hardened. We choose to use a steel with a hardness of 95-98 Rockwell B for our saddles. The steel work hardens in the making of the saddle and is well over 115 Rockwell B where the string crosses"

In parole povere loro sostengono (tramite misurazioni effettuate con durometro) che le sellette pre CBS non erano temprate.

vai al link
Rispondi
di pelgas [user #50313]
commento del 20/12/2022 ore 06:58:32
Assolutamente
Le sellette suonano e dicono la loro
Rispondi
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