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CHITARRA DIDATTICA ONSTAGE RITMI NEWS SHOP

Meccaniche autobloccanti

di Rothko61 [user #32606] - pubblicato il 26 dicembre 2021 ore 13:01
C'è un motivo per cui molti "puristi" storcono il naso quando sentono parlare di meccaniche autobloccanti? E perché non vengono mai usate nelle chitarre acustiche, semiacustiche e nelle hollow body? Grazie

(Buone feste)

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di E! [user #6395]
commento del 26/12/2021 ore 13:31:41
Io quando posso le monto sempre sui miei strumenti, rendono l'accordatura più stabile e ci metto molto meno a cambiare corde.
Il suono non ne risente, quindi se un "purista" è contro le autobloccanti magari è solo per una questione filologica/filosofica. Ognuno è libero di farsi le pipp.. Di avere le proprie opinioni.
Rispondi
di pelgas [user #50313]
commento del 26/12/2021 ore 14:43:42
Le meccaniche autobloccanti nascono per un cambio corde più veloce, che di solito avviene con set da 9 o da 10. Già le 11 sono abbastanza rapide da montare. Sulle SG o le Special sono una buona cosa perché se si rompe una corda puoi cambiarla suonando.
Su quelle a ponte mobile no, sono inutili per non parlare delle chitarre col bloccacorde.
Le autobloccanti sono pesanti e possono vibrare eventualmente. Io ce l'ho e boh hanno un loro perché
Rispondi
di bulgi81 [user #45146]
commento del 26/12/2021 ore 22:06:05
Perché su quella con ponte mobile sono inutili? Io pensavo di mettere su una strato. Rendono il cambio corde molto più veloce e credo rendano l'accordatura più stabile. Facendo molti pezzi in drop D tra l'altro mi sembra che possano aiutare.
Rispondi
di pelgas [user #50313]
commento del 27/12/2021 ore 00:59:2
Partendo dal presupposto che sulla mia Strat ho le autobloccanti. Semplicemente perché secondo me sulle Les Paul suonano uguali. Sulle Strat quelle che suonano meglio sono le vintage, quelle con la tacca e sono parimenti rapide da sostituire le corde. Invece sulle chitarre a ponte fisso mi sembra che il suono non peggiori dal fare mezzo giro
Rispondi
di bulgi81 [user #45146]
commento del 27/12/2021 ore 21:58:06
Le Fender vintage in effetti sono comode, più di quelle moderne in stile Les Paul per capirci: nelle meccaniche di quest'ultimo tipo il cambio corde con le autobloccanti è infinitamente più veloce. Sempre su Les Paul ho riscontrato una tenuta dell'accordatura migliore. Starei valutando l'acquisto di una strato messicana che mi hanno dato in prestito e volevo mettere le autobloccanti al posto delle meccaniche moderne perché ho qualche problemino di tenuta dell'accordatura con un uso un po' intenso della leva. Dici che è una modifica inutile?
Rispondi
di pelgas [user #50313]
commento del 28/12/2021 ore 01:54:04
Qui dentro ogni cosa che dico mi contestano, ma... la vita è ancora più bella!
Secondo me una Strat vale l'altra a perdere l'accordatura. Da chitarre pagate cinquanta euro a cinquemila euro, non conta, contano altre cose.
Le Stratoidi perdono l'accordatura come i bambini i palloncini. Noi possiamo solo fargli un buon setup per mitigare questo difetto specifico (sul quale ho una mia teoria basata sul "sentimento democratico" fra le corde, che amano sostanzialmente ri-suddividersi ciascuna la fatica di contrastare le molle, con conseguente perdita di accordatura). Come? Ci vorrebbe un libro.
Io ti dico che fra le prime cause di perdita di accordatura c'è un capotasto fatto male (problema n°1) e corde (problema n°2).
Già avere sia gli intagli fatti bene al nut (io personalmente con gli anni ho imparato che è questione veramente di un decimo di millimetro in più o in meno nelle tre direzioni, destra sinistra sotto) che le corde messe da un professionista (mettere le corde significa avvolgerle quei due tre millimetri a scendere senza nodi con un solo giro superiore all'occhiello) e soprattutto "strechate" bene per circa due ore (non due secondi!), significa meno perdita. Lo strech va fatto anche tra capotasto e meccanica, premendo.
Al terzo posto (problema n°3), il ponte. Eh sì. Ho visto ponti che nonostante un buon nut, e nonostante un buono streching alle corde, alteravano l'accordatura solo fingendo di fare un bending o usare la leva. Sul ponte (il funzionamento del ponte di una Strat non è studiato dalla Fisica bensì dalla Teologia, ricorda!) i segreti sono tre: recitare il padrenostro, recitare l'avemaria, stringere un po' le molle (leva dura, meno oscillazioni, secondo me)... Al limite sul sei viti serrare un po' gli estremi e allentare le viti interne (ma c'è anche chi dice il contrario; si narra che Leo Fender voleva mettere meno viti difatti.. ma poi nessuno sa dove mai le svitava e dove le serrava). Osserva il ponte, il cui movimento deve solo oscillare avanti e indietro, ma non alzare o abbassare (sostanzialmente) il piano delle corde, altrimenti c'è qualcosa da rivedere. Secondo me, ma c'è chi sostiene l'esatto contrario (le corde dovrebbero in questo caso solo salire e scendere per variare l'intonazione). E c'è anche (la fazione veltroniana) chi dice che è giusta una via di mezzo, un po' salire e scendere ed un po' fare avanti e indietro.
Altra banalità: perdono in più l'accordatura i set economici, usurati, fini, ossidati. La perdono un po' meno: i set di marca, nuovi, spessi, freschi.
(Hendrix o Albert King usavano set piuttosto fini e difatti perdevano spesso il sol o il re; SRV io non ricordo che stonava mai invece).
Un'altra cretinata è non serrare a morte le viti del manico: ovviamente se anche 1 vite (soprattutto nel tre viti) è sbanata il manico si muove di quel famoso decimo di millimetro di qua o di là. Infatti le Strat a tre viti le usavano per fare i ritmi stoppati (dove tornava utile il "tilt") e non gli assoli (difatti in Giappone serrano a bestia i manici).
Ovviamente, sempre per evitare perdite, io ungo i tre punti di attrito (sotto gli alberini abbassacorde, negli intagli del nut, e sopra le selle) con un impasto fatto di burrocacao (di farmacia) e polvere fine di matita 6b, distribuendolo con un mi cantino.
Ultima cosa, levigare il foro di uscita della corda nel ponte, sfregandolo una corda del mi basso vecchia, ma soltanto se ti si rompe una corda lì dentro. Probabilmente anche lì dentro io credo possa innescarsi una perdita di accordatura della Strat, cioè un attrito.
Ah, e le meccaniche? Sì. Boh. Chissà. Sicuramente le meccaniche vanno strette leggermente con la chiave e il cacciavite. Ma se stanno ferme, e girano fluide, è inutile cambiarle (o almeno così consiglio a qualche amico/allievo a cui faccio gratis il setup)!

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di bulgi81 [user #45146]
commento del 28/12/2021 ore 22:32:2
Tutto interessante, grazie
Rispondi
di DiPaolo [user #48659]
commento del 26/12/2021 ore 17:31:51
Ciao Rothko, le autobloccanti nascono come alternativa al bloccacorde alla paletta, che rende obbligatorio il ponte con i tiracantini (gli accordatori fini) sui ponti mobili. Quando abbassi il ponte, le corde si allentano attorno ai perni della chiavetta, quando rilasci il ponte, le corde non ritornano tirate nuovamente sui perni ma rimangono lente e la corda fra capotasto e ponte risulta più corta e quindi intonata più alta. Con le chiavette autobloccanti fai solo 1/2 giro di corda attorno al perno, tanto la corda non si sfila dall'asola essendovi bloccata e tutta la manfrina sopracitata non avviene quando si usa il ponte e così si possono continuare ad usare le chiavette. Le chitarre acustiche non hanno il ponte, quindi le autobloccanti non servono, ho sentito, non ricordo da chi, che più giri di corda attorno al perno conferiscono una miglior trasmissione delle vibrazioni, questa potrebbe essere una ragione. Ciao, Paul.
Rispondi
di alexus77 [user #3871]
commento del 27/12/2021 ore 02:42:4
Inutili a mio avviso. Ne ho avute, su chitarre diverse, e non ho mai notato miglioramenti che ne giustificassero per me l’adozione, anzi solo peggioramenti
Rispondi
di E! [user #6395]
commento del 27/12/2021 ore 13:41:21
Peggioramenti di che tipo?
Rispondi
di alexus77 [user #3871]
commento del 27/12/2021 ore 17:03:0
Maggior peso in testa ed estetica
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