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Preset: non sono buoni o li stai utilizzando male?
Preset: non sono buoni o li stai utilizzando male?
di [user #116] - pubblicato il

Quando si acquista una qualunque macchina digitale o software dedicato alla creazione di suoni per chitarra, questo è popolato da preset: suoni preconfezionati e finiti che consentono tanto un'ottima base di partenza per scolpire un proprio suono, tanto la possibilità di avere uno strumento immediatamente spendibile all'interno del proprio repertorio o attività musicale, ma bisogna approcciarli nel modo giusto.

Spesso i Preset hanno nomi evocativi che sintetizzano gli scenari sonori o gli artisti di cui ripropongono il sound: facile, per esempio, che un preset chiamato “Paradise City” scomodi timbri di Marshall imballati come quelli che Slash ha spremuto in album memorabili.
Ma quali sono le aspettative che un produttore di preset ha nei confronti dell’utilizzatore?
Fornirgli una suggestione che animi liberamente la sua creatività? Oppure passargli un suono con l'idea che il fruitore finale vi accosti una chitarra, un playing e un approccio coerente?
E viceversa, chi acquista dei Preset con che attitudine dovrebbe affrontarli per trarne il meglio? Quali devono essere le attenzioni da mettere in gioco perché il Preset che si utilizza esprima a pieno il suo potenziale sonoro?

Preset: non sono buoni o li stai utilizzando male?
 
Ne parliamo con Livio e Angelo di Choptones, azienda italiana attiva a livello internazionale per Impulse Response, Preset e Simulazioni progettate per le principali macchine digitali in commercio.
 
Livio: “Io individuerei due scenari in base all'obiettivo che ha il cliente/chitarrista che si approccia al digitale. Il primo è quello di un chitarrista che vuole divertirsi: scarica il Preset in cui tutto è settato e può suonare senza pensieri. È questo il caso proprio del preset appena ipotizzato, “Paradise City”: si impacchetta un suono che simula quello di Slash piuttosto che dei Police o di altri artisti Iconici."
 
Angelo: “Però, in questo caso, il mio suggerimento è di sfruttare le tante video demo dei vari preset: guardarle e ascoltarle. Capire se i suoni evocati sono quelli del mondo sonoro che si cerca. E dare peso anche alla chitarra con cui una demo è fatta. 
Per esempio, un chitarrista che usa single coil, nel momento in cui si approccia a un prodotto di cui ha visto una demo realizzata con una chitarra con humbucker, dovrebbe già capire che la resa finale, nel suo caso, potrebbe essere diversa. A certi livelli, quindi, devono esserci delle skill chitarristiche di base ben sviluppate nell'acquirente.
Può sembrare banale ma non si può acquistare un preset pensando che sia tutto lì dentro, perché ovviamente lo strumento gioca un ruolo magari non fondamentale ma importante soprattutto nella tipologia e configurazione di pickup."


Livio: “Il secondo scenario, invece, è quello del professionista, dell'appassionato dell'analogico o del produttore che anziché il preset cerca un prodotto analogico totalmente digitalizzato, come i pacchetti Kemper, le IR, dove noi - con un approccio molto più scientifico che artistico - andiamo a riprodurre questo gear analogico. In conclusione è tutto legato a ciò che il cliente e chitarrista vuole: se vuole un approccio plug and play i Preset, se avvicinati con la giusta consapevolezza, ti permettono di trovarti pronti sulla pedaliera o sulla macchina che utilizzi suoni già funzionali e calibrati per affrontare senza pensieri una prova o una serata. Viceversa, se si ha un approccio estremamente metodico meglio rivolgersi a dei pacchetti di suoni o IR."

Angelo: “In ogni caso, nel nostro approccio, tanto nei preset che nei vari profili Kemper piuttosto che IR, il denominatore comune è fornire all’utilizzatore una visualizzazione digitale di quello che è il rig in analogico. Nonostante noi si proponga anche qualche preset più fantasioso o esoterico, tutto il catalogo è sempre improntato alla fedeltà dei suoni, nel senso che rispettiamo in modo molto preciso quella che sarebbe stata nella realtà una catena con il determinato ampli e con il determinato pedale."



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Il sito di Choptones
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di bulgi81 [user #45146]
commento del 02/07/2021 ore 13:45:38
Io quando usavo il multieffetto avevi un approccio il più analogico possibile. Non sono mai stato un amante dei preset preconfezionati perché mi suonavano sempre brutti. Di solito cercavo info online su ampli ed effetti utilizzati dal chitarrista in questione e partivo da lì per sviluppare un suono alla fine parente di quello originale, ma limato e adattato al mio gusto personale. È un processo più lungo ed impegnativo e serve acquisire dimestichezza con il multieffetto. Però sono sempre stato contento dei suoni ottenuti. Mi carcavo il preset già fatti solo in caso di suoni con delay complessi o con effetti particolari tipo Leslie o tremolo con settaggi estremi (tipo il suono di The Edge o Black Hole Sun o Boulevard of Broken Dreams dei Green Day): in questo caso prendevo spunto sulla regolazione dei parametri dell'effetto "strano" e lo ricreavo nella patch col suono base (ampli + overdrive + cab).
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di Carrera [user #31493]
commento del 02/07/2021 ore 14:13:43
Devo confessare che anche a me i preset messi dalla casa sono sempre sembrati brutti, brutti...quasi inutilizzabili...e mi sono sempre interrogato a riguardo....

Li ho capiti quando li ho usati assieme agli altri: batteria, basso, o in registrazione...non sono fatti per suonare bene "da soli" ma già pensati per un utilizzo pratico. Quindi equalizzato ed affettati in quel senso...credo vadano intesi così
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di Sykk [user #21196]
commento del 02/07/2021 ore 15:48:19
Una cosa di cui non si parla mai: cosa volete dai vostri preset? Un suono che sembra quello di un ampli che poi sarà rifinito dal fonico di turno, o un suono che è come quello della traccia isolata di un disco? Perché entrambi hanno senso di esistere ma usi molto diversi.
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di Arch [user #51394]
commento del 02/07/2021 ore 16:28:5
Io suono con Ardour6, uso dei preset gratuiti già compresi. Non saranno il top (son pur sempre gratuiti), in più io ci metto del mio settandoli "a cazzo di cane" (cit).
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di Sciamano [user #50087]
commento del 02/07/2021 ore 23:09:40
Mai acquistato un processore multieffetti che avesse di default mezzo preset che fosse mezzo utilizzabile tanto per l'home recording, quanto per suonare in prova. Però sono sempre riuscito a settare il tutto, elaborando patch e preset da zero, con risultati soddisfacenti. Non ho mai ben compreso Cosa abbiano in mente quelli che impostano i preset alla factory
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di pelgas [user #50313]
commento del 02/07/2021 ore 23:54:07
I lick ormai li scopri (e li impari perfettamente) su YouTube.
L'abbigliamento e gli accessori li vedi su Pinterest e li compri uguali online.
La chitarra la prendi già reliccata alla perfezione che sembra quella esatta del tuo guitar hero.
Il suono te lo fa (paro paro) il tostapane.
Il portafogli di mammà ti sponsorizza la produzione del tuo primo disco.
Eccolo, il musicista moderno (di plastica).
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di yasodanandana [user #699]
commento del 03/07/2021 ore 00:00:3
quasi mai uso o ho usato un preset
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di NICKY [user #46392]
commento del 03/07/2021 ore 08:48:57
Ho comprato il kemper stage a natale e sono abbastanza pratico con Rig Manager, ho acquistato numerosi profili e mi diverto da bestia, in quanto suono in una band anni 80 e quindi i suoni da rack sono il mio pane! Ci sono però alcune cose che proprio non capisco.

1) perchè i profili si stravolgono totalmente a seconda della cassa utilizzata? di base uso una Redsound attiva LG12, Yamaha MS50DR Monitor Subwoofer 90W e cuffie Marshall quando suono nella notte. Suoni che sono perfetti in cuffia, sparati nell'impianto a volte fanno pietà!

2) perchè a differenza dell'analogico, dove spesso basta aggiustare il tono della chitarra, nel digitale un profilo che magari suona divinamente con una strato, se lo suoni con un'altra tipologia di chiatarra diventa fastidioso o viceversa?
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di elguitarron [user #8109]
commento del 03/07/2021 ore 11:30:48
Provo a risponderti:
1) la LG12 non ha il tweeter, è stata concepita per dare la senzazione del cabinet, quindi non ti restituisce tutte le frequenze del suono FOH che magari senti con le cuffie. Peraltro, i suoni che ti fai in cuffia a volumi bassi non corrispondono a quelli in sala prove, con l'aumentare dei volumi gli acuti li percepisci maggiormente e soprattutto, un suono che da solo ti sembra bello e completo, in un mix può fare pena e viceversa.
2) Premesso che nel Kemper hai il clean sense proprio per questo, anche nell'analogico se fai un clean coi single coil, non è che ti rimane lo stesso clean con un humbucker...necessariamente il secondo ha più spinta e meno acuti.
Spero di averti chiarito.
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di pelgas [user #50313]
commento del 05/07/2021 ore 22:13:30
secondo me siamo agli albori di nuove tecnologie. il profilo o la impulse rersponse non sono amplificatori o coni, sono modelli matematici che ricreano parzialmente la complessità (il suono di una ritmica fatta con una stratocaster clean, sparata a mille su un marshall caldo 4x12 e come lo fai matematicamente? è pura follia) riducendola.
ma la riduzione di un fatto complesso, da un lato è utile, dal lato musicale è assurdo. perciò personalmente non amo il digitale. anzi se avessi i soldi mi venderei tutte le mie pedalboard e passerei esclusivamente all'analogico: dai distorsori ai reverberi! tutto.
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di 5maggio2001 [user #36501]
commento del 05/07/2021 ore 09:17:58
Brutte esperienze, ho comprato anche i preset per HELIX di FANTON ma non mi sono trovato bene, suoni inutilizzabili live o per registrazioni, consiglio vivamente di farsi i propri preset.
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di Sykk [user #21196]
commento del 05/07/2021 ore 10:33:39
D'accordissimo con te.
Con questo non voglio sparare su Fanton e simili, anzi i suoi video mi sono stati molto utili per entrare nella giusta filosofia di gestione del digitale e dovrei pagargli per lo meno un spritz.
Ma ognuno deve farsi i suoi preset sull'impianto con la band, oppure direttamente in fase di registrazione.

Poi Fanton almeno sa quello che dice, ce n'è un'altro famoso che una volta ha detto: "il mio valvolare non ha il controllo Presence, quindi nella simulazione che voglio ricreare lo metto a zero" (ha capito proprio tutto).

In particolare il punto su cui lavorare è la simulazione di cassa/microfono a cui aggiungerei anche una equalizzazione successiva.
Tra l'altro i venditori di preset spingono molto sul fatto che ti forniscono anche le IR che dovrebbero suonare infinitamente meglio delle simulazioni di fabbrica. Non è la mia esperienza (Mooer GE), secondo me lo fanno per giustificare i prezzi dei loro pacchetti di preset, con le simulazioni già presenti ho trovato suoni ottimi e realistici.
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di Carrera [user #31493]
commento del 06/07/2021 ore 13:47:02
Temo sia quello di cui parlavo io...inutile che suonino bene così: li devi provare live.

Io ho avuto i preset di Rojatti per G3 chooptones...provati sembravano una zanzara i solisti e riff...aggiunti a basso e batteria nell'impianto erano equilibrati e grossi.
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