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La (preziosissima) Theodore di Leo Scala è una pagina inedita per la storia Gibson
La (preziosissima) Theodore di Leo Scala è una pagina inedita per la storia Gibson
di [user #116] - pubblicato il

La Theodore, il brutto anatroccolo Gibson tanto discusso tra i fan, diventa un oggetto del desiderio tra le mani del liutaio Leo Scala con una collezione da far girare la testa nello stile quanto nel prezzo.
In piena fase di riassetto per la nuova gestione Gibson, un’iniziativa al grido di “Play Authentic” dichiarava guerra alle contraffazioni e invitava piuttosto i liutai a stringere collaborazioni con l’azienda al fine di generare strumenti ufficiali, anziché concorrenti.
A rispondere è stato Leo Scala, che nel 2022 spiazza i fan con una collezione di Gibson Flying V vere e proprie, con tanto di marchio sulla paletta, ma completamente reinterpretate a modo suo.
L’operazione punta alle fasce più alte del mercato, con pezzi unici di pura liuteria, e la collezione finisce vende molto bene. Ma sulle linee della Flying V “ti piace vincere facile”, come si suol dire. La sfida diventa assai più ardua quando sul tavolo da laboratorio c’è una sorta di inedito dimenticato come la Theodore.

Modello scovato tra i disegni di Ted McCarty risalenti al 1957 e mai giunto in produzione, la double-cut vede la luce ufficialmente nella primavera del 2022. Da subito discussa sul web, ha diviso i fan tra gli entusiasti all’idea di poter mettere le mani sul parto di un mito della chitarra elettrica sbucato da un’epoca d’oro e chi invece ci ha visto un tentativo di raschiare gli avanzi di un lavoro bocciato a suo tempo per provare di servirli come una delicatezza. Visioni estreme entrambe, come si conviene a ogni mossa audace. E quella di Gibson è senza dubbio un’iniziativa coraggiosa, tanto quanto l’idea di coinvolgere alcuni dei liutai più celebri della scena per creare insieme a loro degli strumenti mai visti prima, e per la prima volta del tutto ufficiali sotto il marchio Gibson.

La collezione di Theodore disegnate da Leo Scala prende il nome di Retroliner, e tutte hanno un body in ontano con porzione centrale in noce in finitura invecchiata. I manici sono in mogano con profilo a C personalizzato da Leo Scala e le tastiere sono in palissandro.
L’elettronica vede in tutti i casi la combinazione di un P90 al manico e humbucker al ponte, ogni volta un modello differente ma sempre in riferimento all’epoca dei PAF. Per l’hardware, la scelta cade su un Bigsby B7.

In una lunga intervista, il liutaio le racconta una per una con tanto di dimostrazioni pratiche.



La squadra è composta da dieci strumenti.
La Adagio Gold è quella dorata con fini decorazioni bianche e pickup Leo Scala Retrophonic, P90 al manico e un Vintage Hot ’57 al ponte.

La Custom ’57 è bianca, con battipenna in metallo e cover in metallo anche per i pickup, con al ponte un Vault ’59 montato su un pickup ring “distrutto” che sovrappone un modello da humbucker a uno in stile dog ear.

All’appello presente l’iconica finitura TV Yellow per un’edizione gialla con battipenna nero, P90 in stile soapbar e humbucker Big Ed al ponte con cover in metallo.

La Classic Black opta per un relic più delicato su fondo nero, con anche le parti in metallo meno rovinate a evidenziare due cover cromate per l’humbucker Gemini e il P90 Retrophonic al manico.

La Macchiato White tinge un bianco ormai divenuto crema e lascia intravedere con decisione i legni sottostanti nei segni del tempo simulati dal liutaio. Quello al ponte è un humbucker Sundance, e il P90 al manico ha una cover soapbar, entrambi in nero.

La Electric Purple sfoggia un viola appena rovinato, Vault ’58 al ponte e ancora una volta plastiche nere.

La Gold Mist Absinthe nasce da una miscela di tinte per ricreare una sorta di finitura oro ampiamente ossidata nel verde e con tratti di argento. Un humbucker Vault ’59 siede al ponte con cover in metallo su pickup ring nero e P90 soapbar al manico.

La Pink Martini introduce una tinta rosata che sembra uscire dai cataloghi californiani della seconda metà del secolo scorso, consumata quel tanto che basta per mostrare il primer bianco sottostante.
L’humbucker, qui, è un Calavera.

Si torna sul relic duro per la Bleeding Red, un rosso grattato e consumato che mostra ampie porzioni del legno al di sotto, anche quello fortemente scurito. Per lei, il P90 bianco si abbina a un humbucker Vault ’59 su ring bianco e in versione zebra coil.

Conclude la sfilata la British Racing Green. Come un usato d’annata in buone condizioni, ha solo qualche colpetto a scalfire la finitura verde metallizzata e un discreto reticolato di grinze della finitura nitro che si ritira negli anni. Per lei un Vault ’59 su pickup ring classico e P90 in versione soapbar.

La (preziosissima) Theodore di Leo Scala è una pagina inedita per la storia Gibson

L’intera collezione può essere vista e acquistata sul sito Gibson a questo link. Acquistata si fa per dire perché, con la bellezza di 16mila euro circa al pezzo, la partita risulta già quasi del tutto sold out.
chitarre elettriche gibson leo scala theodore ultime dal mercato
Link utili
Le Gibson Flying V di Leo Scala
La Theodore su Accordo
Le Master Artisan Collection di Leo Scala sul sito Gibson
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di gibsonmaniac [user #21617]
commento del 21/08/2024 ore 09:27:56
Probabilmente con questo tipo di operazioni Gibson fa un sacco di profitto, in proporzione molto più che con la divisione USA, detto questo a mio parere queste chitarre sono brutte come la fame.
Rispondi
di fab-for [user #62742]
commento del 21/08/2024 ore 12:08:10
Ormai è parecchio tempo che Gibson strizza più di un occhio ai collezionisti facoltosi. Buon per .l'azienda se trova compratori, ma queste chitarre brutte erano e brutte rimangono.
Rispondi
di Shoreline [user #20926]
commento del 22/08/2024 ore 09:39:49
INGUARDABILI
Rispondi
di go00742 [user #875]
commento del 22/08/2024 ore 14:16:50
Comunque su questo modello Gibson può fare sonni tranquilli non credo che a qualche cinese venga in mente di riprodurla... Non avrebbe nemmeno bisogno di brevetto ahahahah
Rispondi
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