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La Epiphone Casino torna made in USA
La Epiphone Casino torna made in USA
di [user #116] - pubblicato il

Epiphone rimpolpa la sua offerta di chitarre realizzate interamente in America con il primo modello Casino, a base di pickup Gibson e bracing quartersawn.
Qualcosa sta cambiando in casa Epiphone.
Che il marchio satellite della famiglia Gibson intendesse rivalutare i propri prodotti era chiaro da tempo, con l’arrivo sempre più consistente di edizioni speciali e signature di fascia superiore rispetto alle entry level che, fino a qualche tempo fa, rappresentavano gran parte del catalogo.
D’altra parte, Epiphone può vantare una ricca tradizione elettrica, con un’epoca d’oro che ha visto i suoi strumenti costruiti negli Stati Uniti essere ricercati e desiderati da molti musicisti fino alla metà del secolo scorso, prima che la produzione si spostasse in oriente.
Ora Epiphone torna “a casa”: ricomincia a far costruire i primi modelli in USA, presso gli stessi stabilimenti da cui escono le chitarre a marchio Gibson e, i produttori garantiscono, con la stessa cura e la stessa qualità nei materiali.

Il primo esperimento è avvenuto esattamente un anno fa, con la chitarra acustica Texan. Adesso sul sito compare una pagina inedita, battezzata USA Collection, e un nuovo modello va ad aggiungersi alla lista.

La Epiphone Casino torna made in USA

La prima chitarra elettrica a tornare nelle fabbriche americane è la Casino.
Originariamente introdotta nel 1961, la semiacustica a cassa sottile è stata la preferenza di innumerevoli artisti, dai Beatles al completo fino a Keith Richards.
L’edizione americana 2021 intende portare lo strumento agli antichi splendori, con accorgimenti professionali, materiali scelti ed elettronica di tutto riguardo.

La cassa in tre strati di legno vede due parti di acero più esterne avvolgere un’anima di pioppo nel mezzo. La struttura del bracing all’interno della cassa è in abete quartersawn, il pregiato taglio “di quarto”.
Incollato, il manico è in mogano con un profilo Rounded C, tondeggiante e mediamente abbondante per un feel tradizionale. La tastiera in palissandro conta 22 fret di tipo medium jumbo su un raggio da 12 pollici e un diapason da 24,75 pollici.
Gli intarsi a parallelogramma che fanno da segnatasti conducono lo sguardo fin sopra la caratteristica paletta a libro ridisegnata Epiphone, che alloggia un set di meccaniche Vintage Deluxe e un capotasto Graph Tech per una stabilità e un’usabilità del tutto moderne.
Sulla cassa, un ponte ponte ABR-1 si abbina a un tailpiece a trapezio da semiacustica thinline.

La Epiphone Casino torna made in USA

L’elettronica, fornita da Gibson, consiste in una coppia di P-90 Dogear con cover nere sulla finitura Vintage Sunburst e nichel sulla variante Royal Tan. A controllarne l’uscita sono due volumi, due toni con condensatori Orange Drop e un selettore a tre posizioni, tutto provvidenzialmente collocato poco sotto il ponte, a ridosso della buca a effe inferiore, dove una grossa E rimarca la tradizione Epiphone dall’ampio battipenna bianco.

La Casino made in USA intende riportare Epiphone nella serie A delle chitarre elettriche e lo fa con tutti i crismi della firma Gibson, comprendendo nella confezione una custodia rigida e corde Gibson di fabbrica.
Sul sito Epiphone, la Casino USA Collection può essere vista a questo link, con scheda tecnica, foto e prezzo di listino americano.
casino chitarre semiacustiche epiphone ultime dal mercato usa collection
Link utili
Casino USA sul sito Epiphone
Epiphone Texan
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di saverio21 [user #20612]
commento del 31/03/2021 ore 13:19:45
Boh... Non discuto la qualità (non l'ho provata e quindi non mi esprimo) né si può discutere l'importanza "storica" del modello che, è risaputo, è stata in mano a mostri sacri... ma nel 2021, dopo che la stessa Gibson per decenni ha "sputt...to" il brand Epiphone, chi sarebbe disposto a spendere circa €2.500 per una Epiphone??? Con più o meno la stessa cifra si prende una es335 oppure la es330 con i p90 come la casinò... Sono perplesso
Rispondi
di Gigibagigi [user #49591]
commento del 31/03/2021 ore 13:49:1
Vero... già mi sembra facciano fatica marchi tipo Heritage, figuriamoci una Epi da 2500 Euro...
Rispondi
di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 31/03/2021 ore 14:08:10
Se questa Epiphone è realizzata negli stabilimenti Gibson, dagli stessi operai e con gli stessi materiali che realizzano le chitarre a marchio Gibson, non vedo perché metterla in secondo piano rispetto a una ES335 o ES330. Tutto fa pensare che saranno chitarre di pari livello e, a mio avviso, l'unico motivo per scartarla a priori è che si guarda alla "griffe" anziché allo strumento.
Rispondi
di Zoso1974 [user #42646]
commento del 31/03/2021 ore 14:16:11
E' "ovvio" che il prezzo della Gibson sia gonfiato dalla "griffe"... produrre una chitarra non costa certo quelle cifre... quello che paghi è il marchio, il modello, la storia... insomma è il mercato.
Non puoi mettere una Epiphone, marchio economico, al prezzo dell'ammiraglia... è una barzelletta.
Rispondi
di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 31/03/2021 ore 14:33:05
Io, sinceramente, a questa cosa della griffe che gonfia il prezzo ci credo sempre con minor convinzione. Sicuramente un marchio storico su una paletta ha una sua attrattiva, ma ritengo che incida sul costo finale in maniera limitata: se così non fosse, a comprare le chitarre "di marca" sarebbero solo collezionisti e fanatici, mentre i professionisti si rivolgerebbero ad altri "strumenti da lavoro" dal rapporto qualità/prezzo più vantaggioso. Eppure una Gibson, una Fender o una Martin non mancano mai negli studi di registrazione, anche dove il pubblico non può vedere e quindi la sola firma perde tutto il suo fascino.

Per quanto mi riguarda, sono piuttosto portato a vedere i brand come garanzia di qualità: se Gibson mi presenta uno strumento da 2500€, sono portato a credere che suonerà da 2500€, a prescindere dal nome che porta sulla paletta. Insomma una Gibson è tale non solo perché si chiama Gibson, ma perché "È" una Gibson, con tutto quello che ne consegue. Lo stesso si dica per gli altri marchi che hanno acquistato credibilità in decenni di storia.

Naturalmente stiamo parlando tanto per parlare, non avendo modo di sapere com'è davvero la chitarra in oggetto... Però mi fa un sacco sangue :D
Rispondi
di bobbe [user #36282]
commento del 31/03/2021 ore 14:27:22
Esattamente, ma sembra che se non c'è scritto sulla paletta Gibson o Fender al vulgo non vada bene...
Rispondi
di saverio21 [user #20612]
commento del 31/03/2021 ore 14:29:30
Pensi che tra 30 anni questa Epiphone sia rivendibile alla stessa cifra di una Gibson di pari prezzo? non credo... sbagliero, magari, ma non credo! Purtroppo (o per fortuna, dipende dal punto di vista) spendere 2.500 euro per una chitarra è sempre un investimento, non stiamo parlando di spendere 200 euro per una harley benton giusto per vedere come suona e magari utilizzarla come muletto o per farci esperimenti vari. 2.500 euro sono un bel gruzzolo e credo che in tanti (io tra questi) vogliano essere sicuri di poter avere un giusto ritorno qualora si decida di rivenderla. Quindi, sì, secondo me la "griffe" quando parliamo di certe cifre influenza l'acquisto ed è giusto che sia così (liberi, ovviamente, di pensarla in maniera diversa, questo è solo il mio inutile punto di vista)! Qualche mese fa ho visto in vendita una chitarra della Eko, la Tero Masterbuilt a più di 4.000 euro... sarà anche fatta interamente in Italia (credo) con materiali selezionati ed elettronica degna della NASA, suonerà anche più che divinamente e sarà bella come la Venere di Botticelli, ma io con quella cifra acquisto una Paul Reed Smith, una Shur, una Gibson o una Fender Custom Shop, di certo non una Eko...
sbaglierò? può darsi! ma sono sicuro che il 90% dei "chitarrofili" la pensino come me!
Rispondi
di Zoso1974 [user #42646]
commento del 31/03/2021 ore 14:45:34
La penso come te... l'esempio della Eko calza perfettamente.
Non basta usare buoni legni e una buona elettronica per vendere una chitarra in quella fascia di prezzo... lì si è nel girone dei marchi blasonati. Per giustifare oltre 2000 euro non basta lo strumento in se...
Rispondi
di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 31/03/2021 ore 14:49:02
Non mi piace ragionare sulla rivendibilità delle chitarre: se uno strumento mi piace lo compro e basta, senza chiedermi a quanto potrò rivenderlo tra trent'anni. Ma ammetto che è una visione non condivisa da tutti.
In ogni caso, trattare le chitarre come investimenti è sempre una scommessa e solo il tempo e gli eventi decreteranno quali investimenti sono fruttuosi. Chi ha comprato le prime PRS ora si trova una ricercatissima pre-factory, chi ha comprato una Fender negli anni '70 ora la rivende per quattro soldi. Per quanto ne sappiamo, tra 30 anni Epiphone potrebbe dominare il mercato e queste prime edizioni USA potrebbero diventare ricercatissime "Epiphone della fenice" oppure potrebbe fallire e perdere tutto il suo valore collezionistico.
Come si dice qui: siamo sotto il cielo :D

Dico la mia: se volessi comprare chitarre con l'idea di rivenderle, andrei sempre sull'usato a prescindere dal marchio e dalla fascia di prezzo, dove posso avere quasi la certezza di acquisire e cedere strumenti poco più tardi col minimo scarto.
Rispondi
di zabu [user #2321]
commento del 31/03/2021 ore 18:16:21
Ti posso garantire che questi strumenti Epiphone USA manterranno benissimo il valore, al pari delle loro controparti Gibson, se non forse anche di più, nel caso ad esempio -per qualche motivo- Gibson dovesse poi dismettere tra qualche anno la produzione. Epiphone ha un ristretto ma agguerrito numero di sostenitori che apprezzano gli strumenti originali prodotti dal marchio negli anni '60, quando la qualità era appunto quella uguale a Gibson. Basta vedere ad esempio le quotazioni di alcune edizioni della Casino prodotte in Giappone come le Elitist, che si vendono tranquillamente su eBay a prezzi poco al disotto dei $ 2000. La Casino John Lennon limited Edition dei primi anni '2000 (sempre di costruzione giapponese, ma con assemblaggio finale negli USA) è arrivata a valere sui $ 3000. In realtà c’è un sacco di mercato per le Epi USA.
Rispondi
di Zoso1974 [user #42646]
commento del 31/03/2021 ore 14:10:17
Stavo per scrivere che mi sembrava un'ottima idea per Epiphone... ma non avevo sentito il prezzo!
Pensava andasse sui 7/800 euro... non 2500... bah ah ah... cioè, le originali anni 60 le trovi a meno... ma per favore...
Rispondi
di bobbe [user #36282]
commento del 31/03/2021 ore 14:20:16
Se mi trovi una semiacustica con queste caratteristiche costruttive fatta in America e non da operai cinesi sottopagati a 700 euro nuova ti pago una cena.
Rispondi
di Zoso1974 [user #42646]
commento del 31/03/2021 ore 14:29:24
Ora non ho questa conoscenza così ampia di marchi usa... comunque mi viene in mente Gretch... oppure fuori dagli usa Ibanez, Hagstrom.. fanno acustiche di buon livello sotto i mille euro...
Ora questa non so se sia così eccezionale... a parte l'esser fatta in USA....
Rispondi
di bobbe [user #36282]
commento del 31/03/2021 ore 17:59:18
Gretsch sotto i mille euro solo le cinesi, quelle jappo passano i 2000 (le americane non le fanno più dagli anni 70). Ibanez idem, sotto i 1000 solo le cinesi, se vuoi una Prestige passi abbondantemente i 2000.
Questa è prodotta negli stabilimenti della Gibson, la qualità è quella di una Gibson. I prezzi sono quelli, e nessuno ti regala niente.
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di Rothko61 [user #32606]
commento del 01/04/2021 ore 09:48:4
L'Asia è grande ed è sbagliato definire spregiativamente con "cinese" tutti gli strumenti che vengono prodotti in quel continente. Provate una cinesissima Eastman e mi saprete dire: qualità top. Inoltre, solo per essere più precisi, Gretsch sotto i 1.000€ ne trovi anche di prodotte in Corea, Ibanez in Indonesia...
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di bobbe [user #36282]
commento del 01/04/2021 ore 10:10:11
Qui si sta solo contestando chi diceva che questa Epiphone americana dovrebbe costare 7-800 euro, semplicemente perché non c'è scritto Gibson sulla paletta.
Le Gretsch ed Ibanez sotto i 1000 euro non sono paragonabili a questa Casino Usa ma sono comparabili, per qualità e prezzo, ad una Casino asiatica.
Se uno vuole avere una Gretsch o una Ibanez di pari categoria di euro ce ne vogliono più di 2000. Nessuno regala niente.
Rispondi
di scrapgtr [user #12444]
commento del 05/04/2021 ore 08:07:0
Peraltro la versione della cinesissima Eastman di una thinline con i p90 e senza blocco centrale (si chiama T64, monta pickup Lollar ed è uno strumento fantastico, di livello boutique, nettamente superiore alle pur buone Gretsch coreane da poco meno di 1000 euro) costa poco meno della Epi americana, che ha dalla sua il pregio di essere quella vera, a prescindere dalla provenienza geografica.
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di alexus77 [user #3871]
commento del 03/04/2021 ore 07:55:53
Oh no, Gretsch ha ancora una produzione USA, tutta custom shop, e costa. Se ne vuoi una master built da Stephen Stern devi essere pronto ad ipotecarti la nonna... ma suonano bene
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di zabu [user #2321]
commento del 31/03/2021 ore 18:24:59
Magari si trovassero a questo prezzo gli originali. Mi sa che devi preventivare almeno il doppio, anche di più se compri da un negozio di strumenti vintage che ti dia qualche garanzia sulle condizioni e originalità dello strumento. Il prezzo è il linea con una Gibson perché è una Gibson marchiata Epiphone, come erano Gibson marchiate Epiphone gli strumenti Epi prodotti negli anni '60 e utilizzati da un mare di musicisti famosi dell'epoca.
Rispondi
di bobbe [user #36282]
commento del 31/03/2021 ore 14:07:3
Stupenda, io l'ho già ordinata 6 mesi fa
Rispondi
di bobbe [user #36282]
commento del 31/03/2021 ore 14:17:00
A parte che per una degli anni 60 bisogna spendere il doppio, non vedo dove sia il problema.
Rispondi
di Zoso1974 [user #42646]
commento del 31/03/2021 ore 14:42:01
Ho guardato su reverb prima di scrivere... quelle anni 60 negli ultimi mesi sono andate via tra i 1900 e i 4000 euro.
Insomma, stesso range...
E se proprio volessi spendere quella cifra... non ci penserei due volte.
Rispondi
di zabu [user #2321]
commento del 31/03/2021 ore 18:32:5
Versione ad un pickup (non molto appetibile) venduta a $ 2850 , oppure altre sotto i 4000 con modifiche importanti. Ma ce ne sono un paio (per dire) vendute anche tra i $ 7000 e $ 10000. Comunque negli USA la nuova dovrebbe avere un prezzo reale di $ 2250, se consideri un 17% di media che ti fa un negozio sui prodotti Gibson rispetto al prezzo minimo pubblicizzato su internet.
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di rabbitjoke [user #49842]
commento del 31/03/2021 ore 14:20:41
Senza contare che la Epiphone faceva già la bellissima Elitist con tanto di vernice alla nitro. Ad un prezzo maggiorato ma più umano.
Rispondi
di BizBaz [user #48536]
commento del 31/03/2021 ore 16:00:23
Premesso che sono d'accordo con chi non vede nello strumento un pezzo da investimento ma uno strumento musicale, ricordo che le Squier (Squier) giapponesi degli anni '80 vengono vendute a peso d'oro (si fa per dire). Lasciamo stare che nessuno qui le comprerebbe (compreso il sottoscritto) ma lo faccio presente solo per dire che pretendere di stabilire a priori quanto valga uno strumento in caso di rivendita, è sbagliato. Le Squier in questione sono degli ottimi strumenti, probabilmente non migliori delle Fender americane di pari o inferiore prezzo, eppure c'è gente che se le compra perché la vulgata vuole che siano strumenti "eccezionali". Tutto questo per dire che se passa la vulgata che queste Epiphone siano eccezionali (q/p migliore delle Gibson), potrebbero avere un bel mercato anche sull'usato
Rispondi
di pietrafraccia [user #50576]
commento del 31/03/2021 ore 16:48:38
secondo me è il giusto tributo ad un modello leggendario finalmente fatto in America.
a me piace molto certo se vivi per il nome sulla paletta non fa per te ma per chi suona è una gran chitarra, anche per chèil corrispondente Gibson es 330 non è affatto facile da trovare
Rispondi
di bobbe [user #36282]
commento del 31/03/2021 ore 18:12:17
Vero, la ES330 è fuori produzione ed usata è quasi introvabile. E poi questa qui per me è più bella
Rispondi
di Claes [user #29011]
commento del 01/04/2021 ore 15:50:07
Avevo una es 330 Natural comprata a Londra, rubata in Italia poco dopo (1973-74) durante un concerto. Anni dopo, ho trovato una Epi Casino nuova, appena arrivata a Copenaghen e parte di una produzione in Indonesia (!) da lanciare sul mercato. È risultata deludente... Se la fanno ora in versione USA con dollaro ascendente rispetto all'Euro, bisogna che sia alquanto migliorata e bisogna aspettarsi prezzo in rialzo.
La 330 era deludente pure essa. Ad entrambe manca il manico che passa all'interno della semicassa come per la 335 e seguenti. La 330 è stata usata con ampli stack 100W Sound City + Sunn Coliseum 120W con volume bello alto e rendere la vita complicata da un effetto Larsen sempre in agguato.
Rispondi
di bobbe [user #36282]
commento del 31/03/2021 ore 18:10:34
Comunque, la chitarra per me è una passione e quando compro uno strumento non penso a quanto varrà se lo rivendo, e se voglio investire vado in banca non compro una chitarra. Ho chitarre americane, messicane e giapponesi, non mi faccio problemi sulla provenienza, deve solo piacermi. E non vedo l'ora che mi chiamino per avvertirmi che la mia Casino è arrivata.
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di zabu [user #2321]
commento del 31/03/2021 ore 18:38:05
Hai fatto un ottimo acquisto. Io ho una Casino Elitist giapponese (ottimo strumento come costruzione e suono), ma aspettavo da anni che rimettessero in produzione la Casino USA. Sono molto tentato anch'io dall'ordinare il nuovo modello, ma in caso mi terrei pure la giapponese senza dubbio. Comunque la Casino è uno dei miei modelli preferiti di chitarra, leggera e con un timbro unico.
Rispondi
di TB [user #1658]
commento del 31/03/2021 ore 18:36:56
Ho avuto una Gibson 330 del 2018. Chitarra eccellente, fatta benissimo, gran suono.
Questa è identica (a parte la paletta e il marchio), fatta dagli stessi operai, nella stessa fabbrica, quindi la qualità sarà la stessa. Come il prezzo, ovviamente.
Troppo per una Epiphone? Secondo me no, visto che in realtà è una Gibson e la minore appetibilità del marchio è controbilanciata dalla maggiore notorietà del modello rispetto alla 330 (è un'icona degli anni '60, ce l'hanno avuta tre Beatles su quattro, tanto per dire...).

Mi piace come Gibson sta ridisegnando Epiphone: una linea principale di chitarre sempre economiche, ma fatte decentemente e con una paletta finalmente guardabile, così che la differenza con la casa madre diminuisce, almeno a livello estetico (un po' come Squier vs. Fender); e poi una linea "custom shop" dedicata a modelli iconici tipici del marchio, a prezzi da Gibson USA.
Funzionerà? Glielo auguro.
Rispondi
di Repsol [user #30201]
commento del 31/03/2021 ore 19:51:16
Epiphone qualcuno dimentica che e' un marchio "storico", prestigioso al pari di Gibson e Fender.
Non a caso le Epiphone son state imbracciate da numerosi artisti famosi e gli ampli Epiphone sono ancora oggi un fiore all'occhiello per i collezionisti.
Con i precedenti management Gibson, il marchio e' stato relegato in secondo piano, considerandolo come entry level. Il nuovo management Gibson sta iniziando una fase di rilancio del marchio. E' molto probabile che in pochi anni vedremo molte piu' chitarre made in Usa sotto il marchio Epiphone e non ci stupiremo piu' per certi prezzi.
Questa chitarra si colloca sulla fascia di prezzo delle Original di Gibson, ma con un modello completamente diverso dalle attuali. E' perfetto.
Rispondi
di teppaz [user #39756]
commento del 31/03/2021 ore 23:03:19
Esatto, prima di essere comperata da Gibson Epi era una sua rivale considerata allo stesso livello qualitativo.
Poi Gibson per eliminare un concorrente l'ha trasformata nella sua linea economica facendo robaccia in oriente, da lì la pessima reputazione dei prodotti Epiphone negli ultimi anni.
Ma già da un po' una parte della produzione era stata alzata di qualità per fare fronte alle varie Squier e PRS orientali ma di un livello più che accettabile (Classic vibe e SE).
Ora vogliono di nuovo ridare al marchio il livello che aveva prima dell'acquisizione e all'affossamento, non ci vedo nulla di strano.
Avranno vari livelli crescenti di prezzo e qualità, in modo da essere presenti in tutte le fasce di mercato:
- EPI cinesi fino a 300 Euro, robaccia
- EPI orientali fino a 7/800 Euro, da discreto a buono
- EPI americane fino al prezzo basso delle Gibson, livello Gibson Standard
- Gibson Standard dalle EPI americane in su
- Gibson Custom Shop, top qualità e prezzo
Commercialmente una gamma favolosa per tutte le tasche che non lascia scoperta nessuna fascia di prezzo e di qualità.
Rispondi
di simonec78 utente non più registrato
commento del 31/03/2021 ore 22:58:47
Gran bella chitarra.
Rispondi
di wo utente non più registrato
commento del 01/04/2021 ore 14:37:16
Sarebbe bello se poco a poco la produzione di un marchio storico come Epiphone tornasse dove è iniziata, cioè negli usa.
Personalmente non ho mai digerito le made in CinaCoreaIndonesia e spero che anche gli altri brand famosi facciano lo stesso.
Per quanto riguarda la Casino mi è sempre piaciuta. Per un periodo ho anche cercato la serie giapponese Elitist ma alla fine presi la 335...
Rispondi
di yasodanandana [user #699]
commento del 01/04/2021 ore 19:39:54
dipende dal suono, se è effettivamente differente da quello delle varie Gibson 33* e uno vuole proprio quello, ci sta anche che uno si rassegni a spendere così tanto. A occhio comunque una Epiphone sopra i mille euro è strana, ho l'impressione che fosse economico anche il modello usato dai Beatles e compagnia bella...
Rispondi
di TB [user #1658]
commento del 01/04/2021 ore 23:50:27
Non particolarmente vai al link :

"Gibson designed the Epiphone line to have prices slightly below the equivalent Gibsons, but the only significant difference between the standard Casino and the ES-330 was the brand name. In ’63, Gibson apparently valued the Gibson brand at $15 more than Epiphone. The two-pickup Casino listed that year for $275 and the sunburst ES-330 was $290"

Rispondi
di yasodanandana [user #699]
commento del 01/04/2021 ore 23:55:09
ok... grazie
Rispondi
di paoloprs [user #10705]
commento del 01/04/2021 ore 20:44:08
Ero un ragazzino quando ho provato una vera Epiphon da Policardi a Monfalcone (Gorizia),
era un vero sogno, Disgraziatamente, i manager della Gibson che hanno fatto tante stupidaggini
durante gli anni, hanno pensato bene di sputtanare quel marchio...
Oramai non lo tira più su nessuno. Speriamo non facciano lo stesso con la Mesa Boogie di cui sono diventati proprietari....
Vostro Paolo
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