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In tour con Steve Vai? Ecco il segreto
In tour con Steve Vai? Ecco il segreto
di [user #50760] - pubblicato il

Come intuirete leggendo tra le righe di questa intervista, il nostro Gianni Rojatti non è del tutto consapevole di quanto noi - e quando dico noi intendo soprattutto noi chitarristi amatori - lo invidiamo. Ma no, dai. Non è nemmeno invidia la nostra, è un’ammirazione sconfinata. Perché lui quest'estate (appena prima di partire in tour con Stewart Copeland) è stato opener (insieme ai Dang!) per le date italiane del tour di Steve Vai, il che, per chi ama la chitarra, è una cosa da extraterrestre. O da supereroe.

Un'esperienza pazzesca, un punto d’arrivo assoluto per un chitarrista. Io ho assistito all’ultima delle cinque serate, il gran finale al
Vittoriale di Gardone Riviera e, nonostante avessi già stressato Gianni durante le settimane precedenti per carpirgli qualche segretuccio (ma anche lui, che è un perfezionista, era assillato da dubbi di natura tecnica e ne parlava volentieri), è stato proprio lì, a pochi metri dal palco, mentre mi godevo un'esibizione esaltante (soprattutto per i frequenti colpi di genio del terzetto Rojatti-Scipione-Fasano) che mi sono venute in mente domande di ogni tipo: dalla relazione con Vai alle chitarre e agli effetti da utilizzare, e poi la scelta dei pezzi, la direzione degli arrangiamenti.

In tour con Steve Vai? Ecco il segreto


Foto di Katia Paravati

E poi le mille cose alle quali non si pensa mai ma che fanno parte della quotidianità di un professionista, come l'organizzazione, la logistica... Come sempre, Gianni è entrato in molti dettagli succulenti, sconfinando spesso in quel guitar-nerdismo che tanto ci piace. Un consiglio: non perdete il video, indispensabile per capire quanto fossero folli (ma frutto di una ricerca lunga e appassionata) i suoni che il nostro Rojatti ha estratto dal cilindro (anzi dal suo pazzesco rig), stupendo addirittura sua maestà Steve Vai.
 
Com'è andato il contatto con Steve Vai e il suo entourage? C'era già una conoscenza tra voi? Cosa avevi fatto in precedenza con lui?
Due delle persone a me più care nel mondo della musica hanno lavorato e sono vicine a Steve Vai: Pat Scalabrino che è un discografico d'altri tempi, colto, sensibile e appassionato. Enrico Sesselego, amico fraterno, che ha lavorato per anni come fonico di Steve Vai ed è stato anche il nostro fonico in questo tour. Così, già nel 2016, con i Dolcetti avevo aperto ad una tappa del "Passion & Warfare Anniversary Tour" di Steve Vai. Mantenuto il rapporto, mai comunque avrei potuto sognare qualcosa di più eccitante che un suo invito ad aprire, assieme ai DANG!, l'intero tour italiano!
 
In tour con Steve Vai? Ecco il segreto

Foto di Iolanda Pompilio

Anche per un professionista, salire sul palco come "opener" per un suo mito, e in particolar modo per uno strumentista tra i più preparati e acclamati, può essere emotivamente molto stressante...
Più che stressante: assolutamente terrorizzante! (Risate) Però, al contempo, proprio perchè la cosa che patisco di più in questi anni è tanto il disinteresse, tanto la mancanza di spazi concreti, reali (non solo le bacheche dei social, insomma...) per suonare un certo tipo di musica, il palco di Steve Vai era la miglior vetrina immaginabile. Il posto più edificante dove esibirsi, suonando grande musica, con il distorsore a cannone e facendo il tapping! Perchè c'è un pubblico, davvero preparato...

C'è qualcosa che temevi in particolare?
Forse lo stesso pubblico: proprio perchè selezionato è un pubblico che al contempo, si aspetta molto. Ma questo, non può che spronarti a dare il massimo. Quindi, di sicuro stress ma anche un'euforia e una motivazione eccezionale.
 
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Foto di Cristiano Celeghin

Pensavi all' occhio giudicante di Steve Vai?
Guarda, l'idea che Steve Vai mi guardasse e ascoltasse suonare per me è arrapante! Ho lavorato tanto per costruire un mio stile che spero sia personale, distinguibile. Ma è innegabile che, negli anni della mia formazione, mi sia immolato allo studio, all'emulazione del suo playing. E questo, sicuramente, ha lasciato delle tracce evidenti. Pensare che già lui apprezzi la musica mia, dei DANG!, al punto da coinvolgerci e che poi, magari,  al contempo ascoltandomi ritrovi tratti e colori del suo stile, credo sia la maniera più autentica per dimostrargli il mio amore e la gratitudine per le cose meravigliose che ha fatto, inventato e scritto nella musica. 

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Foto di Fabio Cussigh

Essendo tu uno shredder, la cosa più ovvia sarebbe stata presentare una performance "acrobatica". Invece tu e i "Dang!" avete, in un certo senso, fatto proprio il contrario. Una scelta vincente?
È vero, lo spettacolo che abbiamo portato sul palco di Steve Vai con i DANG! aveva sonorità inattese: Punk, Synth Pop, Alternative...ma credimi che tanti temi, obbligati e incastri presenti nella musica dei DANG! sono assolutamente acrobatici! Solo che calati in un contesto stilistico così fantasioso ti arrivano leggeri: suonano matti e divertenti prima che difficili (anche se lo sono eccome!). Ed è una delle cose che Steve Vai e i ragazzi della sua band hanno apprezzato di più!
 
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Foto di Iolanda Pompilio

Ti ho visto con al collo chitarre a ponte fisso, una scelta in apparenza singolare per un virtuoso che sa inserire bene la leva nel suo repertorio. I perché di questa scelta e quali chitarre hai usato?
Grazie per il virtuoso e per l'apprezzamento sull'utilizzo della leva. La chitarra è un'Ibanez Talman. 22 tasti, singolo al ponte con tanto di ponte fisso erano perfetti per assecondare il sound che serviva ai DANG! Volevo un suono grosso, tanta intonazione e stabilità su accordi e arpeggi. Ma la Talman è comunque una chitarra con un manico confortevole, concilia un certo tipo di shred. E poi, tastiera in acero e DiMarzio PafPro al manico, su tapping, string skipping, pennata alternata sono un'accoppiata meravigliosa. Paul Gilbert dell'era Mr. Big docet. Come tutte le mie Ibanez, anche questa Talman è stata modificata su mie specifiche da due grandi tecnici: Fabio Gobbi e Michele Migi.

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So che sei un assiduo utilizzatore del Kemper, ma che nell'ultimo anno hai sperimentato parecchio con pedali: fuzz molto estremi, riverberi e synth. Quali riferimenti avevi in mente? Sei soddisfatto del risultato ottenuto?
Esatto. In questo tour ho integrato il Kemper con una pedaliera con i pedali migliori selezionati in oltre un anno di sperimentazione e ricerca. La pedaliera mi è stata assemblata da un tecnico bravissimo, Alex Parpinel di Kale Custom. E devo ringraziare anche Angelo Tordini di Reference Cable che ha cablato da zero, con i suoi cavi meravigliosi, questa pedaliera; da vero artigiano e appassionato, si è seduto e carta e penna alla mano, si è segnato le mie esigenze, dandomi suggerimenti speciali, circa i suoi migliori cavi da utilizzare. Ho fatto un video per descrivere la pedaliera...


 
Nell'infuocata settimana di tour c'è stato il tempo per una chiacchierata con Steve Vai? 
I momenti passati con Steve Vai resteranno una cosa che porterò nel cuore per sempre. 
Ha speso belle parole sul mio suono e playing, con alcuni apprezzamenti che custodirò sempre come un tesoro. Ma, come detto, sia lui che la band non perdevano occasione per farci stare bene e ripeterci quanto gli piaceva il sound dei DANG!, della mia chitarra. (Merito anche del lavoro eccezionale di Enrico Sesselego che ha fatto - a detta di tutti -  suoni stellari ogni Show!). Poi, in un brano dei DANG!, "Tempi Duri" io suonavo una sezione di arpeggi su tre ottave in tapping e string skipping.  E una sera mi hanno detto che lui - dal backstage mentre mi ascoltava eseguirla - mi scimmiottava, facendo compiaciuto il verso con le mani...quando me lo hanno raccontato sono morto e risorto!

Ti ha dato consigli o pareri?
Più che Vai, ho passato tanto tempo con il suo storico tecnico Thomas Nordegg. Ha voluto che gli spiegassi la mia pedaliera perchè gli piacevano i miei suoni. E io l'ho letteralmente ubriacato di domande, visto che segue Steve Vai, le sue chitarre e il suo gear da sempre.

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Foto di Enrico Sesselego

Un aneddoto carino: dopo il primo soundcheck è venuto a chiedermi se necessitassi di aiuto perchè su certe distorsioni sembrava avessi noise e code fuori controllo; in realtà era il Swarm Beetronics (vedi il video) che genera code sonore mostruose...che sono il suo tratto distintivo! Quando gli ho detto che avevo pagato parecchio per avere quei "problemi", ha riso da pazzi e ha preteso gli facessi sentire approfonditamente il pedale!
 
A proposito dei DANG!: Marco Scipione e Daniel Fasano sono giovani, preparati e versatili. Il vostro progetto insieme continuerà?    
Lasciami spendere qualche parola su questi due meravigliosi disadattati: sono musicisti spettacolari che hanno tutto, tecnica, personalità e carattere, suono, attitude. E io non perdo occasioni di ricordare loro che, prima di amici e musicisti con il quale ho il privilegio di collaborare, sono la mia band preferita del momento. E poi, con i DANG! fanno gli scalmanati ma Marco e Daniel sono due principini del Pop che si dividono tra Eros Ramazzotti, Tommaso Paradiso, Mario Biondi, Samuel...

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​Foto di Alessandra Fuccillo

Certo che continueremo a fare cose assieme: registreremo - spero già a dicembre - un Ep con i pezzi dello show che abbiamo portato sul palco di Steve Vai. E poi, ho chiesto a Daniel, (che oltre che batterista eccezionale è un produttore moderno ed ispirato) di aiutarmi a realizzare il mio prossimo lavoro da solista, dove, ci sarà sicuramente anche Marco.

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Foto di Alessandra Fuccillo

Foto di Corredo:
Panoramica - Fabio Cussigh
Quadrata - Cristiano Celeghin
Social - Alessandra Fuccillo
dang! daniel fasano gianni rojatti marco scipione steve vai
Link utili
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di kitestra78 [user #30170]
commento del 22/10/2022 ore 10:15:12
Gianni sei mitico. Il crossover Police/Steve Vai/Elettronica compendia quasi tutta la mia estetica chitarristica. Davvero COMPLIMENTI! PS: anche alla band
Rispondi
di eko22 [user #15375]
commento del 22/10/2022 ore 12:17:46
Grandissimo, ho visto il concerto di Udine e confermo la figata di alchimia con i Dang!
Grazie per il video goloso.
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di onlyfender [user #5881]
commento del 23/10/2022 ore 11:51:46
Sui suoni sono solitamente abbastanza puritano e tradizionalista... però quelli che ho sentito in questa intervista li ho trovati tutti stupendi. Complimenti Gianni, oltre al playing hai davvero un ottimo gusto.
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di Gianni Rojatti [user #17404]
commento del 24/10/2022 ore 19:41:46
wow! Grazie,
G
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di lolloguitar [user #48123]
commento del 23/10/2022 ore 13:09:56
Ciao a tutti, scusate sarò in controtendenza ma volevo comunque fare sentire la mia voce fuori dal coro. Io a Gardone c'ero in prima fila e sinceramente l'esibizione di apertura non mi è piaciuta... Prima cosa in queste occasioni in Kemper dovrebbe restare a casa e utilizzare solo strumentazione adeguata, secondo punto tanti passaggi volevano essere forse degli omaggi a Steve vai ma con un risultato abbastanza deludente... Perché non concentrarsi su ciò che viene bene invece di scopiazzare un chitarrista unico?? Un po' come i cantanti delle tribute band di Vasco... Un po' imbarazzante. Ero pronto a filmare qualche bel momento ma dopo poco ho riposto il telefono in attesa di Steve.... L'esperienza sul palco prima di questi artisti è comunque degna del massimo rispetto da musicista :-)
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di Fabio Cormio [user #50760]
commento del 23/10/2022 ore 16:05:03
rispetto il tuo punto di vista, che però mi colpisce molto e fatico a capirlo, non tanto sul discorso Kemper (anche se…) quanto su quello delle scopiazzature: Vai, come è ovvio, non voleva che il proprio show fosse preceduto da un set “clone” e infatti Gianni Rojatti vs Dang! rappresentava una proposta totalmente diversa
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di lolloguitar [user #48123]
commento del 23/10/2022 ore 19:41:13
riguardo al kemper non voglio aprire il solito dualismo analogico vs digitale, il digitale è comodissimo ed ha raggiunto livelli ormai professionali però io quando vado a sentire musica dal vivo voglio sentire un bel valvolare tirato, un rig come si deve! :-) sul discorso della "scopiazzature" fammi passare il termine (non è offensivo intendiamoci, tutti copiano qualcosa intenzionalmente o meno... se una cosa è bella e funziona viene ripresa sicuramente da altri), intendo che c'erano molti passaggi nelle parti di chitarra che si rifacevano alla tecnica ed ai passaggi di Steve Vai e sentiti proprio prima del concerto di Steve secondo me non ci stavano proprio. In un'altra situazione, un altro contesto, probabilmente avrei apprezzato di più l'intenzione.
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di Gigibagigi [user #49591]
commento del 23/10/2022 ore 20:56:19
Complimenti per riuscire a sentire la differenza tra un Kemper e un ampli.
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di lolloguitar [user #48123]
commento del 23/10/2022 ore 21:57:35
grazie :-) su una traccia probabilmente è difficile se usato bene. Dal vivo si, si sente la differenza!
Rispondi
di francesco72 [user #31226]
commento del 25/10/2022 ore 11:55:24
Ciao, non per fare l'avvocato difensore (di cui non hanno certo bisogno gli interessati), ma è normale che gli opener siano "in linea" con la guest star della serata. Ricordo ancora quando i Placebo, piazzati prima dei Metallica ad un Jammin' Festival di Imola, se ne andarono prima di aver finito la scaletta perchè loro per primi capirono di essere fuori contesto ed il pubblico non risparmiò bordate di fischi e disapprovazione. Però da qui a parlare di scopiazzature ce ne passa. Certamente se cresci all'ombra di un nume tutelare qualcosa ti rimane attaccato, ma a me i Dang paiono più orientati ad un elettro pop tipo Royal Blood che non al solismo di Vai.
Ciao
Rispondi
di Tubes [user #15838]
commento del 23/10/2022 ore 16:13:47
Volevo fare una domanda a Gianni. Innanzitutto complimenti per il tuo talento, il fatto di aprire i concerti di un certo Steve Vai non ha bisogno di ulteriori spiegazioni per capire a che punto si è evoluto il tuo linguaggio sullo strumento e infatti la mia domanda è tecnica e verte sull'utilizzo del Kemper. Anche io sono un possessore di questa straordinaria macchina, anche se ahimè le similitudini tra il mio chitarrismo e il tuo finiscono qui, ahahahahahah... Però mi interessa quando dici che tu colleghi la tua pedaliera nel send return di Kemper e poi aggiungi che così è comodo tenere tutti i pedali accesi. Poichè anche io ho una pedaliera diciamo top che utilizzo nel send return e sono tutte modulazioni di Strymon, ed è vero che nella modalità performance posso salvarmi infiniti rig e decidere in alcuni di questi di tenere uno slot aperto a favore del send-return. Però è lo stesso vero che non posso decidere all'interno della pedaliera esterna quali pedali debbano essere accesi oppure no. Mi spiego meglio: se nel send-return ci faccio passare la pedaliera esterna, il rig su Kemper rifletterà lo stato che la pedaliera mantiene al momento. Cioè i pedali tutti accesi, o tutti spenti o parzialmente accesi. Quindi se all'interno di quella performance ho bisogno di spegnere uno di quei pedali, lo dovrò fare manualmente. Non so se mi sono spiegato, il senso di questo post è che attraverso il send-return di Kemper posso solo selezionare la presenza o meno della pedaliera esterna, poi se parte dei pedali non servono li devo accendere o spegnere io... Mi farebbe piacere sentire il parere di un professionista come Rojatti proprio per approfondire la questione e mi spiace se il post può sembrare uno spot al Kemper, non lo è perchè ho anche configurazioni valvolari amatissime che adopero con soddisfazione, ma il digitale ha potenzialità enormi e questo digitale qui è il massimo per il professionismo. Concludo chiedendo ancora : nel send-return a dire il vero mi aspetterei di aggiungere solo effetti di ambiente, trovi che i pedali di drive lavorino ugualmente bene? Grazie!
Rispondi
di Gianni Rojatti [user #17404]
commento del 24/10/2022 ore 19:41:06
Ciao Tubes, grazie per il commento e la domanda interessantissima.
Abbiamo deciso che la pubblicheremo a parte, così assieme alla mia risposta potremmo coinvolgere le opinioni ed esperienze degli altri lettori!
Grazie e a presto!

G
Rispondi
di Tubes [user #15838]
commento del 24/10/2022 ore 21:50:20
Ottimo Gianni, vi aspetto allora !
Rispondi
di Cukoo [user #17731]
commento del 23/10/2022 ore 16:51:59
Che belle foto!
Rispondi
di pelgas [user #50313]
commento del 24/10/2022 ore 06:37:05
Che poi dal vivo ti accorgi che il grande chitarrista fa la differenza anche e soprattutto nelle piccole cose. Ho visto recentemente un concerto blues e lui un'ora e mezza non ha sbagliato una nota, non ha fatto una sbavatura di dinamica, non un clic un feedback un bending fuori posto, matematicamente esatto. Temo più potente di Robben Ford.
Rispondi
di Sykk [user #21196]
commento del 24/10/2022 ore 08:48:11
Meritatissimo.
Posso chiederti dopo un risultato di questo tipo che obiettivo si da un chitarrista del tuo calibro?
Io ho sempre pensato che se sapessi suonare come te, dal momento che in Italia non c'è il terreno giusto per diventare uno Steve Vai ed avere un pubblico vasto, forse punterei a creare un supergruppo... o forse mi sbaglio perché tanto ormai la gente ascolta la musica principalmente su Youtube e non ci si campa..
Rispondi
di Gianni Rojatti [user #17404]
commento del 24/10/2022 ore 19:39:31
Grazie! ...come detto nell'intervista spero di registrare a breve con i DANG! che al momento sono il mio "super gruppo" del cuore!
Poi, sto lavorando ad un mio Ep...tre, quattro brani che siano una fotografia di quello che amo e cerco nella musica.
Da ultimo, questa estate sono stato convocato per il progetto Police Deranged For Orchestra di S. Copeland...spero questa avventura continui e, in tal caso, non mancherò di raccontarvela qui su Accordo, da dietro le quinte.
Ecco, se metto a centro questi obiettivi...potrò dirmi felice
G
p.s. ...in realtà, quanto a super gruppo, sto incidendo una cosetta Top Secret cn Daniele Gottardo, ma è presto per parlarne...
Rispondi
di Gianni Rojatti [user #17404]
commento del 24/10/2022 ore 19:33:10
Ehi, grazie a tutti per i tanti commenti e apprezzamenti su suono, playing e video!
Rispondi
di Ernestor [user #46937]
commento del 25/10/2022 ore 16:57:0
Semplicemente: complimenti e massima stima!
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