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Due tracce di creatività sconfinata: Boss RC-500
Due tracce di creatività sconfinata: Boss RC-500
di [user #17844] - pubblicato il

Due tracce indipendenti in uno chassis compatto a tre switch e con un’interfaccia immediata per opzioni elaborate: testiamo sul campo la RC-500, loop station Boss programmabile con ritmi integrati.
La loop station è quel tipo di dispositivo capace di far gola a qualsiasi musicista. Che si tratti di uno stompbox da usare in casa per esercitarsi su un semplice giro di accordi o di una piattaforma complessa, dalla connettività estesa e con una pletora di tracce con cui comporre interi brani in solitaria, rappresenta un mondo in grado di offrire un valore a chiunque sappia dove trovare il modello più adatto alle proprie esigenze.

Roland e Boss hanno stabilito dei veri standard nel campo e la filosofia delle macchine a sigla RC è diventata un riferimento tanto per i costruttori quanto per gli utilizzatori. Con il modello 500, la gamma riceve un pratico formato a tre pulsanti e una struttura a due tracce separate, per integrare le pedalboard con ampie possibilità espressive e una spiccata flessibilità in programmazione.

Due tracce di creatività sconfinata: Boss RC-500

La loop station Boss con ritmi integrati acquista il formato 500 degli stompbox digitali a tre footswitch già sperimentato dalle modulazioni MD, dai delay DD e dai riverberi RV-500.
È lo stesso chassis adottato anche dalla GT-1000 Core testata qui su Accordo e, come ognuno dei componenti della serie, anche la RC-500 adatta interfaccia e controlli al caso.

Cos’è
La Boss RC-500 permette di registrare e sovraincidere loop su due tracce separate, per gestire sezioni diverse di un brano o diversificare i propri arrangiamenti con strumenti differenti e non legati allo stesso loop.
La presenza di una elementare drum machine con 16 kit di percussioni e 57 ritmi rende inoltre possibile accrescere ancora le possibilità creative.
L’audio registrato è stereofonico in formato wav a 44.1kHz per 32 bit e il segnale viene processato a 32 bit con virgola mobile. Ciò si traduce in un suonato cristallino e naturale, capace di affrontare mix affollati e numerose sovraincisioni senza rischiare di perdere intelligibilità.

Connettività
La macchina è stereo in ogni sua fase ed è pertanto provvista di due ingressi e due uscite, più un ingresso XLR per un microfono con possibilità di alimentazione phantom.
L’ampia programmabilità interna consente di gestire in libertà il percorso di ognuno dei segnali, decidendo il percorso dall’ingresso, all’applicazione o meno di funzioni ed effetti integrati, alla direzione delle tracce e alle uscite a cui ognuno dei canali sarà condotto.
Sebbene la RC-500 sfrutti tre soli pulsanti per gestire le principali funzioni di looping, è presente un jack per collegare due switch aggiuntivi o un pedale d’espressione, tutti assegnabili a una varietà di funzioni e parametri. È inoltre provvista di due prese TRS per l’interfaccia con dispositivi MIDI, anche per il sincrono con un clock esterno.
Grazie alla porta USB, i loop possono essere salvati per un backup esterno o caricati all’interno della macchina. Con un tempo di registrazione annunciato di 13 ore, la RC-500 consente ampiamente di eseguire progressioni articolate e mandare sequenze sonore pre-registrate lunghe a sufficienza da accompagnare qualunque brano, sostituendo di fatto un piccolo sequencer.

L’interfaccia
In una loop station, la gestione del tempo è tutto. Così, Boss ha fatto in modo che l’utente non debba perdersi tra menu articolati e abbia sempre tutto a portata di mano, con un paio di azioni al massimo.
La macchina ruota quindi intorno a un singolo cursore a manopola e una serie di pulsanti per accedere immediatamente alle varie funzioni e ai singoli menu.
Il display grafico al centro mostra la memoria in uso, permette di impostare i parametri e rende possibile orientarsi lungo il loop, con indicazione delle battute e della durata.
Una retroilluminazione a colori aiuta a tenere sotto controllo lo stato della macchina, tra il blu dello stand by iniziale, il verde della riproduzione, il rosso della prima registrazione e il giallo degli overdub, o sovraincisioni.

Sotto il potenziometro per il volume del microfono si può notare il pulsante Input. Questo fa capo a tutti gli ingressi della RC-500, per regolare il percorso del segnale e i vari livelli.
Sulla sinistra, le slitte controllano il volume d’uscita delle due tracce, mentre i bottoni Edit permettono di modificare routing e applicare effetti.

Due tracce di creatività sconfinata: Boss RC-500

Come si usa
Le operazioni relative al looping avvengono attraverso i tre footswitch in basso, tre pulsanti con pressione morbida e ognuno accompagnato da un LED a colori.
Il pulsante Rec/Play avvia e ferma registrazioni e sovraincisioni. Stop ferma la traccia selezionata. Il footswitch Track Select consente di commutare tra le due tracce e, se tenuto premuto, permette di controllare la riproduzione di entrambe le tracce insieme.

Una volta eseguita la prima registrazione, la macchina analizza l’audio e ricava l’indicazione metronomica impartita. Questa sarà la base per i futuri loop e per l’eventuale ritmo aggiunto.
La praticità di avere due tracce sta nella possibilità di regolare al meglio il mix, stoppare e avviare singolarmente diversi strumenti, passare tra due sezioni di un brano o anche decidere di dirigere alcuni strumenti verso la prima uscita e altri sulla seconda.

Particolarmente gradita è la possibilità di registrare un loop sulla seconda traccia con una durata maggiore rispetto a quello già eseguito sulla prima traccia. Tale funzione rende per esempio possibile eseguire solo poche battute di un loop ritmico e poi applicarvi una progressione armonica più lunga, senza dover eseguire fin dall’inizio una parte percussiva noiosamente lunga.

Gli extra
È stimolante scoprire la presenza di alcuni modi per manipolare le tracce appena registrate. Oltre le scontate possibilità di effettuare operazioni di undo e redo, cioè cancellazione e ripristino dell’ultimo loop registrato, è possibile mandare in stop e far ripartire le singole tracce sia in modo istantaneo sia con un fade, o ancora decidere di far interrompere la riproduzione solo alla conclusione del loop e non quando si schiaccia il pulsante Stop.
Ancora, la velocità del loop può essere modellata agendo anche a posteriori sul tempo e sono previsti alcuni divertenti effetti. È il caso del Reverse, per rovesciare fisicamente un loop registrato, o della sezione Loop FX, cioè effetti applicabili ai loop come gli originali scatter e il vinyl flick, per imitare il rallentamento o l’accelerazione di un giradischi con un sapore tutto da producer di musica elettronica.

Programmabilità
Tutto è immerso nell’ecosistema dei processori digitali della linea 500, cioè dispositivi programmabili con una buona riserva di memoria in cui immagazzinare suoni e parametri.
La RC può contare su 99 memorie per salvare frasi e impostazioni d’uso. Ciò permette non solo di avere delle sequenze già pronte da lanciare dal vivo, ma consente anche di personalizzare le funzioni e il percorso del segnale a seconda del brano che si andrà a eseguire.
Le variabili in ballo sono tantissime, dal routing interno alla funzione di Auto-Rec, che fa partire la registrazione del loop non quando si schiaccia il pulsante ma quando la macchina rileva un segnale in ingresso.
Elencare tutte le funzioni sarebbe troppo per un solo articolo, pertanto consigliamo un’occhiata al manuale a questo link per individuare gli aspetti più vicini all’uso che ognuno potrebbe voler fare della RC-500.



La RC-500 è una compagna ideale per la pratica casalinga, per cominciare a strutturare i brani che si andranno poi a sviluppare insieme alla band ma anche per preparare dei veri e propri set da one-man-band. Curiosa è la scelta di non includere un alimentatore nella confezione e di non usare la canonica batteria da 9 volt ma preferire quattro pile stilo, un aspetto che svela una certa simpatia per i classici rig da busker in esterna.

La presenza di due tracce la pone un passo avanti rispetto a molti concorrenti a traccia singola. Non si è certo ai livelli di macchine da DJ a cinque tracce come la tabletop RC-505 di Boss, ma si imparerà rapidamente a ottimizzare il flusso di lavoro per costruire comunque musica articolata e ricca di variazioni. Le memorie aiutano inoltre a cucire le impostazioni addosso a ogni brano che si andrà a eseguire, oltre che ad avere alcuni loop già pronti “da casa” per avvantaggiarsi nelle esibizioni in cui non si vuole annoiare il pubblico con una fase di composizione dei loop troppo lunga.
È divertente sperimentare routing più elaborati, per sfruttare amplificazioni separate con cui sonorizzare ora una chitarra elettrica, ora una parte vocale o un’acustica e fare in modo che ogni strumento collegato venga trattato esattamente come dovrebbe a seconda del brano.

La RC-500 segue la filosofia di modularità comune a tutti i prodotti della serie 500, pertanto arriva come uno strumento compatto e per certi versi minimale, ma con tanto potenziale pronto a venire fuori con l’integrazione di altri controller e con opzioni personalizzate, solo quando necessario e nella esatta misura richiesta.

La loop station Boss si conferma potente, flessibile, capace di trovarsi a proprio agio in casa, in strada o sul palco. Insomma, un piccolo concentrato di creatività tutto da esplorare.
Sul sito ufficiale, è possibile continuare a leggere della RC-500 a questo indirizzo.
boss effetti singoli per chitarra rc500
Link utili
Boss GT-1000 Core in prova su Accordo
RC-500 sul sito Boss
Il manuale della RC-500
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