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The Police: Greatest Hits
The Police: Greatest Hits
di [user #116] - pubblicato il

La vera grandezza di una band si misura su parametri che spesso vanno oltre il successo del momento. Conta la capacità di influenzare, condizionare e contribuire a far evolvere la scena e il momento artistico su cui questa si affaccia; e la validità per durare nel tempo, a diventare un classico oltre le mode. Così, come poche altre band, hanno fatto i Police che oggi mantengono intatto il fascino della loro originalità, raffinatezza e intelligenza musicale.

Nell’arco di una storia brevissima, di poco più di cinque anni con altrettanti album, i Police si fanno luce distinguendosi nel tumulto del punk per arrivare a diventare una delle più raffinate e note pop band del pianeta. Merito del songwriting geniale di Sting ma anche di due strumentisti visionari come Stewart Copeland e Andy Summers con colorano le idee musicali del bassista cantante con suggestioni reggae, jazz, caraibiche, pop creando un rock nuovo, ficcante, energico e assieme raffinatissimo. Concettuale nel suo minimalismo, capace di essere selvaggio nella pronuncia. 
Ancora oggi, a distanza di oltre quarant’anni, i Police restano nel pop e nel rock un paradigma di approccio essenziale ma curatissimo all’arrangiamento; un riferimento quando si vogliono percorrere scenari alternativi ai canovacci del rock blues e si cercano soluzioni armoniche sospese e rarefatte, lontane da quelle della musica più commerciale.



Ma la grandezza dei Police è tangibile anche nell’interesse che ancora gravita attorno alla band: è di recente uscita, per esempio, la riedizione aggiornata ed estesa di “Police Around The World” documentario che immortala la band nel momento di massima potenza musicale e creativa, tra il secondo album, il capolavoro REGATTA THE BLANC e il terzo e controverso (ma riuscitissimo dal punto di vista commerciale) ZENYATTA MONDATTA. Così come, il batterista Stewart Copeland si prepara ad attraversare l’Europa con il suo spettacolo POLICE DERANGED FOR ORCHESTRA, in cui il repertorio della band viene riletto in suggestive e stralunate rivisitazioni orchestrali, da lui stesso scritte. E resta viva anche la voglia di studiare il repertorio dei Police, i cui brani rimangono tra le cover più praticate e rivisitate, autentici classici che – anche grazie ai loro arrangiamenti mirabili – restano un banco di prova straordinario per le band che devono rodare interplay e bilanciamento tra basso, chitarra e batteria. In tal senso, un testo davvero valido con cui misurarsi e “The Police, Greatest Hits”, una raccolta edita da Hal Leonard che mette in fila sette dei più celebri successi della band.



Una selezione che attinge in maniera equa agli album della band ma predilige l’anima più rock e vigorosa degli esordi con brani come “Roxanne”, “So Lonely”, Can’t Stand Losing You” e “Message in a Bottle”, canzoni che consentono di misurarsi con la tempra più tosta della band e il periodo maggiormente influenzato dal reggae. I restanti “Every Breath You Take”, “Spirits In The Material World” e “Don’t Stand So Close To Me”, invece, testimoniano la massima espressione pop della band, ricercatissima in suoni ed arrangiamenti. Il libro riporta le trascrizioni per tutti gli strumenti: basso, chitarra e batteria che, ovviamente affiancano le linee melodiche della voce. Una soluzione ottimale per osservare al microscopio e cercare di riprodurre l’equilibrio perfetto di incastri su cui si sorregge il groove micidiale e l’arrangiamento di questi successi. Un libro così, dovrebbe essere un acquisto obbligato per band di giovani musicisti e appassionati motivati a lavorare assieme, in maniera coesa, alla crescita del proprio sound. Le trascrizioni sono dettagliate e, anche quando la chitarra di Andy Summers ricorre a sovra incisioni e doppiaggi questi sono riportati in maniera minuziosa. Proprio riguardo alla chitarra di Andy Summers, peccato non aver dedicato qualche riga di indicazione su suoni ed effetti da utilizzare, elemento assolutamente peculiare nel playing del chitarrista, decisivo per la resa dei pezzi. Un dettaglio che avrebbe reso ottimo un libro comunque davvero valido, utile e strutturato in maniera eccellente.

The Police: Greatest Hits
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di MM [user #34535]
commento del 27/06/2022 ore 19:25:46
Io non riuscirei a trovare parole per descrivere la grandezza dei Police.
Forse il gruppo più completo, nonostante fossero in tre, mai esistito.
Che bella pubblicazione, concordo sul peccato di non avere dato indicazioni sui suoni di Andy.
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di kitestra78 [user #30170]
commento del 28/06/2022 ore 10:47:54
Non potrei essere più d'accordo! Sulla pubblicazione in sè sono un pò perplesso. E' vero che hanno inserito le partiture di tutti gli strumenti, però da chitarrista mi sarebbe piaciuto avere finalmente una pubblicazione più completa, soprattutto rispetto a brani che hanno voicings di accordi estremamente particolari, come Shadows in the Rain o Tea in the Sahara (per citarne due). Da questo punto di vista meglio il vecchio testo della Hal Leonard, più ricco di brani sebbene limitato alla chitarra. La realtà dei fatti è che i Police erano una grande macchina da live, con approccio improvvisativo marcatamente jazzistico: qualcuno si dovrebbe prendere la briga di trascrivere qualche versione live...
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