|
|
|
|
Esce “Homegrown”: l'album “perduto” di Neil Young |
Registrato in analogico tra il '74 e il '75, il disco, che sarebbe dovuto uscire dopo “Harvest” è stato pubblicato oggi. “È il lato triste di una storia d'amore... era troppo doloroso quindi l'ho tenuto per me”, ha detto l'artista. L'album è disponibile in versione vinile e CD. Continua... |
di notizie [user #49264] |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
La chitarra di Neil Young |
Risfogliando il bellissimo numero 270 dell'Agosto 2008 di Chitarre, oltre all'articolo che riguarda il setup di questo artista, possiamo trovare una interessante e accurata descrizione dell sua chitarra: la Old Black. Questa altro non era che una Gibson Les Paul Gold Top del '53 che qualcuno aveva ridipinto con la prima sostanza che gli era capitata sottomano e suonava malissimo. Neil se ne innamorò e le diede anche il nome. Continua... |
di andyfender [user #23524] |
|
|
|
|
L'incredibile setup di Neil Young |
Nel n°270 di Chitarre é pubblicato un bellissimo articolo molto tecnico sull'attrezzatura del grande chitarrista. Oltre alla sua povera Old Black esausta di subire continue modifiche, appare la pedaliera che è a dir poco geniale e, almeno per me, unica. Ricordiamo che Neil come amplificazione usa un Fender De Luxe del '59, modello di cui ha una collezione di 456 esemplari(!). Ognuno suona in maniera differente, a suo dire. Continua... |
di andyfender [user #23524] |
|
|
|
|
Neil Young, Firenze, 22 Giugno 2008 |
Ad un primo sguardo il palco non tradisce le aspettative; non può che non essere di NEIL YOUNG, l’inconfondibile “gear” è lì al completo:vintage fender tweed Deluxe e Twin completi di WHIZZER (mitico device progettato da Rick Davis), enorme footswitch controller rosso con logo Harley-Davidson, l’immancabile accordatore Conn strobotuner ST11 sempre acceso, vintage Pump Organ, vari vintage fender tweeds e di lato le sue chitarre preferite, prima fra tutte Old Black, la Les Paul Gold Top del 1953 modificata capace di generare “quel” suono Continua... |
di Emmetray [user #51] |
|
|
|
|
Rockn'nroll can never die. Neil Young A Milano! |
lokusta scrive: Sono ancora frastornato dal concerto di ieri sera. Neil Young in grande spolvero, perfetto,non sbaglia niente, intimista e impaccabile sull'acustica, al banjo e al piano. Una voce meravigliosa e inalterata, come 30 anni fa. Repertorio storico, molto Harvest, Harvest Moon e altriclassici; sentire la sua voce sulla D18/45 mi ipnotizza, il più bel suono acustico mai sentito dal vivo! Seconda parte di Hard Rock furioso, pezzi molto tirati e un paio di ballad, sembra di essere dentro al dvd di Rust never sleeps! Le luci del teatro degli Arcimboldi si spengono e da dietro un cartellone esce Neil Young in completo bianco, come se non ci fosse un teatro pieno in visibilio, come se fosse nel salone del suo ranch imbraccia una Martin D18 molto vissuta e attacca con “From Hank to Hendrix”, non riesco ancora a credere di essere li, la voce è la stessa del disco, la ritmica inimitabile di Neil riempie il brano di accenti che ci riportano a Nashville…proseguirà con Harvest, Heart of Gold, mellow my mind (al banjo) A man needs a maid, Old Man, Don’t let it…ecc…Esco dal teatro a mezzanotte e venti....penso a quel gruppo di ultrasessantenni che mi ha fatto sognare, commuovere, emozionare, con la semplicità (apparente) di un country rock che oramai si sente solo sui vecchi dischi e che in qualche modo finirà con loro; stordito prendo la macchina e mi inoltro in un muro di nebbia incredibile, penso alle Martin D18/45 alle J200, alle Fender telecaster/stratocaster, Gibson Lespaul junior, Fender jazzbass, armoniche MarineBand, amplificatori Fender, alla irruenza dei Crazy Horse, al vecchio cowboy solitario....mi sento meno solo stasera.Il più bel concerto della mia vita.
Grazie ancora Neil.
bul Continua... |
di lokusta [user #8935] |
|
|
|
|
|
|
|
lokusta scrive: Sono ancora frastornato dal concerto di ieri sera. Neil Young in grande spolvero, perfetto,non sbaglia niente, intimista e impaccabile sull'acustica, al banjo e al piano. Una voce meravigliosa e inalterata, come 30 anni fa. Repertorio storico, molto Harvest, Harvest Moon e altriclassici; sentire la sua voce sulla D18/45 mi ipnotizza, il più bel suono acustico mai sentito dal vivo! Seconda parte di Hard Rock furioso, pezzi molto tirati e un paio di ballad, sembra di essere dentro al dvd di Rust never sleeps! Le luci del teatro degli Arcimboldi si spengono e da dietro un cartellone esce Neil Young in completo bianco, come se non ci fosse un teatro pieno in visibilio, come se fosse nel salone del suo ranch imbraccia una Martin D18 molto vissuta e attacca con “From Hank to Hendrix”, non riesco ancora a credere di essere li, la voce è la stessa del disco, la ritmica inimitabile di Neil riempie il brano di accenti che ci riportano a Nashville…proseguirà con Harvest, Heart of Gold, mellow my mind (al banjo) A man needs a maid, Old Man, Don’t let it…ecc… Esco dal teatro a mezzanotte e venti....penso a quel gruppo di ultrasessantenni che mi ha fatto sognare, commuovere, emozionare, con la semplicità (apparente) di un country rock che oramai si sente solo sui vecchi dischi e che in qualche modo finirà con loro; stordito prendo la macchina e mi inoltro in un muro di nebbia incredibile, penso alle Martin D18/45 alle J200, alle Fender telecaster/stratocaster, Gibson Lespaul junior, Fender jazzbass, armoniche MarineBand, amplificatori Fender, alla irruenza dei Crazy Horse, al vecchio cowboy solitario....mi sento meno solo stasera. Il più bel concerto della mia vita.
Grazie ancora Neil.
bul &via=Accordo.it" target="_blank"> |
|
|
|
|
|
|
|
|
|