| Serie S: l'Ibanez che non ti aspettavi |
|
| di esprit | 09 ottobre 2011 ore 11:00 |
|
Colei che ha ridestato in me la voglia di imbracciare l'iPhone e mettermi all'opera per scrivere un nuovo articolo è una splendida sei corde marca Ibanez. Già molti di voi, alla lettura del noto marchio nipponico, saranno andati a pensare alla classica ascia da Formula 1, dai legni un po' anonimi e dai manici ultra thin, ebbene siamo molto lontani da questi concetti. Mi trovo tra le mani la classica chitarra che non ti aspettavi. |
|
| Gibson Slash Appetite Les Paul |
|
| di esprit | 23 marzo 2010 ore 10:30 |
|
|
Bellissima. Il mio commento non appena posai gli occhi sulle poche foto fornite dal sito Gibson, non poteva essere che questo.
Amici accordiani sto parlando di una chitarra che sicuramente farà perdere la testa a molti di noi: la Slash Appetite Les Paul!
Avete capito proprio bene: la casa di Nashville ha appena proposto al pubblico la leggendaria sei corde, prolungamento del corpo del famoso chitarrista dei Guns di allora, con la quale ha inciso l’album bestseller Appetite For Destruction. |
|
| Gli anni della nascita del Made in Japan |
|
| di esprit | 10 settembre 2009 ore 21:59 |
|
|
Spunto per prendere carta e penna e scrivere questo articolo, mi è stato dato dal recente acquisto di una chitarra alla quale stavo dietro da anni, una Yamaha Sg 1000. A coloro i quali non è noto il nome di questa sei corde, e a coloro i quali volessero rispolverare le vicende susseguite negli gli anni della nascita del Made in Japan, è dedicato questo articolo, scritto con tanto amore e passione per il mondo del sol levante e con la completa imparzialità nel metro di giudizio e nella trattazione degli avvenimenti che portano fino ad oggi.
Prima di vedere questa chitarra sotto la luce dei giorni nostri, dobbiamo mentalmente fare un tuffo nel passato. In quanto questa chitarra nel'76, anno in cui è stata messa in produzione, si piazzava anni luce avanti rispetto allo standard dei tempi. |
|
| Sfida tra pedali valvolari |
|
| di esprit | 24 gennaio 2009 ore 01:30 |
|
|
Salve popolo di accordo.
Per noi musicisti ci sono dei gesti che sono diventati col passare degli anni, abitudini quotidiane, delle quali ormai non ci rendiamo nemmeno conto.
Uno di questi, sicuramente, è la pressione sul pedalino di turno per passare dal suono pulito a quello più saturo.
Come molti altri di voi, mi sono passati tra le mani, anzi, tra i piedi, una notevole quantità di queste scatolette, dalle forme e dai colori più disparati, ma tra tutti, quelli che mi colpiscono di più sono i valvolari.
Ormai da più di un decennio, praticamente ogni azienda produttrice di amplificatori, ha il proprio, dotandoli di dimensioni e costi decisamente superiori alla norma rispetto ai “tradizionali” pedali, e secondo il mio modesto parere superiori anche in qualità.
Tra tutti quelli che ho avuto modo di provare, ovviamente non tutti quelli esistenti sul mercato data anche la particolare tendenza di alcuni ad essere introvabili, ne ho portati a casa e usato intensamente tre. |
|
| Ibanez Tubescreamer 808HW |
|
| di esprit | 16 dicembre 2008 ore 17:20 |
|
|
Di recente mi è capitato, girando in rete, di imbattermi in un nuovo pedalino della casa nipponica. Si tratta di una riedizione point to point del più celebre distorsore al mondo, il Tubescreamer.
Simile in forma e dimensioni, ha uno switch decisamente più piccolo del predecessore. Anche il colore non sembra lo stesso, in quanto è più scuro. |
|
| Come avere tre canali su un Orange Ad 15? |
|
| di esprit | 14 dicembre 2008 ore 13:02 |
|
|
Salve mondo degli accordiani, vorrei il vostro aiuto per risolvere un dilemma amletico che mi affligge ormai da qualche tempo.
Ho scelto per dare voce alle mie chitarre un Orange Ad 15, combo valvolare monocanale ma con un bel suono british, accompagnato da un Soldano Supercharger Gto. Quest'ultimo è un overdrive valvolare abbastanza spinto che mi accompagna un po' in tutti generi, in quanto riesce a "pulire" il suono molto bene quando si chiude il potenziometro del volume. |
|
|
|
| Lo sapevate che… Curiosità sul mondo a sei corde |
|
| di esprit | 03 dicembre 2008 ore 14:43 |
|
|
Questo e quanto ho trovato curiosando per la rete, le fonti non sono tutte ufficiali, ma molto attendibili.
Personalmente mi hanno fatto riflettere parecchio, e anche sorridere. Di solito Marshall e Fender vengono citati come il diavolo e l’acqua santa invece si scopre che hanno redici in comune, oppure nel sito Gibson si elencano gli infiniti pregi della Les Paul ’59 e non si spendono due parole sulla ’60 slim taper o quantomeno non scrivono che la suonò Clapton affermando il contrario.
Ve lo immaginate Knopfler che regala al mondo un capolavoro come Sultans of swing registrandolo con una Fender japan o similare? O il mitico Brian May che, sempre a quanto si legge in giro, abbia distrutto una replica della sua famosa Red Special fatta da un suo famoso amico liutaio, perché non suonava come la sua autocostruita con un pezzo di mogano preso da un camino?
Spero di avervi fornito piccoli, ma quantomeno interessanti spunti di riflessione. |
|
| Infinite e impercettibili variabili magiche |
|
| di esprit | 27 novembre 2008 ore 07:18 |
|
|
Per me il suono è qualcosa che sta a valle di una serie infinita di variabili. Ho letto e sentito molti pareri a riguardo, su questo sito e non, alcuni più o meno simili, altri completamente diversi. Spesso sentiamo parlare di questo o quel pedalino che vorrebbe essere la sua copia più o meno migliore, sicuramente diversa, lo stesso vale per questo o quell’ampli, chitarra , cono, cavo, e così dicendo fino al più piccolo dei microchip o al più esotico dei legni.
Non ho mai sentito nessuno fare il ragionamento a ritroso, ovvero partire dall’importanza dell’integrità e del buon funzionamento del nostro corpo. |
|
VINTAGE VAULT
- Privacy - Accordo.it Srl - P.IVA 04265970964