VINTAGE VAULT SHG MUSIC SHOW PEOPLE STORE
Dentro la Strat Fender Player Plus
Dentro la Strat Fender Player Plus
di [user #17844] - pubblicato il

La modernità secondo Fender passa per suoni puliti da single coil, ma con la silenziosità dei Noiseless, con l’affidabilità di ponti a due viti e meccaniche locking, e con un carattere tutto da scoprire.
La serie top di gamma messicana divide il pubblico per scelte di rottura con la tradizione e un timbro che, seppure dal forte carattere, riassume una voce Fender da manuale. Abbiamo provato la Stratocaster della serie Player Plus in anteprima in questo articolo, in concomitanza con il lancio internazionale dei modelli, e torniamo ora con un’analisi dello strumento più ravvicinata, considerazioni maturate nel tempo e nate dal confronto e dal feedback dei musicisti che hanno incrociato le Player Plus nella loro strada.



I legni
Fender festeggia 75 anni di attività mentre la Player Plus compare in catalogo. Dopo tre quarti di secolo di successi ininterrotti, dilungarsi sulla resa di un assemblato di ontano e acero, con quattro viti e scala da 25,5 pollici sarebbe quasi offensivo. L’alternativa con tastiera in Pau Ferro potrebbe indispettire i nostalgici del palissandro (quasi sparito dal mercato negli ultimi anni ma che sembra lentamente tornare alla ribalta), ma non prendiamoci in giro: abbiamo sbavato tutti sulla Fender Stevie Ray Vaughan quando, in tempi non sospetti, piazzava una tastiera in Pau Ferro su un prodotto di fascia ben più alta della messicana in oggetto.

Dentro la Strat Fender Player Plus

Le misure
La Stratocaster Player Plus è… una Stratocaster. L’approccio è quello classico, con una scala lunga, un manico da avvolgere con la mano senza che risulti troppo grosso né schiacciato, ma con un ben rodato profilo Modern C a cui i fan di casa - patiti del vintage a parte - sono ampiamente abituati. A fare la differenza è l’adozione di un raggio da 12 pollici, più piatto rispetto ai canoni retrò ma uno standard per un’ampia fetta di utenza avvezza a strumenti “contemporanei”.

Dentro la Strat Fender Player Plus

Tuttavia, anche per un irriducibile dei 7,25 e dei 9,5 pollici, l’impatto non è traumatico. Il merito è senza dubbio da imputare a fattori come la lavorazione di smussamento sui bordi della tastiera che, seppure limati appena qualche millimetro, eliminano la sensazione di “scalino” di cui possono soffrire molte chitarre di fascia media che accoppiano un manico tondeggiante a una tastiera più piatta.
Se si volesse ridurre a un solo termine la suonabilità della Player Plus, questo potrebbe essere “maneggevole”.

Dentro la Strat Fender Player Plus

L’elettronica
I Noiseless suonano tanto e bene. La cancellazione del rumore è pressoché assoluta, ma non va a discapito del timbro, che risulta aperto, profondo sui bassi e frizzante sugli alti, tipicamente single coil con una chiara impronta moderna.
Tale modernità però non va interpretata come compattezza a tutti i costi e preferenza per la saturazione. La Player Plus sceglie piuttosto definizione e intelligibilità, dettaglio sonoro sui puliti e articolazione sui distorti, anche a costo di generare fin troppa “roba” sulle gamme acute nei passaggi più spinti. I bassi però non mancano mai, così basta un ritocco all’equalizzazione per godere di distorsioni consistenti e - sempre - prive di rumori indesiderati.

Dentro la Strat Fender Player Plus

Una piacevole sorpresa è l’inserimento di un meccanismo push-pull sul secondo controllo dei toni per richiamare il pickup al manico nelle posizioni del selettore che non lo prevedono, così da avere la combinazione di manico e ponte in stile Telecaster o di tutti e tre i pickup nello stesso momento.
Quando si sommano il pickup al ponte e al manico, si ottiene un timbro fortemente percussivo, fermo ma presente sui bassi, di sicuro impianto Telecaster ma con un inconfondibile piglio Strat.
La selezione di tutti e tre i pickup in contemporanea crea invece un suono ricco, estremamente variegato, che raccoglie le sfumature tipiche di entrambe le posizioni intermedie di centro+ponte e centro+manico, ma con un pizzico di attacco e definizione in più. Il risultato è quello quasi hi-fi di una chitarra acustica filtrata per una filosofia di suono elettrico: difficile da spiegare, molto facile da amare.

Dentro la Strat Fender Player Plus

L’hardware
Umile parere di chi scrive: le meccaniche bloccanti sono tra quegli accorgimenti che qualunque strumento dovrebbe offrire quantomeno come opzione. Rapidità nel cambio corda e stabilità grazie alle spire ridotte a zero sono dei plus oggettivi ai quali è davvero difficile trovare dei lati negativi per cui non si dovrebbe volere una meccanica locking sulla propria chitarra.

Dentro la Strat Fender Player Plus

Tuttavia, non si commetta l’errore di pensare di poter risolvere ogni problema d’accordatura con un set di meccaniche autobloccanti: la tenuta è frutto di un sottile equilibrio di più parti chiamate in causa. Sulla Player Plus, di pari importanza per il risultato sono l’alberello abbassacorde efficace e scorrevole, un capotasto che fa il suo lavoro senza particolari criticità e un ponte di derivazione moderna, affidabile ed espressivo, con la curiosa scelta di una leva a vite anziché a pressione, forse più comune per la tipologia.

Dentro la Strat Fender Player Plus

Lo Stratoburst
Tra le introduzioni più evidenti nella serie Player Plus sono le finiture sfumate che vanno dalla “pancia” della chitarra schiarendosi verso il manico: tutt’altro che un’invenzione del nuovo millennio, si tratta del cosiddetto “Stratoburst”.
L’originale “burst verticale” è stato sperimentato ormai quarant’anni fa sotto la direzione di Dan Smith, ex dirigente Yamaha scelto agli inizi degli anni ’80 dal CEO Bill Schultz nel suo grande progetto di rinascita per Fender, finita in ginocchio con la guida poco fortunata del gruppo CBS.

Dentro la Strat Fender Player Plus

Al 2021, la finitura sembra aggiornata, più graduale nella sfumatura rispetto agli esemplari d’epoca e con colori differenti, più accesi e… sbarazzini.
La chitarra in prova è una Tequila Sunrise, un rosso pieno vicino al Dakota che sfuma in un arancio fino ad arrivare a un giallo “taxi” a ridosso delle spalle. Nella versione HSS, con humbucker Player Plus al ponte, è possibile averla anche nella finitura Belair Blue, con un blu scuro che vira verso un turchese finendo in un bianco freddo in stile Arctic White.

Lo Stratoburst è stato omaggiato in alcune occasioni dal Custom Shop, come la Stratocaster “Orange-to-Silver” prodotta a inizio 2021 o il Jazz Bass “Red-to-Gold” del 2020, entrambi per mano del Masterbuilder Jason Smith. Con la gamma Player Plus, torna ufficialmente in catalogo per la produzione su larga scala e a prezzi umani.

Dentro la Strat Fender Player Plus

Top di gamma messicano
La Player Plus si attesta tra le serie più costose del catalogo made in Mexico, ma vederla come un anello di congiunzione tra la gamma messicana e quella americana potrebbe essere un errore.
La collezione non intende alzare l’asticella qualitativa delle produzioni messicane in senso assoluto, bensì allarga l’offerta in maniera trasversale. Affianca i modelli vintage-oriented della serie Vintera e quelli “contemporanei” della serie Player con un’alternativa a tratti sperimentale, caratterizzata da una voce pensata per i musicisti di oggi, quelli che alternano palco e webcam, amplificatori valvolari e modeler digitali per un home recording che richiede chitarre performanti, trasparenti, efficaci e capaci di far risaltare ogni nuance del suonato quanto ogni imperfezione.
Una chitarra con un musicista ben preciso in testa, insomma, che può aspettarsi senza dubbio grandi soddisfazioni dall’incontro.
chitarre elettriche fender player plus stratocaster
Link utili
Le Fender Player Plus presentate su Accordo
Stratocaster Player Plus sul sito Fender
Nascondi commenti     18
Loggati per commentare

di TumblinDice [user #38343]
commento del 18/12/2021 ore 19:10:14
Bella ma ... non capisco la politica dei prezzi di casa Fender, con 200€ in più prendi una American Performer con tastiera in palissandro.
Rispondi
di ianni70 [user #34497]
commento del 18/12/2021 ore 20:23:30
Sono chitarre molto diverse... è come dire "buone le fragole ma con 2 euro in più mi compro le vongole."
Rispondi
di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 18/12/2021 ore 20:57:2
Non avrei saputo esprimerlo in maniera più efficace 😂
Rispondi
di RedRaven [user #20706]
commento del 18/12/2021 ore 20:55:51
E' una chitarra USA entry level, con molte cose in meno o diverse. colore, pickup, switch per variare il wiring, meccaniche..
Rispondi
di peppe80 [user #11779]
commento del 19/12/2021 ore 00:22:17
Peccato per i colori osceni
Rispondi
di Amaranto utente non più registrato
commento del 19/12/2021 ore 01:08:3
Oramai sembra che le stiano vendendo al Kilo e vista la minima differenza tra versioni, mi sa di trappola psicologica,.. certo, tendono a dare qualcosa in piu' ad ogni step e infatti come dice TublinDice, con qulcosa in piu' salti dalle Mexico alle Amirican,.. tutti ovviamente amano avvicinarsi al logo Fender e infatti il primo passo da ragazzino e' la Squier, poi cresci musicalmente e passi alla Mexico ora divenuta Player series ma da 600 ad arrivare alle Usa il gap non e' minimo e pesa percio' se ci mettono man mano qualcosa in mezzo... immaginate... quando si compera si parte dal prezzo basso ovviamente ma man mano che realizzi le potenzialita' delle varie versioni il discorso e' sempre quello,.sto spendendo esempio 400 ma con 200 in piu' porto a casa l'altro modello, poi pero' vedi il modello successivo ancora e pensi,..si, ma sono a 600 con 150 in piu'....tanto vale se devo spendere prendo il meglio, fino ad accorgerti che manca pochissimo ad avere il logo fender sulla paletta ma anche la tanto agognata scritta sul retro ..Made in Corona California o quello che e', che anche in caso di vendita....e ti chiedi,.. manca solo 200 euro che faccio ? e cosi' da 600 da cui eri partito passi i mille automaticamente... questo discorso l'ho fatto anche io quando invogliato da quella di mio fratello acquistai da Thomann la Fender Player ma con ponte Floyd Rose,..la base costava 600 e la versione floyd quasi 800 ma con poco piu' prendevo una Made in Usa e l'avrei fatto volentieri tanto oramai,...solo che io miravo al tipo di ponte e mi sono dovuto fermare li... Un American con Floyd era troppo in quel momento e spedere quei soldi solo per avere un floyd su una strato mi dispiaceva dato che non sono un professionista... questo e' solamente un mio pensiero e comunque potrebbe benissimo essere una semplice politica di vendita, cioe' piu' modelli in catalogo, anche se non sono gia' pochi,.. ma la domanda ora e' una,.. se una Mexico a sentire il parere di tantissimi, e' fatta con pezzi di scarto oppure di piu' pezzi, e a me e' costata 800, con 1000 euro ho una made in Usa che a dire sempre di molti, e' fatta con legno migliore e minor pezzi e sono mooooltooo meglio,.. cioe', con 800 prendi mediocre con 1000 invece di butti per terra dalla gioia con una differenza di 200 ? ma allora nelle 800 cosa c'era dentro ? Ok i pickup, il colore, e il tipo di tastiera pero'... mah!!
Rispondi
di ianni70 [user #34497]
commento del 19/12/2021 ore 08:28:43
raga... state facendo un po' di confusione secondo me... la performer ammericana è la sorella maggiore della player entry level. Non sono 200 euro in più, sono più di 500. La player plus è la sorella povera della American Ultra, anche qui la differenza di prezzo non è 200 ma 1000.
La controparte americana delle messicane costano il doppio (a parità di caratteristiche). Il fatto che sia made in USA o no non significa una beata fava! Guardando da un altro punto di vista... la performer americana ha caratteristiche inferiori alla plus messicana ma costa 200 euro in più.
Poi ognuno fa quel che gli pare... considerate che da Corona (CA) al messico ci sono 180 km... buona parte della differenza di prezzo sta nella manodopera (un operaio di Zurigo non guadagna quanto uno di torino)
la parte restante è sui materiali ? oppure sull'ammortamento di fabriche che hanno minori costi di gestione ? Oppure sul fatto che gli alieni vivano in messico ? Mi piacerebbe saperlo. Ma ste player plus suonano davvero bene (ne sono felice proprietario) e chi se ne frega.
PS: provata in negozio insieme ad una Am professional... strumenti diversi, pickup diversi, ma suonabilità e bilanciamento a favore della plus. Molto a favore, tanto che dal mio punto di vista ho risparmiato 700 euro...
E' il punto di vista che conta... bisogna cambiarlo ogni tanto
Rispondi
di Amaranto utente non più registrato
commento del 19/12/2021 ore 14:14:0
Due domande, che colore l'hai presa e come ti trovi con i Noiseless ?
Rispondi
di ianni70 [user #34497]
commento del 19/12/2021 ore 17:56:01
Colore Olympic Pearl (quello più classico) in versione SSS. Mi trovo bene. Non noto tutta sta differenza rispetto ai normali. Qualcosa ci sarà pure ma per sentirla usciamo dal campo del "reale" e andiamo nel nell'esoterico.
Mi spiego... per sentire se e quanta differenza c'è tra un noiseless e un normale dovresti avere la stessa chitarra, settata nello stesso modo, con i pikcup diversi e suonarla sullo stesso ampli con le stesse impostazioni. Se consideri che la strato è un attrezzo che con le corde un po' più alte o un po' più basse e\o i pickup mezzo millimetro più in alto o più in basso suona anche parecchio diversamente vedi bene che un confronto reale è assai complicato.

Su youtube c'è qualcuno che si è preso la briga di farlo e anche con un blid test. Un minimo di differenza c'è. Sfido chiunque a sentirla suonando dal vivo, o nel mix di una band.
Rispondi
di Amaranto utente non più registrato
commento del 20/12/2021 ore 04:36:14
Si grazie, stavo leggendo questa sera qualcosa a riguardo dato che questi pickup mi incuriosivano molto. Tempo al tempo e penso che si fara', ...Complimenti, hai scelto un bel colore, ottime anche le meccaniche, bella chitarra, goditela 😉
Rispondi
di bobbe [user #36282]
commento del 19/12/2021 ore 08:47:53
Bella. Io ho una Player su cui ho installato dei Noiseless Kinmann, se quando l'ho comprata l'anno scorso ci fosse stata la Plus avrei preso direttamente quella, senza necessità di sostituire i pickup.
Rispondi
di Amaranto utente non più registrato
commento del 19/12/2021 ore 14:16:
Ciao, gia' che ci sono giro la domanda anche a te, come suonano i Noiseless, come li senti ? leggevo in giro alcuni pareri riguardo al fatto che modificano leggermente la natura del pickup
Rispondi
di Max Scarpanti [user #56093]
commento del 19/12/2021 ore 14:51:25
Piacevole questa livrea similare alle Rcv 213V Repsol
Rispondi
di 5maggio2001 [user #36501]
commento del 20/12/2021 ore 15:13:40
stupendo soprattutto il COLORE
Rispondi
di BlackCat [user #59512]
commento del 21/12/2021 ore 01:44:05
È un effetto ottico, sono ubriaco, o nella terza foto sembra che i tasti sporgano oltre il bordo della tastiera?
Sorvolo sullo stato delle corde, non proprio il massimo per uno shoot di presentazione...
Rispondi
di MM [user #34535]
commento del 21/12/2021 ore 09:13:57
Per i tasti che sporogono è un effetto ottico, le corde invece sono veramente marce.
Rispondi
di BlackCat [user #59512]
commento del 22/12/2021 ore 02:07:41
Grazie per la precisazione MM.
Le feste devono ancora cominciare e già ci vedo storto ;-)
Rispondi
Loggati per commentare

di francesco72 [user #31226]
commento del 21/12/2021 ore 09:42:19
Possiedo una stratocaster american standard da quando avevo 18 anni (quindi ormai da trent'anni), è stata il mio primo strumento serio e tutt'ora è un ottimo ferro, ma nei decenni altri le sono passati davanti: strumenti più adeguati al genere che suonavo in un certo momento, strumenti più comodi o più performanti. Ebbene, questa player plus, mi ha fatto tronare voglia di Stratocaster. Saranno i p.u., sarà il manico promesso più moderno (peccato per il tacco squadrato) o anche solo i colori, non lo so, ma di certo le concederò più di una prova. Quindi grazie per la presentazione, come al solito, precisa ed approfondita compatibilmente con gli spazi di un forum.
Ciao
Rispondi
Altro da leggere
Theodore Standard: la Gibson perduta di Ted McCarty diventa realtà
American Series: la Soloist USA con due EMG in duplice versione
Charvel Pro-Mod DK24 HSH 2PT CM Mahogany Natural
La fenomenale chitarra a cinque corde di Jacob Collier
That Sound: Vintage Vault 2023
La EDS-1275 di Jimmy Page è realtà (e inarrivabile)
Articoli più letti
Seguici anche su:
Scrivono i lettori
Manuale di sopravvivenza digitale
Hotone Omni AC: quel plus per la chitarra acustica
Charvel Pro-Mod DK24 HSH 2PT CM Mahogany Natural
Pedaliere digitali con pedali analogici: perché no?!
Sonicake Matribox: non solo un giochino per chi inizia
Ambrosi-Amps: storia di un super-solid-state mai nato
Il sarcofago maledetto (e valvolare) di Dave Jones
Neural DSP Quad Cortex: troppo per quello che faccio?
Massa, sustain, tono e altri animali fantastici
Ho rifatto la Harley (Benton ST-57DG)




Licenza Creative Commons - Privacy - Accordo.it Srl - P.IVA 04265970964