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Il suono digitale è la stampa sbiadita dell'originale in analogico
Il suono digitale è la stampa sbiadita dell'originale in analogico
di [user #116] - pubblicato il

Stiamo cercando di aiutare i chitarristi più giovani e meno esperti nell'affannosa ricerca del loro suono. Per questo abbiamo scomodato alcuni giganti della chitarra italiana per chiedere la loro su un tema sempre caldissimo: analogico o digitale? Amplificatore o rack? Sciami di pedalini in pedaliere gigantesche o unità tuttofare? La parola al nostro amico Quaio, chitarrista, session man e fonico straordinario che non l'ha mandata a dire...
I rack sono stati la GAS più ingombrante che abbiamo vissuto negli anni '90. Ricordo che nel periodo più duro andavo in giro con un frigo da dodici unità e sopra ne impilavo un altro da quattro. Sembrava il centro comandi dell'Enterprise! Per la nostra generazione, il sistema a rack era un'astronave con mixer, unità caratteristiche per delay, modulazioni e riverberi, pre valvolari (Masotti o Triaxis che fosse), finali da quattro unità che pesavano come una testata da 100W…poi, è passata la moda e sono tornati amplificatori e pedali.
Ma a prescindere dalle mode, io trovo che un buon amplificatore e cinque pedali suonino decisamente meglio di una qualunque combinazione di pre e finale con un G '”minor'” nel loop seriale (che converte tre bit si e uno no) e un trasmettitore wireless che perde gli altri 2 bit!
Se invece, per attrezzatura a rack si intende il Kemper, Fractal o Helix allora il discorso e' diverso.
Cambia il formato ma il principio è quello del POD a fagiolo, prima versione: only digital.

Il suono digitale è la stampa sbiadita dell'originale in analogico

E per ciò che riguarda il digitale, da quello che vi ho raccontato, devo aver fatto indigestione da ragazzo, perché oggi proprio non riesco più a farmelo piacere. Apprezzo il livello raggiunto da questo mondo fatto di numeri e chip ma trovo sia ancora prematuro parlare di uguaglianza, anche se di somiglianza si tratta.
Ho posseduto quasi tutte le macchine digitali degli anni ‘90 e appena usciti ho comprato il Fractal e il Kemper, anche solo per curiosità. E li ho venduti, sempre, dopo poche settimane.
Il Kemper poi, l’ho comprato per la terza volta quando ho aperto lo studio due anni fa. Dopo un paio di giorni di test intensi e accurati il ritratto sonoro del Kemper cominciava a sbiadire e, sotto la tela, si intravedeva il bluff. 
Mi hanno prestato il Kemper recentemente per un lavoro live importante dove era  richiesto per la logistica; l’ho usato come un Fender da cui prendere un suono base base e gli ho buttato in faccia la mia pedaliera. Ottimo risultato e suoni molto credibili con dinamiche buone. 
Mettiamola cosi: io nel salotto di casa ho una bellissima stampa de I Girasoli di Van Gogh, quadro che ho sempre amato. Però, quando per la prima volta ho visto l'originale ad Amsterdam (…ero li per uno stage intellettuale, ovviamente!) sono rimasto folgorato dalla luce e dall'intensità che trasmetteva. Tornato a casa, non sono più riuscito a guardare la stampa senza pensare a quanto fosse spenta e moscia rispetto all'originale.
Ecco, il confronto per me è un po' questo. 

Il suono digitale è la stampa sbiadita dell'originale in analogico

Ovvio che il digitale porta con sé tanti aspetti positivi: affidabilità, versatilità, immediatezza e comodità. Componenti irraggiungibili da un sistema analogico che non occupi una station wagon. Però, rispetto agli anni ’90, oggi le mie priorità sono cambiate e  da una decina d'anni sono solo Suono e Personalità.
Starò invecchiando, ma non so quanto mi interessi provare l'Helix per capire quanta personalità (non) possiede o quanti preset posso fare; questo non vuol dire che non possa comprarne un paio se avessi tre Tour da gestire come, giustamente dice Osvaldo (ciao Oz!).
L'alternativa, sarebbe spendere 15mila € per un camion di attrezzatura che non sai neanche se tornerà tutta intatta a fine Tour!
Il lavoro e l’esigenza di versatilità vanno spesso a braccetto, ed e' giusto adattarsi ai tempi. Ma ai giovani mi permetto di dire MANGIATE TANTA POLVERE ALLA RICERCA DELLA PERSONALITA' che si sta sempre più perdendo a causa di parole – appunto - come lavoro, versatilità, bassi costi e disponibilità. La personalità dei grandi è ciò che li ha scolpiti nei nostri cuori e nelle nostre menti, a prescindere dal fatto che usassero sistemi a rack o pedali.

Il suono digitale è la stampa sbiadita dell'originale in analogico
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