"Capitano che hai negli occhi il tuo nobile destino, pensi mai al marinaio a cui manca pane e vino; Capitano che hai trovato principesse in ogni porto, pensi mai al rematore che sua moglie crede morto ... Ma anche la paura in fondo mi da sempre un gusto strano, se ci fosse ancora mondo sono pronto dove andiamo?". Oggi sono dieci anni che ci hai lasciato, Lucio, e pensare che poco prima della tua dipartita ti ho incontrato due volte: la prima vicino all'edicola dei giornali nella Stazione di Bologna, eri insieme ad un gruppo di ragazzi; la seconda in testa ai primi binari della Stazione di Napoli Centrale, questa volta eri solo, però ricordo che indossavi gli stessi vestiti di jeans color antracite con le cuciture bianche a vista, giacca compreso. Era però il 1971 quando uscì questo tuo brano, "Itaca", che mi è rimasto nel cuore e nella mente, anche se poi ne hai scritti di splendidi, ma questo e l'altro, "Piazza Grande" sono quelli che hanno segnato la mia gioventù, di quando andavo all'Università ed avevo incontrato il mio primo amore, Rosaria, ma ne è passata d'acqua sotto i ponti. R.I.P. da Francesco che ti conobbe nel 1971 e che non ti dimentica.
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