Succede però che, anziché cercare di conseguire tale abilità con studio e pratica, l'ear training tante volte e a tanti musicisti, appaia come una sorta di dono; un super potere che investe quei musicisti in grado di fare cose sensazionali come:
- risuonare identica una melodia semplicemente dopo averla ascoltata;
- pensare un tema musicale ed essere in grado di trascriverlo in una parte scritta;
- trovarsi una parte scritta sotto al naso ed essere capaci di cantarla senza il supporto di uno strumento musicale;
- riconoscere intervalli, ritmi e accordi o progressioni armoniche.
Va da sé, che affinare tali capacità permetta ad un musicista un rapporto estremamente più disinvolto e consapevole con la musica, si potrebbe dire, addirittura confidenziale. Questo perchè, buone capacità di ear training agevolano la comprensione immediata di cosa si ascolta (o pensa) e si vuole riprodurre; velocizzando così ogni tipo di pratica o attività, da quella dello studio di un repertorio, al lavoro di trascrizione, fino all'abilità improvvisativa.

è un ottimo testo (Edito nell'edizione italiana da Volontè&Co) per avvicinarsi e assimilare queste capacità, perchè poggia sulla conoscenza ed esperienza degli insegnanti del Musician Institute di Los Angeles, scuola di musica tra le più quotate a autorevoli al mondo che - tra allievi e docenti - ha visto sfilare nomi come Paul Gilbert, Frank Gambale, Scott Henderson, Mateus Asato, Jeff Buckley...
Il libro, infatti, è la riproposizione cartacea dei programmi avanzati del Musician Institute, e trasforma in capitoli e paragrafi (ben strutturati in maniera ordinata e progressiva) concetti essenziali, master class di approfondimento, lezioni private (argomenti affrontati con un approccio "a tu per tu") supportati da video, basi audio ed esercizi presenti nei CD allegati.

I contenuti trattati sono tantissimi e si snodano tra quattro blocchi: Modo Maggiore (Salti Melodici, Cantare a prima vista Intervalli Melodici e Armonici, Triadi Maggiori e Minori...); Modo Minore (Melodie Minori, Sedicesimi, Successioni di Triadi in Tonalità Minori...); Gli Accordi di Settima e Il Blues (Intervalli e Accordi di Settima, Terzine...); Combinazioni e Variazioni (Interscambio modale, Dominanti Secondarie, Accordi estesi, Successioni Cromatiche...).
Il testo si apprezza soprattutto per il piglio pragmatico, tipico della didattica del Musician Institute che costruisce un sapere organico, forte e ben strutturato attraverso l'acquisizione (e messa in pratica metodica) di informazioni piccole, chiare, precise ed immediate.
Un procedere a piccoli passi - sempre accessibili - che incoraggia a partire per un viaggio musicale sconfinato che può, veramente, elevare un musicista da un livello buono all'eccellenza, con possibilità di sviluppo straordinarie a livello artistico e professionale.
parte dalle basi e tende la mano all'entry level. Sempre però, che inizi a studiarlo - e su questo i tre autori Keith Wyatt, Carl Schroeder e Joe Elliot non fanno sconti - chi abbia comunque alcuni imprescindibili requisiti di base: saper riconoscere le differenze di altezza tra due note; possedere competenze di base su chitarra o pianoforte; comprendere la notazione musicale di base; avere uno strumento con cui esercitarsi e un posto per fare pratica, ogni giorno.
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