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Simon Gauf manager di Guitar Point
Simon Gauf manager di Guitar Point
di [user #63578] - pubblicato il

«Personalmente non mi interessano molto le “cose vecchie”. Vecchie auto, mobili, orologi, persino film … qualsiasi cosa. Vivo qui-ora e non guardo mai indietro. Ma ovviamente negli anni ’50/’60/’70 molte “cose” erano realizzate con più tempo, più impegno e con materiali migliori e di qualità superiore. Maggiore attenzione ai dettagli e alla capacità costruttiva.»

«Questo è un dato di fatto. Quando si tratta di chitarre non voglio altro che il meglio ed è per questo che le chitarre vintage significano molto per me, sia come suonatore che come appassionato di chitarra. Per quanto riguarda le chitarre vintage Gibson e Fender, per me personalmente c’è sicuramente il grande taglio all’inizio del 1965. Le Gibson con capotasto stretto o le Fender con piastra F hanno un suono diverso.»

Su Vintage Vault è online una bella intervista (italiano e inglese) a Simon Gauf, manager di Guitar Point, uno dei più grandi negozi di strumenti vintage in Europa.

Leggi l'intervista qui.
vintage vault
Link utili
L'intervista a Simon Gauf
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di Mm utente non più registrato
commento del 02/03/2023 ore 13:18:31
E certo tira acqua al suo mulino,ma che fossero costruite meglio con più cura e con materiali migliori anche no.....diciamo che sono rimaste le ottime,le altre sono diventate legna da ardere,e pure queste un domani andranno bene per pagaiare su una canoa nelle paludi della pianura padana
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di gibsonmaniac [user #21617]
commento del 02/03/2023 ore 16:56:3
Essendo strumenti costruiti con una quota di manodopera superiore a quella degli strumenti moderni c'e da aspettarsi qualche errore in più (visto che le CNC non sbagliano) ma è anche vero che la selezione dei materiali era decisamente migliore una volta perchè le materie prime ed i semilavorati erano fatti meglio, i legni erano più selezionati e a stagionatura ottimale, gli hardware più curati e con materiali di più alta qualità, basta pensare alle sellette di un ponte Fender....nel tempo alcune si sono perse ma quelle che si trovano ai giorni nostri sono strumenti sempre al di sopra della media
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di alberto biraghi [user #3]
commento del 05/03/2023 ore 11:03:36
Non proprio. Gli strumenti delle epoche d'oro delle principali aziende erano costruite con materiali migliori (legni, stagionati naturalmente, componentistica, di qualità sovradimensionata rispetto al carico di stress a cui è sottoposto uno strumento musicale), perché non c'era la necessità di risparmiare ogni centesimo, perché non c'erano leggi restrittive sui materiali e il lavoro in fabbrica.
La riprova è il crollo qualitativo che si riscontra nella produzione sia Fender sia Gibson dopoo l'acquisizione da parte di aziende (CBS e Norlin) che dovevano rientrare dei rispettivi investimenti. Fu proprio quel periodo a evidenziare il valore della qualità e innescare la caccia alle chitarre della Golden Era.
Oggi il CNC compensa questo aspetto, ma non quello dei materiali: legni stagionati artificialmente o meno performanti di quelli proibiti o indisponibili, componentistica progettata ad hoc (quindi al risparmio). Gli strumenti moderni di grande produzione (quindi esclusi quelli semiartigianali e artigianali) sono certo di pronta beva, ovvero sono facili dal primo istante grazie alla precisione delle macchine a controllo digitale, ma non sono certamente destinati a durare nel tempo proprio per la qualità intrinseca dei materiali. Non si può dire lo stesso per gli strumenti dell'ultimo quarto di secolo.
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di marchino72 [user #29854]
commento del 05/03/2023 ore 14:02:01
È interessante notare come per vintage si intenda sempre per prodotti di marche note. Le solite. Ho avuto opportunità di smontare e rimontare, riparare, rovinare e rompere parecchie chitarre dei '60 ,'70 e '80. Posso dire che ogni strumento è a se. Non voglio deludere nessuno ma ci sono Hoffner del sessanta che non suonano, e altre che suonano meglio delle Gibson dello stesso periodo. Ci sono le prime G&L che suonano meglio delle Fender del '50.
I legni e il metodo costruttivo, e le colle, a mio avviso contano su tutto. Il resto si cambia, costa un'inezia in proporzione.
Se stiamo a guardare un potenziometro del 1955 come migliore di uno in plastica del 2023 è finita. Non esistono comparazioni su questi componenti, un cap solo perché è "a strisce colorate" non suona meglio di un poliestere di oggi. Dipende da altro, dai 60 anni che ha sulle spalle, dalla tolleranza e quindi la selezione che si fa e si era fatta (e non si fa, come non si faceva allora).
Ogni chitarra è a sé, se provassimo 5 strato del 60 o del 2023 troveremo la preferita, e confrontando le due preferite rimanenti, se la giocherebbero al 50&50.
Mie opinioni naturalmente.
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di Francescod [user #48583]
commento del 21/03/2023 ore 18:03:02
Gran bel negozio che tengo sempre d'occhio. Feci l'errore di pensarci su troppo tempo su una loro Les Paul (non vintage!) e me la soffiarono. Una di quelle chitarre introvabili, peccato.
Ad ogni modo faccio sempre un salto sul loro sito. Un po' altini i prezzi, però, per via del tenore di vita più alto in Germania.
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