Fine anni '50 - primi anni '60, nella Roma di Via Veneto e della "Dolce Vita" (ma non solo, vedi il caso Versilia), imperava il genere confidenziale del Night Club con quelle sue atmosfere ovattate e molto confidenziali, ma mai volgari e entro i limiti del buon gusto. C'erano alcuni interpreti che si ponevano ai vertici di tale genere musicale, a partire dal nostro grande Fred Buscaglione, morto in un incidente stradale proprio all'alba del giorno dopo la proiezione del succitato film di Federico Fellini, poi Bruno Martino, anche lo stesso Peppino di Capri ne faceva parte, ma il "Re" in assoluto era il cantante cubano Don Marino Barreto Junior (sua era Angeli Neri, anche il brano di Umberto Bindi "Arrivederci" ebbe successo nella sua interpretazione); noi piccoli musicisti amatoriali in erba siamo venuti dopo ma molto abbiamo imparato da loro. Adesso a distanza di oltre 1/2 secolo ci viene la nostalgia di quel periodo e molti di noi ci siamo riproposti di farlo resuscitare, però bisogna tener conto anche degli strumenti utilizzati. Le percussioni si trovano ancora facilmentte, un po' meno il contrabbasso elettrico (io ho usato un Framus modello Triumph chiamato affettuosamente da noi "Scopettone" per la sua forma), però lo strumento principe era il vibrafono, costoso e limitato a sole 3 ottave, quindi sono ricorso ad una "Escamotage". Premesso che il Premier era il più ricercato, ho comperato, della Musser, ottima marca molto professionale anch'essa, il metallofono professionale a 32 blocchetti d'alluminio, cioè gli stessi montati sul vibrafono succitato, ma privo dei tubi e delle ventoline per il vibrato, in più ho trovato lo stesso microfono che si usava all'epoca, l'AKG D12 e .... adesso speriamo di non fare figuracce. Eccovi Don Marino Barreto Jr :
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