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Nuno Bettencourt: un assolo come una manata in faccia
Nuno Bettencourt: un assolo come una manata in faccia
di [user #17404] - pubblicato il

Sono tornati gli Extreme con un singolo, "Rise", che anticipa l'uscita del loro prossima album, SIX. E sono giorni che tra noi die hard della chitarra rock non si fa che parlare dell'assolo di Nuno Bettencourt. Perché è devastante.

C'è tutto: velocità disumana, suono, tecnica, passione, timing, capacità di sorprenderti. E la cosa che emoziona di più è che, questo assolo, è la più accorata, autentica e toccante dichiarazione d'amore fatta a Eddie Van Halen dalla sua scomparsa. Quando l'ho ascoltato sono rimasto stravolto; tanto da iniziare a telefonare ai miei amici chitarristi (selezionando quelli più efferati tra gli shredder) per chiedere loro cosa ne pensassero. Il primo che ho sentito è stato Pietro Quilichini, sei corde strepitosa dei Rezophonic e Bettencourtiano fino al midollo. Pietro mi ha detto: "Con questo solo Nuno ha tirato una manata in faccia a tutta la nuova leva, in tre secondi".
Avevo il titolo per l'articolo.
 

  
LUCA MANTOVANELLI
"Ma che dobbiamo dire a Nuno? L'assolo è bestiale! Intanto perchè, oggi, Nuno ha un suono solista che - rispetto a quello che sempre avuto in passato -  è spaziale. Poi c'è un controllo del bending stratosferico. Ma soprattutto, quello che a me piace di lui è il groove! Quando fa gli assoli ci mette sempre una porzione importante di groove e, nel caso di questo assolo, è quella sezione di legati bestiali che suona nel finale. Quella parte mi ha impressionato perchè il timing letteralmente spacca! ...da ultimo, va considerato che è un assolo costruito su una sezione vamp, con un solo accordo e lui ci infila dentro davvero di tutto! Posso solo definirlo un assolo magistrale!"
 
Nuno Bettencourt: un assolo come una manata in faccia

PIETRO QUILICHINI
Stavo aspettando dal 2009 l'uscita del nuovo album degli Extreme, la mia band preferita!
"Rise" mi ha colpito per il sound molto metal alternative oriented: credo, questo indurimento sonoro sia frutto dell'influenza del tempo speso da Bettencourt assieme a Zack Wilde, Tosin Abasi, Steve Vai nel Tour di Generation X, organizzato dallo stesso Vai. Il pezzo è carino anche se, forse, un vero fan degli Extreme potrebbe sentire la mancanza di tutte le loro più note sfaccettature funk e hard rock. Nuno ha calcato la mano sull'assolo che è un ottimo esempio, un'ottima sintesi di quanto Nuno ha fatto vedere in tutti i suoi assolo precedenti. Escono fortissime le influenze di Van Halen, soprattutto nell'intro dell'assolo suonato con quella pennata in trillato, uguale a quella di "Eruption". E anche il tocco di phaser che aggiunge, riporta al suono dei primi dischi di Van Halen! Invece, la struttura del assolo, così inframezzata, piena di stacchi, è molto alla Jimmy Page in "Whole Lotta Love", zeppo di fraseggi pentatonici fighissimi, molto flashy, molto shred! E poi, ovviamente, la chicca dell'assolo è il trademark di Nuno: quella sua maniera di suonare in palm muting con il legato! Una tecnica che utilizza in assolo come "Peacemaker Die" (III SIDES TO EVERY STORY, 1992) o "Hip Today" (WAITING FOR THE PUNCHLINE, 1995).  Questo assolo mi ha gasato: non vedo l'ora di ascoltare il disco, perchè le premesse sono ottime."
 
Nuno Bettencourt: un assolo come una manata in faccia

RALPH SALATI
"A prescindere dalla qualità del pezzo, è bellissimo vedere tornare in pista una band come gli Extreme e, soprattutto, vedere Bettencourt sempre in formissima! Il brano non mi fa gridare al miracolo ma mi piace; apprezzo il sound, mi piacciono le linee melodiche e le armonizzazioni nel ritornello. Più di tutto mi è piaciuto ci sia questa vena dura da rock "crucco" ...divertente sentire gli Extreme suonare in questo modo; ho provato a suonare "Rise" al volo e mi pare siano accordati non un semitono ma addirittura un tono sotto! Quindi gli va dato atto che, rispetto alle loro altre produzioni, hanno un suono gigante! Venendo al solo, in generale, ho come l'impressione che l'intera canzone sia costruita intorno all'assolo che è incredibile, spettacolare! Ben costruito, suonato perfettamente e quegli immancabili legati alla Nuno, farciti con quel palm muting che garantisce un groove incredibile! Poi, trovo poetico che Nuno abbia raccontato di aver iniziato a tornare scrivere per gli Extreme dopo la morte di Van Halen, sentendo - da chitarrista - il peso di portare avanti il testamento di un musicista che è stato così influente e amato."

Nuno Bettencourt: un assolo come una manata in faccia

MARCO SFOGLI
"Il pezzo è un crossover e suona come una roba un po' post punk ma con un drive alla Nickelback: lascia quasi spiazzati!
Rispetto al sound degli Extreme delle origini, sembra piuttosto seguire la scia di WAITING FOR THE PUNCHLINE (1995).  Comunque è un pezzo carino; viceversa il solo è devastante!
Lo dividerei in tre sezioni distinte: parte molto Van Halen, di impeto totale; poi si snoda in una roba tutta d'impatto, con una frenetica e dei fraseggi che mi ha ricordato quasi Steve Stevens. Ma è nel finale che l'assolo diventa Nuno al 100%. Quegli hammer on, un po' alla "Midnight Express" ma in versione 2.0, solo lui può suonare così: bestiali!"
 
Nuno Bettencourt: un assolo come una manata in faccia
 
 
luca mantovanelli marco sfogli nuno bettencourt pietro quilichini ralph salati
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