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Carl Verheyen: strumentazione e spettacolo
Carl Verheyen: strumentazione e spettacolo
di [user #17844] - pubblicato il

Abbiamo assistito al primo concerto del tour italiano 2018 di Carl Verheyen. Ecco un assaggio dello show e una sbirciata agli strumenti usati.
Carl Verheyen è tornato. Sei date lo vedono in giro per l'Italia mentre scriviamo queste righe, ancora caldi della tappa d'inaugurazione del 24 aprile 2018 al Teatro Maria Aprea, parte della struttura che ospita l'Accademia Giuseppe Verdi di Volla, cittadina appena fuori Napoli.
Carl è già noto al pubblico partenopeo, che lo aveva incontrato lo scorso ottobre per una clinic e ha accolto stavolta la band al completo con il calore di un tutto esaurito.

"Padrone di casa", Andrea Palazzo accoglie i presenti in qualità di opening act e presentatore della serata. Per lui alcuni brani strumentali, prima affidando una splendida esecuzione di "Satch Boogie" alla sua inseparabile Variax, poi completando il set con le sonorità più rock e tradizionali della Revstar. Come sempre, la sua tecnica è ineccepibile e la padronanza dello strumento regala un vero esempio di stile.
Scaldata a dovere la sala, Andrea cede il passo al blues acustico di Daniele Gigli, un "gigante buono" che approccia il pubblico dapprima riservato, quasi timido, ma dimostra una grinta invidiabile non appena il suo slide comincia a scivolare lungo le corde della resonator. In un continuo crescendo, la breve esibizione esplode in una versione di "Whole Lotta Love" coi fuochi d'artificio.

Carl Verheyen: strumentazione e spettacolo

I ritmi sono serrati ed è già il momento della portata principale. Una rapida presentazione da parte dell'accademia e Carl Verheyen è in posizione. Con lui Dave Marotta al basso e John Mader alla batteria. Il tour vede la presenza eccezionale del campano Marco Corcione alle tastiere.

Carl Verheyen: strumentazione e spettacolo

Assistere a un'esibizione di un musicista del calibro di Carl Verheyen fa coincidere intrattenimento e didattica. Quanto il pubblico vedrà quella sera sarà una continua lezione su come tenere il palco, interfacciarsi con gli spettatori, interagire con la band, curare il suono in una maniera a dir poco chirurgica e suonare a livelli altissimi facendo sembrare tutto dannatamente facile.

Già dal primo brano, Carl sfoggia tutta la sua esperienza. L'apertura è acustica, solid body Parker al collo. Mader attacca picchiando le pelli con le mani, dando un assaggio della sua seconda natura di percussionista che emergerà più volte durante il concerto, compreso un poderoso assolo più avanti in serata. Senza interruzioni, mentre la dinamica della canzone si fa più intensa, Verheyen trova il tempo di passare alla sua fida LSL Strat-style per un primo momento elettrico. Il Bongo a cinque corde di Marotta sorregge solido e ricco i compagni. Corcione accompagna discreto e rispettoso la formazione di consumati sessionmen, ma non mancheranno gli attimi da protagonista anche per lui, nei quali saprà farsi valere con groove e gusto da vendere.

Carl Verheyen: strumentazione e spettacolo

Verheyen sembra in forma e di ottimo umore. Se c'è una parola per descrivere il suo modo di rapportarsi col pubblico è "gioviale". Il chitarrista racconta, scherza e la sala risponde con entusiasmo e partecipazione.
Il tour è un'occasione per Carl di promuovere il suo ultimo disco intitolato Essential Blues e il blues prende largo spazio nella scaletta, ma il set è ancora una volta una dimostrazione assoluta e disinvolta della versatilità stilistica che lo ha reso famoso.
Tutto avviene fluido, senza scossoni, ma in un attimo ci si trova a passare dal blues elettrico puro di "Stealing Gas" all'acustica e solare "Adeline". Non si perdono di vista passaggi che ammiccano più alla fusion, dove il solismo si fa spinto, con armonie sempre ben strutturate e un fraseggio articolato, hybrid picking in quantità e la giusta dose di lick signature con la leva del Tremolo.
Il chitarrismo di Carl, però, è sempre al servizio della canzone e la sua tecnica potrebbe quasi passare inosservata a degli occhi meno attenti. Il pubblico dell'Accademia però è composto per la maggiore di musicisti, in gran parte chitarristi, e tutti si accorgono di come il pollice spunti di tanto in tanto al di sotto della tastiera per richiamare una nota sui cantini durante un intricato arpeggio, di come gli armonici pizzicati qua e là vadano ad ampliare il range degli accompagnamenti e con quale naturalezza Verheyen riesca ad addolcire il suo crunch carico di corpo, sustain e carattere quando è il momento di omaggiare la memoria di Jerry Reed: il pollice saltella sui bassi ed è subito ragtime.

Carl Verheyen: strumentazione e spettacolo

In ogni sezione, il suono non è lasciato mai al caso.
Carl ha con sé due chitarre. La Parker è riservata alle parti acustiche, mentre tutto il resto va alla LSL CVS, modello signature di liuteria californiana che vede un continuo lavoro sui potenziometri e sul selettore, anche solo per valorizzare brevi frasi con l'incisività del ponte sui bassi o la profondità del manico sui cantini.

La pedaliera è essenziale, ma completa. Un overdrive Nobels ODR1 e un italianissimo VDL Il Distorsore compongono la sezione gain. Un riverbero Wampler Reflection e un delay analogico Seymour Duncan Vapor Trail si occupano degli ambienti. Un piccolo Polytune Mini provvede alle accordature.
Sebbene Carl viaggi leggero in pedalboard, non rinuncia a portare con sé ben due amplificatori. Un Mesa Boogie Lonestar e un Brunetti Singleman siedono alle sue spalle. Le regolazioni sono quasi tutte in flat: gran parte del lavoro spetterà alla chitarra.

Carl Verheyen: strumentazione e spettacolo

Prima del concerto di Volla, abbiamo incontrato Carl per un'intervista in esclusiva su musica, suono e strumentazione. Prossimamente avrete modo di vederne i frutti su queste pagine: nel frattempo, vi consigliamo di tenere d'occhio il calendario delle date per scovare quella più vicina a voi.
Per ingannare l'attesa, potete vedere l'album fotografico completo del concerto di Volla sulla pagina Facebook di Accordo a questo link.
carl verheyen concerti
Link utili
Essential Blues sul sito di Carl Verheyen
Le date del tour italiano
Accademia Giuseppe Verdi
Guarda l'album fotografico su Facebook
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