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Antonio Monzino: la musica ci consegnerà un nuovo stile di vita
Antonio Monzino: la musica ci consegnerà un nuovo stile di vita
di [user #16167] - pubblicato il

Abbiamo raggiunto Antonio Monzino, presidente di Dismamusica per una breve intervista riguardo la situazione del mercato di strumenti musicali in Italia.
Di seguito il comunicato stampa di Dismamusica:

"Anche in questa seconda fase di sospensione delle attività commerciali, limitatamente alle cosiddette “Aree rosse”, i negozi di strumenti ed edizioni musicali sono stati chiusi. Dimenticandosi che, come le librerie, distribuiscono cultura e civiltà.
Se si tratta di agire per la tutela della salute delle persone, DISMAMUSICA ritiene che proprio in quella direzione vada l’utilizzo di uno strumento musicale che, a maggior ragione durante un lungo periodo di isolamento è di grande supporto per i cittadini, come si è potuto constatare nella primavera scorsa, caratterizzata dalle tante “performance” spontanee che hanno accompagnato il lockdown nelle nostre case.
Mediamente il comparto in Italia, nel trimestre marzo – maggio 2020 (il periodo del primo lockdown), ha perso il 55% del proprio fatturato e le aziende stanno faticosamente cercando strumenti per restare aperte. Circa il 22% degli operatori prevede per il 2020 un fatturato dimezzato rispetto allo scorso anno. E il 68% degli operatori vede a rischio la stabilità della propria impresa.
«In questo tempo di crisi e di scelte difficili – afferma il Presidente DISMAMUSICA Antonio Monzino - ribadisco che la pratica musicale ha un decisivo aspetto “terapeutico”. La musica è una disciplina che forma culturalmente chiunque la pratichi, migliora la qualità della vita individuale e sociale e offre un contributo positivo nella formazione della persona. Musica non significa solo spettacolo ed intrattenimento – conclude Monzino - ma si coniuga con i concetti di educazione, formazione, benessere, qualità della vita, cultura»."

Dismamusica, Milano, 6 novembre 2020

Denis Buratto: Pensi la richiesta di restare aperti è non solo una necessità economica ma è un modo di affermare ulteriormente che il binomio musica e cultura è indissolubile?

Antonio Monzino: L’utilizzo dello strumento musicale ha tre macro aree di consumatori:
  1. nella scuola come sussidio didattico per un formazione culturale di qualità riservata a pochi purtroppo nel nostro Paese e Dismamusica è presente sin da quando è iniziato un percorso con l’allora Ministro Berlinguer ed ancora oggi affianca il MIUR nelle iniziative che la scuola promuove per la divulgazione della pratica musicale agli studenti che pur in crescita costante ogni anno, ancora non raggiungono tutta la popolazione scolastica, l’obbiettivo che Dismamusica persegue con poche risorse ma grande determinazione.
  2. chi fa musica per professione e Dismamusica è impegnata a sostenere il settore dei rivenditori che servono gli operatori, con iniziative concrete  dall’inizio della pandemia. Ha lanciato la campagna “artisti per l’Italia” dove nomi famosi del mondo musicale invitavano ad acquistare nei negozi italiani per sostenerne l’economia degli operatori riconoscendo il loro ruolo di luoghi dove si fa cultura nel territorio e dare un aiuto in un momento difficile per il Paese
  3. infine chi fa musica a livello amatoriale, anche qui un’area dove il “Paese della Musica” vanta pochi appassionati e manca di una cultura diffusa che riconosca i benefici, anche di carattere sociale, attribuendo alla pratica musicale il ruolo che ha nel garantire una qualità della vita migliore a coloro che ne sono partecipi.      
Il comparto musica in Italia risente di una grossa crisi. Come DISMA Musica quali sono le iniziative che state portando avanti per puntare se non all'uscita della crisi, almeno portare un po' di sollievo al comparto?

L’arrivo del Covid 19  ha gettato l’intera Industria Musicale in una crisi epocale e lo strumento musicale che si colloca alla base della filiera del comparto soffre di un male tipico dell’indole nostrana ossia incapacità di fare rete di fare sistema. Durante la pandemia grazie al costante supporto che la nostra segreteria ha offerto puntualmente informando soci e non soci attraverso il sito  ed  i social, delle misure emanate nei DPCM o direttamente con chiarimenti a chi lo chiedeva ed una campagna ad hoc, circa 30 nuovi soci sono entrati conferendo una più ampia rappresentanza territoriale. Inoltre  attraverso il canale di Confcommercio ed Impresa Cultura Italia ha mantenuto un costante rapporto con le Istituzioni centrali, non tanto alla ricerca di applausi o sterili polemiche ma con lo spirito costruttivo di guardare al dopo con speranza per un rilancio che dia sostenibilità al settore.     

Il 2020 ha segnato profondamente tutti noi musicisti e gli artisti in generale, come pensate sia cambiato il mondo della musica dopo questi mesi di lock-down?

E’ troppo facile accomunare le difficoltà, che salvo pochi settori, hanno colpito in modo devastante moltissimi altri settori, alcuni dei quali non potranno  più riprendere la dinamica e le dimensioni pre-covid. La musica invece avrà un destino diverso; lo strumento musicale nasce 4000 anni fa con il flauto di Neanderthal e da allora accompagna l’uomo nella sua evoluzione nei secoli e con la ripresa avrà un ruolo ancora più importante. La nuova normalità che verrà, se sapremo cogliere il messaggio che il Corona virus in modo cruento ci sta dicendo, vedrà un mondo diverso e come il “green deal” la musica ci consegnerà un nuovo stile di vita  in una società migliore, valorizzando le tre aree di consumatori in premessa. Le istituzioni in Europa e nazionali dovranno adeguarsi e gestire il cambiamento sostituendo i blah blah individuali con nuove forme di pressioni, fatte in modo collegiale da portatori di interessi globali, con modalità basate su dati rilevati scientificamente e motivazioni sapienti che portino al settore benessere ed un’economia sostenibile. Dismamusica è impegnata con le più importanti associazioni Europee del settore in un’alleanza che si prefigge alcuni obbiettivi di grande impatto per favorire la crescita e la sostenibilità futura del comparto. Il cambiamento è un processo in corso e nessuno ne sarà immune, stiamo tutti partecipando ad un seminario mondiale per capire come sarà il dopo.       
 
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