di Pietro Paolo Falco [user #17844] - pubblicato il 08 gennaio 2014 ore 07:30
Proposto come il primo overdrive logaritmico mai creato, il Lumberjack segna il ritorno di Electro-Harmonix alla sperimentazione sonora pura. Sul pannello niente tono e gain, ma controlli di Log Factor e Boost.
Proposto come il primo overdrive logaritmico mai creato, il Lumberjack segna il ritorno di Electro-Harmonix alla sperimentazione sonora pura. Sul pannello niente tono e gain, ma controlli di Log Factor e Boost.
Negli ultimi mesi, Electro-Harmonix ha tenuto ben attiva la sua fabbrica di overdrive. Durante la seconda metà del 2013, nei laboratori newyorchesi hanno visto la luce pedali come l'OD Glove, l'East River Drive, il Soul Food e l'Hot Tubes, tutti distorsori con un fattore comune: un sound tradizionale. L'azienda di Mike Matthews si è sempre distinta per l'originalità dei suoi effetti, spesso ai limiti della sintesi elettronica e con un fascino vintage e psichedelico latente. Con l'ultima ondata di overdrive, invece, i progettisti si sono quasi sempre rifatti a modelli pre-esistenti, a grandi classici della saturazione chitarristica o a circuiti rodati e imitati da professionisti quanto da semplici appassionati (basti pensare allo stompbox verde East River Drive o al Soul Food, d'ispirazione Centaur). Stando ai pareri dei fortunati possessori delle recenti produzioni, la qualità è quella di sempre, e con EHX c'è da star tranquilli, ma è innegabile che i pedali fuori di testa come il POG o il Ravish Sitar cominciavano a far sentire la loro mancanza. Ora l'azienda torna alla carica con l'ennesimo overdrive, ma sembra aver riacceso quella fiamma di pazzia che promette di regalare uno stompbox come raramente se ne vedono nelle pedaliere dei chitarristi.
Il Lumberjack viene presentato come un innovativo overdrive logaritmico. Vale a dire che la saturazione va a interessare il segnale descrivendo una curva, e non linearmente come accadrebbe con un normale overdrive. Che ciò abbia senso o meno, è innegabile che il Lumberjack suoni molto diversamente rispetto a qualunque altro pedale della stessa categoria.
Incuriosiscono anche le manopole, sempre tre come ogni overdrive richiede, ma con funzioni decisamente lontane dai classici volume, tono e gain. Il potenziometro chiamato Boost non determina un incremento di dB in uscita, come accade con un normale booster, bensì agisce all'ingresso del pedale, per rimpolpare il segnale di una chitarra con un output più esile. A livelli più alti, inoltre, il Boost diventa una sorta di blend per miscelare il suono della chitarra pulita a quello sporcato dal Lumberjack. Il Log Factor è assimilabile a un controllo di gain, ma per la natura stessa del pedale ha un'azione leggermente differente. È lecito pensare che agisca in qualche modo sulla curva logaritmica che regola l'overdrive, ma bisognerebbe avere sotto mano il pedale per comprenderne bene il ruolo. Si torna nella normalità con la manopola Vol, semplice regolazione del volume d'uscita.
Quello che a parole può sembrare difficile da digerire, in video si coglie molto facilmente. EHX ha diffuso il seguente clip di presentazione.
Se si è in cerca di un classico overdrive cicciotto e ben suonante da aggiungere alla propria catena, è evidente che con il Lumberjack si è totalmente fuori strada. L'effetto creato dall'overdrive logaritmico sembra somigliare più a quello causato da un fuzz guasto o da un amplificatore con qualche problemino all'alimentazione (esperienza personale ndr). Di fatto, anche con il gain (pardon, con il Log Factor) al massimo è possibile avvertire distintamente il suono clean della chitarra, a cui si aggiunge una distorsione di fondo a volume inferiore. L'impressione è che il pedale possa dare il meglio di sé per simulare un raddoppio di una chitarra pulita o appena effettata, magari per creare un tappeto di distorsione al di sotto di un arpeggio clean in un ritornello. Così descritto, il Lumberjack potrebbe non essere il più appetibile degli overdrive, ma segna senz'altro un valido ritorno dell'azienda in ambienti di sperimentazioni più audaci. D'altra parte, di overdrive classici, ne abbiamo piene le vetrine.