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"I più penalizzati? Noi fornitori di servizi: musicisti, tecnici, fonici"
di [user #116] - pubblicato il

Per parlare del momento di gravissima difficoltà che investe il settore musicale, diamo la parola a Phil Mer, batterista tra quelli più in vista della scena nazionale e session professionista tra i più richiesti e attivi. Diamo così sostegno e continuazione alla manifestazione "Bauli in Piazza" dello scorso 10 ottobre a Milano, coinvolgendo più figure rappresentative del mondo della musica: fonici, tecnici e musicisti
Negli scorsi articoli abbiamo parlato con Davide Linzi, fonico per fonico per MisterX Service e Daniele Scarbolo, project manager di Music team Service.

"In quanto musicista che svolge buona parte della propria attività lavorativa suonando dal vivo, (oltre a didattica, lavoro in studio e produzione musicale) posso ritenermi parte di quelle 570.000 maestranze della filiera della musica che hanno subito un grave danno economico a causa della pandemia...e sto trascurando le implicazioni psicologiche che questo comporta. Gli eventi live hanno subito un blocco totale con il lockdown, qualcosa è ripartito timidamente in estate e adesso la prospettiva è di stare nuovamente fermi almeno fino alla primavera prossima. Il successo di un evento live dipende dall'affluenza e dalla partecipazione del pubblico...ma affluenza e partecipazione di pubblico sono termini bannati in questo periodo. Non esiste possibilità di smart working per chi fa questo lavoro: un concerto o lo fai, o lo rimandi, o lo annulli! Gli scenari che abbiamo visto sono stati due finora: una prima fase di divieto di fare concerti, in questo caso il Governo o altri organismi hanno messo in atto alcuni contributi, purtroppo non sufficienti, per permettere alla filiera di sopravvivere (bonus una tantum, contributi Inps, Enpals, Siae); poi in una seconda fase si è tecnicamente potuti ripartire con gli eventi ma le restrizioni erano tali per cui le principali agenzie live non hanno ritenuto conveniente mettere in moto la macchina dei concerti e hanno preferito rimandare tutto al 2021.

"I più penalizzati? Noi fornitori di servizi: musicisti, tecnici, fonici"

Tengo a ricordare che queste stesse agenzie hanno avuto e probabilmente hanno ancora in banca i soldi delle prevendite dei biglietti dei tanti eventi programmati per quest'anno e che questi soldi non li hanno certo spartiti in forma di anticipo solidale con le maestranze coinvolte negli eventi (fatta eccezione per gli artisti che dispongono sempre di cospicui anticipi sull'attività live). Dunque i più penalizzati siamo proprio noi fornitori di servizi: musicisti, tecnici, fonici, backliner, luciai, promoter che veniamo solitamente pagati a lavoro svolto. Non voglio fare polemica ma da parte di artisti e agenzie ho sentito tante belle parole e proclami social ma ho visto pochi fatti, un esempio di fatti e non solo parole è stato il tour di Elisa: ha rinunciato al suo compenso per garantire paga doppia a musicisti e tecnici, inoltre ciò che avanzava dalla vendita dei biglietti andava in un fondo di solidarietà per la filiera. Altri artisti, in particolare quelli della scuderia di OTR, hanno deciso di non rimandare gli eventi ma di suonare lo stesso, senza scenografie imponenti, lustrini, maxischermi, riducendo i costi ma garantendo la soppravivenza ai propri staff (personalmente ho visto sia il live di Elisa che di Silvestri e ho visto due spettacoli sensazionali, spogliati di orpelli e con la musica al centro). Questa è la dimostrazione che qualcosa si poteva fare, qualora ci fosse stata la volontà a monte di farlo. Ho sofferto invece nel vedere la maggior parte dei miei colleghi esibirsi in playback in quegli eventi televisivi in Arena, che sono stati annunciati come la grande ripartenza della musica, quando a partire erano solo le basi su un computer.
Bauli in piazza è stata una manifestazione ben organizzata, scenica, coreografica, sincera, dal profondo valore aggregativo...chi non ha potuto partecipare fisicamente, come nel mio caso, ha comunque cercato di dare risonanza all'evento attraverso i social, ripostando foto e video. Recentemente è uscito un comunicato dell'Agis secondo cui nelle attività live ci sia stato un solo contagio su 350.000 spettatori: questo significa che gli spettacoli si possono e si devono fare, ancor prima di attendere l'arrivo di un vaccino e che artisti e agenzie in primis devono trovare il modo di ripartire, facendo quadrare i conti, riducendo le pretese, ma consentendo a migliaia di famiglie e a loro stessi di continuare a fare ciò per cui esistono."

bauli in piazza interviste phil mer
Link utili
La pagina di Phil Mer
La pagina dei The Framers, la band di Phil
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