"How Blue Can You Get" gli inediti di Gary Moore in uscita ad aprile
di redazione [user #116] - pubblicato il 12 marzo 2021 ore 07:00
Avventurandosi in profondità negli archivi della famiglia Moore, sono emersi alcuni inediti che permetto di godere, ancora, della sublime maestria di Gary Moore, tra i migliori e più sensibili esponenti moderni del blues. Provogue/Mascot Label Group pubblicherà il 30 aprile il nuovo album del leggendario musicista scomparso dieci anni fa." How Blue Can You Get" contiene 4 inediti originali e 4 cover di Elmore James, Sonny Thompson Menphis Slim e BB King.
Questo mese segnerà i dieci anni dalla tragica scomparsa di Gary Moore, musicista e cantautore nordirlandese che ha lasciato dietro di sé una storia musicale straordinaria che spazia dalle pagine gloriose con Thin Lizzy, Skid Row, Colosseum II alla sua scintillante e ispirata carriera solista.
Gary Moore esordisce poco più che bambino. All'età di 15 anni è probabilmente il miglior chitarrista di Belfast e quando esce l'album di John Mayall ed Eric Clapton “Bluesbreakers, ne resta folgorato: è amore per il blues.
Nel 1990 pubblicà il suo più grande successo, “Still Got The Blues” disco che fa da apripista alla tendenza che vedrà tanti famosi chitarristi degli anni '90 virare verso il blues: da Scott Henderson a Richie Kotzen.
La sua storia d'amore con il blues durerà per tutta la sua carriera e toccherà apici di magia nelle collaborazioni con Albert King, BB King e Albert Collins.
" How Blue Can You Get", in uscita il prossimo 30 aprile per Mascot Label Group, si apre con la ruggente "I'm Tore Down" di Freddie King, una delle canzoni preferite di Moore da suonare live. Segue p una versione virtuosistica e inedita di "Steppin' Out" di Memphis Slim e una “Done Somebody Wrong" di Elmore James in cui Moore tocca apici di espressività blues. La successiva "How Blue Can You Get" di BB King sono 7 minuti di brivi e maestria. "Love Can Make A Fool Of You" mostra la parte più rock dell'anima blues di Moore. Il finale di "Living With The Blues" è tanto intenso da essere doloroso.
Emozionanti le dichiarazioni rilasciate da tanti illustri colleghi per ricordare Gary Moore
Kirk Hammett ha deto: "Il lick di apertura dell'assolo di "Master of Puppets" è una variazione di un lick che Gary Moore suonava spesso e che io avevo trascritto. Ricordo la prima volta che ascoltai il suo album blues: rimasi completamente folgorato e non solo dal modo di suonare ma anche dal suono, dal suo tono. E ricordo di essere stato così ispirato che ho scritto un paio di riff basandomi solo sul suo suono e sul suo feeling. E quei riff sono finiti in "The Unforgiven" su The Black Album".
Steve Lukather ricorda Moore così "Gary Moore era una forza. La sua intensità, così come i suoi toni dolci e dinamici, avevano una sensazione così profonda. Era un maestro e ho avuto modo di vederlo suonare e di conoscerlo. Era anche un uomo molto gentile. La sua perdita è sentita da tutti coloro che lo hanno amato, ma siamo fortunati; possiamo ancora sentirlo suonare nei dischi, nei DVD e in tutto ciò che vivrà per sempre. Era unico nel suo genere".