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Amplificatori: abbiamo incasinato tutto?
Amplificatori: abbiamo incasinato tutto?
di [user #50760] - pubblicato il

Riflessione breve ma intensa riguardo a un ventaglio di scelte sempre più ampio e sempre più indecifrabile.
Quando ho cominciato a suonare (inizio anni '90), chi si approcciava alla chitarra e - di conseguenza - all'amplificazione, aveva di fronte a sé un percorso a tappe obbligate.
Step 1: combo piccolo a transistor, quasi sempre una sottomarca. Io fui fortunato a ottenere un Roland Dac-10... e ho detto tutto.
Step 2: combo a transistor un po' più grosso, per avere più volume e presentarsi dignitosamente a un primissimo live.
Step 3: primo combo a valvole.
Step 4: testa e cassa (se eri romantico), sistema a rack (se eri fighetto e volevi darti arie da pro).

Ovvio, ho semplificato. Ovvio, alcuni step potevano essere anche all'indietro, figli di brutte esperienze, ripensamenti e pentimenti sulla via di Canossa. Ovvio, ho dimenticato (per esigenze di sintesi) i sistemi con pre valvolare e finale a transistor o viceversa. Ovvio, mi sto riferendo a chitarristi (e quindi strumenti pensati per il) rock, hard rock, heavy metal. Ovvio, ho omesso di citare coloro che si attaccavano con la chitarra elettrica allo stereo o ci avevano l'amplificatore fatto dal cuggino con una scatola di scarpe.

Certo che oggi le variabili sono molte più di quelle che ti si paravano davanti trent'anni fa e sembra non esistere più un percorso così obbligato né, soprattutto, così codificato. Perché nel frattempo sono successe un sacco di cose: il transistor è stato percepito sempre meno come tecnologico e versatile e sempre più come un cugino povero, limitante e non in grado di restituire all'orecchio le sfumature con le quali noi, grazie alle nostre eccelse capacità, siamo in grado di colorare il nostro sound (sono autoironico, prima che qualcuno se la prenda). Il wattaggio del valvolare ha smesso di essere valutato con lo stesso metro che si usa per i genitali di un pornoattore, quindi il Fender Twin e gli enormi testa+cassa Marshall (e non solo) hanno certamente anvora oggi degli estimatori ma sono diventati meno ambiti, non tanto perché pesanti e ingombranti, ma soprattutto perché il quantitativo satanico dei decibel che sono in grado di emettere non conferisce più quello status di credibilità e professionalità di un tempo. Questo ha portato a un progressivo (comunque rapido) downsizing, al tutto sommato condivisibile motto di "bisogna tirare il collo alle valvole finali". Se io alla fine degli anni '90 ambivo a dominare il mondo a cavallo di un Mesa Dual Rectifier, ecco che nel 2005 guardavo al Vox AC30 e che oggi mi ritengo soddisfatto del mio vecchio Fender Champ 12 (peraltro godendo molto quando lo collego alla mia 2x12" con coni Greenback).

Amplificatori: abbiamo incasinato tutto?

Last ma tutt'altro che least, c'è il tema del digitale di ultima (ma facciamo anche penultima e forse pure terzultima) generazione, che consente di entrare direttamente in un impianto voce, oltre che ovviamente di chi si arrangia benissimo a casa sua senza necessitare d'altro che di una scheda audio da poche decine di euro e di un computer banalissimo. Sono pienamente consapevole della mia ignoranza riguardo a tutto ciò che è home studio, ma correva il 2011 quando vidi per la prima volta, in una sala prove che frequentavo all'epoca, un chitarrista che portava con sé solo la chitarra e un iPad con iRig (credo). Voglio dire, succedeva quasi dodici anni fa e in questo periodo è uscito di tutto, Kemper, Helix, Fractal, chi più ne ha più ne metta, tutto sempre più performante, sempre più credibile, e in qualsiasi fascia di prezzo... e quando dico qualsiasi intendo dire che esistono dispositivi che promettono meraviglia anche molto sotto i 100 euro.

Morale. Se ora dovesse arrivare da me un quattordicenne a dirmi "voglio cominciare a suonare la chitarra elettrica. Che amplificatore compro?", io rischierei di dare la più boomerosa delle risposte da boomer, roba da far impallidire i più buongiornissimi di tutti i kaffè. E voi, cari accordiani? Voi che risposta dareste?
amplificatori per chitarra curiosità musica e lavoro palchi e strumentazione
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di gibsonmaniac [user #21617]
commento del 04/11/2022 ore 08:28:05
valvolare da 20 - 30W tutta la vita cosi come e' sempre stato da piu' di 40 anni a oggi
Rispondi
di francesco72 [user #31226]
commento del 04/11/2022 ore 09:23:0
Mah, questo assoluto non è nella mia esperienza; mi rivedo e rivedo la cerchia dei musicisti che ho frequentato, più nella scansione dell'articolo: si iniziava col transistor da 30/40 w, proseguendo col transistor da 100 e chi poteva passava al valvolare da 100.
Il valvolare da 20/30W in realtà ha avuto un exploit più dell'ultimo lustro.
Ciao
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di Gigibagigi [user #49591]
commento del 04/11/2022 ore 08:35:24
Ammetto di essere un estremista, ammetto che che è una mia idea personalissima, e ammetto che raramente dico cose popolari, ma col Kemper (o fractal, o Helix o quello che volete) in circolazione... che senso ha pensare a qualcosa di diverso come "prima scelta"? A me sta bene che uno abbia Marshall, Mesa, Vox e quant'altro, ma prima non può non esserci un comodissimo e versatilissimo sistema digitale.
Vuoi per suonare ad un concerto (e ti attacchi subito al mixer senza pensieri), vuoi in sala prove (idem), vuoi in studio per registrare (e puoi fare anche il reamping, cosa che solo 10 anni potevamo solo sognarci) vuoi per fare pratica (ti attacchi alla scheda audio, in cuffia o coi monitor da studio, e non rompi le balle a tutta la famiglia/vicini suonando alla grande)... non ha senso tornare indietro, se non per qualche accanito nostalgico.
Mi pare un po' come chi ad inizio '900 irrideva chi utilizzava l'automobile dalla sella del proprio cavallo...
Rispondi
di Zoso1974 [user #42646]
commento del 04/11/2022 ore 09:35:41
Beh no... non parliamo di un mezzo di trasporto, ma di qualcosa che ha a che fare con l'estro artistico e le sensazioni.
A me il digitale trasmette solo freddo e morte dell'anima... :)
Non solo per il suono, ma proprio per il concetto in se... romanticismo zero.

Certo che se approcci alla strumentazione con l'idea sia solo un attrezzo di lavoro (è ci sono professionisti che lo devono fare) il discorso cambia. W il digitale.
Io però suono per passione... quindi cerco "attrezzi" che mi facciano godere.
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di pg667 [user #40129]
commento del 04/11/2022 ore 09:40:15
mmhhh... "attrezzi che mi facciano godere" è molto zozza come definizione!
Rispondi
di Zoso1974 [user #42646]
commento del 04/11/2022 ore 09:56:57
LOL! :o)))))
Rispondi
di Oliver [user #910]
commento del 04/11/2022 ore 11:47:25
Vero.
Però gli oggetti che possono far godere possono anche far soffrire, e parecchio.
Se poi sei alle prime armi, anche peggio.
Rispondi
di yasodanandana [user #699]
commento del 06/11/2022 ore 00:31:56
a proposito di "prima scelta", riesce qualcuno che inizia a suonare la chitarra elettrica a farsi un proprio suono e crearsi un proprio stile con un sistema digitale evoluto di quelli sopra menzionati.
Per adesso conosco solo gente che ha imparato e suonerebbe con gli ampli convenzionali, ma suona col digitale per praticità
Rispondi
di Guycho [user #2802]
commento del 04/11/2022 ore 08:35:5
Gli ampli ultrapotenti erano necessari un tempo.
L'amplificazione per chitarra segue l'evoluzione degli impianti di PA.
Rispondi
di Ampless utente non più registrato
commento del 04/11/2022 ore 08:47:03
Per cominciare a suonare c'è di bello che oggi non c'è bisogno di avere alcun ampli..
io se dovessi dare una dritta ad un ragazzino che vuole intraprendere la strada senza investire capitali , gli direi se hai già un pc o un Mac, scaricati dei plugin e per iniziare a suonare uno strumento come la chitarra, per me e sottolineo per me, come inizio sono più che validi, altro che quando iniziai nel 90 con la chitarra collegato ad un vecchio hi-fi prestato da un amico;)
Rispondi
di swing [user #1906]
commento del 04/11/2022 ore 08:56:13
Leggendo l'articolo mi è sembrato di ripercorrere tutta la mia storia di chitarraio da 4 soldi dall'inizio: al negozio dove comprai la mia prima simil strato mi affibiarono a corredo un amplificatore che era più da tastiera che da chitarra, ma aveva anche il canale distorto. Passai poi dal primo insegnante, che mi attaccò la mania delle testate valvolari, ma per come suonavamo noi, coi volumi a 2 in sala prove, ne cambiai a camionate senza mai trovare quello giusto. Ad un certo punto mi svendettero un Roland Jazz Chorus 55. Poi ritirai fuori l'ormai vecchio POD XT col quale ho capito che entri nel mixer e non ci pensi più. Mi piace guardare le recensioni degli ampli a valvole, ma credo che PER ME ormai il digitale, sia l'unica strada.
Rispondi
di Simo6891 [user #61984]
commento del 04/11/2022 ore 09:01:46
Ti sei dimenticato un pezzo dell'evoluzione, mi compro il Marshall/Mesa/Ampli Boutique da millemila watt e ci schiaffo davanti un bell'attenuatore di potenza.
Rispondi
di francesco72 [user #31226]
commento del 04/11/2022 ore 09:18:54
Visto il panorama attuale, anch'io consiglierei una macchina digitale: nella fascia tra 250 e 300 euro si trovano macchine già valide e che, oltre agli ampli, contengono anche una sfilza di effetti. Sono performanti ed aiutano ad iniziare a capire come suona il tal ampli o scatolotto a pedale. Non da ultimo fanno da scheda audio.
Ciao
Rispondi
di MTB70 [user #26791]
commento del 04/11/2022 ore 09:27:39
Roland Dac...io avevo il 15, quello coi quattro coni minuscoli al posto di uno decente...ma vuoi mettere? C'erano tre dicasi tre effetti digitali inclusi...;-)

Io sinceramente non saprei cosa consigliare, perche' per dirla tutta il mio istinto mi dice di prendersi un piccolo valvolare ma buono (poi spiego perche'), ma mi sentirei a disagio perche' consiglierei una spesa maggiore e poco flessibile, quando un musicista all'inizio cambia idea e gusti ogni tre mesi, come quando da bambino ti chiedono che lavoro vuoi fare. In quel senso, meglio una qualche soluzione digitale che ti dia un ventaglio di opzioni a relativamente basso costo, e capisci cosa vuoi.

Pero' - e vengo alle ragioni di cui sopra, lasciando da parte il confronto sonoro per una volta - per me il digitale non puo' essere un punto di arrivo perche' induce ad una certa superficialita' e svaluta le cose...si tende a diventare bulimici e guardare a tutto come facile, e non si approfondiscono le sfumature. A me un combo valvolare ha fatto migliorare di brutto tocco e dinamica...perche'? Perche' il suono e' quello, e se vuoi tirarci fuori una sfumatura diversa ti devi ingegnare, non e' che basta cambiare patch e via che si va. Per progredire dobbiamo renderci la vita un pelo piu' difficile, semplificarcela sempre e' una scorciatoia molto di moda ma che non porta mai ad un beneficio di lungo termine.
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di fa [user #4259]
commento del 04/11/2022 ore 09:38:14
Ciao, penso che oggi con l’accesso alle informazioni on line, un quattordicenne ne sappia più di noi e si comprerebbe una simulazione per suonare con il laptop! I tempi sono cambiati…. Ciao!
Rispondi
di Oliver [user #910]
commento del 04/11/2022 ore 11:49:51
Non ne sarei così sicuro.
Le nuove generazioni, anche se nate col cellulare in mano, non sono capaci di cercare le informazioni sul web. E non dico che siano semplicemente pigri (che è verissimo): proprio non sanno cercare.
Lo dico per esperienza diretta.
E moltissimi dei post su People lo confermano.
Rispondi
di pg667 [user #40129]
commento del 04/11/2022 ore 09:38:41
quasi tutti i commenti sopra il mio consigliano sistemi digitali moderni o direttamente plugin.

io a 16 anni (quindi quasi 25 anni fa) iniziai ad usare una ZOOM 505 a casa ed in sala, la conoscerete un po' tutti: nonostante le poche impostazioni ed i pochi parametri riuscire a fare un suono decente era assai difficile e non tanto per i limiti dell'oggetto quanto per la poca esperienza e la difficoltà nello sfruttare a pieno l'oggetto.
in tempi recenti di quando in quando la riutilizzo per le registrazioni di alcuni puliti.
ed un percorso simile l'ho fatto che il vecchio Digitech GSP 21 Legend, che uso come multieffetto per il pre.

a differenza di questo un ampli classico è MOLTO più facile da usare secondo me.

i plugin invece per un novizio possono essere addirittura peggio: non sono mai plug & play, c'è sempre da smanettare con impostazioni varie o da dover scaricare aggiornamenti della scheda (sempre che se ne possegga una adatta) o magari ASIO4ALL, poi vanno configurati, impostata la latenza e non è detto che poi funzionino al meglio.

io dopo un aggiornamento del software della scheda audio ho passato una settimana a fare prove solo per riuscire di nuovo ad avere una latenza accettabile, salvo poi dover tornare alla versione precedente e non riuscire comunque a riconfigurare il tutto come prima.

per me per iniziare un ampli a transistor con qualche effetto integrato è la soluzione migliore: quando ho voglia di suonare non mi va di dover fare un corso di informatica o passare 2 giorni a settare un suono che poi magari neanche mi convince, voglio accendere l'ampli e suonare!
Rispondi
di Oliver [user #910]
commento del 04/11/2022 ore 11:53:51
Vero. La serie Katana della Boss sembra nata proprio per questo.
Rispondi
di BlackCat [user #59512]
commento del 04/11/2022 ore 17:55:38
pg667 condivido in quanto, benché abbia abbondantemente superato gli anta, mi trovo a (ri)vivere questa "fase adolescenziale".
Premetto che ho ripreso in mano la chitarra dopo venti anni di pausa, e che di informatica non sono proprio a digiuno visto il quotidiano uso per lavoro e fino a qualche anno fa a un livello quasi "pro" per diletto.
Dicevamo, ho ripreso la chitarra ripartendo praticamente da zero. Suonando in casa e volendo sperimentare il mondo a me sconosciuto dell'effettistica, optai per una abbastanza economica pedaliera multieffetto di quelle con tutto dentro, suonabile in cuffia, nell'impianto di casa, sul pc.
Dopo un annetto e complice la licenza di Cubase compresa nel prodotto, provo a sperimentare il programma: millemila opzioni da settare, asio, latenze... che mal di testa! Tutto bello eh, ma se quella mezz'ora al giorno che posso dedicare allo strumento la passo fra settaggi&Co, io quand'è che suono?
È andata a finire che è un paio di mesi che non tocco manco più il multieffetto; ho preso un combo transistor anni '90, 15watt con solo due canali più riverbero ;-)

Sul consiglio da dare al quattordicenne, direi innanzitutto di sfruttare la mole di informazioni che si possono reperire oggi anche stando seduti a casa, e capire innanzitutto cosa lo stuzzica, perché se una cosa ti stuzzica ti invoglia ad andare avanti. Ma il combetto con qualche effetto base e pochi semplici settaggi rimane un passepartout in ogni situazione.
Rispondi
di irmo [user #17391]
commento del 04/11/2022 ore 09:42:52
A mio avviso quando, partendo da zerissimo si inizia a suonare la chitarra elettrica poco o nulla si sa di tecnologia ed e' pure importante avere sott' occhio i vari pochi parametri importanti che fanno il suono. Eq, gain, riverbero E BASTA. ( e possibilita' sonore offerte dalla chitarra che comunque non sono poche ) . Meglio scervellarsi tra accordi scale e diteggiature . Consiglierei quindi un normalissimo combo sui 20 watt , a transistor che al giorno d'oggi possono ben competere con le valvole e costano parecchio meno . Per giocare al pro c'è sempre tempo e di certo in cameretta o in sala prove ( che gia' è un traguardo x un principiante) basta e avanza.

Rispondi
di Zoso1974 [user #42646]
commento del 04/11/2022 ore 09:48:56
Personalmente non consiglierei un sistema digitale complesso ad un neofita per il semplice motivo che avere 2 milioni di suoni/variabili/configurazioni in gioco sarebbe un grosso freno alla crescita dello stesso.
Forse, se esiste, un piccolo combo digitale sì... con suoni credibili e pochi/niente effetti sarebbe la soluzione migliore per avere un buon sistema da casa e qualcosa che non distolga la mente dallo studio dello strumento.
In alternativa, il buon vecchio combo a transistor se parte proprio da zero, o un piccolo valvolare se è già un minimo sgamato.
Rispondi
di Fabio Cormio [user #50760]
commento del 04/11/2022 ore 09:52:48
La penso allo stesso modo. Io per esempio non ho proprio nulla contro il digitale, ma lo trovo poco immediato e offre troppe variabili che richiedono tempo per essere esplorate
Rispondi
di Ampless utente non più registrato
commento del 04/11/2022 ore 10:37:36
Secondo me c'è un po' di confusione nella domanda e bisogna fare chiarezza, perché un conto è dire che si nomina l'amplificatore, un conto è dire un giovane chitarrista decide di iniziare a suonare e per cui è implicito che non sappia fare nulla e parta da 0..
poi non è detto che una passione nasca e debba continuare, per cui se si ha già una piattaforma casalinga come un pc o Mac, perché andare a spendere soldi se non si sa come andrà a finire?
Perché per fare un riff come Smoke On The Water o Sweet Home Alabama non si può impararlo con un plugin?
Io ho imparato a fare Smoke On The Water con un a Eko collegata ad un mixer che asua volta era collegato ad un hi-fi che mi fu prestato da un amico, se non fosse scattata la scintilla mia madre non avrebbe comprato a me un amplificatore come fece poi in seguito, idem mio figlio, se un giorno vorrà iniziare gli comprerei una chitarra ma non un ampli
Rispondi
di Oliver [user #910]
commento del 04/11/2022 ore 12:00:0
Dipende da come si presenta il digitale.
Se parliamo di plugin, IR, software vari e sistemi complessi... vade retro: anche per una persona con una discreta esperienza la complessità e la vastità delle opzioni distraggono e scoraggiano qualsiasi approccio.
Ma se rimaniamo coi piedi per terra e ci troviamo davanti un bel combetto, leggero, con quelle quattro-cinque simulazioni carine e quattro-cinque manopoline da spippolare... epifania! E risparmio di soldi e tempo.
Se poi diventiamo più sofisticati, esistono anche soluzioni come i Fender Tone Master: digitalissimi ma difficili da distinguere dalla real thing.
Rispondi
di Fabio Cormio [user #50760]
commento del 04/11/2022 ore 12:05:07
Ciao, mi riferivo a sistemi tipo Kemper/Helix/Fractal e a software, IR etc. Io stesso suono in casa con un piccolo Yamaha THR che fa egregiamente il suo dovere ed è semplicissimo da usare
Rispondi
di Oliver [user #910]
commento del 04/11/2022 ore 12:22:47
Capisco. Io mi riferivo ai quattordicenni.
Rispondi
di OliverJR [user #60182]
commento del 04/11/2022 ore 12:54:41
Concordo in toto. Affrontare un qualsiasi modeler, economico o no, non è per nulla una passeggiata per chi ha già esperienza. Per chi non sa cosa sta facendo non parliamone neanche, e non è il modo giusto di impararlo secondo me. C'è troppa scelta e troppa possibilità di fare danni (sonori). Io come papà Oliver andrei su un katana. Ma anche per me, non solo per un novizio. Se fossi senza strumentazione ora come ora prenderei un prodotto di quel tipo.
Rispondi
di endyamon [user #35616]
commento del 05/11/2022 ore 17:29:22
Io non sono molto d'accordo. Digitale non vuol dire necessariamente complesso (soprattutto con il mercato attuale) e giovane non vuol dire incapace (non vedo perchè, oltre allo strumento, un giovane non possa imparare anche i parametri delle configurazioni digitali o venire frenato nella crescita).
I giovani sono cresciuti con tablet e cellulare e credo che siano assolutamente a loro agio a smanettare nel mondo digitale. In base alla mia esperienza, il panico quando ci sono due manopole in più del previsto l'ho letto solo negli occhi dei musicisti meno giovani.
Rispondi
di TidalRace [user #16055]
commento del 04/11/2022 ore 09:58:36
Se l'adolescente chiede "che amplificatore compro?" è già esclusa la possibilità di proporre plugin per PC o Mac, che potrebbe comunque avere anche gratuitamente. In questo caso non avendo presumo intenzione di suonare subito con un gruppo basterebbe un piccolo amplificatore a transistor o valvolare da pochi watt, se invece volesse subito fare casino, dovrebbe salire un po' di potenza, ma proporre una macchina come il Kemper, con quello che costa, a chi si approccia come novizio, mi sembra leggermente eccessivo.
Rispondi
di Shoreline [user #20926]
commento del 04/11/2022 ore 10:43:21
DA FELICE POSSESSORE DI UN MARSHALL STUDIO JCM800 UN LANEY LH20 UN GURUS AMP E ORANGE MICRO DARK TERROR AMMETTO CHE SAREI ANCORA PIU FELICE SE POTESSI USARLI PIU SPESSO ANCHE IN CASA MA E' DIFFICILE SENZA ATTENUATORI E CMQ MIA MOGLIE ROMPE LE PALLE QUINDI LI USO SOLO IN SALA CON GLI AMICI QUINDI AMMETTO CHE QUELLO CHE USO DI PIU PER ESERCITARMI NEGLI ULTIMI DUE ANNI NON E' ALTRO CHE UN NUX MIGHTY PLUG PAGATO SUI 70 EURO CHE E' FANTASTICO. IL MICRO DARK LO USO ANCHE IN SALA ATTACCATO A UNA 2X12 E CON UN DELAY AL SEND RETURN...E MI DIVERTO LO STESSO...HO GIA DETTO TUTTO..
Rispondi
di BizBaz [user #48536]
commento del 04/11/2022 ore 10:44:18
Al quattordicenne novello non potrei che consigliare un combo analogico/digitale che suoni bene a volumi contenuti e in cuffia, che contenga diversi suoni ben fatti e alcuni effetti essenziali, che abbia un ingresso per le basi e che all'occorrenza possa sostenere anche una piccola jam session tra amici (ovvio, tipo garage band, senza pestare troppo): quindi un Roland Cube 40 (è uscito di produzione da poco ma se ne trovano a buoni prezzi sull'usato) o un Boss Katana 50, anche prima serie (che è un po' meno semplice e richiede un po' più di esperienza per essere sfruttato a dovere). Entrambi si portano a casa senza svenarsi e danno una buona idea delle possibilità che offre la tecnologia musicale al giorno d'oggi. Eviterei quindi valvolari anche piccoli e sistemi digitali complessi: il mercatino è stracolmo di gente che dando retta al cugino compra roba che non sa o non può usare
Rispondi
di redfive [user #41826]
commento del 04/11/2022 ore 10:50:07
Thr 10, prima.versione nel mio caso, ma anche similari ( vedi katana ad esempio).
Immediato, facile da settare come un ampli, ha effetti basilari ma colorano il giusto, suoni credibili a volume da cameretta, se vuoi usi le cuffie e ha ingresso audio per lettore esterno o ti attacchi al PC tramite USB.
Quando voglio suonicchiare o imparare un pezzo su una base è la cosa più comoda e immediata che ho in casa...
Rispondi
di ericmek [user #14507]
commento del 04/11/2022 ore 11:48:27
Secondo me, per iniziare, l'ideale sarebbe un sistema tutto in uno che ti permetta di avere diversi suoni decenti, semplice da collegare, regolare ed usare. Oltretutto non tutti hanno la possibilità di suonare negli orari più consoni o ad alti volumi, quindi l'uscita cuffie e un ingresso aux o una porta USB sono utilissimi. Con un piccolo combo modeling, stile Boss Katana, Yamaha THR, Roland Cube in una manciata di manopole hai tutto quello che ti può servire per studiare, sperimentare e capire che cosa ti serve senza complicarti la vita e senza grossi costi. Quando si è all'inizio i gusti cambiano spesso o sono molto variegati e non si ha esperienza, si ha voglia di sperimentare, ma non si sa cosa effettivamente serva o come funzionino i vari parametri. Poi hai tutto il tempo di comprarti un valvolare all'osso, una portaerei digitale... per non parlare di una chitarra acustica! ;)
Rispondi
di PierluigiMaisto [user #20005]
commento del 04/11/2022 ore 11:59:57
Le mode passano, i valvolari restano.
Rispondi
di RedRaven [user #20706]
commento del 04/11/2022 ore 12:04:39
Per iniziare a suonare la risposta è un 20-40W a transistor o modeling digitale. Valvolare è figo ma "per iniziare" di norma ha un budget che per un valvolare non ci stanno. Poi dopo uno-due anni prendi un valvolare sapendo anche meglio di che tipo (fender, marshall, altro..)
Rispondi
di tylerdurden385 [user #30720]
commento del 04/11/2022 ore 12:08:40
Io credo che consiglierei ad un neofita di prendere uno di quegli ampli da 20 o 50W al massimo con gli effetti integrati, per imparare a capire la differenza tra Delay e Reverb ecc.
Se parti con un sistema digitale del tipo scheda audio più PC/Mac, intanto devi sapere come settare i vari parametri e, soprattutto, non lo so se tutti i genitori possono permettersi di acquistare la roba che serve. Immagino che la maggior parte della gente possieda a casa un pc datato, delle normali casse Logitech e non ne capisca mezza di schede audio esterne e plug-in, ivi inclusi i figli. Inoltre, se non suoni con un cono, come fai a sviluppare il controllo della dinamica? Il resto dei sistemi non li prendo nemmeno in considerazione, dato che costano tanto e presuppongono un livello di conoscenza del "reale", che credo sia incompatibile con il profilo di un ragazzino alle prime armi. Ed in tutto questo per me, perdonate la bestemmia, nel frattempo è bene farsi le ossa anche un'acustica.
P.s: ma poi, senza ampli, come fai a suonare in gruppo nello scantinato dello zio? Sti ragazzini li vogliamo far suonare insieme o dobbiamo crescere una generazione di chitarristi da cameretta, che caricano solo video su YouTube?
Rispondi
di BizBaz [user #48536]
commento del 04/11/2022 ore 12:22:46
Considerazione finale molto giusta
Rispondi
di ericmek [user #14507]
commento del 04/11/2022 ore 14:37:56
Tutto giustissimo.
Rispondi
di BBSlow [user #41324]
commento del 04/11/2022 ore 13:12:30
Il mio primo ampli si chiamava "Honey", era un transistor che millantava 40w ma anche col gain a 10 non distorceva mai... :) In compenso aveva un bel cono da 12", che raramente ho visto, poi, anche in ampli ben più stimabili. Ovviamente, lo comprai perché era l'unico che potevo permettermi, e allora -parliamo dei primi anni '80- l'alternativa all'ampli era... l'ampli dello stereo :) .
Un ragazzo che cominciasse, oggi, a suonare la chitarra, ha senz'altro più alternative, alcune anche a buon mercato, quando non gratis. I social, tra l'altro, favoriscono moltissimo anche l'accesso all'usato, ampliando moltissimo le possibilità di ricerca.
Cosa consiglierei, personalmente? Di cominciare a "capire" cosa si vuole suonare, e come; da quello, poi, dipenderà anche la scelta del resto. Però secondo me è fondamentale che si inizi con un ampli: capisco che il mondo dei plugin in cuffia e nelle casse del pc è senz'altro più allettante e facile da raggiungere, ma è importante che un giovane cominci a capire che il suono è una cosa che si diffonde, che si non "sente" solo con le orecchie; ed è altrettanto importante che impari a gestire il "suo" suono girando quelle manopoline, smanettando sui selettori. Il progresso oggi mette a disposizione dei neofiti (ma anche nostra: a casa, oggi, suono con un Cube, senza stare a farmi troppi problemi...) una serie di amplificatori, economicamente abbordabili, che possono fornire a un ragazzo moltissime possibilità di svariare tra generi e sonorità diverse, e di cercare il suono più vicino al suo ideale senza doversi svenare a comprare pedali e accessori vari. Perciò gli direi, all'inizio, di cercarsi un Cube, un Katana, un THR: con uno di questi (e altri che magari ho dimenticato) potrà andare avanti per un bel po', e capire a cosa servono determinati effetti / parametri / regolazioni, e come usarli.
Poi, una volta che il padawan ha capito come funziona la Forza, potrà orientarsi su qualcosa di più specifico, più performante per la musica che intende suonare, per il suono che vuole ottenere, per l'uso che dovrà farne; a quel punto, i parametri di scelta saranno cambiati, e più precisi. E potrà scegliere come meglio crede tra bit, plugin, valvole e transistor.
Rispondi
di WATERLINE [user #51250]
commento del 26/01/2024 ore 22:38:09
Ciao, ho ritrovato questo post proprio facendo una ricerca sugli ampli honey. Un mio amico ha il cono dell'honey come il tuo. Sai per caso marca ed impedenza?
Rispondi
di Ros_Cjarnia utente non più registrato
commento del 04/11/2022 ore 13:50:42
Fender. Blues. Junior.

....(o in alternativa un ottimo Bassbreaker 007,con 250/300€ un usato te lo porti a casa)
Rispondi
di theoneknownasdaniel [user #39186]
commento del 04/11/2022 ore 15:18:48
Non posso che essere d'accordo, anche settando l'eq male suonano sempre bene. Li possiedo entrambi e sono i miei ampli preferiti!
In alternativa un Orange Terror Stamp, via, collegato ad una 1x12 fa abbastanza casino e suona bene.

Ricordo ancora quando acquistai il Tube50 della Hughes&Kettner, ero alle prime armi come chitarrista e non capivo ancora bene come ottenere un suono decente. Cambiata la chitarra, lasciato fermo l'ampli, ecco che poco alla volta mi era sempre più chiaro che il suono che mi piaceva aveva meno effetti - e che per il funk non servivano gli auto-wah ma solo una strato come si deve ed una bella mano. Cambiate le finali qualche anno fa, mi fa ancora compagnia e mi regala ancora tante belle soddisfazioni, soprattutto sui suoni più "moderni".

Oggi i digitali sono fantastici per chi sa come usarli, per chi è alle prime armi meno sono i controlli e meglio è, così si può dedicare di più al divertimento e meno alla frustrazione.
Rispondi
di SysOper [user #10963]
commento del 04/11/2022 ore 15:46:52
Senz'altro uno Spark, per quello che offre oltre ad amplificazione ed effettistica.
Come espresso anche in altri commenti, un valvolare di bassa potenza potrebbe essere un'opzione per certi versi più "formativa", ma un quattordicenne con quel tipo di approccio probabilmente non verrebbe proprio a chiedere un suggerimento
Rispondi
di Fabio Cormio [user #50760]
commento del 04/11/2022 ore 15:53:4
Interessanti osservazioni (sia sullo Spark sia sull’atteggiamento del quattordicenne)
Rispondi
di Farloppo [user #27319]
commento del 04/11/2022 ore 16:21:05
Step 1: Mega GL20 (un combettino cinesissimo)
Step 2: Randall G75 (combo transistor dignitoso ma pesantissimo, si parlava di più di 30 kg per un transistor 1x12!)
Step 3: Marshall JCM2000 DSL401
Step 4: testate e casse che uso ancora (se su un ampli ho più di 6 manopole mi viene l'ansia).
Rispondi
di Sykk [user #21196]
commento del 04/11/2022 ore 17:02:53
io dal 2005 circa ho passato:
1) combo transistor
2) combo digitale
3) testa valvolare + 2x12 + rack ambienti + pedalini vari
4) pedaliera digitale

Ammenicoli digitali ne ho avuti un po' ma solo da un paio di anni hanno sostituito l'ampli e i pedalini e non sono pentito, ed è proprio ciò che consiglierei a un neofita.
L'unico problema è che è più facile usarli se prima hai avuto la robba vera.

Mi dispiace per chi non riesce a fare la svolta, ma semplificano la vita e non si perde nulla in fatto di suono, chiaramente parlando di situazioni amatoriali, dove anzi spesso il suono è migliore così.
Rispondi
di dogbaloo [user #55214]
commento del 04/11/2022 ore 17:08:2
Ad un giovane chitarrista consiglierei subito un Fender twin o un jcm800 con la sua 4x12 rigorosamente tirati a 3/4 perché bisogna far lavorare le valvole.
Scusatemi ma sono un romanticone
Rispondi
di Gigibagigi [user #49591]
commento del 04/11/2022 ore 17:33:49
Hai ragione, ma secondo me è importante non sottovalutare anche l'Hiwatt DR205, che con 200 watt contribuisce alla romanticheria meglio di una candela accesa e un secchiello con lo champagne.
Rispondi
di E! [user #6395]
commento del 04/11/2022 ore 20:07:49
E' importante non sottovalutare nemmeno un buon otorino..
:-D
Rispondi
di sombrerobianco [user #8769]
commento del 04/11/2022 ore 20:20:18
Io suono sempre col jcm800 e 3 pedali…sono cresciuto negli anni 80
I sistemi digitali li trovo troppo complicati, a me servono 3 suoni e stop odio entrare in menù vari e poi di solito abbiamo 15min per fare il soundcheck ed io col mio set up ci rientro alla grande!
E poi nei locali non sai mai che pa trovi: spesso roba scadente e quindi non si riesce mai ad avere un risultato sicuro.
Mi piacerebbe avere un sistema più leggero, ma senza rinunciare alle valvole, pensavo ad un pre facile tipo soldano sp77 quindi 4 manopole e non mille menù digitali ma poi c’è sempre il problema del finale e si finisce ad arrivare al peso della testata per cui mi tengo la 800 e amen.
Alla base di tutto c’è che a me piace suonare non ricercare il suono effetti ecc ho poco tempo a disposizione per la musica e quindi voglio solo mettere il cavo e suonare

Rispondi
di Jumpy [user #1050]
commento del 04/11/2022 ore 18:23:57
Sono stato fortunato, molto fortunato... mi son fermato allo step1 :D
Nel 1995 presi un Peavey studiopro 110.
Già all'epoca avevo capito che per un amatore, la corsa agli armamenti con ampli formato frigorifero imbottiti di valvole aveva poco senso: in un contesto piccolo, cioè il 90% delle situazioni per un non professionista, erano inutili, se non addirittura di intralcio.
Mi piace poi il suono dei piccoli combo spinti ad alto volume, tanto, nel pub sotto casa bastano ed avanzano, in piazza per la sagra della salsiccia si microfonano e ci pensa il PA:
Da praticone che sono l'avvento del digitale per me è stato il top, fino a prima della pandemia andavo a suonare con valigetta/flight con dentro la Firehawk FX e la chitarra: in diretta nell'impianto e mi facevo riservare una spia per sentire "vicino" il mio suono.
Ad un quattordicenne dei giorni nostri, consiglierei di prendere una soluzione integrata (tipo katana) e poi, più in là o un piccolo ampli (110, 112 massimo) mangiapedalini o direttamente un modeler (ormai si trovano per tutte le tasche e, se non sbaglio, i katana han anche una modalità "finale di potenza" per collegarci direttamente un modeler)
Rispondi
di tau [user #971]
commento del 04/11/2022 ore 18:32:17
C'è stata la fase Semivalvolare, tutti a comprare e rivendere i valvestate. io ancora ho a prendere polvere il Fender Roc Pro 700, 65W mono cono. Mi fa piacere che ancora si trova in vendita a più di quanto lo pagai io.

E ricordo che gli ampli a Transistor venivano osteggiati....tranne i Roland JC perchè li usava anche gente famosa. poco importa se gli utilizzatori famosi usavano quelli ad alto wattaggio solo per il suono pulito, tu con il tuo jc40 eri comunque tra i salvabili.


Rispondi
di alexzanoli [user #12254]
commento del 11/11/2022 ore 09:28:32
Scusa mi spiegheresti per favore la faccenda del wattaggio dei jc 40? Ne avevo uno da ragazzo e non pesava più del normale. Qualche tempo fa ne ho trovato uno pesantissimo e il suo proprietario diceva che dipendeva dal trasformatore, ma senza spiegarmi il perché della differenza. C’entra con quello che dici tu? Scusa la domanda offtopics. Grazie.
Rispondi
di brozio77 [user #10423]
commento del 04/11/2022 ore 19:20:05
Ad un ragazzo che inizia, non consiglierei mai macchine digitali evolute, troppi parametri da comprendere e tante variazioni per cui è difficile poi trovare suoni almeno decenti. Io direi un combo transistor sia tradizionale che modelling ma non con milioni di opzioni. Personalmente sugli step chitarristici son partito con chitarra attaccata allo stereo, poi roland jc20 quello coi due coni piccini, combi a transistor marshall, combi valvolari ed adeaso son di nuovo con i combi a transistor perchr mi ero rotto della manutenzione valvole. Ho da anni un marshall avt20 a cui attacco cassa esterna da 12 con il mio amato g12-t75 made in uk
Rispondi
di Mm utente non più registrato
commento del 04/11/2022 ore 20:27:47
Vado controcorrente,a un giovane chitarrista consiglierei un 100 watt due canali,così impara a sfruttare le dinamiche e concentrarsi sulla esecuzione,pochi fronzoli insomma e tanta mano...si 100 watt sono esagerati ma anche a basso volume hanno una dinamica e un timbro unici,questione di fisica.
Con un digitale finirebbe per smanettare di continuo i parametri senza capire cosa fanno nella realtà le.macchine reali.
Rispondi
di bulgi81 [user #45146]
commento del 04/11/2022 ore 20:31:05
Un ragazzino che inizia oggi deve puntare ad un sistema digitale. Ma per arrivare a capirne bene il funzionamento è necessario passare per un amplificatore e pedalini. Per cui il percorso secondo me deve essere:
1. Combo transistor di media potenza (40-50 watt) già sufficiente per piccoli live, accompagnato da qualche pedalino economico (accordatore, overdrive, chorus, delay)
2. Sistema digitale compatto di fascia media (tipo Ampero, PodGo, Zoom, Mooer ecc...), per prendere confidenza con modo di pensare di queste macchine
3. Se si arriva ad un livello semi professionale, si può scegliere se passare a un ampli a valvole da 20-30 watt e pedali migliori, oppure ad un sistema digitale avanzato (Helix, Fractal, Kemper ecc...)
Rispondi
di Ernestor [user #46937]
commento del 04/11/2022 ore 21:15:31
Se la domanda si rivolge solo a un giovane all’inizio, ho una formuletta di 10 punti messa a punto nel tempo dall’esperienza con i neofiti, che tiene conto di alcune esigenze della persona e della famiglia.
1) versatile
2) trasportabile/non troppo ingombrante
3) adatto per studiare in casa
4) adatto per fare prove o studiare con altri musicisti
5) adatto per qualche gig
6) che si possa collegare al pc/scheda audio
7) possibilità di ascolto in cuffia
8) possibilmente bluetooth o aux per basi
9) economico
10) suono credibile
Quasi tutti i punti sono coperti da un buon combo digitale, di potenza sufficiente, 40-50w, Fender, Boss, Line6, ecc…
Questo perché un giovane all’inizio ancora non sa quanto il suonare lo coinvolgerà e quanto a lungo continuerà, che esigenze potrebbe avere in futuro, se finirà a suonare in cameretta, online, con gli amici, scuola di musica, conservatorio, pub, Xfactor, Coacella, ecc.
Con un digitale può sperimentare un suono decente e adatto a diversi stili, ha di solito gli effetti più diffusi senza dover acquistare pedali o pedaliere ulteriori; a volte anche un looper. Funge da scheda audio per il pc, spesso con DAW in bundle.
Ripeto, si tratta di esperienze reali, collezionate nel tempo con prove e aggiustamenti. Per i miei allievi hanno funzionato, e comunque non si tratta di regole rigide, solo un po’ di esperienza e di buon senso.
Per un paio di anni andrà benissimo, se l’allievo/allieva si appassionerà, molto probabilmente poco dopo esplorerà sia il mondo delle pedaliere digitali, come pure probabilmente sarà attratto dal valvolare e quasi sicuramente acquisterà l’uno e l’altro e tutto quello che la GAS gli suggerirà. Se però si stancasse presto non avrà speso/fatto spendere troppo alla famiglia.

PS: piccola bio personale, ho iniziato con il digitale ante litterm e i frigoriferi nei primi ‘80 evolvendo il rig fino al 2001, ho suonato per lavoro una decina d’anni, poi ho abbandonato il professionismo e mi sono sempre più spostato sul tradizionale. Oggi suono con due piccoli ma ottimi combo valvolari dry/wet, con pochi effetti; dalle centinaia di patch di allora, oggi uso soltanto riverbero, tremolo, delay e un phaser e compressore mxr vintage, spinti con un drive keeley e un fuzz face.
Rispondi
di Aleon [user #52859]
commento del 04/11/2022 ore 22:31:09
Sconsiglio vivamente di partire da sistemi digitali. Ricordo ancora oggi il mio primo amplificatore, ( Peavey Vypyr 30) combo digitale dotato di una valanga di effetti , troppe cose che messe in mano ad un neofita creano solo confusione e in alcuni casi sconforto a causa del pessimo risultato che ne veniva fuori dall'errato utilizzo. Poi un giorno (dopo 8 anni di continuo utilizzo )decisi di venderlo e di acquistare il mio primo amplificatore "serio" ,un Fender Champion 100 con annessi pedalini analogici e fu proprio in quel momento che inizia a capire come usare gli effetti di modulazione e ritardi. Morale della favola ? Per chi inizia (e in alcuni casi non solo ),oggi mi sento di consigliare comunque un ampli solid state dal wattaggio modesto e di costruirsi il proprio suono attraverso la pedalanza varia .
Rispondi
di alexus77 [user #3871]
commento del 05/11/2022 ore 01:51:21
Haha, troppo vero. Il mio primo un Dean Markley da una 15ina di watt che per distorcere tiravo a palla e poi coprivo con un paio di cuscini.
Comunque consiglierei sempre un piccolo combo valvolare. E' buono imparare con qualcosa di semplice che ti forza ad imparare a usare le dita. Era cosi' anche nei primi anni 90 in fondo, potevi affogare il suono in un'accozzaglia di effetti e suoni digitali, che tra pedali e rack c'era fin troppa scelta... ok, non c'erano i soldi, ma questa e' un'altra storia
Rispondi
di BlackCat [user #59512]
commento del 05/11/2022 ore 15:27:47
Probabile fosse il Dean Markley K-15, lo stesso col quale ho iniziato io a metà anni '90. Il drive era di tipo on/off, e aveva solo tre potenziometri: volume, bass e treble. Per farlo distorcere un po' bisognava tenere bass e treble a zero. Faceva quel che poteva, poveraccio. Comunque la chitarra che all'epoca comprai insieme a quell'ampli faceva ancora più schifo :-P
Rispondi
di Repsol [user #30201]
commento del 05/11/2022 ore 08:21:23
Per iniziare a suonare è importante avere qualcosa di semplice, che ti aiuti a capire come cambia il suono al variare dei parametri, ma allo stesso tempo serve qualcosa per sentirsi un vero chitarrista, da mostrare agli amici d alla fidanzata. Inizio a suonare e voglio sentirmi una star....quindi dire un bel combo all in one, tipo Fender Champion, Marshall MG, con tutte le caratteristiche di un amplificatore, effetti vari, ingresso aux, uscita cuffie etc...poi se non suona alla grande per il momento non è un problema. C'è tempo per passare al valvolare o al digitale.
Rispondi
di GigioBigio [user #60117]
commento del 05/11/2022 ore 08:53:03
Oggi consiglierei un ac10 o un blues junior usato, due buone piattaforme per pedali, i quali oggi costano molto meno del passato, se pensiamo alle ottime cinesate che si trovano in giro (per esempio con Caline Blu Sky + Donner Dark Mouse + D-Seed, con 100 euro in totale puoi suonare praticamente di tutto). Credo che costruire pian piano il proprio suono ti aiuti a imparare a conoscere il tuo strumento.

Ps. Ma quanto stupidi eravamo a prenderci Plexi o Jcm800/900 + 4x12, facendoci venite mal di schiena e svuotandoci il portfolio x suonare davanti a 20 con il volume a 2/10, quando con un 20-30 watt suoni ovunque, risparmi e hai un suono migliore?
Rispondi
di salahdmin utente non più registrato
commento del 05/11/2022 ore 12:36:37
Per un ragazzo che si approccia alla chitarra l'unico ampli che mi sento di consigliare è il THR Yamaha che mette insieme quei 4 effetti indispensabili, la portabilità grazie all'alimentazione a batteria e con due lire di mod diventa una rispettabilissima testata all in
vai al link
Rispondi
di maxonions [user #3296]
commento del 05/11/2022 ore 15:23:36
100 watt marshall valvolare con doppia cassa 4 coni, in questo modo apprezzerà le vere sensazioni fisiche, altro che surrogati
Rispondi
di endyamon [user #35616]
commento del 05/11/2022 ore 17:06:00
Adesso i musicisti hanno a disposizione molti più strumenti (digitali e non) per fare musica e sono tutti davvero versatili. Vent'anni fa per avere un suono high gain decente dovevi avere amplificatori che costavano un occhio della testa e/o dei pedali costosissimi. Il digitale era quasi inutilizzabile se non in setup che richiedevano ore e ore di configurazione. Ora il digitale ha fatto passi da gigante con modeler e profiler che riescono a replicare fedelmente amplificatori o pedali di fascia alta e con plugin e schede audio che con un costo contenuto ti permettono di registrare un suono assolutamente professionale. Questa cosa è bellissima e i giovani chitarristi sono davvero fortunati perchè hanno molta più scelta di quella che abbiamo noi.
Che risposta darei a un giovane che chiede un consiglio? Gli direi "prova tutto quello che pensi possa fare al caso tuo e poi scegli quello che suona meglio alle tue orecchie". Vuoi andare di full digital? Bene. Vuoi un combo a transistor? Bene uguale. Vuoi subito provare con un valvolare che suona bene e che non costa tanto e non ha millemila watt? Ora puoi farlo e va bene!
Una qualsiasi di queste scelte (o qualsiasi altra), anche senza spendere migliaia di euro, può tirare fuori dei suoni fantastici e avere un feeling ottimo con il musicista.
Non viviamo più nell'era del "valvolare è meglio ed è l'unica via" e io, personalmente, sono molto felice di questa cosa perchè più scelte ci sono, meglio è.
Rispondi
di redfive [user #41826]
commento del 05/11/2022 ore 18:23:43
Credo che il problema del digitale complesso non sia nel capire come programmare, un giovane che si applica impara in fretta, piuttosto nel capire cosa serve tra le milamila opzioni per creare " quel suono lì" senza avere basi...
Viceversa ti ritrovi a mettere manopoline virtuali a manetta e straeffetti ottenendo confusione...
Chi non è partito col Gain tutto a palla in gioventù scoprendo poi col tempo che meno a volte è meglio?
Rispondi
di Aleon [user #52859]
commento del 06/11/2022 ore 00:05:39
Concordo con il fatto che oggi chi si affaccia per la prima volta al mondo della strumentazione ha un'ampia scelta a differenza di chi , come me, molti anni fa si è dovuto accontentare di quei pochi prodotti che il mercato offriva. Il problema è che in questa discussione ,credo, si faccia riferimento al giovane musicista inteso come colui che si approccia allo strumento e alla strumentazione per la prima volta per cui la parola giovane non fa riferimento all' età anagrafica. Considero da sempre il valvolare come uno step successivo ai transistor proprio perché per esperienza fatta in passato con i primi valvolari non è stato tutto rosa e fiori , volumi ,master e tutto il resto e alla fine non riuscivo a capire perché mai la gente apprezzasse di più la valvola al transistor che contrariamente mi dava l'impressione di avere un suono già finito( merito anche dei vari pedali che ci abbinavo) ,per non parlare poi dei molti che hanno deciso di fare un " passo indietro " rispolverando il vecchio transistor tenuto nel garage tra la muffa e i giornali solo perché il buon vecchio grosso e delicato valvolare era inutilizzabile in quasi tutti i contesti ( pub ,piccoli locali, feste ecc ecc..), ma questa è un altra storia . Detto questo credo che un buon transistor può essere un amplificatore non solo per chi inizia ma anche per chi dopo un po' si stufa di voler portare dietro chili e chili di valvole in posti dove il cachet è sempre più ristretto . Ma questa è solo la mia opinione.
Rispondi
di yasodanandana [user #699]
commento del 06/11/2022 ore 00:19:55
anche se possiedo e ho a disposizione anche ampli pregiati, sono portato a non dare loro (agli ampli), tanta importanza. Specialmente nella disamina delle mie registrazioni o prestazioni live, mi accorgo che non è il pregio dell'amplificatore a determinare la riuscita del mio suono e performance. Soprattutto, lavorando con musicisti e tecnici/fonici non chitarristi, ma con l'orecchio fino, mi accorgo che se porto l'ampli bello, il combetto o il POD non gliene può fregare di mano.. Non mi interessano i sistemi digitali evoluti perchè non ho bisogno di tanta versatilità e magari dell'emulazione perfetta dell'ampli storico ..
Insomma.. trovo l'amplificazione della chitarra qualcosa di sopravvalutato, il vero lavoro lo fa, a mio parere, la chitarra .. ed eventuali pedali
Rispondi
di MM [user #34535]
commento del 06/11/2022 ore 09:01:18
Secondo me, più incasinato tutto abbiamo semplificato molto.
Oggi abbiamo a disposizione soluzioni che quando ho iniziato nei primi anni 80 ce le sognavamo.
A un neofita consiglierei un combo plug and play, tipo Boss Katana, credo sia una soluzione perfetta.
Ma anche un piccolo valvolare.
Poi ci sono ragazzi che non hanno alcun problema a muoversi col digitale.
Oggi si può veramente avere di tutto, e sempre con delle ottime qualità.
Rispondi
di pelgas [user #50313]
commento del 06/11/2022 ore 11:40:14
boh. ho provato tutto. a 14 anni costruii il mio primo pickup e mi attaccai allo stereo di mia sorella e le sfondai i coni.
poi via, via, come esattamente hai descritto tu. fino a fermarmi a impadronirmi di un vecchio mesa boogie.
sono dell'opinione che il miglior ampli non esiste, esistono le circostanze.
Rispondi
di coltrane [user #15328]
commento del 06/11/2022 ore 14:21:1
Io penso che quando ero giovane e studiavo più che suonare davvero, se avessi avuto non dico la possibilità di un kemper, ma anche di roland cube30, sarei stato megasoddisfatto ed avrei risparmiato un fottio di tempo e di soldi. Poi però nelle sale prove scalcinate avrei comunque dovuto optare e lottare , per questioni di resa e volumi, con il suono dei valvolari che alla fine è sempre imperfetto, e proprio quella imperfezione mi ha portato a sperimentare e capire oltre che spendere un botto!. Ma forse è stato meglio così! Se potessi tornare indietro eviterei di comprare un sacco di roba da nuova che ho pagato tanto e opterei per l' usato , perchè almeno avrei potuto rivenderlo con minima minusvalenza.
Rispondi
di Francescod [user #48583]
commento del 08/11/2022 ore 18:18:45
Sono molto poco permeabile alle influenze esterne, semplicemente perché sono adulto e mi sono costruito il mio immaginario in tanti anni. Quindi di cosa era considerato mitico e di cosa è considerato pratico (dagli altri) non mi frega assolutamente nulla. Ascolto e leggo tutti, ma dentro di me ho già i miei criteri e i miei desideri. Son pronto a metterli in discussione, ma non col primo arrivato e con le prime supercazzole. Ragion per cui mi sono fatto il mazzo per tantissimi anni pur di crearmi il presupposto per fare quello che faccio oggi: realizzare i sogni che avevo coltivato. Che sogni? Possedere e suonare un botto di chitarre e di amplificatori. Rimanendo al campo ampli, tutti valvolari, sia combo che cassa+testata, dai 20 ai 100w. Tanti. E lo sto facendo.
Cosa mi dispiace? Una cosa. Che se qualcuno chiede consigli su cosa comprare, beh le risposte a volte sono squallide. Anziché insegnare a fare con calma, a comprare UNA cosa di qualità per poi piano piano integrare l'attezzatura, si consiglia di prendere il primo budget che capita e comprare quello che già contiene tutto, pure se fa schifo. Roba di una tristezza enorme. Prendetevi il tempo per circondarvi del meglio. La fretta di prendere il ciarpame sembra una posizione pratica ma è la via dell'insoddisfazione perenne.
p.s. Ammetto candidamente che, piuttosto che suonare in cuffia, smetterei di suonare.
Rispondi
di Ozkar [user #777]
commento del 11/11/2022 ore 11:07:58
Io non sono un "giovane" (anzi) ma mi sono ritrovato l'anno scorso nella stessa situazione di un ragazzo che deve organizzarsi. Un vecchio Hot Rod DeLuxe da 40w fermo da anni con tutta la sua collezione di pedaloni analogici pure loro fermi e impolverati e il sottoscritto che alla fine - il tempo è poco - finiva sempre per attaccarsi col cavo al MicroCube, perché, come scriveva qualcuno sopra di me, uno vuole attaccarsi e suonare, magari con una base sotto, non prendersi le lauree per costruire suoni che tanto dovrà sentire solo a volumi da appartamento.

Era ora di una riorganizzazione, per cui ho fatto così, ed è anche il consiglio che darei a un giovane che inizia e che non è del tutto un perditempo.

- Ho venduto l'Hot Rod senza troppi pensieri
- Ho conservato i pedali con grande cura in una scatola e li ho messi via.
- Ho comprato un Blackstar Ht-5 Mk2 Combo
- Ho comprato una Zoom G6.

E' una soluzione che mi ha dato solo vantaggi.
- Il Blackstar è un ampli completamente valvolare, di basso wattaggio e con pure un power brake interno che permette il famoso "tiriamogli il collo", a volumi più che accettabili. Ma è pure un oggetto moderno, con un aux-in per le basi, con una uscita usb, col s&r e tante altre cosette aggiornate ai nostri tempi. Se voglio fare il romantico, entro diretto con la chitarra nell'ampli e ho un valvolare. Altrimenti...

- ... ci attacco la G6. Per noi vecchi che abbiamo cominciato a suonare davvero negli anni '90 il digitale era il demonio. "Falso", "plasticoso"... Ho scoperto che non è più così. O meglio: grazie al cavolo, il mio vecchio Big Muff Usa, il mio Rat, il Memory Man suonano meglio. Ma la G6 non suona per niente male, anzi. Specie - e torniamo lì - a volumi da casa o in cuffia. E fa anche da scheda audio! Ed è pilotabile da app e da Pc. Scusate se è poco (magari lo è, ma a me questa roba sembra ancora miracolosa - sono stato fuori dal giro per anni)

Prezzo finale dell'operazione: ben sotto i mille euro, compresi i cavi nuovi perché crepi l'avarizia. Sono tanti per un ragazzo? Forse sì. Ma è un sistema che ti "copre" a 360 gradi senza vendersi un rene.

Rispondi
di MM [user #34535]
commento del 11/11/2022 ore 17:50:58
Si scoprono sempre cose nuove :-))
Io però al tuo posto non avrei venduto l'Hot Rod, perché rimane sempre un'ottima base per i pedali e le pedaliere, e fa pure la sua bella figura, pulito, anche da solo.
Rispondi
di Ozkar [user #777]
commento del 11/11/2022 ore 19:39:28
L'Hot Rod suonava da dio, ma è un amplificatore che comincia a tirare fuori il suono con i pot almeno (almeno!) a metà corsa... anche in una situazione di piccolo locale è assordante. E non avendo alcuna prospettiva di suonare con altre persone, in questo momento della mia vita, l'ho dato via senza troppi pensieri. Era un gran bell'ampli, in ogni caso.
Rispondi
di nicolapax [user #27042]
commento del 11/12/2022 ore 14:30:1
Il mio primo amplificatore è stato un Roland JC 120 comprato usato nel 1983 (lui aveva un paio d'anni, io ero adolescente) PAGATO UNA SCIOCCHEZZA. Ce l'ho ancora: non ho mai usato altro né, credo sarei in grado di usarne altri con la stessa efficacia. Poco prima del febbraio '20 e del COVID ho preso un Roland Blues Cube Stage, perchè il JC pesa come un frigorifero. Rispetto assoluto per i valvolisti convinti, ma questa è la mia storia. Ammetto che il punto di partenza ò di tutto rispetto e che se magari a 14 anni avessi avuto una ciofeca tra le mani le mie sliding doors avrebbero funzionato in altro modo.
Rispondi
di Fabrivit [user #12817]
commento del 18/12/2022 ore 15:12:01
Io onestamente non suggerirei mai, al contrario di tanti, di partire dal digitale. I ricordi sono quelli di un 25w Rok Axe portato in bus per andare a suonare in garage. Non si possono sostituire le vibrazioni che da un amplificatore, per fare pratica il digitale vince, ma non può sostiture l'ampli.
Rispondi
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