Accordo: POG 3: il pitch shift più avanzato di Electro Harmonix

Nell’universo EHX, il POG è uno degli effetti più idolatrati. Non è un caso che l’azienda newyorchese sia stata fondata da un tastierista, perché il sistema di casa basato sul pitch shift prende molto dai sintetizzatori e ne mette le doti al servizio della chitarra per creare un dispositivo potente, versatile e creativo con cui trasformare nel profondo il timbro stesso dello strumento.

Giunto alla terza incarnazione, il POG aggiornato al 2024 mette sul piatto filtri basati sull’envelope, regolazioni di detune e gestione dell’attacco per trasformare il timbro della chitarra in un synth vero e proprio. Una texture complessa spazia attraverso cinque ottave più una trasposizione a una quinta giusta a rafforzare il pitch principale, il tutto con possibilità di preset, regolazioni MIDI, pedale d’espressione e connettività stereo.

L’aggiornamento arriva giusto un anno più tardi rispetto al Pico POG. Introdotto nel luglio 2023, il più piccolo della serie vantava una versatilità niente male, con tre ottave da bilanciare nel mix e filtro regolabile.
Il POG 3 si muove nella direzione esattamente opposta e vuole rappresentare la macchina più avanzata, completa e prestante della sua categoria.
Così lo chassis torna ad acquistare dimensioni generose, compaiono le prese per le connessioni stereo, un pedale d’espressione esterno, tre footswitch per i preset, gli effetti accessori e un display grafico per orientarsi attraverso tutte le funzioni del caso mentre il dispositivo gestisce la bellezza di cinque segnali trasposti oltre a quello originale.

POG 3: il pitch shift più avanzato di Electro Harmonix

L’interfaccia deriva dalle varie ammiraglie che si sono succedute nel tempo, con una serie di slider per gestire ogni segnale prodotto dalla macchina. Nello specifico il segnale diretto, la trasposizione a due ottave sotto, un’ottava sotto, una quinta sopra, un’ottava sopra e due ottave sopra generano sei voci separate in totale con cui spaziare dalla classica simulazione di basso, shimmer e chitarre a dodici corde fino alla costruzione di timbri complessi e inattesi, del tutto associabili al concetto di sintesi elettronica per ciò che riguarda carattere e approccio.
A questo contribuiscono anche le regolazioni - sempre con slitte - per gestire l’inviluppo, i filtri e la leggera stonatura del detune, che può ancora aggiungere un ritardo appena accennato su alcune tracce per imitare degli ensemble naturali e organici al tocco di una corda.

In basso a destra, il footswitch per l’azionamento del POG si vede affiancato a due pulsanti per navigare tra i 100 preset a disposizione, in cui le regolazioni, i nomi e i parametri del caso possono essere gestiti attraverso il display in cima al pedale.

Concentrato di tecnologia e flessibilità sonora al servizio del musicista, non ci si aspetti che il POG 3 sia una macchina per tutte le tasche. Sul sito Electro Harmonix può essere visto e ascoltato a questo link con foto, esempi sonori, scheda tecnica e prezzo di listino.