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I grandi classici: La nascita del wah wah
I grandi classici: La nascita del wah wah
di [user #51340] - pubblicato il

Il wah wah è un effetto che ha fatto davvero la storia, finendo sotto i piedi di quasi tutti i chitarristi più famosi del mondo ma ha corso il rischio di non arrivare mai a essere collegato tra chitarra e ampli. Ecco spiegato perché.
Negli anni ’60 il wah wah era prerogativa di armonicisti, trombettisti e trombonisti. Ai primi bastavano le mani per creare un suono che potesse ricordare il fischio di un vecchio treno a vapore in avvicinamento. Agli altri serviva una sordina particolare, realizzata con un’economicissima ventosa da idraulico.

Nel ’66, però, alla Warwick Electronic Inc stavano lavorando sodo per trasformare in solid state gli amplificatori VOX per il mercato americano, in modo da renderli più resistenti e, soprattutto, economici. Fu proprio durante la progettazione di una versione semplificata del mid range boost di un Vox Ampliphonic Orchestra che il giovane ingegnere Brad Plunkett scoprì che utilizzando un potenziometro al posto di un selettore a più vie era possibile ottenere un effetto molto musicale.

Ai suoi colleghi piacque molto, soprattutto a Del Casher che insistette per renderlo un effetto a pedale per chitarra.

Al boss di Warwick la cosa non piacque poi molto, era convinto avrebbe avuto molto più successo come effetto per tromba, tanto che il pedale stesso fu dedicato a Clyde McCoy, celebre trombettista jazz.

La storia completa ve la raccontiamo nel video qui di seguito.



Se vi siete mai chiesti perché Fulltone decise di chiamare proprio Clyde Wah il suo più celebre wah wah, ecco la risposta. Si rifaceva proprio alla versione originale dell’effetto, che sul backplate riportava proprio la sagoma e la firma del trombettista che, però, con l’effetto non ebbe praticamente mai nulla a che fare.

Anche il Cry Baby, da tempo brand registrato dalla Dunlop, la più grande casa al mondo di effetti a pedale, nacque proprio da un’evoluzione dello stesso Vox V486, il pedale sviluppato da Plunkett e Casher intorno agli anni ’70.

Il wah wah è un effetto che agisce esclusivamente sull’equalizzazione, intervenendo con un filtro che sposta il picco di frequenze boostato man mano che si muove il pedale. Per questo trova il collocamento migliore all’inizio della catena. In questa maniera tutto ciò che viene dopo, distorsioni, boost, modulazioni e riverberi agiranno sul suono già onomatopeizzato, insomma, sul wah wah sound.

Se non ne avete ancora uno in pedaliera, potete leggere il nostro articolo sui cinque motivi per cui non potete assolutamente fare a meno di avere un wah wah.
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