La Professional è una delle novità più calde per il catalogo Yamaha 2024. Tecnologie di alleggerimento pensate per migliorare la risonanza dei legni ed elettroniche firmate a quattro mani con un marchio di riferimento per l’elettronica di alto profilo, la Pacifica non perde la propria essenza di strumento per tutti, da lavoro a 360 gradi, ma vi affianca un’opzione destinata a conquistare il cuore di chi calca palchi e studi di registrazione per professione.
Yamaha l’ha avvolta in una collezione di finiture pensate per mettere insieme elementi tipici della cultura pop giapponese e lo stile tipicamente californiano e l’ha prodotta in due edizioni, con tastiera in acero e in palissandro. Le abbiamo provate entrambe con Walter Cianciusi.
La tecnologia è alla base di qualsiasi Pacifica che, negli anni, si sono dimostrate capaci non solo di assecondare alla grande gli stili musicali in evoluzione, ma talvolta di rappresentare armi efficaci per esplorarne di nuovi, sempre con un’attenzione alla resa sonora e alla suonabilità.
Da qui prendono forma accorgimenti come il trattamento IRA per i legni, che aumenta la risonanza dello strumento ancor più di quanto non faccia già da solo il sistema di costruzione alleggerito basato su modelli 3D, mirato a concentrare al massimo le vibrazioni sulla trasmissione tra il corpo in ontano e il manico in acero.
Questo, avvitato su boccole sfalsate per agevolare l’accesso ai tasti più alti, è sagomato in uno Slim-C con finitura satinata per maggiore scorrevolezza.
La tastiera compound da 10 a 14 pollici si completa con fret in acciaio di dimensioni medie per una durabilità superiore e una suonabilità moderna, ma che non scoraggia chi è abituato ad approcci più classici. L’accesso del truss-rod a vista alla base della tastiera, dalla sua, permette regolazioni rapide e precise senza necessità di smontare alcunché.
Sul piano dell’affidabilità, meccaniche Gotoh bloccanti si abbinano a un ponte Gotoh a due viti per escursioni morbide e anche mediamente spinte senza perdere un colpo.
L’elettronica della Pacifica Professional è uno degli aspetti più succulenti. In una configurazione HSS da manuale, la Yamaha mette in fila tre pickup Reflectone sviluppati in collaborazione con Rupert Neve Designs. Garanzia di purezza sonora e timbriche particolarmente organiche e calde, il marchio ha contribuito a realizzare un set di humbucker al ponte e single coil per centro e manico pensati per la definizione e la separazione delle note. Allo stesso tempo si dimostrano capaci di regalare un tono tutt’altro che freddo, e piuttosto suonano hi-fi, bilanciati e articolati su un’ampia gamma di frequenza, valorizzando i passaggi sulle note basse quanto le escursioni sui registri più acuti, senza mai ingolfare o suonare sottili.
Il tutto è governato da un selettore a cinque posizioni avvitato direttamente nel legno, appena sotto il battipenna tagliato di netto, con un volume e un tono provvisto meccanismo di push-pull, entrambi con manopole in metallo dalla superficie ruvida per una presa salda e un’azione veloce.
La Pacifica Professional, come il nome stesso suggerisce, nasce come uno strumento professionale. È una chitarra elettrica divenuta di per sé un classico, che sfida se stessa nel diventare un riferimento privo di compromessi, un’arma affidabile di gran versatilità e carattere, capace di spaziare con disinvoltura dal pop al funk fino al blues e il rock duro, strizzando assai l’occhio a chi affronta generi variegati sul palco o per necessità di studio.
Sul sito Yamaha è possibile vederla con foto e scheda tecnica, e una prova sul campo è caldamente consigliata se incuriosisce il genere. |