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Framez Smeraldo 1956
Framez Smeraldo 1956
di [user #24204] - pubblicato il

Prima chitarra in assoluto progettata da Wandré e realizzata dai fratelli Meazzi, la Smeraldo è da sempre considerata una rarità, fino a diffondere la convinzione che ne esistano solo pochi prototipi in circolazione. Se così fosse, ecco una delle introvabili archtop made in Italy.
Prima chitarra in assoluto progettata da Wandré e realizzata dai fratelli Meazzi, la Smeraldo è da sempre considerata una rarità, fino a diffondere la convinzione che ne esistano solo pochi prototipi in circolazione. Se così fosse, ecco una delle introvabili archtop made in Italy.

Scrissi un articolo un paio di anni fa su questa chitarra, costruita a Milano nel lontano 1956. Ero convinto - e non solo io - che ce ne fosse solo una e forse qualche prototipo, ma mi sbagliavo.
La Smeraldo, prima chitarra costruita dai fratelli Meazzi e disegnata da Wandrè (Antonio Pioli, Cavriago 6 giugno 1926 - agosto 2004), primo al mondo a costruire manici e palette in alluminio, ha qualche sorella o perlomeno ne ho trovata una di proprietà del sig. Bruni.

Framez Smeraldo 1956

La Framez Smeraldo era amplificata da un Guyatone Jazz Neck Pickup con volume e tono sospesi. Il cavo del pickup usciva diretto e risultava senza dubbio piuttosto appariscente. Si dice comunque che funzionasse molto bene.
Il manico è sottile, la tastiera ha i segnatasti a punto e lo zero fret, soluzione ora adottata quasi esclusivamente su chitarre manouche. Le meccaniche erano prodotte da Grover.
La chitarra del Sig.Bruni ha invece un pickup Bill Lawrence e battipenna con tono e volume probabilmente installati in seguito, ma rimane comunque una delle mitiche Smeraldo.

Framez Smeraldo 1956

Nota della Redazione: Accordo è un luogo che dà spazio alle idee di tutti, ma questo non implica la condivisione di ciò che viene scritto. Mettere a disposizione dei musicisti lo spazio per esprimersi può generare un confronto virtuoso di idee ed esperienza diverse, dando a tutti l'occasione per valutare meglio i temi trattati e costruirsi un'opinione autonoma.

Framez Smeraldo 1956
chitarre semiacustiche framez smeraldo vintage
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Framez Smeraldo
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Un'incantevole chicca, sempre molto affascinante ...
di Pinus [user #2413]
commento del 27/10/2013 ore 15:55:40
Un'incantevole chicca, sempre molto affascinante la storia :)
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Re: Un'incantevole chicca, sempre molto affascinante ...
di superloco [user #24204]
commento del 27/10/2013 ore 22:58:07
caro Pinus, che dici... ne provi a rifare una ?
Rispondi
Re: Un'incantevole chicca, sempre molto affascinante ...
di Pinus [user #2413]
commento del 27/10/2013 ore 23:45:46
Alle acustiche ci devo ancora rrivare, per ora riesco quasi a fare le elettriche ;)
Arriverà anche il momento di piegare fasce, prima o poi, chissà, si dovrebbe interpellare il buon bernablues
Rispondi
Bellissimo, una storia che vale ...
di Tubes [user #15838]
commento del 27/10/2013 ore 17:38:19
Bellissimo, una storia che vale la pena ricordare ; ho visto le foto dell'articolo precedente, la chitarra è stupenda, come del resto tutte le Wandrè . Mi sentirei di dire che sono dei progetti senz'altro più avanti dell'epoca in cui sono stati progettati. Mi piacerebbe sentirle al lavoro !
Rispondi
Re: Bellissimo, una storia che vale ...
di superloco [user #24204]
commento del 27/10/2013 ore 22:57:34
sicuramente avanti ma nell'elettrico ci sono stati ancora molti e molti passi avanti
anche se io una chitarrina così la custodirei volentieri...ahahahah
Rispondi
Woah...
di Salvog [user #26748]
commento del 27/10/2013 ore 17:43:20
Un'incantevole smeraldino!
Rispondi
Re: Woah...
di superloco [user #24204]
commento del 27/10/2013 ore 22:55:39
e si caro Salvo un bel pezzo d'antiquariato ma so che tu preferisci la bionde...alla castane
Rispondi
Framez... Framus?
di Claes [user #29011]
commento del 27/10/2013 ore 18:40:5
Si è cercato di copiare il nome Framus? Vi era pure una Bigson anni '60.
Rispondi
Re: Framez... Framus?
di superloco [user #24204]
commento del 27/10/2013 ore 22:54:50
framez stava per fratelli meazzi ma sicuramente un pensierino a framus l'avranno fatto...
Rispondi
Era un po' il periodo dei nomi di marche che somigliavano a....
di FBASS [user #22255]
commento del 28/10/2013 ore 08:18:41
Framus oppure Zildjian, Fender o giù di lì. A Napoli ho visto, a fine anni 60s, piatti Zeltjian, amplificatori Framil, chitarre Feudor, e chi più ne ha più ne metta, ma di una cosa sono certo avendone recuperata qualcuna delle Framez ( da "Fratelli Meazzi" poi passate a nome "Hollywood Meazzi", ma una delle prime l'ho vista usare da Adriano Celentano agli inizi carriera ), ma anche una "Sorella" della Framus, esse erano rese amplificabili con mascherine ad uno o due pickup floathing SuperMB, mentre Guyatone era una marca giaponese di pedali, comparsa da noi ad inizio anni 80s, pertanto la mascherina è stata o applicata ex novo oppure sostituita, altri pickup utilizzati da me nel 1968 erano gli "Shaller" con asola ellettica, sia per chitarra che per mandolino, ciao da Ciccio il Napoletano.
Rispondi
Re: Era un po' il periodo dei nomi di marche che somigliavano a....
di Claes [user #29011]
commento del 28/10/2013 ore 09:10:01
Grazie per le vostre informazioni riguardo ai fratelli Meazzi! Framez ha un "sound" internazionale ma non saprei con l'è andata all'estero.
Rispondi
Re: Era un po' il periodo dei nomi di marche che somigliavano a....
di superloco [user #24204]
commento del 28/10/2013 ore 09:46:44
non credo ebbero grande fortuna all'estero ma in verità erano nate proprio per il mercato italiano
Rispondi
Re: Era un po' il periodo dei nomi di marche che somigliavano a....
di superloco [user #24204]
commento del 28/10/2013 ore 09:44:10
ciao Ciccio....
la Guyatone marchiava chitarre col suo nome fuori dall'Italia dal 54 e anche Kawai
ma le chitarre chi le faceva ?

vai al link
Rispondi
Re: Era un po' il periodo dei nomi di marche che somigliavano a....
di Claes [user #29011]
commento del 28/10/2013 ore 12:03:5
Penso che le chitarre menzionate siano giapponesi. In ogni caso erano un pò le Eko della Danimarca dato che le Eko non si trovavano nel '66-67. Costavano quanto una Eko di quei tempi costava in Italia! Ero a Copenaghen e parecchi amici avevano comprato una Teisco. Gibson/Fender costavano una fortuna - come del resto in Italia.

Tornato a Venezia fine 69'... sorpresa: una fantastica LP piratata! Meglio di una Gibson, ma senza il logo della Ibanez sulla paletta. Sfortunatamente non mi ricordo il nome del complesso. Una sfacciata copia Made in Italy è una Stanzani e Tomassone. Se ne scovate una vi è un ordine perentorio da parte mia: correre in banca, prelevare tutto che avete sul vostro conto di banca per comprarla all'istante. Di nuovo, meglio dell'originale.

Ma... a quando un articolone sulle Eko? Molti Accordiani sono partiti da una Eko per i primi passi - anzi no, per le prime note. Io incluso. Tutto questo per poi lentamente comprare qualcosa di più costoso, più da prestigio in palco e magari pure per vantarsi in zona tra i colleghi! Vi erano pure delle strane Davoli a quei tempi.
Rispondi
Re: Era un po' il periodo dei nomi di marche che somigliavano a....
di FBASS [user #22255]
commento del 31/10/2013 ore 09:20:32
Per le chitarre era la Teisco la casa dominante, tra le non-americane, a cavallo degli anni 50s-60s, per quanto riguarda poi le Stanzani-Tommasone, ne ho avuta una in prova per pochi giorni a metà anni 70s, una Simil-Les Paul di cui non ho mai capito la marca dei pickup utilizzati, ma non mi "sconfinferava" molto, ho visto il basso ad un solo pickup utilizzato da Riccardo Fogli, allora ancora bassista dei Pooh, era un Simil Les Paul black anch'esso, non lo trovai disponibile zona Napoli, vai a :
vai al link Ciccio il Napoletano.
Rispondi
Re: Era un po' il periodo dei nomi di marche che somigliavano a....
di FBASS [user #22255]
commento del 28/10/2013 ore 19:29:46
Kawai nel 1967 acquisì la Teisco, ma quest'ultima già produceva chitarre per tutti, anche negli USA ( vedi le Silvertone ), poi nel 1969 decise di chiudere la produzione Teisco sia delle chitarre che degli amplificatori, ma mantenendo quella delle tastierte fino agli anni 80s, Ciccio il Napoletano.
Rispondi
Re: Era un po' il periodo dei nomi di marche che somigliavano a....
di superloco [user #24204]
commento del 28/10/2013 ore 20:08:22
un periodo complicatissimo
se leggi sotto caro Ciccio è tornato il mitico Budelina...
Rispondi
tedeschi
di nawa utente non più registrato
commento del 28/10/2013 ore 18:49:32
In realtà la chitarra in oggetto fu fatta dalla tedesca ZIMHERMANN. Meazzi si forniva all'epoca anche in sicilia ma questa sembra essere proprio tedesca. l'incontro con wandré è del 57 e le prime chitarre col manico in alluminio entrano in catalogo qualche anno più tardi quando la sede fu trasferita a Via Beatrice D’Este. gli esemplari di wandré con manico in legno si contano sulla punta delle dita.

qui stiamo parlando del periodo che parte nel 46, a Milano in via Bligny 27. Meazzi iniziò a fornirsi di chitarre a Catania da diversi liutai tra i quali ci fu sicuramente Francesco Abramo ma mai da Carmelo Catania. Ai siciliani affianco' la fornitura da parte dei tedeschi della zimhermann.

saluti :-)
Rispondi
Re: tedeschi
di nawa utente non più registrato
commento del 28/10/2013 ore 19:02:52
e con questo son due gli articoli manifestamente inesatti che creano disinformazione in rete grazie alla popolarità di accordo. eppure già nel primo l'esimio Maestro Budelina ti aveva messo in guardia sulla non paternità di wandré.

mi sfugge il senso dell'operazione :-)
Rispondi
non so di che operazione ...
di superloco [user #24204]
commento del 28/10/2013 ore 20:06:18
non so di che operazione parli.....

mi sfugge però il perchè dopo il mio primo articolo sulla Smeraldo sul sito fetish guitar fu cancellata
questa pagina

vai al link

dove ricordo bene si parlava dell'incontro nel 1956 con i fratelli Meazzi e del progetto della Smeraldo

in seguito fu modificata la data presunta dell'incontro in 1957 con un " ?" vicino

da quello che dici allora la Framez è un falso prodotto italiano, se erano costruite dai tedeschi
però all'interno l'etichetta riporta Milano e i liutai e i controlli non sembrano firme di tedeschi

vai al link

se ti sembra tutta una montagna di sciocchezze scrivi alla redazione e fallo presente, dicendo onestamente che a parer tuo non sono preparati per far passare un articolo mentre io invece sono del parere opposto e credo che ne abbiano tutta l'autorevolezza.
Rispondi
Re: non so di che operazione ...
di nawa utente non più registrato
commento del 28/10/2013 ore 22:01:19
non capisco perché ti arrabbi... secondo te allora è tutto uno strano complotto ordito ai tuoi danni :-) la persona che da vent'anni fa ricerche su wandré ed è riconosciuto come il più grande esperto al mondo ti dice che non è wandré. un'altra persona che da 15 anni per passione raccoglie notizie e informazioni sulle chitarre fetish tanto da creare il neologismo, ti spiega chi ha fatto la chitarra. io direi che internet serve a questo, ad allargare le proprie conoscenze e condividerle senza secondi fini. qual è la tua teoria?

su fetishguitars le informazioni cambiano continuamente ogni volta che scopro qualcosa di nuovo. tutta la sezione wandré aspetta di essere aggiornata con il libro che sta uscendo di Budelina. non avevo mai letto il tuo articolo prima di oggi. nel frattempo ho visto altre tre chitarre zimhermann, corretto l'ortografia del nome che prima era erroneamente zimmermann. poi ho parlato col figlio di Carmelo Catania, poi ho fatto ricerche sui siti tedeschi, raccolto testimonianze di musicisti milanesi, etc etc... che fatica...

ciao
Rispondi
non mi arrabbio affatto e ...
di superloco [user #24204]
commento del 29/10/2013 ore 00:25:12
non mi arrabbio affatto e aspetto le novita proclamate, le aspetto dal giugno 2011

di budelina - accordiano #3787 | 10 giugno 2011 @ 19:17 | modificato: 11 giugno 2011 @ 12:28
Forse non ci siamo capiti. La Smeraldo è senz'altro una Framez del 1956, che però vuol dire Fratelli Meazzi "FraMez" e non c'entra nulla con Wandrè, anche se dall'estate 1957 in poi ha commercializzato anche gli articoli di Wandrè (e in questo caso il suo nome è ben riporato in diverse parti dello strumento ivi compresa sull'etichetta Framez, dove spesso Wandrè è scritto più in grande di Framez). La Framez è nata ben qualche anno prima che Wandrè decidesse di fare il liuatio come linea Meazzi dedicata agli strumenti elettrificati e Framez fu inizialmente il nome di un piccolo amplificatore per chitarra. Nel 1956 Wandrè non conosceva ancora nessuno dei fratelli Meazzi (compresa la sorella), faceva tutt'altro mestire (di cui si leggerà a tempo debito) e non viveva nè nel paese natale (dove poi lavorò tutta la vita), nè in Emila Romagna, nè in Lombardia! Su internet ci sono scritte un mucchio di fesserie e di errori grossolani, così come nella maggior parte degli articoli fino ad ora stampati (molte insesattezze ci sono anche in quelli di Wright su VGM), alla Camera di Commercio invece, e nei cataloghi originali dell'epoca, di stupidaggini ce ne sono scritte un po' meno. Non per nulla, nelle righe che citi si legge "I belive", non "I'm sure" o I've the original brochure" e purtoppo il signore in questione "beliva" assai sbagliato... Molto meglio fare affermazioni solo quando si ha la possibilità di accedere ai documenti originali dell'epoca. Invece, anzichè peredere giornate in archivi e cantine polverose a cercare documenti ammuffiti, o formulare onestamente le proprie idee in forma di ipotesi da verificare, chiunque si sente autorizzato a dare per certo qualsiasi "sentito dire". La storia non si ricostruisce così... ci vogliono centinaia di ore di interviste, decine di filmati d'epoca, tutti i cataloghi e un mucchio di altri documenti rigorosamente originali, 10 anni di lavoro e un sacco di spese. Però la soddisfazione è enorme, tante leggende metropolitane svaniscono nel nulla e tante sorprese vere affiorano. Ho consociuto molto bene Wandrè, Marino Meaazi, Athos Davoli e tanti altri protagonisti ignorati o sconosciuti di quest'avventura. Ancora un po' di pazienza e chi vivrà vedrà... ma soprattutto saprà.
Rispondi
per il resto del mondo
di nawa utente non più registrato
commento del 29/10/2013 ore 07:46:09
per gli altri lettori più curiosi invece segnalo che i Meazzi non produssero mai chitarre in proprio. Se le facevano fare dai siciliani, dai tedeschi, da wandré, poi a stradella e infine a castelfidardo da polverini. credere alle scritte sul cartiglio è come pensare che banderas faccia i biscotti del mulino bianco. Il controllo probabilmente si riferiva al set-up fatto agli strumenti prodotti in germania e in sicilia.

Tale pratica era una consuetudine per l'epoca. sulla differenza tra produttori e marchi ho già scritto abbastanza. Addirittura nella fabbrica Eko c'erano isole produttive dove artigiani e operai lavoravano a cottimo.

La smeraldo faceva parte della serie Jazz insieme al modello Sport in grande tiratura, niente esemplari unici o prototipi.

La quasi totalità delle chitarre italiane aveva il tasto zero e gran parte di quelle europee. questo riduceva le competenze richieste agli operai che installavano il capotasto.

Le chiavette che si vedono in foto sembrerebbero Van Ghent, praticamente lo standard dell'epoca.

Non ebbero mai montata nessuna elettronica giapponese. gli originali erano dotati probabilmente di battipenna e pick-up della montarbo o della davoli, talvolta con accessori tedeschi. sulle prime framez le meccaniche venivano comprate a Milano da Abele Naldi, liutaio e anche fabbricante di accessori. Un figlio di questi, perito elettrotecnico, si dedicava nei ritagli di tempo alla costruzione di pick-up e parti elettriche.

vai al link

Per Claes: la eko nel 67 era la più grande fabbrica di strumenti del mondo e distribuiva in tutti gli angoli della terra :-)
Rispondi
Re: per il resto del mondo
di superloco [user #24204]
commento del 29/10/2013 ore 09:03:12
l'articolo è la correzione del primo dove avevo scritto che la Framez Smeraldo era unica al mondo

tutto questo era scritto anche sul sito fetish guitar nelle pagine ora cancellate

invece avendo scoperto la chitarra del sig. Bruni l'ipotesi è caduta

"Scrissi un articolo un paio di anni fa su questa chitarra, costruita a Milano nel lontano 1956. Ero convinto - e non solo io - che ce ne fosse solo una e forse qualche prototipo, ma mi sbagliavo."

ho aggiunto le fotografie della chitarra in questione che dimostra il falso dichiarato dal famoso sito che giustamente cancella e modifica quando ci sono variazioni.

la mia correzione mi sembrava obbligata avendo trovato prove concrete che ci fosse una sorella

Per le altre ipotesi e conferme attendo il famoso libro......








Rispondi
Re: per il resto del mondo
di Claes [user #29011]
commento del 31/10/2013 ore 10:05:27
=== la eko nel 67 era la più grande fabbrica di strumenti del mondo e distribuiva in tutti gli angoli della terra :-) === La Danimarca è dunque tra i pochi paesi dove la Eko non era conosciuta più di tanto! Poi, non avrei pensato che la Eko era al primo posto nella classifica mondiale. Forte!!!
Rispondi
Smettetela
di solare [user #28804]
commento del 29/10/2013 ore 23:03:58
Smettetela di dire stronzate, Wandrè non è morto si è trasformato in Budelina e io lo so ne sono certo. Qui si viene anche per ridere mica solo per fare bella figura se no che palle !
Rispondi
di mario_maggi utente non più registrato
commento del 11/07/2015 ore 19:08:38
Un saluto a tutti, sono appena arrivato qui.
Ho una Naldi del 1962, conservata male. Conoscevo la famiglia di Abele Naldi quando abitava a Milano in Via Silva, nel primo dopoguerra. La mia chitarra e' stata suonata anche da Riccardo Zappa e da Francesco Guccini.
Non ho ancora capito se si possono pubblicare foto di dettagli, ora indago meglio.
Alla prossima!
Mario
Rispondi
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