VINTAGE VAULT SHG MUSIC SHOW PEOPLE STORE
Debut 50R: Blackstar dichiara guerra al digitale
Debut 50R: Blackstar dichiara guerra al digitale
di [user #116] - pubblicato il

La tecnologia Blackstar guarda all’analogico per offrire a chi è agli inizi un amplificatore concentrato sul sound, senza le complicazioni della programmazione digitale.
Il Debut 50R va in completa controtendenza rispetto alla stragrande maggioranza del mercato, in particolare per ciò che riguarda le fasce di prezzo più accessibili. Il digitale conquista sempre più terreno, simulazioni e controlli anche via smartphone mettono a disposizione di chiunque decine di suoni in dispositivi sempre più accessibili, ma il compromesso è inevitabile. Blackstar si muove in modo diametralmente opposto e, per il suo combo rivolto ai giovani studenti, punta tutto sulla qualità del suono e la semplicità d’uso.

Debut 50R: Blackstar dichiara guerra al digitale

Il Debut 50R è un amplificatore solid state che, sfruttando circuitazione MOSFET, mira a ricostruire il comportamento e il carattere di un amplificatore valvolare. Accorgimenti particolari promettono una resa organica e morbida, paragonabile a quella di una valvola già usata nel tempo, ma senza alcun decadimento sonoro dovuto all’usura nel lungo periodo.
Con 50 watt di potenza scalabili a 5, il combo si propone come una piattaforma ideale sul palco quanto in ambiente casalingo o in studio di registrazione. La presenza di una simulazione di cabinet, inoltre, permette la registrazione in diretta e la pratica silenziosa in cuffia.

Debut 50R: Blackstar dichiara guerra al digitale

Nel primo video ufficiale, Steve Marks guida attraverso una panoramica delle caratteristiche.



La struttura è quella di un classico amplificatore per chitarra elettrica a due canali. Commutabili via footswitch o con pulsante sul pannello, sono un Clean e un Overdrive con equalizzazione a tre bande in comune più il controllo ISF per modellare la risposta dell’amplificatore e ammiccare a territori tipicamente british o più vicini alla scuola americana, secondo necessità.
Il pulito conta su un solo controllo di volume e uno switch per la modalità Bright. L’overdrive presenta invece un volume e un gain separati.

Debut 50R: Blackstar dichiara guerra al digitale

Al suo interno, la catena del suono è interamente analogica. L’unica componente digitale è rappresentata dal riverbero, che mette a disposizione le modalità Plate e Hall con manopola per regolare l’intensità delle code.
Un loop effetti consente infine di aggiungere modulazioni e ambienti in catena, a valle degli stadi di distorsione.

Nel secondo clip, ci si concentra sui suoni offerti dal Debut 50R.



Lo scopo di Blackstar, con la gamma Debut, è mettere a disposizione dei musicisti un dispositivo completo e dal buon suono, capace di interfacciarsi a dovere con stompbox esterni e in grado di muoversi con disinvoltura su e giù dal palco per trovare posto sia nei contesti live tradizionali, sia in fase di registrazione. Il tutto con un prezzo concorrenziale e un approccio fortemente tradizionale, che i detrattori del digitale-a-tutti-i-costi interpreteranno come una ventata d’aria fresca.
Sul sito ufficiale è possibile vedere il combo più da vicino a questo link, mentre in Italia è disponibile con la distribuzione di Adagio.
amplificatori per chitarra blackstar debut 50r ultime dal mercato
Link utili
Debut 50R sul sito Blackstar
Sito del distributore Adagio
Nascondi commenti     19
Loggati per commentare

di Doppio Malto [user #52847]
commento del 28/03/2023 ore 17:09:43
Questo è l’amplificatore che avrei preso se avessi letto questo articolo due mesi fa! Intanto ciao a tutti, visto che è il mio primo commento :) Richiamato alle armi dopo più di 15 anni che praticamente non suonavo, ammetto di aver ritrovato un mondo un po’ diverso da come lo ricordavo e di essermi istintivamente ributtato su vecchie certezze: amplificatore vecchio stile (ho trovato un Bandit 112), catena di pedali analogici vari, schivando qualsiasi cosa che potrebbe collegarsi a un computer... Non ho nulla contro il digitale, ma credo che questo amplificatore tocchi le corde giuste a chi come me si era fermato agli anni ’90!
Rispondi
di adriphoenix [user #11414]
commento del 28/03/2023 ore 17:50:35
Io non disdegno il digitale, ma cerco di integrarlo all'analogico (in pedaliera ho una Zoomg3 per tutta la parte di effetti) e devo dire con buoni risultati. Non mi sono fermato agli anni '90 eppure il Bandit ho continuato ad usarlo fino a....oggi, ma questo Debut 50R mi sta veramente attizzando ;-)
Rispondi
di adriphoenix [user #11414]
commento del 28/03/2023 ore 17:47:30
E' da qualche giorno che YT mi propone video dimostrativi, non solo di Blackstar ma un po' più articolati come Anderton's oppure PMTVUK e devo dire veramente impressionante quanto la progettazione di questo ampli solid-state sia, sulla carta, veramente molto azzeccata. Un ampli no-frills per chi ama usare i pedali, 2 canali molto buoni e dinamici, cono da 12" e non da radiolina, fx-loop e peso totale 10kg... insomma, a quel prezzo (230€ ca.) sembra un affare! Un solo dubbio ed un evidente limite: il primo che con 50watt (transistor) sia effettivamente capace di reggere live in una band, il secondo la mancanza di una connessione per un cab esterno che avrebbe potuto sopperire all'eventuale mancanza di spinta su palchi un po' impegnativi, microfonazione a parte.
Rispondi
di BizBaz [user #48536]
commento del 28/03/2023 ore 19:29:59
A me gli ampli analogici a stato solido con circuito MOSFET piacciono e credo siano ingiustamente sottovalutati
Rispondi
di adriphoenix [user #11414]
commento del 29/03/2023 ore 15:20:52
Assolutamente sottostimati, basti pensare a quella favolosa testata Marshall Lead 100 Mosfet 3210 (una JCM800 senza valvole) oppure ai combo di quella serie, veramente capolavori a stato solido...
vai al link
Rispondi
di BizBaz [user #48536]
commento del 29/03/2023 ore 16:50:3
Esatto. Infatti io ho combo 30 watt, prima serie, ne parlo anche nei commenti con l'autore dell'articolo.
Inoltre l'anno scorso ho acquistato un Roland Blues Cube Stage d'occasionissima a cui ho rifatto il rivestimento (ne parlo qui vai al link) che ha lo stadio di preamplificazione a stato solido, con ingresso FET, molto molto buono anche quello.
Rispondi
di go00742 [user #875]
commento del 29/03/2023 ore 09:34:5
Purtroppo tutte le volte che ho usato una pedaliera digitale in sala, la band mi ha insultato aspramente e sono dovuto tornare ai classici pedali (con qualche effetto digitale per il loop) da buttare sull'ampli della sala.

Inoltre usando ancora vecchi rack nel loop ho dovuto togliere il reverb dalle ritmiche distorte perchè non piacevano. Quindi rimitche assolutamente a secco ...mentre per i soli i miei rack svolgono ancora una funzione eccellente.

Il digitale andrà bene a casa, in cuffia, come effetti nel loop (delay, chorus etc) ma il mio suono nei live viene ancora generato serenamente da testate valvolari al momento non ho trovato di meglio.
Rispondi
di Oliver [user #910]
commento del 29/03/2023 ore 11:46:10
Sulla soddisfazione di suonare un buon valvolare non discuto... se non per specificare che deve essere BUONO (non basta che ci siano le valvole) e che bisogna saperlo regolare, usare, riprendere e registrare e che devono esserci le condizioni per usarlo al volume giusto (altrimenti tanto vale andare col digitale, enormemente più facile, economico e leggero).
A parte questo, mi ha colpito molto il fatto che la band ti dica (ti imponga, pare) cosa devi o non devi usare.
Rispondi
di pg667 [user #40129]
commento del 29/03/2023 ore 13:27:3
anche io ed il mio bassista critichiamo sempre la pedaliera (credo un AXE o qualcosa della Line6) dell'altro chitarrista, tutte le volte che proviamo ha un suono diverso con un solo denominatore comune: non si capisce niente di quello che sta suonando.

però è libero (per ora) di continuare a provarci, anche se mi sono ripromesso che alla prossima prova lo faccio suonare con l'ampli che uso io.
Rispondi
di Oliver [user #910]
commento del 29/03/2023 ore 14:39:32
Anche il digitale -come tutte le cose- va "imparato".
Quando lo provi a casa, suonando da solo o registrando, è piuttosto facile tirarci fuori qualcosa di buono.
In una situazione live invece cambia tutto e va programmato ad hoc, solitamente procedendo per sottrazione: tutte quelle cose che in cuffia fanno sembrare il suono gigantesco (gain, riverberi spaziali, delay, chorus, compressori...) fanno anche sparire il suono nel mix di una band.
Il vero trucco è usare il digitale... come se fosse analogico. Pochi effetti, meno gain possibile, pochi bassi (che in cameretta sembrano fighissimi ma... poi c'è il basso!) e niente che sacrifichi la dinamica.
La tentazione di usare tutte le cosine che ti mettono a disposizione (e che probabilmente se fossero pedali singoli non compreresti mai) è spesso deleteria :)
Rispondi
di THE_Luke [user #31235]
commento del 29/03/2023 ore 15:45:35
signore e signori, ecco un pratico compendio sull'uso migliore del digitale in contesti di band.
Non avrei saputo esprimere meglio questo concetto!
Rispondi
di Pucci utente non più registrato
commento del 30/03/2023 ore 00:39:15
Ciao, scusa stavo leggendo il tuo post, non te la prendere se ti dico una cosa, e te la dico quasi ingenuamente, con il rischio che mi ci mandi.... perche' mi e' spiaciuto leggere che ( purtroppo tutte le volte mi hanno insultato aspramente ecc) ma con che razza di mandriani suoni ? il suono della tua chitarra non lo fa il batterista, lo fai tu, lo costruisci tu, a meno che, certe frequenze cozzino irreparabilmente nel mixer con la messa a punto omogenea dei suoni. Non devi mai permettere di smontare cio' che crei, e' il tuo carattere, il tuo suono, cio' che ti contraddistingue dagli altri chitarristi come te, ma sei tu. Leggere tra le tue righe mi e' dispiaciuto, forse perche' avevo vissuto una situazione quasi analoga anni fa. Scusa se mi sono permesso, ;-) era una semplice riflessione,.. a proposito, io ai tempi non cambiai la pedaliera, semplicemente cambiai la Band :) Un Salutone 😉✌👍
Rispondi
di hellequin [user #42701]
commento del 29/03/2023 ore 15:47:5
Sembra un ottimo ampli da studio. Io dovrei comprare un ampli, da lasciare dai miei genitori, e fino a pochi giorni fa ero convinto di prendere il Katana 50, ma questo sembra suonare meglio ad un prezzo anche migliore. Si sacrifica la versatilità del katana a vantaggio di un tono migliore di questo Blackstar, almeno da quello che ho potuto sentire dalle demo. Voi come lo vedete il confronto tra i due? Grazie.
Rispondi
di adriphoenix [user #11414]
commento del 30/03/2023 ore 13:10:31
Dipende da cosa ti serve e cosa ti piace suonare: con il Katana sai di avere a disposizione tutti i vantaggi di un ampli digitale, con cui coprire o soddisfare più o meno tutte le esigenze in termini di suoni, con il Blackstar sai di avere il vantaggio di un ampli plug&play, pronto all'uso ma dal suono molto buono e cmq versatile. Se non ami perdere troppo tempo nella programmazione di ampli digitale, direi che il Debut allora è la scelta, viceversa se non puoi rinunciare agli effetti più disparati o alle sperimentazioni su casse, microfoni ed emulatori di ampli iconici, vai di Katana. Io personalmente, per un uso casalingo di studio e per il tipo di repertorio che suono, andrei di Blackstar, perchè ad un primo ascolto ha un suono molto convincente e bello dinamico, col Katana so che perderei ore o giorni per poi incazzarmi e usare un tipo di ampli e pochi effetti. Qui un video interessante vai al link
Rispondi
di hellequin [user #42701]
commento del 30/03/2023 ore 14:45:11
Ti ringrazio per la risposta, ho visto il video, molto interessante. Io la penso esattamente come te, quello che mi spaventa del Katana e che perderei un sacco di tempo a smanettare piuttosto che suonare. Ho già l'Helix Stomp che uso per suonare in cuffia e spesso mi perdo nelle infinite possibilità che offre che non sempre è un vantaggio. Vorrei un valvolare ma per l'uso che ne dovrei fare lo trovo sprecato oltre che costoso. Fino ad oggi non ho preso il Katana perché il suono non mi ha mai conquistato del tutto ma dovrei giustamente provarlo. Sono sempre più orientato verso questo nuovo ampli,fino ad oggi i suoni che ho sentito mi convincono, ricorrerei giusto ad un pedale esterno per il delay e al massimo un Fuzz, pedali che già possiedo. Grazie ancora e buona giornata.
Rispondi
di musicando [user #44062]
commento del 31/03/2023 ore 23:55:58
Volevo acquistare anche io il katana 50 come seconfo ampli da portare anche live, ma dopo averlo provato in negozio, la delusione è stata tanta e non ne ho fatto di nulla. Questo Blackstar invece mi incuriosisce.
Rispondi
di dariorepen [user #15510]
commento del 30/03/2023 ore 13:56:52
Possiedo parecchi ampli valvolari e tutti di fascia elevata. Possiedo pure parecchi pedali sia analogici che digitali, non mi permetto di fare paragoni con strumenti che non conosco, quali ampli a transistor, mosfet, digitali e via; tuttavia mi permetto di affermare che i pedalini in genere o altri effetti, analogici o digitali che siano, possiedono una loro anima, nel senso che non sempre vanno d'accordo con gli amplificatori, o meglio gradiscono alcuni e altri no. Per mia esperienza personale ho notato che gli effetti in genere si adeguano molto meglio ad amplificatori di elevata qualita' e di concetto progettuale piu' moderno, mentre a volte fanno gli schizzinosi con amplificatori di concetto piu' antico, anche se di alto blasone (non tutti ovviamente, ma specie nel tempo passato, avevo riscontrato qualche problema di compatibilita'). Molto probabilmente succede pure con gl ampli a Transistor che pero' non conosco.
Gli ampli digitali e pure questi non conosco, ritengo siano utili per comodita' a reperire una infinita di suoni e di effettistica varia e per la praticita' nel registrare i pezzi da suonare; ovviamente si ben evidenzia la comodita' di trasporto (ingombrano e pesano poco).
In conclusione, io che faccio parte della vecchia guardia, credo che di versatile ci deve essere il chitarrista e non il tipo o modello di amplificatore, posso limitare la scelta al Sound British e a quello Americano e alle due tipologie di suono da utilizzare, ossia quello clean e quello Crunch; attualmente ben reperibili negli ampli piu' moderni, ma con pratica ed esperienze realizzabili pure con monocanale di stampo antico.
Se puo' interessare, io per registrare utilizzo Suhr Badger Head e in base al genere che devo suonare scelgo i pedalini necessari allo scopo, analogici o digitali che siano; ritengo sia fondamentale la possibilita' di cambiare i diffusori in riferimento a cosa si intende suonare e a pro del digitale ultimamente ho trovato utili alcuni simulatori di coni. saluti Dario
Rispondi
di scheggia [user #2238]
commento del 17/04/2023 ore 19:38:01
Sinceramente non capisco il senso di questo amplificatore: costa 20€ meno del Katana e non offre poi granché tranne il fatto che sia analogico, che di per sé vuol dire tutto e nulla. Pure col concorrente di casa Boss ti puoi settare un clean alla vecchia utilizzando i potenziometri e buona notte, senza minimamente stare a sbattersi per programmare gli effetti on board... che però nel caso ti tornassero utili hai a portata di dito. Senza contare il fatto che i pedali li prende bene (pure i fuzz) e che c'è una bella community che sta dietro a partorire suoni da scaricare nel caso uno voglia provare l'ebbrezza di un cavo usb da attaccare al pc... Così sulla carta (e dai suoni delle varie demo del ueb) mi pare un ampli over priced con tecnologia vecchia (quindi zero spese R&D) e con poche frecce al proprio arco... Difficile che faccia centro...
Rispondi
di savakingyes [user #50496]
commento del 18/04/2023 ore 20:48:35
Oggi, i combo, rappresentano solo un ingombro e peso sproporzionato (nell'epoca del digitale) e ben due problemi in uno anziché una soluzione poiché se si rompe il woofer nn suoni e se si guasta l'ampli non suoni. Inoltre diffido da sempre della qualità dei woofer anonimi.

Stessa cosa per il digitale benché questa (pare) sia la sua epoca, diciamo che tra pedaliera o testata e monitor FRFR nn ha ridotto ne pesi né ingombri e forse manco ha risolto l'eterno conflitto tra musicisti e fonici (o aspiranti tali) e tantomeno ha inventato nulla visto che al momento, il digitale è fermo alla replica dell'analogico con tonnellate di IR (una specie di sacro Graal) che promettono di "simulare" o "emulare" virtualmente tutto quello che già esiste realmente.

Cosa un pochino ridicola come il credere che l'intelligenza artificiale possa replicare e persino superare quella umana dimenticando che, se l'essere umano è imperfetto (difettoso, fallato) purtroppo anche tutto ciò che l'umanità inventa non potra che essere altrettanto imperfetta (difettosa e fallata).

L'unica vera comodità e semplificazione, in quest'epoca delle finte o pretestuose TRANSIZIONI, dal mio punto di "svista", è data dagli amplificatori analogici tipo il H&E Black Spirit 200 Floor o il Blackstar AMPED 1, 2, 3, STELLA 😛 cioè quelli che somigliano a delle piccole/medie pedaliere analogiche ma ibridate con quei pochi ma necessari effetti anal/digitali (boost, overdrive, distorsore, delay, reverb) e che offrono link di tutti i tipi e gusti (RedBox, USB, DI, Loop Efx, Output di Potenza scalabili, etc) oltre che poche ma funzionali e azzeccatissime IR e PRESET sempre a portata di smartphone, tablet, o PC/MAC.

Poi se e quando qualcuno finalmente s'inventerá un nuovo genere che necessiterà nuove sonorità e nuovi strumenti x essere espresso alle folle di adepti che seguiranno allora forse il digitale nn avrà più necessità di "scimmiottare" l'analogico e quest'ultimo potrà continuare ad avere un senso come le orchestre e gli orchestrali che, fortuna nostra, ripropongono ancora l'epoca classica rendendola eterna in saecula saeculorum 😎
Rispondi
Altro da leggere
Mooer Prime S1: processore modulare ultra-compatto
Go:Keys: tastiere Roland con suoni pro per chi inizia
Fundamental Ambient: riverbero sperimentale Walrus a prezzo budget
Theodore Standard: la Gibson perduta di Ted McCarty diventa realtà
American Series: la Soloist USA con due EMG in duplice versione
TravelMate: acustica smart in carbonio da Harley Benton
Articoli più letti
Seguici anche su:
Scrivono i lettori
Manuale di sopravvivenza digitale
Hotone Omni AC: quel plus per la chitarra acustica
Charvel Pro-Mod DK24 HSH 2PT CM Mahogany Natural
Pedaliere digitali con pedali analogici: perché no?!
Sonicake Matribox: non solo un giochino per chi inizia
Ambrosi-Amps: storia di un super-solid-state mai nato
Il sarcofago maledetto (e valvolare) di Dave Jones
Neural DSP Quad Cortex: troppo per quello che faccio?
Massa, sustain, tono e altri animali fantastici
Ho rifatto la Harley (Benton ST-57DG)




Licenza Creative Commons - Privacy - Accordo.it Srl - P.IVA 04265970964