di Burats [user #51340] - pubblicato il 18 novembre 2020 ore 09:30
È ingombrante, pesante, con un potenziometro che prima o poi si consumerà e comincerà a fare rumore, eppure è un effetto insostituibile che, con il suo "uaaaa uaaaa", ha contraddistinto brani che hanno letteralmente fatto la storia.
Perché non vi si può rinunciare è presto detto. Prima di tutto è indispensabile per suonare "Voodoo Chile (Slight Return)". Il wah per eccellenza è quello dell’intro di questo brano. Imparare a suonarla deve essere una delle pietre miliari del percorso di ogni chitarrista.
È solido e robusto e, sembrerà una banalità, ma è perfetto come poggia piede quando durante un live si ha bisogno di un sostegno per sollevare la gamba e il monitor è troppo lontano, o non presente. Occhio solo che il wah non sia con attivazione a pressione: in quel caso, il giochino non si può fare!
Il wah può diventare un aiuto negli assolo. C’è chi ne ha fatto una vera caratteristica distintiva del proprio tone, vedi Kirk Hammett, Slash, Zakk Wylde che l’hanno usato in lungo e in largo. Attivare il wah è un toccasana per districarsi in un solo e dargli quel piglio di cattiveria in più che permette di uscire illesi dalla situazione senza troppi problemi.
Utilizzare il wah è un aiuto molto valido dal punto di vista didattico. Imparare a controllare piede, mano e pennata allo stesso tempo permette di avere una cura ancora più precisa del proprio suono, si può vivere in maniera più profonda ogni nota.
Infine provate a giocarci su una ritmica funk, non smetterete più di usarlo!