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Scelta della batteria elettronica per inesperti
Scelta della batteria elettronica per inesperti
di [user #16140] - pubblicato il

La ragione per la quale un batterista (questo a prescindere dalla sua esperienza) decide di acquistare un set elettronico, è dovuta principalmente a un fattore esterno: la tolleranza alla nostra arte del vicinato o più in generale di chi ci circonda. Rimane un problema: come scegliere un set elettronico?
Tralasciamo almeno per ora l'aspetto economico (sicuramente fontamentale) per evidenziare invece quali sono gli aspetti tecnico/pratici che possono portarci all'acquisto del set elettronico perfettto per le nostre necessità. Per fare questo è necessario conoscere il significato di alcune terminologie e comprendere alcune differenze.

Schematizzando all'estremo, possiamo individuare una serie di parametri critici: materiale e tipologia dei pad, dimensione del set, modulo sonoro, rack e infine prezzo. Il prezzo è volutamente un parametro messo in coda in quanto è prima necessario comprendere di cosa si ha necessità per poi scremare sulla base della propria disponibilità economica. Lo so, è una brutta cosa, ma si deve fare inevitabilmente i conti con il proprio portafogli.

Tipologia dei pad
Possiamo schematizzare i pad destinati a uso tom/rullante in quattro macro-categorie: gomma, Mesh, TCS e con pelli in mylar.
Mentre i pad destinati a uso piatto in due: gomma o metallo. In quest'ultimo caso, si aggiungono i piatti in bronzo della serie Gen16 realzzati da Zildjian.
Ognuna di queste tipologie, porta con se altre variabili quali rumore naturale (il colpo della bacchetta sulla superficie del pad udibile "fuori dalle cuffie"), la risposta e il feeling nei confronti dell'utilizzatore.

I pad con la superficie percussiva in gomma sono in assoluto i più diffusi grazie anche al prezzo decisamente contenuto. Fanno infatti parte, come dotazione standard, dei setup entry-level. Solitamente questo tipo di pad ha una sola zona di sensibilità, salvo per i ride che partono da almeno due zone di sensibilità. Il rumore prodotto dipente soprattutto dalla morbidezza del materiale, ma di base è piuttosto contenuto. Non offre un grandissimo feeling e può essere causa di tendiniti in quanto buona parte dell'energia trasmessa dalla mano verso la bacchetta viene restituita in percentuale molto alta.
Solitamente questo tipo di pad integra trigger piezoelettrici che risentono parecchio del crosstalk.

Scelta della batteria elettronica per inesperti

I pad con pelle di tipo Mesh, sono in assoluto tra i più silenziosi affiancati dai pad in TCS. In entrambi i casi la risposta e il feeling sono di alto livello. I produttori che dotano i pad di cerchi in metallo, includono anche delle protezioni in gomma con le quali contenere il rumore della bacchetta che ne colpisce la superficie.
Traggono in inganno i pad con pelli tradizionali. Molti sono convinti che un set elettronico dotato delle stesse pelli di un set acustico, possa offrire lo stesso feeling. E' un falso mito.
In primo luogo un set elettronico non è dotato di pelle risonante (quella situata nella parte inferiore del fusto), per cui la compressione della pelle battente (quella sulla quale si sferrano i colpi) non avrà la stessa risposta riscontrabile su di un set acustico. Inoltre il suono naturale prodotto risulta inacettabile se la propria necessità è quella di fare il minor rumore possibile.

Il modulo sonoro
Si possono avere i pad più belli e costosi del mondo, ma se connessi a un modulo sonoro scadente, il suono prodotto sarà al livello di quest'ultimo: scadente. Un po' come montare delle gomme da Formula 1 su di una Panda 45 del 1980.
I produttori di set elettronici vendono i moduli sonori sia come elementi singoli che come componenti di kit predefiniti. Di default il modulo sonoro è proposto nel kit più adeguato alle caratteristiche di entrambi. In ogni caso è possibile acquistare il modulo sonoro - così come i pad - singolarmente.

Scelta della batteria elettronica per inesperti

Ci sono alcune caratteristiche da valutare nella scelta del modulo sonoro. Tra queste, la quantità di ingressi per i pad, di preset, di suoni da eventualmente combinare per creare i propri kit virtuali, di ingressi con i quali portare le proprie basi sino alle cuffie e di uscite. I moduli sonori più avanzati dispongono di un'uscita per ogni pad. Soluzione utile in caso si vogliano registrare le proprie performance in multitraccia.

In caso si reputi importante l'aspetto didattico dello strumento è bene sincerarsi della presenza di alcune caratteristiche, quali metronomo, songs sulle quali esercitarsi e in alcuni casi, veri e propri percorsi di allenamento.

Dimensione del set
E' chiaro che se l'acquisto di un set elettronico è mirato esclusivamente allo studio lontano da orecchie indiscrete, si possa scegliere un setup più minimale rispetto a necessità più elaborate quali esibizioni live o ambizioni più elevate.
Questo è un parametro puramente personale, ma che incide sulla scelta del modulo sonoro e del rack. I moduli sonori hanno un numero finito di ingressi per i pad, superato il quale è impossibile incrementarne il numero. Due soluzioni a tal proposito: valutare bene prima dell'acquisto il numero di pad che si intende utilizzare in modo tale da dimensionare il modulo sonoro in modo adeguato o dotarsi di un secondo (terzo, quarto...) modulo sonoro.

Il rack deve seguire - per dimensione - necessariamente la quantità di pad da ospitare tenendo conto però dello spazio a propria disposizione. Di base ogni set elettronico ha un rack che consente espansioni pressoché infinite.

Scelta della batteria elettronica per inesperti
Da tenere a mente
I pad con le pelli tradizionali, sono i più rumorosi. Mesh e TCS, i più silenziosi e capaci di offrire un miglior feeling.
I fusti in legno non servono assolutamente a nulla. Stiamo parlando di un set elettronico, non di uno acustico.
I tiranti presenti sui pad con pelli tradizionali o mesh, non incidono in alcun modo sull'intonazione dello stesso. Semplicemente tendono o allentano la pelle.
Se si intende utilizzare un doppio pedale, assicurarsi che il pad destinato a uso cassa sia di dimensioni adeguate per accogliere due battenti.
Se si vuole connettere il set elettronico al proprio computer per sfruttare esclusivamente la voce di uno strumento virtuale, probabilmente invece di acquistare un modulo sonoro, sarà più opportuno (ed economico) optare per una trigger station.
Per un isolamento ulteriore dal pavimento, esistono molte soluzioni. Tra questi i noise eater realizzati da Roland.

Scelta della batteria elettronica per inesperti


In conclusione
Vista la media di prezzi di un set elettronico, è bene arrivare alla sua scelta in modo oculato e paziente. In primo luogo valutare bene (e onestamente) cosa si desidera, in secondo luogo usare la propria disponibilità economica come punto di riferimento, ma non come punto di partenza.

Un brevissimo glossario
Il modulo sonoro è il vero e proprio cuore del set elettronico. Tutti i suoni prodotti sono a carico di questo elemento. A seconda del modello può integrare funzioni di allenamento/studio e più o meno suoni. Una trigger station si occupa invece semplicemente di tradurre i segnali provenienti dai pad in un linguaggio digeribile da un computer o un qualsiasi altro dispositivo capace di accogliere segnali MIDI.

Il crosstalk è un fenomento riscontrabile soprattutto nei pad in gomma che tipicamente integrano trigger piezoelettrici. Ne risentono soprattutto i piatti, in quanto la gomma che li avvolge è meno spessa. Per innescarlo, è sufficiente picchiare con una bacchetta sul rack per sentire il suono del piatto più vicino alla zona percossa.

Le pelli di tipo Mesh sono realizzate in una fitta rete di materiale sintetico il cui scopo è quello di ridurre in modo significativo il suono naturale prodotto e offrire una risposta e un feeling di prima qualità. Sono decisamente tra le migliori seguiteda quelle in TCS. I pad in TCS (acronimo di Textured Cellular Silicone) hanno una risposta molto simile a quella di una pelle tradizionale con un suono naturale veramente basso.

Scelta della batteria elettronica per inesperti
Le zone di sensibilità di un pad indicano la quantità di trigger disposti al suo interno. Nei casi più fortunati è possibile avere tre zone di sensibilità. Nei pad destinati a uso tom/rullante, le tre zone corrispondono a centro, bordo e rimshot (cerchio). Nei pad destinati a uso piatto invece a campana, corpo e bordo. In quest'ultimo caso si aggiunge un'ulteriore funzionalità. I piatti (tipicamente ride e crash) possono disporre di funzionalità choche. Questa riproduce l'interruzione del suono del piatto semplicemente afferrandolo tra le dita, esattamente alla stregua di un piatto tradizionale.

Lo hi-hat può essre statico o dinamico. Nel primo caso è ancorato a un supporto fisso e gli stati di aperto/chiuso, sono gestibili attraverso un pedale elettronico. Nel secondo caso, si dispone di due pad (o uno e un dispositivo di dimensioni inferiori) da assicurare a un'astra tradizionale (la stessa che si usa per uno hi-hat acustico). In alcuni casi, oltre agli stati aperto/chiuso, è possibile interagire con lo stato intermedio "semiaperto".
batterie elettroniche entry level
Link utili
I trigger
Roland: NE-10 e NE‑1
Zildjian: Gen16 Buffed Bronze
Come scegliere le bacchette
Come collegare la batteria elettronica al computer
Scelta del pianoforte digitale per inesperti
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di Aquarius utente non più registrato
commento del 24/02/2016 ore 10:03:19
Articolo quanto mai tempestivo e molto utile, in quanto stavo affrontando questo problema.
Posseggo una batteria Roland TDk3 che registro con due Boss BR 1600cd (16 tracce in registrazione simultanea).
Registro la Roland, tramite le sue due uscite jack, su due tracce del BR 1600.
Quindi, se ho ben capito, con una macchina del genere vai al link
avrei la possibilità di connettere via Midi la Roland TDk3, quindi accedere alla libreria di suoni interna alla macchina sopraccitata, o via USB, al PC, ad una libreria esterna , programmi Daw ecc. quindi cambiati i suoni, con le due solite uscite della Roland, vado nel registratore. Esiste la possibilità di avere una macchina che faccia le funzioni specificate, che però poi mi permetta di avere 8 (o almeno 4), uscite da poter inviare al registratore BR 1600 su 8 (o 4) tracce separate? Data la fascia di appartenenza non elevata della TDk3, sono alla ricerca di una soluzione piuttosto economica, altrimenti forse converrebbe direttamente cambiare batteria, ma in questo momento non posso affrontare spese troppo impegnative. Grazie.
Rispondi
di Aquarius utente non più registrato
commento del 24/02/2016 ore 18:21:4
o potrebbe bastare questo per collegare la Roland al PC? vai al link
Rispondi
di gabriele bianco [user #16140]
commento del 24/02/2016 ore 18:43:17
Ciao Aquarius!
La situazione è questa (tra l'altro anche io ho la TDK3): puoi usare i suoni di un qualunque dispositivo abbia un ingresso MIDI con la tua batteria elettronica.
C'è solo un probema, a ogni canale MIDI corrisponde un suono (una nota in realtà) differente e questa varia di dispositivo in dispositivo.
E' facilmente risolvibile qualora il dispositivo consenta di configurare questo parametro, altrimenti può succedere che pichiando sul rullante, si senta un suono che non c'entra niente.
Sugli strumenti virtuali (quelli che installi sul computer per capirci) questo problema non persiste, in quanto hai la possibilità di scegliere il tuo modulo sonoro tra le opzioni oppure di creare una tua configurazione personale.
Dai una lettura qui magari: vai al link

L'ultimo prodotto che hai segnalato può fare al caso tuo.
Rispondi
di Aquarius utente non più registrato
commento del 24/02/2016 ore 19:11:21
grazie Gabriele, avevo già letto il tuo articolo "come collegare la batteria..." mi rimaneva il dubbio su che tipo macchina dovessi usare per interfacciare TDK3 e PC, ora con le tue delucidazioni, comincio ad avere le idee più chiare. ed è una soluzione anche piuttosto economica, il che non guasta affatto.
Grazie per la competenza e disponibilità.
Rispondi
di gabriele bianco [user #16140]
commento del 24/02/2016 ore 19:12:53
Ma figurati, è un piacere!
Fammi sapere.
Rispondi
di Aquarius utente non più registrato
commento del 24/02/2016 ore 19:38:11
quindi, con quell'interfaccia Midì/ Usb, non mi resta che acquistare un programma daw (io ho Cubasis VST Demo, non so se funge allo scopo), ed una libreria di suoni... o esistono risorse free di qualità e funzioni accettabili per ambedue i pacchetti?
Rispondi
di Claes [user #29011]
commento del 24/02/2016 ore 19:38:59
Ho sempre pensato alla batteria elettronica come "nuovo sound" eletto ma vedo che ovviamente c'è il fattore "silenzio"! MIDI: l'ideale sarebbe pilotare un sampler! In rete vi sono samples di un pò di tutto da scaricare e 12bit è più che sufficiente. Forse più adatto a usare con una tastiera... Gli elementi importanti sono cassa e rullante col suono giusto per un sound adatto a quello che si vuole suonare e anche alla dinamica necessaria. Dal vivo: chi ne ha il coraggio??? Il look on-stage è meglio con batteria completa, magari pure di cassa extra. Questo ve lo dirà sceneggiatore e manager... Grazie per l'articolo e anche dell'interesse per questo argomento!
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di Aquarius utente non più registrato
commento del 24/02/2016 ore 20:01:43
tra l'altro con la TDK3 già ottengo buoni risultati con cassa e rullante, (ritoccando eq comp ed in fase di mastering), meno buoni invece i tom ed il timpano, i piatti sono il vero tallone d'Achille..
Eh si... dal vivo non ne esce proprio bene come presenza scenica, anche se sono convinto che potrebbe rivelarsi una scelta azzeccata, data la tendenza attuale di suonare in locali sempre più piccoli, (bar, birrerie, ecc,), assolutamente inadeguati sotto il profilo acustico. Con una batteria elettronica si potrebbero ovviare a molti problemi, in primis il volume, (ma anche lo spazio). Sotto il profilo chitarristico mi sto adeguando: sto smanettando con la Helix e penso che a breve suonerò direttamente nel P.A. : più pulizia, suoni più a fuoco, gestione del volume senza perdere la timbrica: sto scoprendo che i vantaggi sono molti..
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di Claes [user #29011]
commento del 25/02/2016 ore 10:17:13
Aquarius: Eh sì... tom e piatti... Dal vivo bisognerà portarsi appresso piatti e hi-hat! Col sequencer per registrare mi sono abituato a quasi mai usare tom e piatti e giusto un pochettino di hi-hat missato basso. Per la chitarra anche dal vivo un preampli - una volta trovato un sound sarà sempre quello e non risente di un fattore volume ampli quando passa per il mixer del P.A. Uso questo sistema da una quindicina di anni sia per registrare che dal vivo. Il fonico adora questa soluzione dato che non c'è da usare il solito SM57 che richiede di essere posizionato con esattezza + EQ tarato per l'ampli del caso. Il pubblico apprezza un buon sound e a loro non importa la scenografia di un triple stack Marshall... Insomma, da quel lato non c'è da preoccuparsi. Dato che hai un Helix non avrai mai problemi ne spese per cambiare ampli di continuo! Per posti piccolissimi puoi usare una cassa autoamplificata. A me è capitato di suonare a volume quasi zero per accompagnare da solo un poeta che recitava le sue poesie senza microfono per una ventina di persone. Pearly registra con Helix i suoi recenti pezzi su Accordo con una Tele e ne tira fuori suoni che non si crederebbe siano unicamente fatti con appunto quella chitarra! Smanetta!!! Una volta domato ti terrai il tuo Helix per sempre.
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di Aquarius utente non più registrato
commento del 25/02/2016 ore 11:36:24
si, ho ascoltato i suoi lavori: suoni molto belli; tra l'altro Pearly è stato disponibilissimo nel fornirmi dritte e preziosi consigli che mi hanno messo sulla giusta strada e fatto risparmiare motissimo tempo. La batteria elettronica, comunque, la userei solo per registrare e per le prove, niente live... Il batterista ha il suo set acutico e giustamente lo vuole suonare.....
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di rugge78 [user #36021]
commento del 11/03/2016 ore 09:38:4
IO suono oramai da 10 anni con batteristi che usano batterie elettroniche. Fanno veramente pena dal punto di vista scenico ma sono comodissime, mannaggia a loro, sia per il trasporto che per la gestione dei volumi in live e alle prove: suoniamo tutti in cuffia, senza amplificatori reali... quindi possiamo suonare anche alle 3 di notte. Ultimamente nei live stiamo piano piano sostituendo crash e ride con piatti veri perché effettivamente il piatti nelle batterie elettroniche sono il vero tallone d'achille e anche per l'esecutore non c'è molto feeling a fare smorzati e stoppati su dei piatti di gomma...
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