di redazione [user #116] - pubblicato il 04 aprile 2023 ore 09:35
La H-150 Gold Top replica le Les Paul dorate degli anni ’50 con pickup Custom e finitura invecchiata ad arte, ma per un prezzo tutt’altro che da collezione.
Sembra ormai chiaro che Heritage considera proprio retaggio (per l’appunto) tutto ciò che è successo nei suoi stabilimenti quando ancora producevano chitarre Gibson. L’azienda nasce infatti nell’esatto momento in cui Gibson si trasferisce altrove e fin dal primo istante si prefigge lo scopo di portare avanti quella tradizione con un marchio proprio.
Tra le due realtà ci sono stati subito i primi screzi, poi messi da parte per una pacifica convivenza durata decenni. Solo nella primavera del 2020 gli animi si sono scaldati. A rompere il “patto di non belligeranza” sarebbero stati i nuovi equilibri subentrati a seguito del cambio di gestione in casa Gibson. Bisogna attendere il febbraio 2023 per leggere la sentenza che, sembra, porta a un mezzo nulla di fatto. Entrambe le parti si dicono soddisfatte dell’equilibrio ristabilito, ma non si capisce bene a cosa porterà nei piani delle rispettive aziende.
Ecco, nel futuro di Heritage di sicuro ci sono altre chitarre liberamente ispirate all’epoca in cui gli stabilimenti producevano strumenti a marchio Gibson. A dimostrarlo è l’arrivo della Custom Core H-150 Gold Top, svelata in occasione del NAMM Show 2023.
Core-business per Heritage fin dal suo primo strumento, il modello è una single-cut a cassa bombata di chiara ispirazione Les Paul. Si differenzia dalla controparte Gibson per la paletta, per la spalla mancante appena smussata e per un battipenna leggermente più ampio e sinuoso nelle curve. Le radici sono invece del tutto comuni, e in maniera più esplicita che mai.
Il body in mogano è selezionato per la leggerezza delle tavole e coperto da un top in acero. Tutto è completato da una finitura alla nitrocellulosa dorata sul davanti, come nel celebre - e omonimo - modello Gold Top degli anni ’50 in casa Gibson.
Il manico in mogano si rivolge ancora una volta a quel preciso riferimento stilistico, con un profilo ‘50s a C, tondeggiante e abbondante nella sezione. È abbinato a una tastiera in palissandro con 22 tasti Jescar di tipo medium jumbo posati su un raggio da 12 pollici per un diapason da 24,75 pollici.
In basso, un ponte Tune-o-matic di tipo locking con relativo stoptail è offerto nella configurazione standard, ma è possibile richiedere come opzione un sistema Vibramate con Bigsby B7.
Appositamente disegnati da Heritage, i due humbucker con cover in metallo sono dei pickup Custom Shop 225, ideati per valorizzare il playing del musicista con sfumature corpose e comunque brillanti, capaci di sfornare suoni puliti ricchi di colore ma anche di fronteggiare saturazioni importanti.
A controllarli ci sono due volumi, due toni e un selettore a tre posizioni. La scelta dei componenti, anche per l’elettronica, è di primo livello con potenziometri CTS, condensatori Orange Drop e Switchcraft per selettore e jack.
A far alzare il sopracciglio è la duplice veste in cui la H-150 si propone. Oltre a una versione “liscia”, nuova di pacca, è disponibile anche con trattamento Artisan Aged, con finitura e hardware artificialmente invecchiati ad arte. Ancora una volta, la strizzatina d’occhio alle vecchie Gibson (ma anche alle più recenti mode) è evidente.
Insomma Heritage non molla il colpo e, anzi, rilancia ammiccando anche alle derive relic del Custom Shop Gibson. Lo fa di sicuro con chitarre bellissime, ma che non ci stupiremmo se tornassero a stuzzicare il colosso dormiente, anche in virtù dei prezzi che - seppure di fascia alta com’è visibile sul sito ufficiale - posizionano la H-150 in una fetta di mercato decisamente appetibile.