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CHITARRA DIDATTICA ONSTAGE RITMI NEWS SHOP

1970, l'anno del riscatto!

di FBASS [user #22255] - pubblicato il 31 maggio 2022 ore 09:19
1970, l'anno del riscatto!Quando cito "L'anno del riscatto", mi riferisco proprio al 1970, cioè quando ci potemmo permettere finalmente gli strumenti di due Brand americane che fino ad allora erano state soltanto un "pio desiderio" (o se volete, anche un incubo notturno, visto che non ce le potevamo comperare nemmeno usate) per noi squattrinati musicisti amatoriali, studenti universitari e senza nessun aiuto da parte dei vari genitori (che volevano solo fare a gara tra loro a chi aveva i figli che conseguiva i voti più alti agli esami universitari). Quando esplose, in piena era "BEAT", cioè 1965-1966 circa, la "Chitarro-Dipendenza Acuta", poi diventata cronica, al massimo e risparmiando le misere paghette settimanali, ci potevamo permettere, usatissimi, solo quelli di marche italiane, quasi tutte ubicate nelle Marche ed in special modo a Castelfidardo (ma comunque siamo rimasti a loro grati per sempre perché almeno ci hanno fatto suonare agli inizi). Poi sul finire del 1967, cioè quando vedemmo i primi filmati dei Festival Rock, ci sacrificammo ancora di più ed incominciammo a comperare i primi strumenti "Made in Germany" by Framus ed Hofner, con l'eccezione di qualche "figlio di papà" che si permise il lusso di farsi comperare il modello di chitarra della Rickenbacker usata da John Lennon, la 325. E qui incominciò la vera e propria discriminazione perché non contava se sapessi suonare o meno bensì quale strumento imbracciavi. Con parte del presalario, novità introdotta a fine anni 60's, io, nel frattempo passato al basso elettrico non per mia scelta ma su imposizione del resto del gruppo, per lire 90 mila mi comperai usato un basso della Fender, il modello Mustang a diapason corto da 30 e 1/2 pollici, color "Competition Blue" (di cui però ho adesso la chitarra), ma, essendo un patito dei "Cream" e del loro bassista Jack Bruce, eletto poi da me a mio maestro perenne, non trovai miglior soluzione se non permutarlo, aggiungendovi € 100 mila lire, con un basso della Gibson modello EB 0 del 1969 anche se lui usava un EB 3. Eccovi la chitarra1970, l'anno del riscatto!
 

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di tittis [user #28285]
commento del 31/05/2022 ore 11:00:07
Castelfidardo (ma comunque siamo rimasti a loro grati per sempre perché almeno ci hanno fatto suonare agli inizi...eh si, concordo al 100%
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di XFiles utente non più registrato
commento del 31/05/2022 ore 16:20:42
Nel 65 di cui parlavi ero piccolo, ma avendo un caro cugino di nome Glauco che saluto, e che con il suo gruppo ebbe la fortuna di sfornare 45 giri dei propri lavori, Loro si facevano chiamare Gli Aspidi, vai al link - vai al link seguivo con interesse il mondo musicale di quegli anni, tra il scintillio delle cromature delle batterie e i fantastici colori di Bassi e Chitarre che sostavano in bella mostra nel grande seminterrato della villetta in cui abitava mio Zio ..--- oltre ad una copia di questo 45 giri Linkato, qualcos'altro mi e' rimasto dato l'amore per la musica, e pero' posso dire che sono stati gli anni piu' belli della mia vita.. pagherei per riviverli.. Un Saluto FBASS e grazie per i tuoi racconti di vita,.. continua a raccontarli 😉👏👏👏
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di TidalRace [user #16055]
commento del 31/05/2022 ore 18:24:5
Lavorando nella zona tra Castelfidardo, Osimo e Recanati, mi accorgo di quante aziende sorte negli anni '50 e '60 dello scorso secolo, abbiano iniziato proprio costruendo strumenti musicali o parti di essi, per poi convertirsi in seguito ad attività di tutt'altro genere.
Rispondi
di DAME54 [user #53104]
commento del 31/05/2022 ore 19:54:05
Li ho vissuti quegli anni. Erano magici. Ricordo quando col mio complesso (allora si chiamava così) raggiungemmo il traguardo dei 100 watt di amplificazione. Ci affrancammo dalla necessità di doverla affittare quando si suonava fuori. Quanta nostalgia...
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