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Ciao!!! Secondo voi quali sono i chitarristi pi&ug...

di Mmmgik [user #60548] - pubblicato il 04 ottobre 2021 ore 16:51
Ciao!!! Secondo voi quali sono i chitarristi più sopravvalutati di sempre? E i più sottovalutati? Secondo me i più sopravvalutati sono Angus Young e Zakk Wylde.

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di Sykk [user #21196]
commento del 04/10/2021 ore 17:11:28
il più sopravvalutato in assoluto? Carlos Santana
Rispondi
di Mmmgik utente non più registrato
commento del 04/10/2021 ore 17:25:57
Concordo
Rispondi
di Tubes [user #15838]
commento del 04/10/2021 ore 17:28:35
Lo stile di questo nuovo accordiano non mi è nuovo. Comunque, benvenuto !
Rispondi
di Mmmgik utente non più registrato
commento del 04/10/2021 ore 17:44:30
Grazie Tubes! Cosa intendi per stile?
Rispondi
di Tubes [user #15838]
commento del 04/10/2021 ore 18:08:58
Beh, recentemente si è cancellato un iscritto con un nick molto simpatico riferito ad un legume salutare…ma sono sicuro che ne sai qualcosa 😊
Rispondi
di alexus77 [user #3871]
commento del 04/10/2021 ore 19:26:24
Ora mi faccio un nuovo utente con nome FantasticKotekino, giuro...
Rispondi
di Mmmgik utente non più registrato
commento del 04/10/2021 ore 19:34:55
Hahaha si ho visto, un certo magic lenticchia ahha, l' uomo dalle mille domande
Rispondi
di Ampless [user #60399]
commento del 04/10/2021 ore 18:26:09
Lasciando perdere la classifica, perché per me non ha tanto senso, incollo qui la top20 dei venti migliori guitar hero secondo Rolling Stones, la cosa bella da leggere sono gli aneddoti legati ad ogni musicista dettati da altri grandi.
20. Carlos Santana
Il tono cristallino e potenza pulita di Santana, fanno di lui l’unico strumentista riconoscibile tramite una sola nota. Santana ha detto: «Non puoi prendere dell’LSD e non trovare la tua voce, perché non hai nessun posto dove poterti nascondere. Prince l’ha definito più influente di Jimi Hendrix: «Santana suonava con più grazia».
19. James Burton
Burton ha iniziato a 14 anni, quando ha scritto “Susie Q” per Dale Hawkins, ed è diventato una star adolescente.
Con Nelson, Burton ha creato la sua tecnica distintiva: usava sia pizzicate e plettro, e sulla sua Telecaster aveva montato delle corde di banjo al posto delle quattro corde più acute, rendendo la chitarra scoppiettante e scattosa. «Non ho mai comprato un disco di Ricky Nelson, ma ho comprato un disco di James Burton», ha affermato Keith Richards. Joe Walsh ha detto: «Era un tipo misterioso: “Chi è questo tizio e perché suona in tutti quei dischi che mi piacciono?” La sua tecnica è stata importantissima».
18. Les Paul
«Ha creato i suoni di chitarra migliori degli anni ’50. Nessuno c’è mai andato vicino», ha dichiarato Brian Wilson. Paul ha creato una serie di innovazioni tecniche sconvolgenti, ad esempio la sovra incisione di più tracce in studio o la registrazione su nastri a diverse velocità, creando dei suoni a cui nessuno era ancora arrivato – ne è dimostrazione il suo assolo in “Lover” del 1948, in cui la chitarra ha il suono di uno sciame di vespe.
17. Neil Young Il modo di suonare di Neil è come un tubo aperto che va dal suo cuore dritto al pubblico. Negli anni ’90 abbiamo suonato in un festival con i Crazy Horse. Alla fine di “Like a Hurricane”, Neil ha iniziato un assolo dagli echi così forti che sembrava fosse un dipinto impressionista. Penso molto a quel momento mentre suono. I concetti tradizionali del ritmo e delle scale sono rispettabili, ma la musica è un oceano enorme. È qualcosa di immenso, furioso, e ci sono molti canali inesplorati. Neil è ancora la luce che illumina il cammino di persone che sono più giovani di lui, ricordandoci che si possono rompere le convenzioni artistiche.» Di Trey Anastasio
16. Derek Trucks
ha iniziato a suonare la chitarra a 9 anni ed è andato in tour a 12. Ma la precocità di Trucks si è aggiunta ad una voglia istintiva di esplorare. Quando ha preso il posto di Duane Allman nell’ Allman Brothers Band, a 20 anni, l’abilità nell’assolo di Trucks è esplosa verso direzioni stravolgenti, riuscendo ad incorporare elementi del Delta blues, hard-bop jazz, l’estasi vocale del gospel Southern black e le modalità e i ritmi dell’Indian-raga.
«Ha molti più suoni di quanti ne abbia io», ha dichiarato John Mayer in completa ammirazione. Eric Clapton, che ha portato Trucks in tour come spalla nel 2006 ha dichiarato: «è come un pozzo senza fondo. La sua musica è davvero profonda
15. Freddy King
, Eric Clapton ha citato la B-side di Freddy King del 1961 “I Love the Woman”, definendola «la prima volta in cui ho sentito quello stile di chitarra elettrica che mi ha iniziato alla chitarra: il bending». ”Soprannominato “cannone texano”, King aveva una potenza chitarristica unica. A proposito delle pizzicate a mo’ di banjo di King, Derek Trucks ha affermato: «Quel suono metallico è indimenticabile, ma deve stare nelle giuste mani. King suonava davvero troppo bene, potevi sentire chiaramente la sua chitarra». Trucks è sicuro dell’impatto di King su Clapton, affermando recentemente:« Quando ho suonato con Eric, erano molte le volte in cui i suoi assoli mi davano l’impressione di ascoltare Freddy».
14. David Gilmour
«Volevo un suono di chitarra chiaro e potente che potesse lacerarti la faccia», ha affermato il chitarrista.
Gilmour è stato un solista blues in un gruppo che suonava raramente blues – i suoi assoli eleganti e instancabilmente melodici risuonavano come sveglie in Dark Side of the Moon. Il suo uso pioneristico dell’eco e di altri effetti –inizialmente inspirato dal primo chitarrista dei Floyd, Syd Barrett– è culminato nell’uso preciso del delay in “Run Like Hell”, che anticipa il suono di The Edge.
13. Albert King
Quando nel 1968 il reporter di Rolling Stone Jon Landau ha chiesto ad Albert King quali fossero le sue influenze chitarristiche, King ha risposto: «Nessuno. Tutto quello che faccio è sbagliato». Pioniere del blues elettrico, King –che era mancino– suonava una Gibson Flying V del 1959 al contrario, cioè con le corde basse verso il pavimento, perché aveva il manico a destra. King aveva un’accordatura indecifrabile e batteva le corde con il pollice.: Eric Clapton ha ripreso l’assolo in “Strange Brew” di King e Duane Allman ha trasformato la melodia di “As the Years Go Passing By” nel riff principale di “Layla”. Jimi Hendrix è caduto dal cielo quando il suo eroe ha aperto il suo concerto a Fillmore nel 1967. King ha dichiarato: «Ho insegnato a Hendrix una grande lezione sul blues. Io potevo tranquillamente suonare i suoi pezzi, ma lui non poteva suonare i miei».
12. S tevie Ray Vaughan
Il musicista ha assorbito gli stili di tutti i chitarristi blues –con un tocco di jazz e rockabilly alla Jimi Hendrix– e il suo suono mostruoso, un miscuglio di virtuosismi e senso impeccabile del ritmo, riusciva a dare la potenza del metal a riff blues, ad esempio in “Pride and Joy”. Vaughan era considerato alla pari di B.B. King e Eric Clapton. «Stevie è stato uno dei motivi per cui ho voluto una Stratocaster; il suo tono, che non sono mai riuscito ad avere, era enorme, compatto e chiaro allo stesso tempo. Se ascolti i suoi album e guardi i suoi video, ti rendi conto di come la sua passione fosse percepibile, quasi schiacciante», ha dichiaratoGary Clark.
11. George Harrison
George conosceva tutti gli assoli oscuri di Elvis; le sue influenze iniziali erano quelle del rockabilly –Carl Perkins, Eddie Cochran, Chet Atkins, Scotty Moore, ad esempio– ma ci aggiungeva sempre qualcosa in più. Mi ricordo che andavo in estasi sull’assolo di “I Saw Her Standing There”, era perfetto in quel pezzo, era il trucco di George.
Quando poi si è approcciato alla chitarra slide negli ultimi tempi dei Beatles, era davvero bello sentirlo in quella versione. Una volta mi ha detto: «Credo che i chitarristi di oggi si siano dimenticati della tonalità», e appunto quella era una cosa che gli stava a cuore. Era perfettamente accordato quando suonava, gli slide erano precisi e il vibrato era bellissimo. La sua chitarra cantava per lui. Tutti i suoi dischi sono perfetti, geniali. Era un grande uomo che ha inventato tanto. Di Tom Petty.
10. Pete Townshend
La sua tecnica ritmica è estremamente eccitante e aggressiva; è un musicista selvaggio in un certo senso. Il suo suono è fisico, fluido, magnifico e il suo stile tecnico rispecchia l’intensità lo caratterizza come persona. È un po’ come il fondatore del punk, forse il primo a distruggere una chitarra sul palco –uno statement fenomenale per l’epoca. In “Substitute” senti tutta l’influenza delle scale modali di Miles Davis, ad esempio nella progressione di accordi con la corda del Re lasciata libera. Ha usato il delay e il feedback molto presto, cosa che credo abbia influenzato l’avanguardia musicale europea, ad esempio gli Stockhausen –che erano una roba da scuola d’arte. Gli accordi squillanti che suonava negli Who erano molto intelligenti se consideriamo come la batteria e il basso fossero predominanti nelle composizioni della band –poteva essere tutto molto confusionario se non ci fosse stato lui. Pete ha più o meno inventato i power chord, e anche lo stile alla Zeppelin che c’è nei Who degli anni ’60. Molte di queste cose vengono da lui. Di Andy Summers
9. Duane Allman
La prima volta che ho ascoltato gli Allman Brothers fu strano per me, perché quel suono era molto simile a quello con cui ero cresciuto.
Ad esempio la parte finale in “Layla”. Duane suona slide su tutta la melodia. Mettevo quel pezzo in repeat per addormentarmi. Anche se tutti noi chitarristi siamo sempre li ad esercitarsi, ci sono dei dischi che ti fanno mettere via la chitarra per ascoltarli.
Eric Clapton mi ha detto che sapeva quanto Duane potesse cambiare il suono della chitarra e farlo diventare qualcosa di nuovo. Clapton dice che era molto agitato quando le chitarre erano due, ma con Duane non era così. Nel mio iPod c’è tutto quello che Duane abbia mai registrato. Ascolto i pezzi degli Allman tutti i giorni. Di Robert Randolph
8. Eddie Van Halen
Eddie è il maestro dei riff: ad esempio “Unchained”, “Take Your Whiskey Home”, l’inizio di “Ain’t Talking ‘Bout Love”. Trovava suoni che non erano necessariamente simili a quelli della chitarra tradizionale –molte armonie e dinamiche succedevano solo grazie alla sua tecnica brillante. C’è una parte in “Unchained” in cui sembra che ci sia un altro strumento nel riff.
Molto del suo suono viene dalle sue mani, ad esempio per il modo in cui regge il plettro con il pollice e il medio, che rende possibile il tapping con le altre dita. (Quando ho scoperto come suonava, c’ho provato ma era troppo strano). Ma a parte questo, Eddie ha un’anima incredibile. È come Hendrix –puoi suonare le cose che ha scritto, ma ci sarà sempre un qualcosa che manca. Quando vedi un maestro, lo riconosci subito. Di Mike McCready dei Pearl Jam
7. Chuck Berry
Quell’attitudine che io stesso volevo avere, eccetto il fatto che ero bianco.
Ho ascoltato e copiato qualunque giro lui abbia mai suonato. Chuck li ha presi da T-Bone Walker e io li ho presi da lui, Muddy Waters, Elmore James e B.B. King. Siamo tutti parte di quella famiglia che esiste da mille anni. Chuck suonava una versione più infiammata del Chicago blues con accenni boogie –che tutti i musicisti a quel tempo suonavano– ma lui l’ha portato ad un altro livello. Era leggermente più giovane dei musicisti blues dell’epoca e le sue canzoni erano più commerciali, ma senza essere pop, che è molto difficile. Chuck aveva lo swing, il rock e il roll. E aveva anche una band straordinaria nei primi dischi: Willie Dixon al basso, Johnnie Johnson al piano, Ebby Hardy o Freddy Below alla batteria. Avevano tutti capito cosa dovevano fare e si divertivano a farlo. Di Keith Richards
6. B.B. King
Il fraseggio monotòno di T-Bone Walker è stato tutto per lui. Riesci a sentire quelle influenze nella scelta della melodia, che B.B. canta con la chitarra oltre che con la voce.
B.B. suona in modo esplosivo, con una resa ricca e robusta. E a sua tecnica è dimostrata nel fraseggio, oltre che negli assoli raffinati. B.B. ha inventato questo fraseggio scarno in cui suona due note, e dopo salta sull’altra corda e scivola sulla nota seguente. E poi c’è quella roba a tre note, in cui flette l’ultima nota. Tutte e due queste tecniche non falliscono mai, ti scuotono la sedia.
C’è stato un punto di svolta, più o meno nel 1965, in Live at the Regal, in cui il suo suono ha assunto una personalità che è ancora oggi intoccabile –quel suono corposo, in cui il pick-up frontale non è in sincronia con quello posteriore. B.B. suona ancora con un amplificatore Gibson che è fuori produzione da un pezzo. Il suo suono è una combinazione di tutte queste cose, è semplicemente B.B. Di Billy Gibbons
5. Jeff Beck
C’è un certo grado di maestria nel saper suonare con un cantante, rispondendo alle sue richieste e spingendolo alla melodia. La bellezza dei due album che ha prodotto con Rod Stewart nel 1968 e ‘69, Truth e Beck-Ola, è proprio il fatto che Jeff non predomina su Rod, ma lo accompagna. Jeff è stato in grado di abbattere le barriere del blues. “Beck’s Bolero”, in Truth, non è del tutto blues, ma in fondo lo è. Una delle mie tracce preferite è la cover di Howlin’ Wolf, “I Ain’t Superstitious” , contenuta in Truth. C’è senso dell’umorismo, tipo nell’uso di un wah molto gutturale.
Quando è entrato nella fase fusion, ho subito apprezzato la cover di Stevie Wonder “Cause We’ve Ended as Lovers”, nell’album Blow by Blow. Il tono era puro e delicato, era come se ci fosse una voce che cantasse la melodia della chitarra. Ho visto un concerto di Jeff a San Diego l’anno scorso, in un casinò, e la chitarra era la sua voce. Non manca il cantante, perché la sua chitarra è molto lirica. Suona in un modo spirituale, confidenziale. Dopo aver visto quel concerto, sono tornato a casa a esercitarmi. Di Mike Campbell degli Heartbreakers.
4. Keith Richards
Keith ha scritto riff a due o tre note che sono più potenti di ogni assolo mai fatto. Suonava un vibrato brillante, come nelle linee di “Gimme Shelter”. Penso che nessuno abbia mai creato delle sonorità così oscure e sinistre. C’è molta chiarezza fra le due chitarre, che lascia ampio spazio alla voce di Mick Jagger. Nessuno padroneggia le accordature come Keith. Mi ricordo quando suonavo il riff di “Beast of Burden”, mi dicevo: «Questi sono gli accordi giusti, ma non sonano come quelli di Keith». Quello è il punto focale di ogni parte di chitarra di ogni disco dei Rolling Stones. Keith trova l’accordatura che crea le canzoni degli Stones in base a quello che prova. Di Nils Lofgren degli E Street Band
3. Jimmy Page
Ascoltare quello che Jimmy Page fa con la chitarra può trascinarti via. Come primo chitarrista, Jimmy suona sempre la cosa giusta al momento giusto –ha davvero buon gusto. L’assolo in “Heartbreaker” è così immediato; mette alla prova la sua tecnica ma è un numero sensazionale. Non si può considerare la tecnica chitarristica senza concentrarsi su quello che Jimmy faceva in studio e come usava la chitarra nei pezzi che ha scritto e prodotto. Jimmy aveva molta esperienza, acquisita negli Yardbirds e nelle sessioni di registrazione, e sapeva come ottenere il suono che voleva, ad esempio nel primo album dei Led Zeppelin.
Aveva una visione che prescindeva dagli stereotipi della chitarra. La chitarra di “The Song Remains the Same”, ad esempio, cambia continuamente –diventa più forte, poi morbida e poi forte di nuovo. Nessun altro chitarrista può farlo, escluso Les Paul, credo. Di Joe Perry
2. Eric Clapton
Eric Clapton è l’unico chitarrista che mi ha influenzato –anche se non gli assomiglio. Il suo stile era semplice, come il suo suono, tecnica e atmosfera. Prendeva una Gibson, la collegava a un Marshal e fine. Molto basico, blues. I suoi assoli erano melodici e memorabili –ed è questo il motivo per cui gli assoli dovrebbero sempre essere parte della canzone. Potrei canticchiarveli ora.
Quello che mi piaceva molto erano le registrazioni live dei Cream, perché potevi sentire quei tre suonare alla grande. Se ascolti “I’m So Glad”, nell’album Goodbye, ti rendi conto di quanto spacchino quei tre tipi –considerando anche che Jack Bruce e Ginger Baker venivano dal jazz e hanno spinto Clapton altrove. Una volta ho letto che Clapton ha dichiarato: «Non sapevo cosa diavolo stessi facendo». Cercava semplicemente di adattarsi agli altri due.
Dopo i Cream, Eric è cambiato. Quando ha iniziato a suonare “I Shot the Sheriff” e quando ha collaborato con Delaney and Bonnie il suo stile è cambiato. Almeno il suono. Si è concentrato più sul cantato che sulla chitarra. Lo rispetto per tutto ciò che ha fatto e continua a fare –ma quello che mi ha ispirato davvero a suonare la chitarra sono le sue prime cose. Potrei suonare alcuni assoli di Eric anche adesso, non me li scorderò mai. Quel suono blues è ancora il centro della chitarra rock moderna. Di Eddie Van Halen
1. Jimi Hendrix
Jimi Hendrix ha fatto scoppiare l’idea di quello che il rock era: ha manipolato la chitarra, la leva del tremolo, lo studio e il palco. In brani come “Machine Gun” o “Vodoo Child”, la sua chitarra è come una bacchetta magica dei turbolenti anni ’60 –riesci a sentire le proteste nelle strade e le bombe al napalm in “Star-Spangled Banner”.
La sua tecnica era disinvolta. Non c’è nemmeno un minuto di una sua registrazione in cui sembra che stia davvero soffrendo –sembra sempre che gli venga tutto naturale. Il pezzo più rappresentativo del canone Jimi Hendrix è “Little Wing”. Quella canzone è così maestosa che, come chitarrista, puoi studiarla per tutta la vita e non riuscire mai a entrare perfettamente nel brano. Jimi intreccia accordi e note singole perfettamente, e usa scale di accordi che non compaiono in nessun manuale di chitarra. I suoi riff sono stati precursori del metal e i suoi giri erano un viaggio sotto LSD in autostrada.
Ci sono pareri discordanti su chi fosse il primo chitarrista a usare il feedback. Non che questo importi realmente, perché comunque Hendrix lo usava meglio di tutti. Aveva intuito quello che sarebbe stato il funk degli anni ’70 e lo suonava con un muro di amplificatori Marshall in un modo che nessuno aveva mai immaginato.
È impossibile pensare a quello che farebbe Jimi oggi; sembrava un personaggio molto impulsivo. Sarebbe una figura monumentale del rock? Sarebbe Sir Jimi Hendrix? O se ne starebbe in vacanza sulla Vegas Strip? La buona notizia è che la sua eredità lo ha consacrato come il più grande chitarrista di tutti i tempi.
Di Tom Morello
Rispondi
di Sykk [user #21196]
commento del 05/10/2021 ore 08:45:02
Sono d'accordo con te sul lasciar perdere la classifica di Rolling Stones perché non ha senso
Rispondi
di MM [user #34535]
commento del 05/10/2021 ore 15:36:00
Belli e azzeccatissimi questi commenti.
In particolare quello di Andy SummerS su Townshend, e soprattutto il commento di Tom Morello su Little Wing.
Rispondi
di Ampless [user #60399]
commento del 05/10/2021 ore 15:51:14
Pensa che ce li ho scansionati da anni presi dalla rivista e salvati nel pc, sono curiosità dettate da grandi talenti e monumenti della sei corde che ho voluto conservarmele, mi fa piacere che anche tu le abbia apprezzate queste curiosità.
Rispondi
di carlo80 [user #38042]
commento del 04/10/2021 ore 20:42:46
sottovalutato direi John Norum
Rispondi
Loggati per commentare

di bulgi81 [user #45146]
commento del 04/10/2021 ore 21:41:47
Ci vuole del coraggio per definire sopravvalutato Zakk Wylde... Concordo su Santana, parzialmente su Angus Young nel senso che non è un virtuoso ma non arrivi dov'è arrivato lui se sei sopravvalutato. Per me sono sopravvalutati George Harrison, Keith Richards e... [rullo di tamburi] Paul Gilmour.
Rispondi
di Oliver [user #910]
commento del 04/10/2021 ore 22:27:35
E chi è, il fratello di David, quello bravo? ;))))
Rispondi
di bulgi81 [user #45146]
commento del 05/10/2021 ore 21:55:34
Che cazzo, deve avermi corretto qualcosa la tastiera dello smartphone... 😅 Comunque sì, intendevo ovviamente il buon David
Rispondi
di Mmmgik utente non più registrato
commento del 04/10/2021 ore 22:37:30
Bo Zakk a differenza di molti altri non lo ritengo "all' altezza". Sará che non mi piace il suo suono e il suo modo di suonare ma personalmente non lo trovo così speciale
Rispondi
di alexus77 [user #3871]
commento del 04/10/2021 ore 22:46:38
Vero, Paul Gilmour non vale una ceppa. Un po' come quello squinternato di John Harrison, o Jeffrey Page, o Mandy Summers.
Tra i migliori ci metto Ronald Sambora, Mangust Young e Jonah Perry (il cui vero nome e' Abelardo DeSanctis tra l'altro...)
Rispondi
di bulgi81 [user #45146]
commento del 05/10/2021 ore 21:56:3
Cazz... L'ho già scritto, deve essere stata una correzione della tastiera... Comunque era proprio lui, David!
Rispondi
di alexus77 [user #3871]
commento del 06/10/2021 ore 00:26:1
🤣🤣🤣
Rispondi
di Ampless [user #60399]
commento del 05/10/2021 ore 07:34:0
Come ho già detto in un mio articolo, non seguo l'andamento della borsa e della valuta, mi riesce davvero difficile segnalare gli svalutati, lo so, è colpa del cambio corde! 😎😎😎😵‍💫🤑🤑
Rispondi
di Lucifer [user #46960]
commento del 05/10/2021 ore 10:38:25
Adesso pure Santana è sopravvalutato! Questa specie di classifiche andrebbero fatte nel contesto dell'epoca in cui i chitarristi hanno suonato i loro migliori pezzi! E' chiaro che Santana rispetto ad un Gowan perda clamorosamente ma quando lui componeva pezzi del calibro di Samba Pa Ti, Europa ecc ecc Gowan non era nemmeno nato! La tecnica è andata avanti ma purtoppo non è stato così per la composizione. E' inutile che vi affannate a dire che questo è sopravvalutato e quest'altro pure. Lo decide chi compra se uno è buono o scarso e mi pare che Santana, Angus young e similia in quanto a vendite non sono secondi a nessuno e se vendi significa che piaci... PUNTO! Gowan quanti dischi ha venduto? E fra qualche anno qualcuno si ricorderà di lui? Credo proprio di no come credo invece che fra altri 40 anni si parlerà di Hendrix, Santana, Angus Young ecc ecc
Rispondi
di Mmmgik utente non più registrato
commento del 05/10/2021 ore 11:43:11
Si ê vero che sono periodi diversi ma io mi riferisco a ció che un chitarrista mi trasmette oggi ascoltando anche le opere più vecchie. Il contesto dell' epoca per me non ha senso, io ció che ascolto lo ascolto perché mi piace oggi. Poi non è necessariamente vero che i chitarristi precendenti siano più "scarsi" per quanto riguarda la tecnica...Vedi Holdsworth, ê un Govan di un altra epoca, altro che Angus e Santana...
Rispondi
di Lucifer [user #46960]
commento del 05/10/2021 ore 16:43:16
1) Non ho mai detto che i chitarristi di una volta erano scarsi! 2) La tecnica di Holdsworth è praticamente inesistente rispetto a Gowan. Suonava come tutti suonavano jazz- rock a quellìepoca. Forse usava il legato abbondantemente ma non è che trasmettesse niente di nuovo rispetto a un John McLaughlin. Poche menzioni insieme ai Soft Machine (un video live mostruoso) e poi tanti dischi strumentali che lascio volentieri agli appassionati di sola chitarra! 3) Se Santana e Angus Young non ti trasmettono niente ma Holdsworth e Gowan si allora chiudiamola qui perchè abbiamo altri gusti e altri criteri per giudicare un chitarrista...
Rispondi
di Mmmgik utente non più registrato
commento del 05/10/2021 ore 17:15:37
Ma si ma non prendertela è una discussione tranquilla(forse il mio modo di rispondere è un po' provocatorio). Comunque personalmente non mi piace Holdsworth ma non sicuramente non suona jazz come tutti gli altri...Pensa che lo stesso Eddie Van Halen ha detto che ció che lui riesce a fare a malapena con due mali Holdsworth lo fa con una sola. La bravura di un vero chitarrista sta proprio nel saper Immaginare e creare cose che nessun altro riuscirebbe neanche a pensare; è per questo che non ritengo Angus un bravo chitarrista(Gli AC/DC insieme sono fantastici) ma preso singolarmente Angus non vale molto...
Rispondi
di Mmmgik utente non più registrato
commento del 05/10/2021 ore 17:16:37
Ho fatto un errore nella risposta😆, la frase giusta è non si può dire assolutamente che suona jazz come tutti gli altri
Rispondi
di Lucifer [user #46960]
commento del 05/10/2021 ore 17:31:32
Guarda che non me la prendo affatto... Si discute di musica ma tu sembri non sapere la differenza tra jazz e jazz-rock! Guarda meglio di Holdsworth c'è n'è una marea ma non trasmettono niente come niente trasmetteva Holdsworth (a parte quel video insieme con i Soft Machine che è mostruoso)! Ma se tu te ne esci che chitarristi che suonano da + di 40 anni sono sopravvalutati sei tu che neghi l'evidenza della bravura...
Rispondi
di Mmmgik utente non più registrato
commento del 05/10/2021 ore 17:33:56
Ripeto, il chitarrista non fa il gruppo, per questo Angus preso da solo non riuscirebbe a trasmettermi niente con un assolo a differenza di molti altri che magari non hanno le stesse capacitá di inserirsi così bene in un contesto di gruppo!
Rispondi
di Mmmgik utente non più registrato
commento del 05/10/2021 ore 17:36:07
Ma di certo esistono chitarristi che sanno fare al meglio entrambe le cose e sono loro i veri grandi della chitarra. Te ne dico alcuni che personalmente apprezzo sia in ambito solista che in un contesto di gruppo: Scott Henderson, Kiko Loureiro, Andy Summers
Rispondi
di Mmmgik utente non più registrato
commento del 05/10/2021 ore 17:38:31
Ecco Andy Summers è un esempio un po' fuori luogo; è sicuramente un genio e con i Police ha fatto la storia ma personalmente non lo trovo così emozionante al di fuori del gruppo. Non sto dicendo che non sia bravo, se dovessi scegliere tra lui e Govan sinceramente Andy Summers lo preferisco di gran lunga perché i suoi riff hanno segnato la mia infanzia e ho iniziato a suonare grazie a lui, però sicuramente non è uno dei chitarristi più bravi del mondo...neanche lontanamente
Rispondi
di MM [user #34535]
commento del 05/10/2021 ore 14:40:10
Santana, e pure Angus Young sopravvalutati... è una roba che quasi non si può ascoltare.
Mi spiace.
Rispondi
di Mmmgik utente non più registrato
commento del 05/10/2021 ore 14:55:55
Chiusura mentale
Rispondi
di MM [user #34535]
commento del 05/10/2021 ore 15:20:36
Oddio... potrei dire lo stesso.
Rispondi
di Piazza [user #31749]
commento del 05/10/2021 ore 23:05:52
Sottovalutato sicuramente Martin Barrè
Rispondi
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