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Intervista ad Alessandro Benvenuti: sul palco di Ibanez Rg Tour
Intervista ad Alessandro Benvenuti: sul palco di Ibanez Rg Tour
di [user #116] - pubblicato il

Ritorna l'Ibanez Rg 30th Anniversary tour, lo sfavillante evento chitarristico che sta portando in giro per l'Italia uno spettacolo con alcuni dei migliori chitarristi del nostro paese, apprezzati anche a livello internazionale. Uno show che è anche una finestra che si apre sul chitarrismo più moderno, ricercato ed esplosivo. Nella tappa di questo venerdì 19 ottobre, al Jailbreak di Roma, assieme ai quattro titolari Sfogli, Rojatti, Martongelli e Salati ci saranno tre ospiti speciali: Cesareo, Giacomo Anselmi e uno dei più forti chitarristi rock fusion italiani, Alessandro Benvenuti.
Tutte le info sulla  prossima tappa dell'Ibanez Rg 30th Anniversary, il 19 ottobre a Roma.

Alessandro in che progetti musicali sei coinvolto al momento?
E' da poco uscito The Elba Triangle, un CD per la JellyBeard Records con Marco Sfogli e Tom Quayle.
A breve uscirà un EP molto sperimentale in trio con Lorenzo Feliciati e Armando Croce. Il nome della band sarà Sonic Flyers. 
Inoltre, sto finendo di registrare su un progetto Prog Rock cantato: sono sicuro sarà un qualcosa di speciale per gli amanti del genere. Quando avrò finito con questi progetti, potrò dedicarmi a registrare un nuovo CD solista.
 
Cosa di questi progetti ci farai ascoltare dal vivo all’Rg Ibanez Tour?
Suonerò alcuni pezzi inediti, destinati proprio al mio prossimo album solista. Alcuni non sono mai stati suonati live: sono curioso di vedere come saranno accolti dal pubblico. Essendo ancora in fase di lavorazione, ci saranno molte parti lasciate all'improvvisazione sia negli assolo sia nei temi. Non vedo l'ora. Sono curioso anch’io.


 
Qual è il segreto del suo successo dell’Ibanez Rg?
Per capirlo, basta imbracciarne una e diventa tutto subito chiaro! Possiede una suonabilità, ancora oggi, imbattibile.
E' una chitarra che grazie alla sua forma è ben bilanciata e ti fa sentire sempre…a casa.
Anche dal lato estetico il body della RG è diventata un’icona con la sua aggressività elegante. E siccome l'occhio vuole la sua parte, la paletta dell'Ibanez è in assoluto la più bella da sempre!
Soprattutto, però. l’RG ha beneficiato d’innovazioni tecniche che hanno fatto si che questa chitarra fosse sempre al passo con i tempi. Soprattutto nel ponte tremolo. C'è una continua ricerca di nuovi sistemi per rendere la vita del chitarrista il più facile possibile.

Nel tuo caso specifico, quali di queste innovazioni hai trovato particolarmente comode?
Nella chitarra che sto suonando al momento, per esempio, posso regolare il tiraggio delle molle del ponte o il trusrod, senza rimuovere viti.  Credo che sia una bella comodità!
 
Secondo te che impatto ha avuto l’RG sul mondo della chitarra?
Essendo una chitarra molto imitata, magari adesso si fatica a cogliere in pieno il contributo dato da questo strumento al mondo della sei corde.
Ma basta considerare com’erano fatte le chitarre di 30 anni fa, per realizzare quanto l’Ibanez RG - inserita in quel contesto - fosse una chitarra rivoluzionaria e un bel passo avanti alle altre!

Intervista ad Alessandro Benvenuti: sul palco di Ibanez Rg Tour

E secondo te questa chitarra ha condizionato anche la tecnica chitarristica?
Certo: il manico della RG ha letteralmente influenzato il modo di suonare dei chitarristi della generazione di fine anni ’80; consentendo loro di suonare cose che prima, con strumenti di concezione tradizionale, erano quasi impossibili.
Credo che la configurazione HSH sia apparsa per la prima volta sul prototipo della chitarra di Steve Vai, la mamma di tutte le RG.  

Quando si parla della rivoluzione tecnica che ha investito il mondo della chitarra negli anni ’80 si pensa al rock.Eppure, anche nell’ambito della fusion succedevano tecnicamente cose spaventose…Gambale, Lane ma ancora prima Holdsworth, Henderson…
E’ vero: e se ci pensi tutti i capostipiti di questo genere sono passati per Ibanez.Del resto, la chitarra nella fusion spesso trae ispirazione dagli strumenti a fiato. Per farlo i grandi musicisti hanno bisogno di suonare in maniera fluida, utilizzando il legato, proprio come Holdsworth, Lane o Henderson. Tastiere piatte e con tasti jumbo sono l'ideale per questo modo di suonare. E anche il ridotto spessore della tastiera permette alla mano di avere un'impostazione che facilità questo tipo di playing. 

Ale, e invece per te, che nella chitarra fusion sei un riferimento in Italia, cosa c’è di particolare nel suono e nell’attitude di Ibanez che funziona così bene?
 Nella fusion il solismo e l'improvvisazione sono uno degli elementi centrali. Per trasmettere quello che si ha dentro in maniera estemporanea c'è bisogno di uno strumento che sia prima di tutto comodo. Devi sentirti libero di provare qualsiasi cosa. Immagina di pensare una frase che finisca sui tasti alti ma avere in mano uno strumento più tradizionale, e poco accessibile in quell'area. Sarebbe terribile doversi preoccupare  anche di questo! Nelle Ibanez tutte le zone del manico sono accessibili grazie alla sagomatura del body nella giunzione con il manico. 
Aggiungo, infine, che queste considerazioni non si limitano esclusivamente al rock e alla fusion; anche nel Jazz i capostipiti hanno scelto Ibanez: basti pensare a Pat Metheny, John Scofield e George Benson. 

Intervista ad Alessandro Benvenuti: sul palco di Ibanez Rg Tour

Senti, che Rg ti porterai sul palco di Roma?
Ho scelto un’Ibanez RG1070PBZ. Una chitarra che esce dalla fabbrica con tasti in acciaio di serie, installati con una precisione impressionante. Questo facilito molto i bending e il setup della chitarra.
Il manico è in wenge ed è molto stabile. Soprattutto è dello spessore giusto per le mie mani. 
Di solito suono con pickup con output basso, ma questa chitarra mi ha fatto riscoprire il piacere dell'high output con i Pickup DiMarzio di serie: Tone Zone, True Velvet e Air Norton.  Una configurazione veramente ben pensata e che funziona sempre.
Insomma, era già perfetta appena estratta dal fodero, senza bisogno di particolari interventi... e non tralascerei che esteticamente è bellissima grazie al top esotico in Poplar Burl, molto spesso. 
 
Per finire, una parola su ognuno dei colleghi con i quali dividerai il palco.
Con Gianni Rojatti ci conosciamo da quasi venti anni: un vero amico oltre che un chitarrista eccezionale. Cesareo è un'istituzione in Italia e come tutti ho consumato i dischi di Elio godendo con le sue schitarrate.  Ralph Salati  si sta imponendo anche a livello internazionale con i suoi Destrage. Giacomo Anselmi è il rock fatto persona e mi piace molto la sua attitudine. Marco Sfogli non ha bisogno di presentazioni: è semplicemente il fiore all'occhiello dei chitarristi italiani e ci rende orgogliosi nel mondo. Andrea Martongelli ha un tiro pazzesco ed è un vero animale da palco. Niente fronzoli: un vero pugno allo stomaco! Giù il cappello per tutti loro! 
 
 
 
alessandro benvenuti Ibanez Ibanez RG Tour
Link utili
Evento ufficiale della prossima tappa del Tour
Il Blog dell'Ibanez RG Tour
Sito Ibanez
Il sito di Alessandro Benvenuti
Sito Mogar Music
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