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Daniel Fasano: la batteria rock del pop italiano
Daniel Fasano: la batteria rock del pop italiano
di [user #116] - pubblicato il

Daniel Fasano è uno dei batteristi più richiesti e apprezzati della scena pop rock italiana: conosciuto soprattutto come membro dei dAri, suona con Tommaso Paradiso, Samuel dei Subsonica, trovando persino il tempo per scatenarsi nel progetto strumentale DANG!. Da pochissimo, Fasano ha iniziato a collaborare con i Santi Francesi, giovane formazione di punta della nuova scena pop italiana. Lo abbiamo intervistato, proprio alla vigilia della partenza del loro tour.

Daniel sei in partenza per il tour dei Santi Francesi: quando sei entrato in questo progetto?
In realtà con i ragazzi, collaboro da molto prima di X Factor, quando ancora non erano i Santi Francesi, ma si chiamavano The Jab. 
Con Alessandro e Mario ci siamo conosciuti un po’ per caso nel 2018 a Vercelli: avevano bisogno di un batterista per una data e, da allora, sono rimasto sempre il loro “membro aggiunto” per tutte le situazioni live. 
Oltre ai vari concerti, ho anche avuto il piacere di partecipare a diversi lavori in studio, fra cui diversi singoli come “Buttami Giù”, “Giovani Favolosi” (con il quale, fra l’altro, ci siamo esibiti e abbiamo vinto Musicultura 2021) e il disco ”Tutti Manifesti”.
Mi sono molto affezionato a questo progetto sin da subito: per il rapporto di amicizia ma soprattutto per la loro musica. Infatti, ho sempre detto di essere il loro fan numero uno! (risate NDR). Perciò sono veramente felice di accompagnarli anche in questa nuova avventura post X Factor.
 
Com'è stato l'allestimento di questo tour?
Per ciò che riguarda la preparazione di questo tour, visto anche il poco tempo e gli impegni promozionali che non ci permettevano di vederci prima, abbiamo registrato e lavorato su una pre-produzione del live intero in remoto, arrivando all’allestimento con le idee ben chiare sui suoni e sulle parti. Mario è un bravissimo produttore con idee molto simili alle mie, abbiamo svolto il lavoro di arrangiamento delle batterie in modo molto fluido e naturale, lasciando ampia libertà e creatività.
 
Daniel Fasano: la batteria rock del pop italiano

Hai lavorato su qualcosa in particolare per adattare il tuo batterismo a questo progetto?
Dal canto mio, con l’accordatura e la scelta degli strumenti, ho cercato di ricreare un suono che fosse abbastanza lontano dalla classica batteria rock, ma che ricordasse piuttosto i Lo-Fi beats del mondo Hip Hop. Ho quindi scelto come main snare il classico “panettone” anni ’80, ovvero un Gretsch da 14” per 8” di profondità, un vero bestione; mentre come side, un rullante più “funky” da 13”. È la prima volta che in un tour imposto i rullanti in questo modo, di solito ho sempre avuto il rullante accordato più grave come secondo, da usare in non più di metà scaletta e il principale accordato più in alto ma, nel caso dei Santi Francesi, il 90% dei pezzi ha dei suoni di batteria molto larghi e rotondi con rullanti quasi “scordati”, perciò ho promosso questo tipo di sonorità anche nel mio set.

E per il resto della batteria?
Il resto del kit è come al solito Gretsch, si tratta di una BroadKaster vintage del 1976, che ho scelto sia per il look (è una sfavillante Chrome Over Wood!) sia per la cassa da 20”, che ho già sperimentato in tour con Samuel e nei contesti elettro-pop trovo abbia molto più carattere rispetto alla classica 22”. 
Le pelli sono tutte Remo e, per questo tour ho abbandonato le mie solite Controlled Sound Clear sui tom e cassa, passando alle Emperor sabbiate, per avere un suono ancora più morbido.
Per i piatti, for ever and ever Zildjian, che anzi, ringrazio per essere al mio fianco insieme a Mogar da più di 10 anni; ho scelto in questo caso un set molto scuro e asciutto, utilizzando come main ride un Raw Crash, un piatto che non ha la lavorazione finale classica di tutti i piatti e si presenta oltre che con un look molto grezzo, con un suono decisamente trashy e quasi elettronico. Ho poi integrato il set acustico con una serie di pad e trigger che affiancano, senza però mai sostituire, il suono della batteria vera. Mi piace l’idea del pad elettronico che richiami alcune sonorità caratteristiche del disco e dei vari pezzi, ma non deve essere mai la parte portante, altrimenti credo si perda un po’ la dimensione del live vero e proprio. Non vediamo l’ora di partire in tour!

Daniel Fasano: la batteria rock del pop italiano

Invece, come ti sei approcciato al repertorio di Tommaso Paradiso?
Molto semplicemente: ho ricevuto i pezzi in anteprima, a circa un mese dall’uscita del disco, senza parti o stems e senza alcuna indicazione in particolare. Questo, da un lato, è stato anche positivo, perché mi hanno lasciato praticamente carta bianca, affidandosi molto al mio modo di suonare e al mio suono. Per ciò che riguarda il set up, ho cercato di mantenere un sound più acustico possibile, con l’integrazione di campioni attraverso i trigger, ma senza mai sostituire totalmente i tamburi acustici.
 
Che tipo di apporto ritieni di avere portato?
E' stato molto divertente, ho avuto modo di sperimentare diversi approcci ai pezzi; credo che il punto focale di questi momenti sia trovare la soluzione più pratica per interpretare lo spirito delle canzoni, trovando il giusto bilanciamento tra l’essere se stessi e rispettare la scrittura originale, soprattutto quando magari, la parte di batteria è stata completamente programmata in studio con suoni campionati e si deve trovare una soluzione che funzioni live senza distaccarsi troppo dal disco. C’è anche da dire che nell’ultimo album di Tommaso, è presente molto suonato, le batterie sono piuttosto live come intenzione; la vera sfida é stata lavorare sui pezzi un po’ più vecchi dei Thegiornalisti che avevano un sound più elettronico/ 80’s. In questi, ho utilizzato un secondo rullante quasi completamente scordato, mixando a questo suono naturale anche dei sample in modo da ottenere delle sonorità che fossero il possibile coerenti al disco ma con il suono live di un batterista in carne ed ossa. 
 
Daniel Fasano: la batteria rock del pop italiano

Bello: hai davvero avuto modo di metterci la tua impronta batteristica!
Sì! Come dicevo mi è stata data molta libertà fortunatamente: con ciò non voglio dire che ho stravolto i pezzi, Tommaso sa esattamente ciò che vuole, è un ottimo musicista oltre che un cantante e se pur affidandosi totalmente a noi, ha voluto costruire insieme tutto il live, cosa molto rara e apprezzabile in questi contesti secondo me.  Inoltre si arrivava da una situazione (Thegiornalisti  NDR) dove era tutto più schematico, perciò si é voluto cambiare decisamente direzione; qui siamo in nove sul palco, è tutto più live ed ognuno mette del suo.
 
Quali sono gli aspetti che musicalmente ti sono piaciuti di più della produzione di Tommaso Paradiso?
Sembrerà scontato dirlo, ma sono proprio le canzoni in sé; nel lontano 2014, ascoltavo nel mio iPod “Fuoricampo” ed ero già fan dei Thegiornalisti, inoltre ho sempre seguito con interesse il percorso solista di Tommaso dopo lo scioglimento della band. Penso sia stato tutto più facile per me, interpretare nel modo giusto i pezzi, essendo prima di tutto un fan di questi.
 
Daniel Fasano: la batteria rock del pop italiano

Il pop a volte è trattato con una certa sufficienza da musicisti che bazzicano in ambiti più vicini alla musica fusion o metal...
Io per primo, avendo un passato da metallaro, mi sono scontrato ai 100 all’ora con il pop. Quando ho fatto il mio vero e proprio tour con la band dARI, nel lontano 2008, mi son reso conto quanto fosse importante il non suonare sempre, dosarsi, avere attenzione al suono, le dinamiche, ecc… se ripenso al mio primo approccio in studio con i dARI, mi viene ancora da piangere per quando fu disastroso! Ricordo che avevo portato addirittura il doppio pedale, ma tutto quello che suonavo non c’entrava niente con il pezzo…. ed io non capivo perchè. Fortunatamente ho poi imparato cosa è e cosa deve fare un batterista nel pop, inoltre ho avuto la fortuna di esser cresciuto all’interno dei dARI non come turista, ma come membro effettivo della band, perciò mi é stato perdonato molto nei primi anni e mi è stato concesso di imparare tantissimo, arrivando per così dire più preparato e attento nelle situazioni importanti che ho affrontato successivamente, senza commettere i cosiddetti errori da principiante.
 
Daniel Fasano: la batteria rock del pop italiano

Sappiamo che sei molto attivo anche come produttore: ci parli di questo altro tuo aspetto di essere musicista?
Mi sono sempre appassionato molto al mondo della registrazione, dei microfoni e della sperimentazione sul suono in generale. Inoltre, sempre nel periodo dARI, è diventata quasi una necessità, infatti in quegli anni ricordo che era tutto molto frenetico e molte volte non c’era tempo per dedicare delle giornate a registrare solo la batteria, dunque venivano praticamente sempre programmate, un po’ per esigenze stilistiche ed un po’ per esigenze di tempo. Questo, ricordo che mi dava parecchio dispiacere, perchè mi sembra di non mettere mai del “mio” nel progetto.  Con i primi guadagni dai tour ho costruito perciò il mio primo piccolo studio e, facendo mille domande ai produttori che lavoravano per EMI, ho imparato passo passo come registrare prima di tutto il mio strumento. All’inizio, i risultati non erano proprio perfetti, però, quelle prime registrazioni per così dire “fatte in casa” magari finivano nelle pre-produzioni e da lì si estrapolava comunque un’idea di ritmica almeno ‘proveniente dalle mie mani e non programmata completamente sul sequencer. Poi, ovviamente con il tempo ho affinato di parecchio tutti gli aspetti più tecnici, costruendo uno studio più professionale e, ad oggi gran parte del mio lavoro è proprio nella registrazione di batterie e produzione per terzi.
 
Il fatto di essere un polistrumentista e di arrangiare e produrre anche musica per altre persone, quanto condiziona il tuo batterismo?
Mi è sempre piaciuto suonare anche altri strumenti; a dire il vero, ho iniziato con il pianoforte principalmente perchè, sebbene io desiderassi ardentemente suonare la batteria, i miei genitori erano altrettanto ardentemente preoccupati dal rumore e dalle lamentele dei vicini: perciò ripiegarono su una più silenziosa tastiera… poi però dovettero cedere e mi presero la mia prima batteria a 14 anni. Qualche anno dopo, quando mi trasferii a vivere da solo, si ripresentò puntualmente il problema del rumore e dei vicini, quindi per quasi due anni suonai unicamente il basso e la chitarra, prima di cambiare di nuovo casa e trovare un posto dove poter di nuovo fare casino. Credo che queste “sliding doors” per così dire, abbiano condizionato di molto il mio approccio alla musica e alla batteria in particolare, facendomi ascoltare molto di più gli altri strumenti e di conseguenza adattando il mio modo di suonare il più possibile a ciò che mi circonda. Consiglio sempre ai miei allievi, di affiancare alla batteria, anche da autodidatti, almeno un altro strumento poiché credo sia un ottimo modo per non focalizzarsi unicamente su stessi e e rischiare di suonare troppo “da soli”.
 
Dalla scorsa estate suoni anche con Samuel: quali erano le differenze musicali principali tra la produzione di Paradiso e la sua? Potevi usare per entrambi lo stesso Set Up?
Sì. fortunatamente sono riuscito ad incrociare le due cose ed è stato molto impegnativo ma altrettanto bello ed emozionante. Con Samuel, c’è una parte elettronica molto più presente, infatti le sue produzioni sono ricche di rullanti 808, clap, snap, ecc. lui stesso registra nel suo studio con delle fantastiche roland tr-808 e tr-909 le ritmiche presenti nei suoi album. Ho voluto perciò riportare quel sound direttamente con i campioni perciò, se con Paradiso, il set up prevedeva solo qualche innesto di sample e comunque mai mixato al 100% con il suono naturale, con Samuel, avevo montato direttamente un octapad alla mia sinistra, con gran parte dei suoni originali suonati esattamente come sul disco. A questo proposito, colgo l’occasione per ringraziare Gewa Italia, Mogar Music e Aramini Strumenti Musicali, che mi hanno fornito tutti gli strumenti necessari per allestire due set up diversi Gretsch/Zildjian/Remo per affrontare entrambi i tour quest’estate.

Daniel Fasano: la batteria rock del pop italiano

Ecco tutte le date del tour dei Santi Francesi
  • Mercoledì 18 gennaio 2023 | Venaria Reale (TO) @ Teatro della Concordia
  • Sabato 21 gennaio 2023 | BOLOGNA @ Estragon
  • Martedì 24 gennaio 2023 | MILANO @ Alcatraz
  • Giovedì 26 gennaio 2023 | ROMA @ Largo Venue 
  • Venerdì 27 gennaio 2023 | ROMA @ Largo Venue 
  • Sabato 28 gennaio 2023 | Pozzuoli (NA) @ Duel Beat
  • Lunedì 30 gennaio 2023 | FIRENZE @ Viper Theatre
Link utili
La pagina di Daniel Fasano
Dang! il duo strumentale di Daniel Fasano
La pagina dei Santi Francesi
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